Archivio mensile:gennaio 2020

Sample Creator: intervista a Maurizio Filisdeo

Nei giorni scorsi, il 28 gennaio, presso il negozio di strumenti musicali Cherubini a Roma, si è svolta la presentazione ufficiale di Sample Creator. È un’occasione ghiotta per approfondire la conoscenza di questa nuova realtà. Ne parliamo direttamente con uno dei protagonisti di punta, Maurizio Filisdeo.

Re: Maurizio, in due parole, cosa c’è dietro Sample Creator?

MF: Sample Creator è una giovane realtà imprenditoriale nata nella Campania, ma che conta collaborazioni musicali anche in altre regioni d’Italia.  Siamo un gruppo di musicisti professionisti che realizza Styles & Sound Pack per tastiere arranger.  Ci occupiamo di produrre risorse di qualità per musicisti reali: il nostro mondo ideale è quello dei tastieristi che suonano con le proprie mani dal vivo. Esiste un’importante realtà di chi lavora nelle sale, nelle discoteche, nei grandi ristoranti e in tutti luoghi dove si intrattiene il pubblico con la musica. Ma per noi sono importanti anche coloro che suonano fra le proprie mura di casa: anche lì, c’è chi è alla ricerca di un repertorio nuovo e vivace.

Maurizio Filisdeo (al centro) insieme ai protagonisti di Sample Creator da Cherubini (Roma)

Re: Il vostro software è compatibile con tutti gli arranger?

MF: Al momento attuale, il nostro mercato di riferimento sono i possessori di arranger Yamaha compatibili con YEM 2.4 e versione successive. YEM è il pack manager necessario per l’installazione dei nostri prodotti. I modelli interessati sono quindi Genos, Tyros 5, PSR-SX900, PSR-SX700, PSR-S975, PSR-S775 e PSR-S970. Nel nostro piccolo, pensiamo di poter offrire un valore aggiunto ai clienti Yamaha.

Re: La presentazione a Roma è stata l’occasione per dare visibilità al vostro catalogo.

MF: La nostra vetrina è sul web. Dal sito di Sample Creator è possibile acquistare i nostri prodotti. Al momento attuale, l’offerta di suoni e composta da tre pack. Prima c’è RealPiano SC, un campionamento di pianoforte acustico di 120MB con tre varianti Normal, Mellow e Bright, 5 layer di dinamica stereo, fino a 10 secondi di campionamento per nota, con un controllo accurato dello smorzamento. Sound Pack 1 offre invece suoni storici e che non sono presenti fra i preset Yamaha. Nel Sound Pack 2 si trovano pianoforti Rhodes, EP Ray con il tremolo, il classico suono di piano del Korg M1 (utilizzato in migliaia di dischi) e un basso finger PX Bass.

Re: Vedo che il pezzo forte di Sample Creator sono comunque gli stili per gli arranger.

MF: Gli stili di nostra produzione vanno ad ampliare il repertorio da ballo per i suonatori di prodotti Yamaha. Non è un caso che nascono tutti con tracce audio innovative per la parte drum: le parti percussive sono il frutto di registrazioni dal vivo di un vero batterista. L’audio viene campionato, segmentato in slice e compresso in RX2. Sono pienamente compatibili con gli arranger Yamaha e possono essere usati per suonare dal vivo o per registrare Song: le tracce possono essere riutilizzate per assemblare nuovi stili grazie alla funzione Style Creator di serie sugli strumenti Yamaha. L’offerta è in crescita e già otto pack sono in vendita, più un super-pacchetto Ultimate che include le risorse degli altri pack. Pop 1 e Soft Dance sono rivolti ai musicisti di repertorio moderno contemporaneo. Per la musica dance ci sono i pack Reggaeton 1, Disco & House 1 e Latin Dance 1.

Re: Dimmi di più della collaborazione con Alfredo Golino, musicista di caratura internazionale.

MF: Da tempo collaboriamo con Alfredo Golino che oggi vive a Brescia. È un onore per noi collaborare con un musicista completo che, grazie al grande talento e alla grande professionalità, ha dato tantissimo alla musica. La sua storia professionale è costellata di esperienze con musicisti celebri. Gli stili realizzati insieme sono raccolti in tre pack, dove le percussioni sono state tutte registrate da Alfredo in persona. Si spazia dal pop, al repertorio dance fino ai generi più tradizionali da sala.

