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Drawbar per suonare l’organo negli arranger
Il celeberrimo organo Hammond utilizzava la sintesi additiva delle forme d’onda armoniche per generare i suoni, grazie a ruote elettro-meccaniche (e non ad oscillatori!). Anche nelle tastiere digitali attuali, dove tali suoni sono riprodotti con tecnologie totalmente diverse rispetto l’originale, è possibile emulare il controllo delle armoniche fondamentali mediante lo stesso tipo di cursori (drawbar) e altri tasti: i drawbar in particolare hanno rappresentato – sin dalla loro apparizione – un’invenzione originale.

Funzionamento dei drawbar
I drawbar sono un insieme di cursori variabili che rappresentano un tono fondamentale e otto tratti della serie armonica relativa a quel tono. Possono essere regolati come i fader di una console di missaggio e hanno scatti incrementali contrassegnati da 0 a 8. La posizione 0 significa che quel tono è in silenzio. Un musicista può miscelare i livelli di volume di ciascuna armonica sia per creare colori di tono diverso sia per controllare la gamma sonora complessiva della tastiera.
Le impostazioni sono tipicamente trascritte in base agli incrementi dei nove drawbar in sequenza, ad esempio: 888800007 che genera un bel suono grasso grasso da usare nel rock. I cursori sono facili da manipolare in tempo reale e la loro impostazione è sempre ben visibile a colpo d’occhio. La maggior parte degli organisti ha memorizzato le proprie impostazioni preferite dal modo in cui i nove drawbar appaiono visivamente e non dalle impostazioni numeriche. Le impostazioni incrementali possono funzionare nella registrazione in studio ma non così bene nel mezzo di un assolo quando si ha bisogno di agire sulle armoniche per variare il suono interattivamente. Nei numerosi filmati su YouTube, potete osservare come, per ottenere il giusto colore del suono, la maggior parte degli organisti è solito regolare costantemente i drawbar mentre suona.
Ci sono altri controlli importanti per suonare i campioni di organo Hammond come gli effetti di percussione, key on/off, leakage e rotary speaker (Leslie) ma per ora ci fermiamo qui: questo blog è dedicato agli arranger e non specificamente agli organi (ne producono ottimi esemplari Hammond-Suzuki, Dexibell, Crumar, Roland, Viscount, Clavia Nord e altri piccoli produttori). Il nostro interesse odierno dunque è quello di verificare la presenza di controlli drawbar fra gli arranger.

Alla caccia di suoni d’organo fra gli arranger
Le ammiraglie sono solitamente (ma non tutte) dotate dei nove slider fisici che sono sempre il modo migliore e più comodo per controllare le armoniche dei suoni d’organo Hammond. Alcuni arranger dotati di schermo touch-screen permettono di regolare gli incrementi dei singoli drawbar sulla superficie tattile del display. Infine, gli arranger governati da pulsanti fisici hanno pulsanti up/down per aumentare o diminuire gli incrementi 0-8.
Vediamo ora quali modelli arranger a listino sono dotati di drawbar: nella tabella che segue, sono ordinati in base al prezzo decrescente e raggruppati fra loro secondo modelli omogenei. I modelli che non hanno alcun controllo dei drawbar non sono qui menzionati, anche se provvisti di una valida sezione di suoni d’organo preset.

Conclusione
Vi lascio con due filmati in sequenza. Dapprima vediamo un breve ma interessante filmato in cui emerge la bravura di Martin Harris nel suonare gli Organ Flutes di Yamaha Genos. E poi, a seguire, Tony White di Bonners Music illustra brevemente le caratteristiche dei suoni d’organo su Korg Pa4X.
Il panorama delle tastiere arranger del 2018
Anche quest’anno, il capodanno è l’occasione per fare il punto sul comparto arranger e per tirare le somme dopo dodici mesi filati. Facciamolo insieme.
Ammiraglie Il 2018 è stato dominato essenzialmente dalla visibilità di due modelli: Yamaha Genos e Ketron SD90. Da una parte, abbiamo la workstation arranger più possente che la casa di Hamamatsu possa mai avere immaginato: la nuova interfaccia touch screen ha semplificato concretamente la gestione della vasta libreria di suoni sorprendenti, mentre l’esteso repertorio di stili musicali di ottima fattura e l’abbondante dotazione di tecnologie innovative hanno fatto il resto. Dall’altra parte, la casa di Ancona ci ha colpiti con il lancio di un modulo arranger che, badando alla sostanza, si distingue per l’elevato tasso di realismo capace di “bucare” il mix e riempire la pista in sala. In disparte, Korg si è concentrata sul difendere le posizioni guadagnate nel 2017 a seguito del profondo rinnovamento rilasciato su Pa4X Version 2.0.

