Ogni argomento su YouTube ha i propri vlogger quelli che, davanti ad una platea potenzialmente planetaria, raccontano le proprie esperienze con passione e competenza. E lo fanno con immediatezza comunicativa. Chi suona arranger non può restare indifferente di fronte alla qualità dei contenuti, alla brillante capacità di intrattenimento che, negli ultimi anni, sta offrendo il canale YouTube di Woody Piano Shack. Vi suggerisco di iscrivervi e di seguirlo.
Il mestiere di vlogger
Fra i nuovi “mestieri” nati nel mondo nell’ultima decade, quello del vlogger è uno dei più entusiasmanti. Sia per chi lo fa, sia per chi ne fruisce i contenuti. Basta aprire YouTube e cercare un argomento a noi caro e trovare qualcuno che ha affrontato quello stesso tema con passione, lo ha sviscerato e lo ha ponderato raccontandone tutti i dettagli più impensati, secondo i più eterogenei punti di vista. Ci sono vlogger che raccontano di viaggi, di vita all’estero, su come imparare nuove lingue, cinema, serie televisive, fotografia, nuove tecnologie, moda, cucina, sport, musica, salute, spiritualità e così via. Il web pullula di persone che raccontano con serietà e impegno delle loro passioni e delle loro esperienze.
Anche il mondo degli strumenti musicali è particolarmente ricco di testimonianze. Ci sono musicisti che pubblicano le loro performance artistiche, altri che tengono corsi di musica, e altri ancora che recensiscono strumenti hardware e software per fare musica. Ovviamente il pianeta degli arranger non è esente da personaggi eccellenti.
Woody Piano Shack
A livello internazionale, il vlogger che reputo più interessante in tema di arranger (e tastiere in genere) arriva dalla Svezia e si chiama WoodyAlan. Se non lo avete ancora fatto, vi invito a iscrivervi al suo canale Woody Piano Shack. Woody ha aperto la propria attività su YouTube nel 2015 con lo scopo di ispirare, intrattenere ed insegnare a come suonare il piano, i sintetizzatori e le tastiere in genere. Nel suo canale, si possono trovare lezioni di pianoforte e teoria musicale, recensioni di strumenti, dimostrazioni, tutorial di canzoni, cover e altro ancora. L’obiettivo è quello di aiutare tutti a fare musica.
Woody Alan, dalla Svezia con Woody Piano Shack
Lo stesso Woody, nel suo sito Woody Piano Shack – Helping you make music racconta brevemente la sua storia musicale: “Vengo dal Regno Unito e mi sono trasferito in Svezia 20 anni fa. Ecco la storia del mio background musicale. Mia nonna era un’insegnante di musica, quindi ho avuto la fortuna di iniziare presto quando avevo circa quattro anni. Ho seguito una formazione classica fino ai miei primi anni dell’adolescenza conseguendo il grado ottavo delle Royal Schools of Music. A quel tempo ho capito che potevo suonare a orecchio e intrattenere i miei compagni eseguendo successi popolari dell’epoca. Dopo aver lasciato la scuola, ho suonato il pianoforte nei pub e nei piano bar. La mia prima band era un duo di synth chiamato Parallel. Per i due decenni successivi ho lavorato come tastierista in diverse band che suonavano in luoghi della costa meridionale dell’Inghilterra, Londra e Stoccolma. Ho suonato rock, pop, soul, jazz e blues ed è stato fantastico!”
Video imperdibili per appassionati di arranger
Lo so: c’è la difficoltà della lingua. Anche se Woody ha una parlantina molto aperta e chiara, che facilita la comprensione del suo inglese agli stranieri, l’inglese potrebbe essere una barriera linguistica per molti: per costoro, c’è sempre la possibilità di attivare i sottotitoli con traduzione automatica in italiano.
Il primo video che sottopongo alla vostra attenzione è uscito solo tre giorni fa. Woody dimostra come utilizzare gli stili, la parte ritmica, gli split della tastiera, le modalità di riconoscimento degli accordi e come personalizzare gli stili e i suoni secondo le proprie preferenze. Woody utilizza Yamaha PSR-SX900 nel video ma le sue idee valgono per qualsiasi arranger della serie Yamaha, Korg, Ketron, Roland e Casio.
Il secondo video è tutto suonato. Niente chiacchiere. Woody ci dimostra concretamente come trovare lo stile adatto per suonare alcuni brani musicali di Kevin MacLeod, il compositore celebre per aver scritto e pubblicato oltre 1500 brani senza pretendere i diritti d’autore. Woody esegue una lezione concreta e lo fa con due arranger che lui suona alternativamente: Korg i3 e Yamaha PSR-SX900.
Woody ha persino allestito una battaglia delle band virtuali, mettendo a confronto diretto Band-In-A-Box con gli arranger Yamaha. Il confronto lo ha talmente appassionato da realizzare ben due filmati. Vi segnalo il primo, il secondo è disponibile direttamente sul canale.
Sono numerosi i video dedicati a PSR-SX900, quello che preferisco è questo, dove prende per mano un tastierista che non conosce gli arranger e gli illustra le possibilità infinite che questa categoria di strumenti riesce a produrre.
E, per finire, un video del 2016 molto divertente dove Woody – alle prime armi con YouTube (e si vede) – si diletta suonando Yamaha PSR-S970 provando uno stile per ciascunta categoria di repertorio e condividendo con noi la sua travolgente spensieratezza musicale.
Pianoforti digitali, workstation, sintetizzatori e tutorial vari
L’argomento arranger è solo una parte dei contenuti di Piano Shack. Sul canale di Woody troverete centinaia di video dedicati a tanti strumenti fra cui Korg Nautilus, Yamaha YC61, Casio Privia PX-S1000, Yamaha P121, Roland GO:PIANO, Yamaha Montage, Roland FA06 e FA08, Yamaha MODX, Roland D-05 e D-50, Korg Wavestation, Roland JD-Xi, Korg M1, Nord Lead A1, Yamaha DX7, Korg Triton ed Electribe, Yamaha Motif XF…
Fra i contributi formativi, vi segnalo quelli dedicati a come suonare le parti di percussioni sulla tastiera, come suonare i riff d’organo, come accompagnare con gli accordi sulla tastiera e come scegliere un sistema di amplificazione a cui collegare la propria tastiera dal vivo.
Nei giorni scorsi, il 28 gennaio, presso il negozio di strumenti musicali Cherubini a Roma, si è svolta la presentazione ufficiale di Sample Creator. È un’occasione ghiotta per approfondire la conoscenza di questa nuova realtà. Ne parliamo direttamente con uno dei protagonisti di punta, Maurizio Filisdeo.