Re: È possibile ascoltare la vostra produzione?

MF: Sul nostro sito, sono presenti tutte le demo. Siamo convinti che molti saranno sorpresi di trovare stili particolarmente utili dal vivo, rispetto generi che i preset non hanno ancora coperto. Pensiamo che Sample Creator possa diventare una risorsa importante a disposizione di molti musicisti perché va a completare l’offerta standard di Yamaha che è già di grande qualità.

Re: L’altra sera, nel vostro evento a Roma, avete accennato qualcosa di interessante per il vostro futuro imminente.

MF: Sì, la prossima generazione di stili sarà basata su una nuova nostra tecnica. Andremo ad utilizzare il motore degli arranger Yamaha per suonare stili completamente audio, aumentando così il tasso di realismo che questi fantastici strumenti sono già in grado di offrire oggi. Il nostro Revolution Algorithm ci consentirà di produrre stili dove anche le chitarre e gli altri strumenti saranno in formato audio. Lavorando sul time stretching e sul riconoscimento armonico, riusciamo ad ottenere risultati sino a ieri impensabili su un arranger. Sarete sorpresi. Queste parti non saranno editabili sull’arranger Yamaha, ma saranno assemblabili e quindi utili per la costruzione di nuovi stili secondo i gusti e le scelte del singolo musicista. Siamo in fase di rifinitura e di collaudo finale: entro la primavera pubblicheremo le prime risorse innovative.

Re: Grazie, Maurizio. Vi auguro tutto il meglio.

Confrontiamo Yamaha Chord Looper con Korg Chord Sequencer

Con l’introduzione recente di Chord Looper su PSR-SX900, Yamaha ha potuto colmare un piccolo divario che la separava dagli altri arranger e, in particolare, della serie Korg PA di ultima generazione dove tutti i modelli (Pa700, Pa1000 e Pa4X) offrono il Chord Sequencer. È un’occasione ghiotta per metterli a confronto.

Chiariamo bene, innanzitutto, di che cosa stiamo parlando. Trattasi di una funzionalità che consente di memorizzare una progressione di accordi e di darla in pasto allo stile di accompagnamento in esecuzione: il vantaggio evidente è quello di poter aver entrambe le mani libere per suonare sulla tastiera le parti che si ritengono opportune senza più essere vincolati alla diteggiatura degli accordi in tempo reale per pilotare i pattern dell’arranger. Yamaha utilizza l’espressione mano sinistra virtuale che mi sembra calzante.

Sebbene, entrambi i produttori di strumenti musicali abbiano realizzato un software che funziona a dovere, le due realizzazioni si distinguono per la modalità di configurazione e per gli accessori di contorno: mi spiego meglio.

1 – Registrare una progressione di accordi

La prima cosa da fare è ovviamente registrare gli accordi che si vogliono poi eseguire. Sia PSR-SX900 da una parte, sia Pa700/Pa100/Pa4X dall’altra, si basano sul concetto di registrare gli accordi che si stanno suonando in tempo reale mentre uno stile è in esecuzione.
Tenete altresì presente che il tempo non viene registrato e, pertanto, qualora la sequenza di accordi sia di particolare difficoltà, potete rallentare il metronomo e suonare gli accordi con la calma necessaria.
È delicato tuttavia capire bene il momento in cui il registratore entra in azione, perché talvolta vorrete registrare la sequenza dal vivo, proprio mentre state suonando davanti al pubblico e volete attivare gli accordi registrati per poi liberare entrambe le mani di slancio.

Yamaha
L’avvio della registrazione degli accordi è vincolata al fatto che uno stile è in riproduzione. La funzione Sync Start facilita l’avvio contemporaneo dello stile e della registrazione.

Korg
In aggiunta a quanto valido per Yamaha, si può fare anche ricorso ad uno dei tre switch assegnabili per avviare la registrazione degli accordi nel momento desiderato.

2 – Come avviare la sequenza di accordi

Una volta registrata una sequenza, è possibile richiamarla alla bisogna: questa entra in loop e non cessa fino a quando non si ferma lo stile o non si interrompe la stessa. Gli accordi in esecuzione sono visualizzati sullo schermo, come succede quando si suonano con le proprie mani in tempo reale.