Arranger medi Questo segmento intermedio di prodotti è stato abbastanza tranquillo nel periodo: da tempo infatti Yamaha e Korg si dividono indisturbate questo pezzo profittevole di mercato grazie alle rispettive accoppiate di modelli PSR-S975/S775 (testé rinnovati nel 2018) e Pa1000/Pa700. A latere, Roland sembra essersi eclissata dopo essere stata leader di quest’area per lunghi anni: non percepiamo segnali a distanza di tre anni dal timido lancio di E-A7.
Arranger apri-pista Abbiamo notato più vitalità nel segmento di base degli arranger. Innanzitutto, Korg ha fatto il proprio ingresso in campo con l’uscita di EK-50, modello scaled down di cui onestamente dobbiamo ancora misurare per bene i dettagli. Casio ha confermato la propria presenza stabile inaugurando la nuova serie CTX (con CT-X5000 al top), dove l’innovazione principale consiste nel motore sonoro AiX. Yamaha ha rinnovato il proprio catalogo con PSR-E463 e PSR-EW410 introducendo la possibilità di campionare i suoni dall’ingresso AUX-IN e la modalità Groove Creator utile per i DJ set. Discrete le vendite di Roland GO-Keys, una tastiera a buon prezzo con suoni discreti e una modalità arranger irrituale, tutta da scoprire.

E domani: il rapporto del blog Tastiere Arranger
Prepariamoci ora a chiudere in bellezza il 2018. Domattina saremo di nuovo qui: ci faremo gli auguri per l’anno nuovo in occasione della pubblicazione del rapporto annuale 2018 del blog Tastiere Arranger.
A domani!
SongBook Editor v3.0 per Pa700, Pa1000 e Pa4X

Personalmente faccio un uso intensivo del SongBook con il mio arranger Korg. Non potrei fare diversamente nelle occasioni in cui suono dal vivo, in qualsiasi contesto. Preferisco affrontare le situazioni con tranquillità, senza affanni: quindi preparo le scalette in anticipo, salvo le impostazioni di ciascun brano nel SongBook (stile, brano, transpose, memoria STS con voci da suonare dal vivo e così via).
Di norma riesco a fare tutto direttamente sullo strumento, tuttavia qualche volta – specialmente nei casi di scalette particolarmente ampie e, soprattutto, nel caso del MySongBook dove salvo tutte le impostazioni di qualsiasi canzone (in analogia al MyMusicFinder su Yamaha) – lavoro sul PC con il programma freeware SongBook Editor, compatibile con i Windows 7, 8 e 10. Quando la lista di brani è piuttosto lunga, è più comodo lavorare su PC.
L’ultima volta che ne abbiamo fatto cenno qui in questo blog era il 2014 in occasione del rilascio della versione 1.5. Oggi torniamo sull’argomento per commentare insieme l’annuncio dell’aggiornamento 3.0.
Da quanto emerge dalle note ufficiali di rilascio dello scorso 10 dicembre, questa nuova versione non introduce nuove funzionalità sul software: sono confermate le caratteristiche delle versione precedente. La novità consiste nella compatibilità con gli arranger Korg di ultima generazione: Pa700, Pa1000 e Pa4X (V2 o successivi). In altre parole, chi suona un arranger diverso dai tre citati, potrà continuare ad usare il SongBook V2. Si presti attenzione al dettaglio della versione di Pa4X: se non avete ancora installato la versione V2.0 (per la cronaca, non vedo motivi per non farlo), dovrete ancora usare sul PC la precedente versione del SongBook, almeno fino a quando non avrete aggiornato il firmware della vostra Pa4X. Nulla di più.
Il software è scaricabile da questa pagina.
Concludo proponendovi due filmati video tutorial in italiano: nel primo vediamo la gestione del SongBook direttamente sullo strumento e nel secondo vediamo la presentazione del SongBook Editor (in una versione precedente) su PC.