Re: Maurizio, in due parole, cosa c’è dietro Sample Creator?
MF: Sample Creator è una giovane realtà imprenditoriale nata nella Campania, ma che conta collaborazioni musicali anche in altre regioni d’Italia. Siamo un gruppo di musicisti professionisti che realizza Styles & Sound Pack per tastiere arranger. Ci occupiamo di produrre risorse di qualità per musicisti reali: il nostro mondo ideale è quello dei tastieristi che suonano con le proprie mani dal vivo. Esiste un’importante realtà di chi lavora nelle sale, nelle discoteche, nei grandi ristoranti e in tutti luoghi dove si intrattiene il pubblico con la musica. Ma per noi sono importanti anche coloro che suonano fra le proprie mura di casa: anche lì, c’è chi è alla ricerca di un repertorio nuovo e vivace.
Maurizio Filisdeo (al centro) insieme ai protagonisti di Sample Creator da Cherubini (Roma)
Re: Il vostro software è compatibile con tutti gli arranger?
MF: Al momento attuale, il nostro mercato di riferimento sono i possessori di arranger Yamaha compatibili con YEM 2.4 e versione successive. YEM è il pack manager necessario per l’installazione dei nostri prodotti. I modelli interessati sono quindi Genos, Tyros 5, PSR-SX900, PSR-SX700, PSR-S975, PSR-S775 e PSR-S970. Nel nostro piccolo, pensiamo di poter offrire un valore aggiunto ai clienti Yamaha.
Re: La presentazione a Roma è stata l’occasione per dare visibilità al vostro catalogo.
MF: La nostra vetrina è sul web. Dal sito di Sample Creator è possibile acquistare i nostri prodotti. Al momento attuale, l’offerta di suoni e composta da tre pack. Prima c’è RealPiano SC, un campionamento di pianoforte acustico di 120MB con tre varianti Normal, Mellow e Bright, 5 layer di dinamica stereo, fino a 10 secondi di campionamento per nota, con un controllo accurato dello smorzamento. Sound Pack 1 offre invece suoni storici e che non sono presenti fra i preset Yamaha. Nel Sound Pack 2 si trovano pianoforti Rhodes, EP Ray con il tremolo, il classico suono di piano del Korg M1 (utilizzato in migliaia di dischi) e un basso finger PX Bass.
Re: Vedo che il pezzo forte di Sample Creator sono comunque gli stili per gli arranger.
MF: Gli stili di nostra produzione vanno ad ampliare il repertorio da ballo per i suonatori di prodotti Yamaha. Non è un caso che nascono tutti con tracce audio innovative per la parte drum: le parti percussive sono il frutto di registrazioni dal vivo di un vero batterista. L’audio viene campionato, segmentato in slice e compresso in RX2. Sono pienamente compatibili con gli arranger Yamaha e possono essere usati per suonare dal vivo o per registrare Song: le tracce possono essere riutilizzate per assemblare nuovi stili grazie alla funzione Style Creator di serie sugli strumenti Yamaha. L’offerta è in crescita e già otto pack sono in vendita, più un super-pacchetto Ultimate che include le risorse degli altri pack. Pop 1 e Soft Dance sono rivolti ai musicisti di repertorio moderno contemporaneo. Per la musica dance ci sono i pack Reggaeton 1, Disco & House 1 e Latin Dance 1.
Re: Dimmi di più della collaborazione con Alfredo Golino, musicista di caratura internazionale.
MF: Da tempo collaboriamo con Alfredo Golino che oggi vive a Brescia. È un onore per noi collaborare con un musicista completo che, grazie al grande talento e alla grande professionalità, ha dato tantissimo alla musica. La sua storia professionale è costellata di esperienze con musicisti celebri. Gli stili realizzati insieme sono raccolti in tre pack, dove le percussioni sono state tutte registrate da Alfredo in persona. Si spazia dal pop, al repertorio dance fino ai generi più tradizionali da sala.
Re: È possibile ascoltare la vostra produzione?
MF: Sul nostro sito, sono presenti tutte le demo. Siamo convinti che molti saranno sorpresi di trovare stili particolarmente utili dal vivo, rispetto generi che i preset non hanno ancora coperto. Pensiamo che Sample Creator possa diventare una risorsa importante a disposizione di molti musicisti perché va a completare l’offerta standard di Yamaha che è già di grande qualità.
Re: L’altra sera, nel vostro evento a Roma, avete accennato qualcosa di interessante per il vostro futuro imminente.
MF: Sì, la prossima generazione di stili sarà basata su una nuova nostra tecnica. Andremo ad utilizzare il motore degli arranger Yamaha per suonare stili completamente audio, aumentando così il tasso di realismo che questi fantastici strumenti sono già in grado di offrire oggi. Il nostro Revolution Algorithm ci consentirà di produrre stili dove anche le chitarre e gli altri strumenti saranno in formato audio. Lavorando sul time stretching e sul riconoscimento armonico, riusciamo ad ottenere risultati sino a ieri impensabili su un arranger. Sarete sorpresi. Queste parti non saranno editabili sull’arranger Yamaha, ma saranno assemblabili e quindi utili per la costruzione di nuovi stili secondo i gusti e le scelte del singolo musicista. Siamo in fase di rifinitura e di collaudo finale: entro la primavera pubblicheremo le prime risorse innovative.
L’amico Filippo Liguori, animatore del gruppo Facebook Arrangers Italia, mi ha segnalato con entusiasmo la recente iniziativa denominata Sample Creator. L’idea alla base è quella di sfruttare groove audio per le parti percussive degli accompagnamenti e offrire quindi nuovi materiali compatibili con gli arranger Yamaha dove l’adozione degli audio drum permette di incrementare il tasso di realismo a livelli di resa dal vivo, in situazioni altrimenti non raggiungibili tramite i tradizionali drum kit MIDI.
Ecco le parole di Filippo, che riporto integralmente, dopo aver ottenuto la sua approvazione per la pubblicazione qui su Tastiere Arranger. Gli sono molto grato per questo.
Potremmo chiamarlo “amore a prima vista” anche se in questo caso il senso deputato ad esprimersi, sarebbe l’udito, ma questo conta poco. La frase rende l’idea di quanto accaduto.