Yamaha
Avviare il Chord Looper durante un Intro non crea alcun rischio: PSR-SX900 aspetta l’inizio della Variation per innescare la sequenza di accordi.
Il tasto Reset non solo riavvia lo stile dall’inizio della Variation, ma anche la progressione degli accordi e questo dettaglio non è per nulla banale.

Korg
Ci sono due diversità rispetto Yamaha.
Non conviene avviare la sequenza durante un Intro: si rischia di trovarsi all’inizio della Variation con un accordo a metà della progressione.
E poi il tasto Reset/Tap Tempo riavvia lo stile, ma interrompe il loop degli accordi.

3 – Come avviare una diversa progressione di accordi al volo

Può essere comodo avere più sequenze a portata di mano: una per la strofa, una per il ritornello e magari un’altra per l’eventuale parte speciale del brano musicale che state eseguendo. Oppure per suonare diverse canzoni che volete eseguire in Medley con lo stesso stile di accompagnamento.

Yamaha
L’arranger PSR-SX900 gestisce fino ad otto diverse sequenze di accordi gestibili sullo schermo touch screen nella pagina Chord Looper: basta toccare una delle otto memorie perché questa sia attivata.

Pagina video di Chord Looper di Yamaha PSR-SX900

Korg
I Professional Arranger invece gestiscono una sola sequenza di accordi per volta.

4 – Eseguire lo stesso giro di accordi su stili diversi in sequenza

Immaginate di avere una progressione di accordi particolari in testa e volete ascoltare al volo come possa funzionare con diversi generi musicali. Oppure immaginate di suonare dal vivo alcuni brani che condividono lo stesso giro di accordi: potreste voler passare da un brano all’altro, cambiando lo stile e mantenendo attiva la scansione armonica con continuità.

Yamaha
È la situazione standard. Funziona proprio così e non è possibile fare diversamente.

Korg
Per difetto, quando cambiate lo stile in un arranger Korg, la sequenza di accordi si perde. Perché la memoria del Chord Sequencer non venga cancellata al cambio di stile e si possa fare quanto descritto qui sopra per Yamaha, occorre modificare una proprietà di sistema nel modo Global.

5 – Importare la progressione originale e integrale degli accordi da una canzone

Quando si tratta di suonare un brano completo, potrebbe tornare utile riutilizzare la sequenza di accordi originale memorizzata in un brano.
Purtroppo, né Yamaha Korg supportano il formato Music XML adottato dalla popolare comunità di iReal Pro, come invece succede con XMURE di Dexibell. Chissà se un domani vedremo questa compatibilità nelle prossime versioni del firmware…

Yamaha
Se disponete dell’adattatore wi-fi e di un iPhone/iPad, potete inviare una sequenza di accordi di un brano audio tramite l’app Chord Tracker.

Korg
Qui è molto più semplice: vi basta avere uno Standard MIDI File (è irrilevante se contenga gli eventi MIDI degli accordi o meno) e Korg è in grado di calcolare e importare gli accordi completi entro il Chord Sequencer. Credetemi, funziona bene. Ovviamente, a patto che il brano contenga tracce suonate con armonia completa.

Pagina video di Chord Sequencer di Korg serie Pa

6 Modificare un solo accordo (o alcuni) di una sequenza

Avete, per esempio, registrato una lunga sequenza di otto misure con sedici cambi di accordo (uno ogni 2/4) e vi rendete conto di voler modificare un accordo alla settima misura. Come fare?

Yamaha
Registrate la progressione da capo.

Korg
Registrate la progressione da capo è sempre una possibilità e, in fondo, è la più rapida.
Altrimenti potete esportare la sequenza di accordi in uno Standard MIDI File grazie alla funzione di Export. Tale MIDI file può essere salvato e riaperto con il Sequencer. Si va a cercare la misura con l’accordo da modificare e si correggono le note dell’accordo. Attenzione: a differenza di quanto ci si potrebbe aspettare, l’Export non genera gli eventi MIDI specifici degli accordi, ma piuttosto le singole note che compongo l’accordo stesso. Salvate il MIDI file e poi reimportatelo nel Chord Sequencer.

7 Come salvare una sequenza di accordi

Qualora si voglia riutilizzare una progressione di accordi appena creata, si dovrà salvare da qualche parte, non credete?

