Archivio mensile:ottobre 2015

Ketron rinnova il formato del proprio sito web

Nuovo formato del sito Ketron

Nuovo formato del sito Ketron

Ci sono delle ragioni per cui ora il sito Internet di Ketron vale il tempo di essere visitato.

Innanzitutto, il nuovo formato web è reattivo (avrei dovuto utilizzare la parola responsive, ma voi sapete quanto detesti l’abuso di termini stranieri nella lingua italiana): voglio dire, ora le pagine del sito si adattano spontaneamente alle dimensioni dello schermo agevolando una comoda consultazione, sia che siate di fronte allo schermo grande di un PC, su quello più piccolo di un tablet o anche solo su quello minuscolo di uno smartphone. Ormai tutti i siti principali offrono questa comodità che, per la cronaca, è disponibile sul portale che ospita questo blog sulle tastiere arranger da diversi anni.

In secondo luogo, il sito nasce già trilingue (italiano, inglese e francese): contiamo dunque che la versione italiana sia aggiornata in tempo reale rispetto la versione inglese tipicamente orientata ad una platea internazionale più vasta e, quindi, maggiormente soggetta ad aggiornamenti continui.

E poi il sito è semplice e chiaro: si presta ad essere navigato con facilità. Sì certo, la grafica è essenziale, ma i prodotti a listino sono elencati con chiarezza secondo la propria categoria di appartenenza, le pagine di supporto di ciascun modello contengono tutti gli aggiornamenti software, compresi delle istruzioni per l’installazione e anche le dimostrazioni audio sono accessibili. Nella scheda dei singoli prodotti sono presenti i link per accedere alla scheda tecnica, ai filmati, ai manuali, ai depliant, alle pagine di suggerimenti e di scarico risorse addizionali.

Le pagine più gettonate saranno molto probabilmente quelle dedicata alle librerie di stili. Da qui, è possibile ottenere tutti gli stili Ketron aggiuntivi per espandere il repertorio di fabbrica dello strumento. E’ una ghiotta occasione per espandere il proprio arsenale di accompagnamenti automatici di qualità.

E che dire poi della pagina di domande e risposte? Si chiama FAQ ed è vivamente consigliata a tutti i possessori di uno strumento Ketron. Non mancano gli elenchi dei punti vendita autorizzati e dei punti di assistenza, tutti divisi per regione di residenza. Sempre in tema di assistenza, è possibile mettersi in contatto con l’azienda di Ancona compilando una pagina web dove inserire i propri dati e i propri commenti: è un’occasione buona non solo per chiedere aiuto, ma anche per esprimere le proprie opinioni sul sito stesso o sui prodotti Ketron in generale.

Per finire, nel sito troverete facilmente la pagina di iscrizione alle newsletter periodiche.

Yamaha alza il sipario su PSR-A3000

Yamaha PSR-A3000

Yamaha PSR-A3000

Sono passati quattro anni dall’uscita di Yamaha PSR-A2000 e così anche per questo modello è giunto il giorno del rinnovamento a listino. Del resto il 2015 è stato un anno di importanti novità nel comparto arranger per Yamaha, come abbiamo documentato in questo blog nei mesi scorsi: PSR-S970 e PSR-S770, Clavinova serie 700, PSR-S670 e PSR-E353 e PSR-E253.

Come il suo predecessore, anche il nuovo modello PSR-A3000 è indirizzato a coloro che sono interessati a personalizzare il proprio strumento a tastiera per il repertorio regionale, in particolare per il mondo orientale. E’ confermata la presenza dei pulsanti di controllo delle scale arabe ed orientali e, rispetto la versione precedente, ora ci sono nuove voci Oriental Super Articulation che riproducono effetti particolarmente utili in quel mondo come il vibrato e il tremolo; e poi è disponibile la modalità Mono Legato che permette di suonare i fraseggi con i trilli senza usare il joystick, una funzione perfetta per chi intendere riprodurre dal vivo i suoni del sitar o surbahar .

Il joystick di bordo offre il tradizionale controllo della tonalità e della modulazione, con l’aggiunta di altre funzioni assegnabili come Filter e Style Track che possono dare un dominio più immediato degli stili in tempo reale.