Volume 32: otto stili addizionali per Korg Pa4X, Pa1000 e Pa700
Nei giorni scorsi, alla vigilia del Black Friday e a distanza regolare di quattro mesi dalla pubblicazione del volume 31 di stili addizionali, sul sito ufficiale di Eko Music Group è apparsa la pagina web che annuncia la disponibilità dell’ennesima nuova raccolta di stili per arranger. Anche questi sono scaricabili gratuitamente dai possessori dell’ultima generazione di professional arranger: Pa4X, Pa1000 e PA700.

Il Volume 32 contiene otto nuovi stili dedicati al repertorio Pop, Soul e Dance. Ecco i titoli:
- Angel Dance
- Bitter Sweet Dance
- Latin Dance
- Cintura Lat Dance
- Done
- Side Pop
- E. City Pop
- Lost in Groove
Anche per questa raccolta, come nei casi precedenti, a causa dell’utilizzo di timbri e drum kit presenti dal sistema operativo 2.0 in poi, chi possiede una Korg Pa4X è tenuto ad installare quella versione software sullo strumento per poter suonare propriamente questi stili. Gli altri due modelli coinvolti (Pa1000 e Pa700) non dovrebbero avere questo tipo di problemi.
Fate clic qui per il download dell’intero set file.
E ora gustiamoci insieme la qualità sonora di Korg Pa4X grazie a questo filmato di Pete Shaw, dimostratore inglese per conto di Korg UK.
Volume 31: otto stili addizionali per Korg Pa4X, Pa1000 e Pa700

Electronic Dance Music (EDM)
Negli ultimi giorni di luglio, a distanza di quattro mesi dalla pubblicazione del volume 30 di stili addizionali, sul sito ufficiale di Korg è apparsa la notizia in merito alla disponibilità di una nuova raccolta di accompagnamenti automatici, scaricabili gratuitamente dai possessori dell’ultima generazione di professional arranger: Pa4X, Pa1000 e PA700.
Il Volume 31 contiene otto nuovi stili dedicati al repertorio Pop e alla musica Dance.
Nel caso di Pa4X, a causa dell’utilizzo di timbri e drum kit presenti dal sistema operativo 2.0 in poi, si richiede l’installazione di quella versione software sullo strumento per poter suonare propriamente questi stili. Gli altri due modelli coinvolti (Pa1000 e Pa700) non dovrebbero avere questo tipo di problemi.
I titoli del genere Dance sono:
- Elektrodance 1
- Elektrodance 2
- Elektrodance 3
- Kiss Dance
Per il Pop:
- Middle Pop
- Pop Out
- Earth Beat
- 8 Beat You
Fate clic qui per il download dell’intero set file. Per saperne di più, potete visitare la pagina sul sito istituzionale del distributore nazionale dei prodotti Korg e cioè Eko Music Group.
Riflessione fra me e voi: Korg si impegna a fondo per pubblicare periodicamente nuovi stili a favore dell’ultima generazione di professional arranger ma è inevitabile che non riesca a coprire le esigenze di tutti. In particolare, gli appassionati di musica etnica, regionale e tradizionale potrebbero sentirsi trascurati dal fatto che gli stili Korg addizionali siano prevalentemente dedicati a generi contemporanei, dal pop all’EDM, voglio dire dance e musica elettronica in generale. Per i musicisti insoddisfatti di questa scelta editoriale, esiste un’alternativa a bordo dei tre modelli di arranger e cioè dare gli Standard MIDI file preferiti in pasto allo Style Creator Bot: ci penserà lui a creare lo stile desiderato partendo proprio dal brano originale. Non mi credete? Osservate il seguente filmato e osservate la rapidità della procedura di base, quella di conversione full automatic.
Sempre in merito agli arranger Korg dell’attuale serie Pa
Siete estimatori degli arranger Korg e non avete ancora letto l’intervista rilasciata da Raffaele Mirabella di Eko Music Group a questo nostro blog? Se non l’avete ancora fatto, vi invito a farlo ora, facendo clic su questo collegamento.