Dopo aver assistito mercoledì 5 giugno alla prima uscita ufficiale della Sample Creator, mi sono subito accaparrato quanto ascoltato, portando a casa il primo pack prodotto dal mitico trio Amedeo Siotto, Ciro Capobianco e Maurizio Filisdeo. L’impressione era di quelle davvero entusiasmanti, un po’ come rifare l’unboxing della mia Yamaha Genos.
E non mi sbagliavo. Il lavoro svolto dalla Sample Creator è proprio orientato in questo senso. Non è solo aggiungere una mole impressionante di materiale sonoro (style riscritti per rendere la proposta ancora più attuale a quanto richiesto in un ambito pianobaristico estremamente professionale; loop audio elaborati, sincronizzati e processati in modo da spingere quasi come un ologramma batteristi e percussionisti fuori dalla tastiera, per materializzarsi al centro del mio studio; nuovi elementi drums One Shot per arricchire eventualmente i drum kit di fabbrica e nuovi suoni in SDF di basso e piano desunti da mitici strumenti che hanno fatto la storia della musica pop).
Già, non solo questo. Il lavoro della Sample Creator reinventa lo strumento, restituendomi sotto le mani una nuova entità.
Nuova sonorità, impressionante, profonda, attuale, ma in totale armonia con quanto preesistente nella mia Yamaha Genos (ma potrebbe essere anche una PSR-S970, una PSR-S975 o una Tyros 5, il discorso non cambia), così da dare modo, a chi ama personalizzarsi in modo maniacale il proprio strumento, di sfruttare tanto il pack nel suo meraviglioso assemblaggio, ma anche di attingere da esso le infinite risorse che offre combinandole a quanto dato di fabbrica da Yamaha nei suoi evolutissimi prodotti.
Perché, se è vero che l’immaginazione non ha fine, a volte bisogna fare i conti con scelte aziendali che orientano fortemente il sound e le possibilità musicali di questi strumenti.
Da oggi e per quanto riguarda gli arranger Yamaha, grazie alla Sample Creator, questo orizzonte si allarga talmente tanto da restituirci un panorama mozzafiato che prima non c’era.
E sapere che il mitico trio è già a lavoro per nuovi pack non fa che rendermi ancora più entusiasta.
(Filippo Liguori)
Potete rintracciare altre informazioni su Sample Creator sulla pagina Facebook oppure sullo specifico canale YouTube.
Dopo la presentazione del 5 giugno citata da Filippo, il trio Sample Creator ha annunciato che sarà messo a disposizione uno style gratuito in versione demo al fine di permettere il test personale sulle potenzialità di questi stili con audio drum.
Chi fosse interessato può inviare un messaggio a samplecreator@gmail.com specificando il modello della tastiera (Genos, PSR-S975, PSR-S970) ed il file info dello strumento.
AudioFader pubblica il test di Yamaha PSR-S970 e PSR-S770
Con colpevole ritardo, vi segnalo soltanto ora che è stato pubblicato da tempo il test di PSR-S970/S770 firmato dal sottoscritto per i titoli di AudioFader. Lo so, lo so, abbiamo tutti nella testa il recente annuncio di Yamaha Genos e il fatto di prestare attenzione a due modelli che sono a listino da un paio d’anni potrebbe apparire ad alcuni un po’ datato. In realtà è vero il contrario. A mio parere.
Primo, perché questi due arranger rappresentano ancora il meglio dell’esperienza Yamaha nel segmento medio della categoria.
Secondo, perché non tutti hanno un portafoglio che gli consenta di balzare ai 3500 Euro di Tyros 5 o 4200 Euro di Genos: il prezzo odierno di PSR-S970 e PSR-S770 si trova intorno ai 1480 Euro e 990 Euro, rispettivamente.
Terzo, perché questi due modelli resteranno a listino ancora a lungo e non è ancora dato sapere quando usciranno i successori (ci vorrà ancora molto tempo).
Quarto, perché questo articolo è un test approfondito: non troverete soltanto la descrizione tecnica del prodotto, ma anche la valutazione accurata e i risultati dettagliate delle mie prove, dopo aver collaudato questi arranger di persona per alcuni mesi.
In ultimo, perché AudioFader è una testata importante, con una personalità editoriale che non ha eguali sul mondo del giornalismo tecnico-musicale in Italia: ogni informazione è verificata, esperta e approfondita.
In breve, la lettura è consigliata a tutti gli appassionati di arranger. Ricordo che è necessario registrarsi (gratuitamente) per leggere questo o gli altri articoli presenti sul sito.
Eccovi l’incipit dell’articolo, come un piccolo assaggio.
Il catalogo delle workstation arranger Yamaha è storicamente ricco di proposte per qualsiasi budget che, grazie a regolari aggiornamenti e l’introduzione di nuovi concetti tecnologici, mantiene una solida posizione di leader del settore.
In questo test mi sono voluto concentrare su due modelli di questa serie quali la PSR-S970, un leone ruggente che ha ereditato in sé molta della qualità tipica della serie di grado superiore Tyros, e la sorellina PSR-S770 sprovvista dell’armonizzatore vocale e di altri caratteristiche accessorie ma situata in una stuzzicante posizione per qualità-prezzo. Questi due ultimi modelli della serie sono in vendita dal 2015: non sono in effetti una novità dell’ultima ora, ma ancora oggi vale la pena approfondire la conoscenza di questi prodotti.
Quanti di voi suonano da tempo un arranger Yamaha e non sono mai entrati nella pagina generale di configurazione Style Setting? Forse non tutti sanno come adattare il comportamento della sezione arranger alle proprie esigenze personali. Oggi, scorriamo insieme una carrellata su quali parametri di personalizzazione siano disponibili su PSR-S e Tyros. Tenete a mente che questi valori hanno efficacia su tutti gli stili di accompagnamento che vorrete suonare: una modifica effettuata in questa pagina di configurazione vale anche dopo aver spento e riacceso lo strumento. Per modificare nuovamente queste impostazioni, sarà necessario ritornare nella pagina di Style Setting.
Come ci si arriva? È semplice. Premete il pulsante Function e, nel Menu 1 che vi appare, attivate Style Setting agendo sul pulsante G, alla destra del pannello. Utilizzate i pulsanti B e C sulla sinistra dello schermo per stabilire quale gruppo di parametri intendete cambiare.
Style Setting
OTS Link Timing: quando deve entrare in azione la voce assegnata al Main successivo?
Questo parametro stabilisce quando debbano entrare in vigore i timbri assegnati a una delle quattro memoria OTS per le voci da suonare da tastiera (Right1, Right2, eventuale Right3 e Left) in ciascuno stile.