Brevemente, i punti di forza di PSR-A3000 sono:

  • possibilità di aggiungere i propri campioni e i propri drumkit tramite Yamaha Expansion Manager (YEM) software già visto con Tyros 5; tali drumkit possono poi essere dati in pasto a Style Creator.
  • lo spazio di memoria per nuovi suoni è cresciuto da 64MB a 512MB e quello per stili e Standard MIDI file è salito da 1,4MB a 13MB.
  • ci sono le funzioni di controllo di tracce audio (pitch shift, time stretch, vocal cancel) oltre al richiamo immediato di sequenze audio tramite Audio Link Multi Pad 
  • lo schermo di bordo è TFT 7″ a colori
  • il repertorio stili di fabbrica raggiunge il numero di 400, e 194 di questi stili appartengono alla musica orientale
  • il sistema di amplificazione di bordo è stato rinnovato con coni di dimensioni maggiori e 15W anziché 12W.

Tutti i dettagli sono sulla pagina ufficiale del prodotto.

Ancor più del modello precedente, PSR-A3000 sembra poco interessante per chi suona repertorio italiano, dove PSR-S970 e PSR-S770 rappresentano ancora la prima scelta in casa Yamaha.

MusicOff si occupa di Korg: Pa4X e Liverpool

Riccardo Gerbi scrive su MusicOff

Riccardo Gerbi scrive su MusicOff

L’amico Riccardo Gerbi ha appena pubblicato, oggi 16 ottobre su MusicOff, un articolo web sui nuovi arranger di casa Korg: Pa4X e Liverpool.

Che cosa aspettate? Fate clic qui e correte a leggere.  Nessun lettore del nostro blog può perdere questo appuntamento.

PS: E non lasciatevi distrarre dal nome del sito (lo so, in inglese significa “Musica spenta”). Nonostante il nome infelice, quel sito vale spesso una buona lettura, come nel caso del resoconto di fine luglio dedicato alle novità Yamaha.

10 domande a cui non posso rispondere

Mr. Bean alle tastiere...

Mr. Bean alle tastiere…

Nella mia attività di scrittore di blog, ricevo diversi messaggi da voi, cari amici lettori. Cerco sempre di rispondere a tutti, anche se talvolta mi succede di farlo non con la prontezza e rapidità che vorrei (colgo l’occasione per scusarmi con tutti coloro che ho fatto attendere). Non vi nascondo che in diverse occasioni mi sono trovato in difficoltà nel rispondere in modo ponderato ed esaustivo. E oggi voglio condividere con voi le 10 domande a cui non ho potuto rispondere.

  1. E’ meglio Korg Pa4XYamaha Tyros 5?
  2. Vi sembra giusto che i musicisti autori degli stili preset delle varie case debbano restare anonimi?
  3. Perché in Italia è così difficile tirare a campare facendo solo il musicista?
  4. La luce si trasmette più velocemente del suono: è per questo che quando vedi un nuovo arranger e ti appare fantastico, rimani poi deluso quando lo senti suonare?
  5. Quando ascoltate i brani dimostrativi ed ufficiali di un arranger nuovo sul web, non avete sempre il sospetto che quei suoni provengano da uno strumento diverso?
  6. Ma quelli della Roland Corporation in Giappone, si sono già pentiti di aver chiuso il centro R&D di Roland Europe di Acquaviva Picena?
  7. Che cosa ci farà mai Jukka Kulmala con tutta la vecchia tecnologia arranger di casa GEM?
  8. L’industria musicale italiana ha inventato e fatto evolvere gli arranger. Tutti i migliori produttori di arranger da sempre sono in Italia. Perché allora il centro R&D degli arranger Yamaha è stato posto a Londra?
  9. Sarà vero che chi ancora suona un arranger per professione usa spesso dal vivo strumenti che costano meno di 1000 Euro, mentre le ammiraglie da 3500 Euro popolano i salotti di chi non suona più dal vivo?
  10. Qual è la tastiera arranger migliore del mondo?