Ora, sempre in merito agli arranger Korg dell’attuale serie, dal 27 aprile scorso rimbalza sul web l’annuncio di aggiornamenti software. La notizia, in breve, è che le due nuove funzioni introdotte nelle settimane precedenti su Pa900, Pa600 e Pa300 sono ora state estese anche ai tre arranger più attuali. Questi passano a nuova versione del sistema operativo rispettivamente: Pa4X assume la versione 2.1.0, Pa1000 si aggiorna alla versione 1.1.0 e Pa700 ottiene la versione 1.2.0. In breve, siamo di fronte all’allineamento dei vari prodotti che vanno tutti a ricevere gli ultimi sviluppi: l’aggiornamento riguarda infatti la compatibilità con il pedale del volume VOX V860 e le curve preset per il pedale del volume e dell’espressione. I collegamenti per scaricare gli aggiornamenti sono riepilogati nella pagina dedicata sul sito del distributore Korg nazionale Eko Music Group.
Colgo l’occasione per segnalare, a quei pochi distratti a cui è sfuggito, che Eko Music Group aveva pubblicato a fine febbraio sul proprio canale YouTube un filmato tutorial in italiano che descrive – per tutti gli arranger Korg della serie Pa – i passaggi necessari per assegnare un proprio campione OneShot ad un pulsante Pad. In pratica sono necessari cinque passaggi principali descritti con cura nel filmato (si veda qui sotto):
- Caricare il campione (wav) nella memoria RAM dello strumento.
- Assegnare il Sample ad un indice (index) e ad un Multisample.
- Associare il Multisample ottenuto ad un Sound nel banco User.
- Assegnare il nuovo Sound ad un Pad.
- Richiamare il nuovo Pad in modo Style Play. E, finalmente suonare.
Data l’evoluta architettura degli arranger Korg, la procedura è piuttosto articolata, ma questo filmato video dovrebbe aiutare a capire come fare.
Arranger Korg a tutto tondo: intervista con Raffaele Mirabella di Eko Music Group
Preparatevi: l’articolo di oggi richiede tutta la vostra attenzione e, credetemi, ne vale la pena. Oggi facciamo insieme il punto a tutto tondo sugli arranger Korg con il sostegno diretto di Raffaele Mirabella (Product Specialist di Eko Music Group, l’azienda che distribuisce in Italia i prodotti Korg). è un’occasione unica e privilegiata per i lettori di Tastiere Arranger: ci permette di entrare nel merito del valore dei professional arranger nel mondo di oggi, per chi suona dal vivo, in studio o anche semplicemente in un contesto casalingo.
Credo che in questa intervista possiate trovare indicazioni preziose, se siete interessati a comprendere a fondo il significato degli arranger Korg. E sono personalmente grato a Raffaele per aver concesso questa intervista: possiamo soltanto imparare dalla sua lunga esperienza nel settore delle tastiere digitali, prima in Yamaha, poi in General Music (GEM) ed ora con Korg. Il contenuto di questa intervista è piuttosto succoso, per cui cercate un posto tranquillo, mettetevi comodi e rilassatevi dedicando il vostro tempo alla lettura. Il momento è ora: siete pronti a espandere la vostra conoscenza degli arranger Korg?
Eko Music Group: distributore nazionale non esclusivo
Re’: Raffaele, cominciamo dalla tua azienda: Eko Music Group è un’importante e storica azienda nel nostro paese e vanta nel proprio portafoglio commerciale un ampio numero di produttori di strumenti musicali.
RM: Per limitarci al mondo delle tastiere, oltre a Korg, Eko distribuisce Nord, StudioLogic, Roli, e Alesis. La quota di Korg è del 65%, Nord del 25% e il resto è diviso fra gli altri brand.
Il valore aggiunto della generazione nata con Pa4X
Re’: La serie dei professional arranger di casa Korg ha una storia notevole e rappresenta un elemento importante del listino Korg, accanto a synth, workstation, pianoforti digitali e altri prodotti. Quali sono gli elementi di novità più importanti che la generazione inaugurata da Pa4X ha introdotto sul mercato, quali sono i punti di forza e perché un musicista dovrebbe essere interessato.