Il valore Real Time modifica le voci nel momento esatto in cui selezionate la variazione Main successiva.
Il valore Next Bar ritarda l’operazione alla misura successiva.
Personalmente non ho mai avuto dubbi, nemmeno un istante: il valore Real Time è quello che serve nella maggioranza assoluta dei casi. Immaginate quante volte le note della traccia della melodia iniziano il canto nella misura precedente a quella effettiva. Anche solo per una nota quinta d’appoggio che vi fa entrare sulla dominante o sulla terza ad inizio della misura successiva per la nuova strofa o il ritornello che segue. In questi casi, il timbro da suonare è quello associato alla variazione Main successiva, onde evitare effetti cacofonici, il vostro valore è Real Time. A meno che il vostro repertorio sia rigoroso e molto classico con una separazione scrupolosa delle voci per misura ma – in questo momento – non mi sovviene niente del genere. A qualcuno di voi?
Stop ACMP: quando suonate gli accordi con la mano sinistra e lo stile non è in riproduzione
Qui stabiliamo cosa succede quando suonate gli accordi e lo stile è fermo:
Off: potete suonare quanto volete, non suona nulla. Potrebbe servire ma raramente: quando volete che gli accordi sono riconosciuti ma non utilizzati internamente, magari per essere inviati via MIDI o per essere registrati nel Song Creator.
Style: se suonate gli accordi, questi saranno espressi con i timbri assegnati alle tracce dello stile Bass e Pad. Quando cambiate lo stile, anche i timbri cambiano.
Fixed: come sopra ma i suoni Bass e Pad non cambiano quando cambiate lo stile.
Dynamics Control: le tracce dello stile rispondono in modo dinamico
Questo parametro è molto interessante: la dinamica è la risposta al tocco di un tasto: più suonate con forza e più forte sarà il suono. Come su un pianoforte acustico.
Se questo parametro è Off, non c’è dinamica sulle tracce di accompagnamento. Potete suonare forte o piano, il volume di uscita dello stile non cambia. Potete aumentare la gamma di dinamica di azione gradualmente: con Narrow la variazione è minima, aumenta con Medium e raggiunge il valore massimo con Wide. Provare per credere.
Fate attenzione: questo parametro agisce solo sulle tracce di accompagnamento dello stile e non sulle voci suonate dal vivo (Right1-2-3 e Left).
Synchro Stop Window: come avviare o fermare uno stile semplicemente suonando
Questa proprietà di sistema indica per quanto tempo potete suonare un accordo prima che la funzione di Synchro Stop sia disabilitata automaticamente. Quando il pulsante Sync Stop è attivo e questo parametro è impostato su un valore diverso da Off, allora la vostra esecuzione disattiva il Synchro Stop quando suonate un accordo per un tempo superiore a quanto impostato. In questo modo potete ripristinare comodamente il controllo di riproduzione dello stile ad una situazione normale, rilasciando i tasti mentre lo stile è ancora in riproduzione. In altre parole, se rilasciate i tasti più velocemente di quanto indicato nel parametro, la funzione di Synchro Stop entrerà in azione e fermerà lo stile. Provate da voi e scoprite la comodità interattiva di questo controllo. Potrete arricchire la vostra performance con interruzioni e riavvii improvvisi. Molto divertente.
Section Set: quando cambiate stile cosa succede alla variazione Main
Questo parametro è molto semplice. Se è impostato ad Off, quando cambiate stile, il nuovo stile partirà dalla variazione Main ultima con cui vi siete esibiti nello stile precedente (avete terminato con un Main C prima dell’Ending? Ebbene il nuovo stile ripartirà proprio dal Main C). Se invece impostate il Section Set un pattern particolare, tipicamente Main A o un Intro, allora prevale quest’ultimo al cambio di stile. Entrambi i valori sono validi: scegliete in base ai vostri gusti.
Tempo: cambiando stile in tempo reale, cambiate anche il tempo?
Siete in vena di suonare un medley e dovete cambiare stile di accompagnamento senza interrompere la vostra esibizione, passando da un brano all’altro. Bene, in questa situazione:
Lock: il tempo non cambia. Siete partiti con 120 BPM e questi resteranno con tutti gli stili che successivamente. Se state facendo ballare il vostro pubblico, allora questa scelta aiuterà tutti a tenere il tempo.
Hold: idem come Lock, solo che quando vi fermerete (Ending o Stop) lo stile attivo in quel momento ritorna magicamente al suo tempo originale. Se non pensate di ripartire a breve con la riproduzione dello stile, forse questa scelta è più ragionevole rispetto quella precedente.
Reset: cambiate stile e il tempo cambia in base a quello previsto per ciascun stile. E’ il caso opposto alle due opzioni precedenti.
Part On/Off: cambiando stile in tempo reale, che succede alle tracce disabilitate?
Siete sempre voi, sempre in vena di suonare un medley in una schiera continua di stili di accompagnamento senza interruzione:
Lock: se avete posto delle tracce in Off, queste resteranno tali anche quando cambiate stile. Questa è la mia preferita, perché abitualmente mi piace suonare con un numero di tracce limitato, tendenzialmente basso e percussioni e poi aggiungo le altre tracce solo alla bisogna. Tutto questo perché ritengo che il realismo delle proprie performance sia superiore quando il pubblico ascolta un tastierista con un numero limitato di tracce. Poi ovviamente ci sono molte eccezioni.
Hold: idem come Lock, solo che quando vi fermerete (Ending o Stop) tutte le tracce dello stile attive saranno poste in On.
Reset: con il cambio stile, tutte le tracce in Off sono immediatamente riattivate.
Conclusione
Sono stato troppo astratto e non ci avete capito molto? Bene, allora rileggete l’articolo dopo aver seguito questo filmato in cui Hatem Boulifa vi dimostra con degli esempi l’utilità di ciascun parametro. Sono sicuro che, alla seconda lettura, tutto vi risulterà più chiaro.
Vi siete mai guardati bene mentre suonate la vostra tastiera arranger? Con le dita toccate tasti bianchi e neri, premete pulsanti sul pannello, muovete cursori, sfiorate le superfici dei pad, agite sul joystick, ruotate la manopola del volume e, con i piedi, schiacciate il pedale tonale o quello dell’espressione. In breve: comandate l’esecuzione strumentale e artistica tramite contatti fisici.