Ovviamente, stavo scherzando. Fra tutte queste domande, solo due mi sono arrivate veramente (la prima e l’ultima) da qualcuno di voi. Anzi mi arrivano spesso, da persone diverse. Sono un classico. E, davvero, credetemi: non posso e (perdonatemi) non ha molto senso rispondere: sono domande che non possono avere una risposta oggettiva, chiara e indiscutibile.

Tutte le altre domande (dalla 2 alla 9) sono invece dubbi miei personali: chissà che non siate voi lettori di tastiere.wordpress.com a darmi la risposta?

Calano i prezzi degli arranger: ci facciamo un pensiero?

Sam Ash, la più grande catena di negozi di strumenti musicali negli USA

Sam Ash, la più grande catena di negozi di strumenti musicali negli USA

Nei giorni scorsi Eko Music Group, il distributore dei prodotti Korg per l’Italia, non ha esitato a parlarne pubblicamente e a farlo sapere a tutti, dedicandogli un comunicato apposito: in effetti è la conferma della notizia relativa all’abbattimento di prezzo di numerosi prodotti a listino per “favorire gli estimatori del prestigioso marchio e per avere una penetrazione sul mercato ancora più forte e sicura”. I prodotti coinvolti sono diversi e, per quanto riguarda gli arranger della serie Pa, la calata di prezzo riguarda due modelli particolari: la tastiera a 76 tasti Pa3X Le, che scende a 1.999 Euro a distanza di un solo anno dal lancio, e il modello-base Pa300 che riduce il suo valore di vendita a 649 Euro.

E che dire di Yamaha: ad appena un paio di mesi dal lancio, PSR-S970 ormai già si trova abitualmente a Continua a leggere

Scrivere canzoni con un arranger workstation

Danny Mitchell - Compositore e pianista

Danny Mitchell – Compositore e pianista

Questo è il racconto di Danny Mitchell, un giovane cantautore di Nashville, la città della musica nel Tennessee, Stati Uniti, e di come costruire una canzone sfruttando le caratteristiche di un arranger workstation.

In questo caso, vedremo quanto è possibile fare con Yamaha PSR-S950, ma – credetemi – è possibile ottenere risultati analoghi con qualsiasi altro arranger workstation presente oggi sul mercato. Fra i prodotti Yamaha è disponibile la serie PSR e Tyros, con strumenti Roland con gli arranger della BK,  con tastiere Korg tutta la serie Pa, e, infine, con qualsiasi arranger Ketron. La differenza da un modello all’altro è essenzialmente nella pasta sonora, nel repertorio di stili, nel carattere e nella diversa personalità di ciascun strumento. C’è un arranger giusto per ogni musicista, qualunque sia il segno distintivo musicale di ciascuno.

Danny avvia il proprio processo creativo da un giro di accordi cadenzati al pianoforte, individuando poi lo stile di accompagnamento più appropriato – in questo caso R&B Slow Ballad, dove la traccia rimica è esaltata da sequenze audio – trova infine il mood giusto con un primo testo abbozzato, sul quale registra la struttura armonica della canzone. A seguire, il nostro autore abbandona la tastiera (è necessario farlo) per completare i versi del testo su un blocco di appunti a matita, come si faceva un tempo, prima dell’avvento dei PC.

Il risultato è la base completa del brano registrata sulla sua tastiera. Con questa bozza si presenta in uno studio di registrazione dove può condividere l’idea di canzone con altri musicisti. In una situazione come questa, per tutti è facile recepire il punto dove l’autore intende arrivare: e così Evan il batterista, Neilson il bassista e Kris il chitarrista possono suonare le proprie parti e offrire il proprio contributo con maggiore immediatezza. Non solo, anche Danny è pronto e preparato per aggiungere le altre parti da tastiera: i tappeti di archi, i cori e i pad, grazie alla confidenza con il proprio arranger workstation.

Il nome di questo artista è Danny Mitchell.

Nota dell’autore del blog aggiunta il 7 dicembre 2018: purtroppo il filmato originale che aveva ispirato questo articolo è stato rimosso da YouTube. Lo sostituiamo con un’esibizione diversa dello stesso Mitchell stavolta al piano: il brano si intitola “Rest of the World”.