Yamaha
Le otto progressioni possono essere salvate insieme in un file (*.clb) e poi richiamate tutte insieme.
Altrimenti, potete esportare le singole memorie in file *.cld per reimportarle successivamente.

Korg
La soluzione più comoda è salvare la sequenza di accordi in un elemento del SongBook.
In alternativa, è possibile memorizzarla direttamente nello stile, però mi sembra una scelta un po’ troppo invasiva.

E gli altri arranger?

Chord Looper e Chord Sequencer non sono gli unici attori sul mercato che offrono l’esecuzione automatica di progressione degli accordi.
In passato, Roland aveva introdotto Chord Loop presente, ad esempio, su BK-9.
In Casio CT-X5000 sono disponibili 310 pre-regolazioni musicali in cui memorizzare altrettante progressioni di accordi.
Gli arranger Ketron (SD9, SD90 e SD60) includono la modalità Phrase del Launchpad, anche se questa agisce su tutte le tracce MIDI e Audio.

Winter NAMM 2020: le conclusioni

Winter NAMM, la fiera di strumenti musicali più importante a mondo

Rivediamo insieme l’esperienza del Winter NAMM 2020 alla luce dei modelli di tastiere arranger presenti in fiera:

  • Lo stand che ha presentato il maggior numero di novità arranger è quello di Korg, dove hanno fatto la loro prima apparizione i tre nuovi strumenti economici: la tastiera portatile EK50 L (sembra che, quando sarà disponibile, il prezzo potrebbe aggirarsi intorno ai 525 Euro), la mini-workstation i3 (costerà anche di meno: 502 Euro) e il pianoforte digitale XE20 (la versione nuda senza supporto dovrebbe essere accessibile a 899 Euro).
  • Yamaha si è presentata con il nuovo modello di tastiera per principianti, PSR-E273: sarà in vendita intorno ai 190 Euro.
  • Lo stand Casio non ha messo in mostra novità arranger, ma ha colto l’occasione per presentare al mercato americano la nuova serie Casiotone dove primeggia CT-S300, si trova già nei negozi a 199 Euro.
  • Kurzweil ha riproposto i suoi vecchi arranger a basso costo, gli stessi dell’anno scorso: nessuna novità.
  • Di tutto il resto, non si hanno notizie: Dexibell non ha presentato aggiornamenti sull’arranger software XMURE (l’anno scorso era stato premiato nella categoria software), Roland è palesemente concentrata su altro, mentre Ketron ha addirittura disertato.

Ci lasciamo con questa registrazione presa al volo ieri in fiera presso lo stand dell’italiana Viscount, dove Joey DeFrancesco & friends si esibiscono con una performance entusiasmante. Ovviamente l’organo è un Viscount Legend Live “Joey DeFrancesco Signature”. Godetevi tutta l’esibizione musicale, fino al termine: ne vale la pena.

Alla prossima!

Winter NAMM 2020: lo stand Korg

Nuova Korg EK50 L in prova al Winter NAMM 2020

Nei giorni scorsi, ho dato brevemente spazio alle novità arranger che Korg sta presentando in fiera al Winter NAMM 2020. È avvenuto in occasione della comunicazione che Korg stessa ha rilasciato: i nuovi prodotti arricchiscono l’offerta di questa azienda nel campo degli arranger e lo fa in tre direzioni diverse.

  1. Da una parte c’è la tastiera portatile “modello base” orientata alla music dance e questa si chiama EK 50 L.
  2. Dall’altra, c’è l’arranger workstation destinato a chi cerca di dare vita alle proprie idee musicali, immergendo il proprio processo creativo in uno strumento semplificato e divertente da suonare: e qui siamo con i3.
  3. Il terzo posto dell’annuncio è occupato da un pianoforte digitale con tastiera pesata 88 note e sezione arranger: XE20.

Questa triplice novità è rassicurante per gli appassionati degli arranger. Il ventaglio dell’offerta sul mercato si ampia con tre strumenti di qualità ad un prezzo (si spera) abbordabile. EK-50 L potrà conquistare musicisti in erba e giovani entusiasti che non si accontentano di suoni modesti.  i3 potrà guadagnare nuovi adepti al mondo delle tastiere con accompagnamenti: il suo carattere da workstation permetterà di lavorare sulle composizioni musicali e sulla preparazione delle proprie performance. Attenzione: i3 è portatile, funziona a batterie, ma non ha amplificatori a bordo. XE20 è invece il tipico pianoforte digitale casalingo, ma potrebbe trovare la propria collocazione anche all’interno di scuole di musica e di canto; è un prodotto che, in compagnia a Casio PS-X3000, va a bussare alle porte del mercato dei pianoforti-arranger che, fino a ieri, era dominato da Yamaha e oggi vede apparire nuovi attori competitivi.