Tecnologia digitale in movimento
Il punto non è banale, come potrebbe sembrare. La tecnologia digitale è, per definizione, in continuo movimento: dagli anni ’80 in poi, l’industria ha ricercato e realizzato soluzioni di usabilità ispirandosi a principi innovativi di semplicità e rapidità d’uso. Tale ricerca continua ancora oggi. Non siamo ancora arrivati ad un punto fermo, anche se il touch-screen sembra essere diventata la soluzione standard de facto per un’interfaccia d’uso moderna e intuitiva.
Sembra. Ma è davvero così?
Era tutto cominciato con i dispositivi dei bancomat e degli sportelli informativi. Poi è dilagato sui dispositivi mobili, sui navigatori satellitari e sulle console portatili dei videogiochi. Successivamente è toccato a smartphone, tablet e PC. La tradizionale tastiera fisica QWERTY (o AZERTY nei paesi francofoni) sta cedendo il passo: il numero di dispositivi digitali che emulano la tastiera sul touch-screen è in crescita inesorabile.
Ma, venendo a noi, e gli strumenti musicali? Le tastiere digitali hanno veramente bisogno di uno schermo touch-screen? Vediamo insieme alcuni esempi tratti dal mercato reale.
Korg i30, nel 1998 è stato il primo arranger dotato di schermo touch-screen
Arranger con touch-screen
Grande estimatore dello schermo touch-screen è Korg. Sin da quando è stato lanciato sul mercato i30 (nel 1998), tranne un ripensamento con Pa80, questa scelta è diventata un punto fermo della casa giapponese. Schermi tattili sono montati su tutti i modelli della serie Pa: non solo sui modelli più elevati come Pa4X e Pa900, ma anche su quelli più economici come Pa600 e Pa300. Del resto, il sistema operativo di queste macchine è articolato e offre notevoli profondità di programmazione, permettendo di agire su un vasto numero di dettagli. L’elenco dei parametri configurabili è così elevato da richiedere necessariamente il ricorso a numerose pagine video: in queste condizioni non riuscirei nemmeno ad immaginarmi un arranger Korg senza uno schermo tattile.
La scelta tecnologica di passare al touch-screen è stata fatta recentemente anche da Ketron con SD7 nel 2015. E ora ha stabilito di estenderla anche a SD9. Rispetto la serie Audya, ora gli arranger del produttore di Ancona si presentano con un pannello più moderno e spoglio di pulsanti.
Non è un caso che anche il produttore “più tecnologico” di tutti, abbia introdotto lo schermo touch-screen. Mi riferisco ovviamente a Casio che, pur facendo ricordo ad una qualità costruttiva più contenuta, ha applicato la propria soluzione di schermo sensibile al tocco su MZ-X500 e MZ-X300 riprendendo il buon lavoro fatto sui pianoforti digitali della serie Privia.
Ci sono altri costruttori di strumenti musicali che hanno fatto una scelta diversa.
Arranger senza touch-screen
Chi non intende rinunciare ai controlli fisici, potrà trovare sempre più interessanti gli arranger di casa Yamaha (Tyros e PSR-S). Questi strumenti montano gli schermi a colori più attraenti sul mercato, eppure non sono touch-screen. Per agire sulle funzioni, occorre premere i pulsanti posti accanto e sotto lo schermo stesso: sulle pagine video, sono chiaramente indicati quali pulsanti premere per quali finalità. L’interattività è immediata, la semplicità d’uso è a portata di mano e, in breve tempo, è possibile diventare operativi. Quasi ad occhi chiusi.
RolandE-A7 è un arranger in cui spicca con chiarezza la scelta progettuale di portare all’estremo il numero di parametri disponibili sotto il controllo fisico a pannello, rendendo immediato l’accesso ad un numero elevato di funzionalità e senza costringere alla navigazione sui classici menu a video. Anzi, se vogliamo dirla tutta, E-A7 dispone di due schermi minuscoli e, in questo senso, la scelta si contrappone alla brillantezza dei display presenti sugli strumenti Yamaha. Tuttavia, l’ergonomia non è stata penalizzata: al contrario, i rinomati concetti di usabilità di Roland sono ora fondati sul solo uso di pulsanti e manopole a pannello. E’ una scelta progettuale diversa e, se vogliamo, contro-corrente, ma non per questo è da sottovalutare.
Roland E-A7: un pannello affollato di pulsanti e controlli fisici
Questione di scelte
I musicisti abituati a cose semplici ed immediate, quelli alla ricerca della massima interattività e i musicisti non vedenti potrebbero essere in difficoltà con l’uso del touch-screen: per tutti costoro, la scelta dei controlli fisici a pannello continua ad essere la scelta più favorevole. Non mi stupisce, d’altra parte, che nativi digitali, patiti degli smartphone ed appassionati delle ultime tecnologie in genere, possano prediligere le tastiere digitali dotate di schermi tattili.
Ad ognuno il suo. E mi piace costatare come sia confortante poter ancora scegliere.
Se siete lettori attenti di questo blog, avrete già intuito che, da alcune settimane, sto lavorando con un arranger Yamaha PSR-S970 e che lo sto spremendo come un limone. Recentemente ho pubblicato qui per tutti voi una nuova versione del MyMusicFinder, dopo aver aggiornato ed esteso i titoli del repertorio italiano. Nei giorni successivi, ho approfondito le funzioni LIVE CONTROL di dominio della musica in tempo reale ed è ora giunto il momento di condividere con voi quello che ho imparato.
Vi anticipo che sono rimasto favorevolmente colpito dalle capacità espressive a cui è possibile fare ricorso – con semplicità e in un attimo – durante un’interpretazione musicale agendo su due comodissime manopole. Vediamo tutto insieme: se siete già in possesso di uno di questi arranger, potete seguire questo articolo passo passo, dato che è infarcito di suggerimenti pratici; altrimenti potete recarvi in un negozio di strumenti musicali e provare da voi.
Il pulsante ASSIGN e le due manopole
Pulsante e manopole del LIVE CONTROL
Sulla sinistra del pannello di Yamaha PSR-S970 (e degli altri arranger workstation Yamaha di ultima generazione come PSR-S770 e PSR-S670), ci sono gli oggetti di controllo che richiedono la vostra attenzione odierna. Si tratta del pulsante [ASSIGN] e di due manopole che possono assumere significati diversi in base alle necessità del momento. Queste manopole consentono di controllare in modo intuitivo la vostra musica “in tempo reale”, aggiungendo variazioni al suono senza interrompere la vostra esecuzione musicale.