RM: L’ultima generazione della serie Pa presenta non solo le “ovvie” caratteristiche evolutive rispetto ai modelli precedenti, ma introduce alcuni elementi per certi aspetti tecnologici rivoluzionari, ma decisamente poco spettacolari ed appariscenti ad una analisi solo superficiale. Innanzitutto l’introduzione su tastiere di classe arranger della tecnologia dei suoni in streaming, introdotta per prima da Korg su Kronos nel 2010/2011. Come possiamo immaginare l’obiettivo di ogni costruttore di strumenti musicali e di tastiera in primis, è sempre teso al miglioramento costante della resa timbrica dei propri strumenti. Nelle tastiere elettroniche a campionamento, fino in tempi recenti, l’unica soluzione per avere un database di suoni sempre più ampio e di alta qualità (cioè multi sample più accurati), è stato quello di aumentare costantemente le dimensioni della memoria destinata ai suoni interni, e sviluppare nel contempo sistemi di compressione dati lossless, cioè senza perdita di qualità percepibile, che in pratica permettono di immagazzinare una quantità sempre maggiore di suoni condividendo lo stesso spazio. Korg ha integrato una “terza via”, che è quella di utilizzare la memoria interna solo come buffer temporaneo per la lettura dei sample, utilizzando come storage
area un disco virtuale interno. Questa soluzione permette di superare le limitazioni della RAM fisica, sfruttando tutto lo spazio disponibile del disco virtuale. Questo sistema ovviamente richiede l’utilizzo di tecnologia avanza con DSP molto veloci e performanti, unita a una gestione software “Rock Solid”.
Re’: Ci sono altri aspetti importanti di novità.
RM: Certamente. Il Player dedicato alla registrazione dei file audio Mp3 diventa “doppio” cioè ora è possibile registrare utilizzando come risorsa sonora un altro Mp3: questo processo è teoricamente replicabile a piacere. È stata reintrodotta la modalità di lettura DIRECT dei dati operativi dello strumento come: suoni, styles, ecc. un trucco che permette di ampliare in modo esponenziale le locazioni USER (cioè personalizzabili), di questi elementi. Non è da sottovalutare poi l’incremento degli effetti in Insert (Insert FX), utilizzabili simultaneamente su styles e song. La presenza della funzione STYLE CREATOR BOT è utile per ricavare automaticamente uno style completo, da “qualsiasi” SMF. E poi c’è la funzione CHORD SCAN, che calcola ed estrae, da qualsiasi SMF, la traccia degli accordi visualizzabili sullo schermo o su video esterno. Non dimentichiamo l’introduzione delle funzioni in tempo reale KAOSS. Insomma le novità sono tante e importanti: la totalità di queste nuove funzioni risponde anche al tuo quesito originale e cioè “perché un musicista dovrebbe essere interessato”. Del resto, il valore di tutte queste caratteristiche è che sono la soluzione alla domanda reale del mercato: queste nuove implementazioni software sono state introdotte grazie ai suggerimenti ed alle indicazioni raccolte da Korg tramite i propri specialisti nei vari paesi, dai musicisti e dagli utilizzatori.
Re’: Personalmente sono rimasto colpito favorevolmente dal recente rinnovamento del sistema operativo.
RM: Sì, è altrettanto importante segnalare che Pa4X è stata sottoposta ad un corposo restyling grazie alla nuova versione software OS release 2.0, che è stato rilasciato completamente gratuito per i clienti (un aspetto che non darei per scontato), e che arricchisce lo strumento con nuovi suoni, styles, funzioni ecc. Questa iniziativa fa percepire al musicista utente degli arranger Korg della serie Pa di possedere uno strumento in evoluzione continua, continuamente sottoposto ad ottimizzazioni e miglioramenti da parte dell’azienda costruttrice.
Tipicità dei modelli Pa700 e Pa1000
Re’: Il lancio contemporaneo di due modelli Pa700 e Pa1000 mi ha incuriosito. È stato un caso o una scelta strategica che si ripeterà in futuro?
RM: A dire il vero, Korg ci ha abituato da tempo ormai a “sorprese” di questo tipo, come quando ad esempio nel 2010/11 presentò contemporaneamente due flagship: KRONOS per le synth workstation e Pa3X per gli arranger. Nel caso recente delle nuove Pa700/1000, possiamo solo supporre che si tratti di una scelta di natura marketing/commerciale orientata a dare subito al cliente una maggiore possibilità di scelta, modulandola opportunamente in base al rapporto: prestazioni/funzioni/possibilità economiche individuali.
Re’: Come possiamo distinguere con chiarezza Pa1000 e Pa700 nell’affollato panorama di arranger?