Premete quindi il pulsante [ASSIGN] una prima volta e vi appare una pagina video (più sotto un esempio). Ci sono otto diverse impostazioni gemelle, una per ognuna delle due manopole, che potete richiamare alla bisogna: attenzione, se premete ancora [ASSIGN] vi sposterete sull’impostazione successiva, in modo analogo, potete premere uno degli otto pulsanti sotto lo schermo per raggiungere immediatamente il programma richiesto.
Oggi vediamo insieme che cosa possiamo ottenere grazie a queste otto impostazioni di fabbrica: sappiate che potete sostituirle con altre a voi più consone (a pagina 11 del Reference Manual di PSR-S970/PSR-S770 trovate l’elenco completo di tutte le possibilità a disposizione).
Sapete già usare il PART SELECT, vero?
Pulsanti PART SELECT
Prima di cominciare a provare da voi stessi, occorre padroneggiare le funzioni di [PART SELECT] sulla destra del pannello di PSR-S970/PSR-S770/PSR-S670. Queste funzioni sono volte a stabilire quali voci intendete suonare dalla tastiera in tempo reale: e sì, questi arranger Yamaha permettono di suonare in sovrapposizione (layer) due voci chiamate rispettivamente RIGHT 1 e RIGHT 2, perché sono suonate con la mano destra nella sezione UPPER dei tasti, quando avviate gli accompagnamenti automatici (tasto [ACMP] acceso). In realtà se [ACMP] è disattivato, potete suonare queste voci su tutta l’estensione della tastiera. Ovviamente è possibile stabilire di suonare una voce soltanto accendendo solo RIGHT 1 oppure RIGHT 2, altrimenti suonarne due, attivandole entrambe. La scelta invece di quale voce assegnare a RIGHT 1, e quale a RIGHT 2, avviene dopo aver premuto il tasto [PART SELECT] sovrastante. Un’ultimo cenno: se state combinando in layer le due voci , sappiate che le manopole di LIVE CONTROL agiranno variando entrambe le voci.
Funzione 1: taglio del filtro e risonanza + riverbero
Ora entriamo nel merito, finalmente. Passiamo infatti alla descrizione dei vari programmi preset del LIVE CONTROL, partendo dal primo che consente di modificare il timbro del suono regolando la frequenza di taglio del filtro e la risonanza. Paroloni incomprensibili? In effetti, la cosa migliore è sperimentare da voi stessi. Se quindi avete a disposizione uno di questi arranger Yamaha, provate da voi. In questo caso vi suggerisco di selezionare una voce di synth come WireLead e di suonare alcune note a lungo senza rilasciare il tasto: mentre il suono viene emesso, girate con la mano sinistra alternativamente e lentamente le due manopole per capire come varia il suono. Potete anche selezionare un suono acustico, ad esempio RockPiano, impostate la manopola e suonate: in questo caso (solitamente, poi ognuno fa un po’ come gli pare), non conviene modificare i filtri mentre si suona, ma agite sulle manopole prima di cominciare a suonare.
La seconda manopola agisce sul riverbero: se avete ancora impostato il RockPiano, suonate degli accordi a tempo cadenzato e agite sulla manopola prima di ogni accordo per sentire la differenza e prendete atto delle potenzialità di dosaggio di questo effetto.
Funzione 2: Balance voci RIGHT 1 e RIGHT 2 + Chorus
Premete ora [ASSIGN] (oppure il pulsante 2 sotto lo schermo) per richiamare la seconda funzione che vi serve per pilotare le due voci RIGHT 1 e RIGHT 2 in sovrapposizione. Ad esempio, impostate con PART SELECT la voce di pianoforte ConcertGrand su RIGHT 1 e una voce di archi come RealStrings su RIGHT 1 e poi provate varie impostazioni della manopola 1. Scoprirete come bilanciare il mix fra i due suoni: in pratica avete a disposizione un sistema più immediato e rapido di quanto era possibile fare normalmente con la funzione di balance [BAL.] e i pulsanti 6 e 7 sotto lo schermo.
Ho trovato molto divertente la seconda manopola che, mentre nel primo programma agiva sul riverbero, qui ha effetto sul Chorus: personalmente mi sono divertito a selezionare il suono di chitarra JazzArtist per sentire con le varie posizioni della manopola di destra. Suonate note brevi e rilasciate subito i tasti per dare spazio al Chorus perché faccia il suo lavoro. Avete provato? Se siete come me, non siete riusciti a smettere subito, ma siete andati avanti per mezzora.
Funzione 3: attacco e rilascio
Il terzo programma agisce sull’attacco e sul rilascio. Se girate la prima manopola tutta a sinistra avrete un attacco immediato del suono, se la girate a destra avrete un attacco molto lento, ritardato. Nella mia prova ho scelto la voce di chitarra LightChorus e ho impostato la manopola a ore 10 per ottenere il risultato desiderato. Praticamente è scomparso l’attacco (tipico del plettro sulla corda della chitarra) ed è rimasto solo il prolungamento del suono successivo, quasi fosse un tappeto d’archi dal tono molto delicato. Provate, provate da voi tutte le altre sfumature possibili con altri suoni.
Ecco le otto impostazioni di fabbrica del LIVE CONTROL sullo schermo di Yamaha PSR-S970
Pausa: alcune osservazioni generali
Ho avuto talvolta la sensazione che il motore sonoro perdesse il controllo e alcuni effetti durassero più a lungo del dovuto: se così capita anche a voi, guardate sullo schermo e cercate i pulsanti [F] RESET e [G] ALL RESET. Premete uno dei due per ottenere il ripristino che cercate.
Inoltre ho notato che, se cambiate il suono assegnato a RIGHT 1 o RIGHT 2 mentre provate l’impatto di alcune manopole sulla vostra musica, la nuova voce compare al suo stato predefinito: occorre girare leggermente la manopola per applicare subito l’effetto voluto.
Funzione 4: arpeggio
Il quarto programma agisce sull’arpeggio: sorvolerei su questo argomento oggi, rimandandovi ad un articolo specifico che ho in mente per una pubblicazione prossima. Sempre sul blog di tastiere arranger.
Occhio ai programmi che seguono: le funzioni 5 e 6 sono formidabili!
Funzione 5: Style Retrigger
Il quinto programma mi ha incuriosito e attratto di più dei precedenti: è lo Style Retrigger. Più facile da fare che da spiegare. Ci provo. Ora, voi sapete che uno stile di accompagnamento è fatto di sequenze musicali (Intro, Main Variation, Fill-In e così via) e che ogni sequenza è composta da più misure che sono eseguite in ciclo all’infinito fino a quando voi non le fermate: ebbene lo scopo dello Style Retrigger è di riavviare quel pattern anche a metà della sequenze di misure o addirittura – e qui sta l’importanza – anche a metà di una misura. Sì avete capito bene: anche gli arranger Yamaha (come da sempre quelli Roland tramite Half Bar e Korg tramite Tap Tempo Reset) hanno finalmente la possibilità di gestire una misura di 2/4 all’interno di un brano 4/4. Ovviamente, trattandosi di un controllo in tempo reale, dovete agire sulla manopola perfettamente a tempo. Come funziona? Per esercitarvi prendete uno stile semplice con due sole misure per variazione come SlowFox dal banco Ballroom. Eventualmente le prime volte rallentate il tempo del metronomo.
Avviate lo stile con la prima variazione [A] e seguite il tempo sullo schermo principale: ogni misura ha 4 beat. Al beat 3 girate la manopola a sinistra a ore 9 e vedrete in azione immediata lo Style Retrigger e cioè, anziché eseguire il beat 3 e 4 di quella misura, lo stile riparte dall’inizio della battuta. E’ la ricercata Half Measure, non è fantastico? C’è un solo limite: questa funzione non agisce sul pattern del [BREAK] dove onestamente avrebbe fatto molto comodo. Magari, ci sarà in futuro nelle prossime versioni software. Se girate invece la manopola oltre le ore 12 otterrete la ripetizione continua dello stesso beat: con un po’ di esercizio, potrete ottenere effetti nuovi dal vivo e aumentare le opportunità di divertimento sulla vostra tastiera.
Funzione 6: on/off tracce dello stile + Multi Pad
Se lo Style Retrigger vi ha appassionato, il sesto programma vi entusiasmerà quando suonerete dal vivo, dato che vi consente di attivare/disattivare le tracce dello stile in esecuzione. Per carità, si poteva fare prima con la funzionalità PART CHANNEL ON/OFF, ma qui la comodità è più immediata e, quando si suona dal vivo, questo è proprio quello che serve. Per provarne l’efficacia, aprite il banco di stili R&B e selezionate 70sChartSoul. Immaginatevi di avere davanti a voi fisicamente il vostro gruppo: a sinistra il percussionista, affianco a lui il bassista; più al centro il pianista e il chitarrista e, sulla destra, fiati e sax. Avviate lo stile dalla variazione [D], la più completa di parti, e girate la prima manopola tutta a sinistra e poi, seguendo il crescendo della musica a destra, con brevi scatti verso destra. Sentirete entrare in azione i vari musicisti ad uno ad uno al momento giusto che vorrete voi.
Se vi state divertendo in questo momento, pensate al vostro pubblico a quanto potrà risultare ricca e varia la vostra esibizione per loro. Se poi richiamate il PART CHANNEL ON/OFF sullo schermo, mentre girate la manopola potete osservare le varie spie che si accendono e spengono offrendovi il pieno dominio di quello che succede in ascolto. Fantastico!
Rimaniamo sul sesto programma ancora un momento perché offre una possibilità espressiva eccezionale sulla seconda manopola coinvolgendo il controllo del Multi Pad. Vi consiglio di selezionare lo stile Ballad 6-8 Slow Rock e di premere [SELECT] del MULTI PAD CONTROL per aprire il banco GuitarPhrase e selezionare a pagina 3 SteelGuitar6-8. Ora cercate di avviare insieme: prima lo stile e poi il primo dei quattro pulsanti Multi Pad. Se cambiate gli accordi, sia lo stile sia il Multi Pad vi seguiranno. La manopola di destro vi tornerà utile per il bilanciamento del volume tra la riproduzione dello stile e del Multi Pad: ruotate la manopola verso sinistra per aumentare il volume dello stile, ruotarla verso destra per aumentare il volume del Multi Pad.
Io penso che il programma 6 del LIVE CONTROL sia potentissimo: agendo su entrambe le manopole, otterrete risultati nuovi e creativi. E’ come avere un arranger nuovo fra le mani.
Funzione 7: create il vostro DJ Set
Prima di conoscere a fondo il LIVE CONTROL, pensavo che queste funzionalità avrebbero interessato essenzialmente i più giovani se interessati a tecniche di missaggio nell’ambito della musica elettronica moderna. E, invece, no: come vedete, siamo dovuti arrivare al programma 7 per raggiungere questa possibilità di utilizzo. Io l’ho sperimentata sullo stile RetroPop che potete trovare nel banco degli stili Dance. Agite su entrambe le manopole insieme mentre lo stile è in esecuzione. E divertitevi come un autentico DJ.
Funzione 8: per chitarristi e cantanti
L’ottavo e ultimo programma del LIVE CONTROL torna utile per chi collega una chitarra al [MIC/GUITAR INPUT] o un microfono all’ingresso [AUX IN]. Ovviamente, quest’ultima possibilità vale solo per il modello PSR-S970 essendo solo questo dotato di un armonizzatore vocale nella serie di modelli PSR-S.
Conclusione
Oggi sono stato un po’ prolisso, lo so. Ma la materia mi ha davvero preso la mano. Spero di aver stuzzicato la curiosità a quanti di voi già suonano – o stanno valutando di suonare in futuro – un arranger Yamaha. Vi lascio in compagnia di una nostra vecchia conoscenza, il bravo Menno Beijer di Oostendorp Muziek (Olanda) e alla sua dimostrazione di stili Dance: tenete d’occhio la parte finale e il momento in cui entrano in azione le manopole del LIVE CONTROL.
Amanti del MusicFinder e degli arranger Yamaha, oggi sono contento di annunciarvi un regalo speciale per ciascuno di voi: il MyMusicFinder per PSR-S970 con decine titoli recenti, sia italiani sia internazionali. Interpretatelo come segno di gratitudine dell’attenzione che avete prestato in questi anni al mio lavoro di stesura articoli per il blog tastiere.wordpress.com.
My Music Finder per PSR-S970
Da tempo ricevevo messaggi da fedeli lettori che mi invitavano ad aggiornare il vecchio MyMusicFinder. In effetti, ne esistevano diverse versioni, ma onestamente tutte un po’ datate. L’ultima era del 2012. Grazie alla gentile concessione di Yamaha, sono riuscito ad avere a disposizione un esemplare di PSR-S970 con cui ho lavorato nelle ultime settimane per produrre e collaudare una nuova versione aggiornata del MyMusicFinder raggiungendo il numero di 2083 titoli di canzoni celebri, pronte ad essere suonate sull’arranger Yamaha.