RM: Per dare una risposta sintetica, tieni presente un elemento fondante nella filosofia di sviluppo e produzione della serie Pa, cioè tutti gli strumenti che fanno parte di questa serie possiedono la medesima qualità sonora, quindi dall’Entry
Level, al flagship non ci sono differenze di suono in termini qualitativi (rumore residuo, rapporto s/n, dinamica ecc.), ma solo in termini di quantità di risorse sonore come suoni e styles, la memoria RAM utente, o alcune funzioni accessorie come il processore vocale, ecc. Un tipo di scelta quindi che legittima in pieno la definizione di: “professional arranger” per tutta la linea. Per farti un esempio pratico: c’è una fascia di utente che spesso non ha bisogno di tutte le possibilità operative e delle risorse del modello “Top”, anzi talvolta può esserne perfino intimorita. Solitamente appassionati, utilizzatori dello strumento in un contesto “casalingo”, che sono rimasti particolarmente colpiti dalle risorse musicali e dalla sonorità degli arranger Korg, per cui la scelta fra Pa700 e Pa1000 è determinata solo dalle esigenze personali e di… portafoglio. In definitiva un acquisto del genere consente di portarsi a casa uno strumento con le stesse possibilità operative dell’ammiraglia, senza spendere la stessa cifra.
Essere musicisti con arranger nel presente e nel futuro
Re’: Raffaele, tu conosci il mondo degli strumenti musicali da molto tempo, la tua esperienza è di lunga data. Come hai visto cambiare il concetto di arranger nel corso degli anni fino ad oggi?
RM: Le tastiere di classe arranger nell’ultimo periodo stanno ancora cambiando il ruolo e di conseguenza la fisionomia. In primo luogo c’è stato un progressivo adeguamento delle risorse sonore – suoni e styles – al mondo musicale circostante. È finita da tempo l’epoca degli arranger realizzati con tecnologie di “riporto”, derivate cioè da altre linee di prodotti dello stesso costruttore ad almeno una generazione tecnologica di distanza, con database sonori approssimativi e styles “così così”. Oggi non è raro vedere anche su palchi live importanti, la presenza di tastiere Korg della serie Pa, estremamente apprezzate per suoni e funzioni anche in contesti altamente professionali: un fatto assolutamente impensabile fino a qualche anno fa. Alla crescita delle potenzialità musicali, per contro è in atto un apprezzabile tentativo di razionalizzare è “semplificare” le funzioni, renderle più accessibili, e comprensibili; anche se sotto questo profilo l’interfaccia utente Korg con l’uso di display Touch View sempre più avanzati, ha sempre avuto una marcia in più dal punto di vista dell’operatività generale. Il vero invecchiamento a mio avviso lo stanno subendo anagraficamente solo gli utenti di questa tipologia di prodotto! Korg sta lavorando e continuerà a lavorare moltissimo per allargare la base degli utenti, per questo tipo di strumenti, come dimostra l’introduzione con l’ultimo OS delle funzioni KAOSS, fino a poco tempo fa appannaggio esclusivo degli strumenti di classe DJ.
Re’: Secondo te, quale ruolo possono rivestire oggi i musicisti che si esibisco dal vivo con arranger?
RM: Dopo l’equivoco degli anni 80/90 in cui questo tipo di strumento è stato visto (spesso a proposito), come il paravento di una certa categoria di musicisti, utilizzatori intensivi di MIDI File, in cui la tastiera era vista solo come un “serbatoio” di basi, e altri contenuti extramusicali (testi, ecc.), a cui appoggiarsi nel caso di performance vocali spesso ai limiti di legge… Questo tipo di personaggio si è emancipato al punto tale da evitare di doversi portare dietro una ingombrante e costosa tastiera, per virare definitivamente verso l’uso del solo computer, con un player free, suoni improbabili e sempre gli stessi milioni di MIDI file di programmazione approssimativa e dall’esito musicale ripetitivo. Dalla natura delle domande che mi vengono rivolte svolgendo il servizio di supporto tecnico musicale Korg, parrebbe che il musicista dotato di arranger ed un certo tipo di capacità tattile, stia tornando a suonare per distinguersi (anche in termine di cachet…), dalla categoria dei Karaoke Performer, e quindi sia sensibile alle problematiche esecutive, musicali e tecniche.
Re’: Un grazie sincero, Raffaele. Sono certo che ti sono grati anche i lettori di Tastiere Arranger per questo tuo notevole contributo.