Ho rivisto ad una ad una tutte le canzoni italiane presenti, andando a revisionare la scelta dello stile o anche solo dell’Intro, Main e Ending. E’ stato un lavoro di messa a punto che andava fatto, per sfruttare al meglio gli stili di fabbrica presenti su PSR-S970.
Successivamente, grazie alla gentile collaborazione di Mauro Di Ruscio di Yamaha Europe Italian Branch, ho potuto arricchire il file con altri titoli internazionali più recenti, aggiungendo i record del MusicFinder ufficiale e disponibile online.
E infine, spero lo apprezzerete, ho lavorato alcune settimane per aggiungere una trentina di nuove canzoni italiane: alcune di queste sono recenti novità del 2016 e anche del 2017.
Fra i titoli italiani aggiunti, potrete trovare: Occidentali’s Karma di Francesco Gabbani, Che sia benedetta di Fiorella Mannoia, Sigarette di Neffa, Sola di Nina Zilli, Partigiano reggiano, Ci si arrende e 13 buone ragioni di Zucchero, Amen di Noemi, Nessun grado di separazione di Francesca Michielin, Siamo uguali di Lorenzo Fragola, Yanez di Davide Van den Sfroos, A modo tuo di Elisa/Ligabue, L’anima vola e Ti vorrei sollevare di Elisa e altre ancora. Un momento di ilarità famigliare mi ha dato lo spunto per inserire due spassosissimi titoli di Checco Zalone: Angela e La prima repubblica.
La nuova versione si chiama MyMusicFinderPSR-S970 e, ovviamente, è disponibile al download gratuito. Chiunque possiede un arranger Yamaha PSR-S970 può tranquillamente installare questo file rimpiazzando totalmente il MusicFinder di serie: non perderà alcun titolo originale, anzi si troverà un paio di migliaia di titoli in più con cui sbizzarrirsi nelle proprie esecuzioni. Se disponete di un arranger Yamaha diverso da PSR-S970, allora è necessario convertire il file al formato della vostra tastiera su PC: per fare questo, c’è sempre il comodo programma di utilità (gratuito) di Michael Bedesem: MusicFinderView. Se ne parla in lingua inglese in questa pagina web, dove potete trovare il collegamento per scaricarlo.
Nel maggio 2015, avevo pubblicato una piccola guida su come aggiornare il MusicFinder di bordo. Nel caso, dategli una lettura.
Una nuova fiera di strumenti musicali? Così sembra.
Appare ora all’orizzonte Musika! Dove? A Roma, presso il centro congressi del Lifestyle Hotel in via Giorgio Zoega 59. La data è domenica prossima 30 ottobre. Gli organizzatori sono gli stessi che l’anno scorso si erano fatti sentire con i tamburi di Batterika!
Se per caso vi risulta comodo (purtroppo al sottoscritto non molto), ma voi buoni frequentatori di questo blog, potreste fare un giretto, o no? I 2000 metri quadri a disposizione consentiranno la presentazione di 97 aziende espositrici e 52 eventi dal vivo.
Nel nostro piccolo, in tema di arranger troverete qualche spunto di interesse. Yamaha presenta l’arranger a 76 tasti PSR-EW400 del cui fratello a 61 tasti (PSR-E453) avevo scritto in questa occasione. Sarà presente il bravissimo Mauro di Ruscio, un’autorità ormai riconosciuta in materia di arranger Yamaha: dimostrerà dal vivo le qualità di PSR-S970 e Tyros5.
Anche Roland e Korg hanno garantito la loro adesione all’evento, ma – al momento – non ci è dato sapere se esporranno un qualche arranger come, rispettivamente, EA7 oppure Pa4X.
Fra i vari relatori, sarà presente Enrico Cosimi di cui ricordo un’appassionata e divertente presentazione al Torino Synth Meeting: stavolta farà “suonare” il mitico Moog e anche questo è un appuntamento che vi raccomando caldamente.
L’ingresso all’evento costa 12 Euro (intero) e 8 Euro (ridotto). Per saperne di più, visitate il sito Music Expo .
Chi di voi ha già saccheggiato tutte le risorse interessanti su Yamaha Music Software e fosse ancora alla ricerca di nuove possibilità, potrebbe valutare un’alternativa proveniente dal Regno Unito. Bee Software mette a disposizione sui propri siti TyrosMagic e PSR-Magic un numero discreto di Registration realizzate con cura per fornire al musicista la migliore configurazione possibile con cui suonare il repertorio tipicamente mainstream. Parliamo di risorse adattate specificamente per Tyros4, Tyros5, PSR-S970 e, di recente, anche Clavinova CVP-709.
“Creare grandi banchi di registration ècome preparare una cucinaraffinata:anchedisponendo deimiglioriingredienti, è sempre necessaria la conoscenza e l’abilitàpermescolaretuttoinsiemecorrettamente.Abbiamo fatto noi tuttoildurolavoropervoi su questistrumenti musicali favolosi e così ora potretesemplicemente dedicarvi a suonare il vostrostrumento. Sebbene, questi banchi includono voci ed effetti personalizzate, non avete bisogno di espansioni di memoria: semplicemente, accendete la vostra tastiera e suonatela!”
Ogni pacchetto in vendita contiene tipicamente da sei ad otto banchi di Registration così suddivisi:
Theatre Organ Showcase
Classic Organ Showcase
Big Band Showcase
Classical Spectacular
Famous Names
Ballroom Bonanza
Drawbar Organ Showcase
Euro Pop Organ Showcase
Orchestral Pop Showcase
Latin Legends
Jazz Legends
Gli ordini possono essere evasi con una spedizione postale con la consegna prevista entro sette giorni. Oppure è possibile richiedere il download e il sito garantisce l’invio del link entro 24 ore. Il software viene scaricato in un file compresso (zip) il quale, una volta estratto, contiene tutte le informazioni relative all’acquisto: è sufficiente copiare tale file su una chiavetta USB per importarlo sul vostro strumento Yamaha.
I prezzi non sono affatto economici (24,99 sterline, cioè circa 29 Euro, per la versione Download) ma sono disponibili pacchetti cumulativi che promettono sconti nel caso di acquisti multipli.
Sul canale YouTube di John Beesley potete assistere alla dimostrazione di che cosa sia possibile fare con le varie registrazioni disponibili. Vi consiglio la visione diretta dei vari filmati dimostrativi e qui ora vi segnalo un anticipo con un assaggio dei banchi Classical Spectacular.