Permettetemi una semplice riflessione ora sulla nuova ridondanza dell’offerta Korg. Come sappiamo bene, da molti anni Korg progetta e produce arranger workstation di tutto rispetto: i Professional Arranger oggi giunti alla quarta generazione con Pa4X, Pa700 e Pa1000. Il nuovo annuncio, invece, ci pone di fronte ad un ampio progetto parallelo “partito dal basso”: il capostipite EK50 è uno strumento pensato esplicitamente per essere economico. Mi fermo qui. Auspico che Korg possa mantenere attive le due linee di prodotto in area arranger a lungo. Sono due realtà diverse e meritano entrambe di avere futuro.

I futuri acquirenti dei nuovi prodotti Korg potranno accedere ad un completo pacchetto di software musicale per MAC e PC: Ozone Elements per il mastering basato sull’intelligenza artificiale, Skoove per esercitarsi a migliorare le proprie capacità esecutive sulla tastiera,  Reason Lite di Propellerhead per registrare la propria musica con una DAW. E, per chi possiede un Apple iPad/iPhone, ci sone due app da citare: Korg Module Le è un generatore sonoro virtuale che riproduce i suoni di pianoforte a coda e delle tastiere fra le più diffuse; e poi c’è KORG Gadget 2 Le un’altra DAW, ma in formato app. Insomma, l’acquisto Korg include una cassetta di attrezzi software completa: ci sono tutti gli strumenti essenziali per iniziare a creare la propria musica. Per chi entra in questo mondo, è un’occasione ghiotta.

Il classico caos in fiera: facciamo un giretto allo stand Korg al Winter NAMM 2020

Torneremo sicuramente qui ad approfondire la conoscenza di i3, EK 50 L e XE20.

Avete già letto il resoconto sugli stand Yamaha e Casio al Winter NAMM 2020?

Winter NAMM 2020: lo stand Casio

Dopo Yamaha, è il turno dello stand di Casio, dove non si registrano novità arranger di ultimo grido.

Casiotone in prova al Winter NAMM 2020

Le tastiere Casio con accompagnamenti sono in mostra al NAMM Show 2020 grazie alla rinnovata serie Casiotone di cui vi abbiamo già raccontato la nostra visione qualche settimana fa, in questo blog.  Questi strumenti digitali sono pensati per i principianti e per suonare a casa o in viaggio: 61 tasti di dimensioni regolari, 400 timbri, 77 stili di accompagnamento, 60 brani incorporati, 50 stacchi in Dance Music Mode, USB MIDI e altro. Lo chassis è sottile e il display standard LCD è monocromatico. Tutti i modelli possono essere alimentati da 6 batterie AA o dall’adattatore CA incluso, permettendo di divertirsi facendo musica ovunque si vada. I modelli Casiotone della serie sono CT-S200, CT-S300 (con tasti dinamici) e LK-S250 (con tasti illuminate per imparare a suonare giocando).

Ci aspettavamo altro? Direi di no. Non è passato moltissimo tempo da quando Casio ha rinnovato i prodotti arranger di levatura superiore: il pianoforte con accompagnamenti PX-S3000 è uscito nel 2019 e la brillante serie CT-X è nata nel 2018. Ecco, forse la sostituzione della serie MZ (MZ-X500 e MZ-X300 risalgono al 2016) non avrebbe sorpreso. Ma questo è.

Nella famiglia dei pianoforti ibridi, Casio introduce – in occasione del Winter NAMM – nuovi modelli della serie Celviano: GP310 e GP-510. Trattasi di prodotti dal design lussuoso: tasti in abete austriaco, con gli stessi materiali dei pianoforti a coda Bechstein.  Un altro modello di pianoforte presente allo stand Casio è l‘AP-710, che presenta tre suoni di pianoforte a coda e un migliorato sistema di altoparlanti.

Casiotone CT-S300

Winter NAMM 2020: lo stand Yamaha

Ragazzi e ragazze, si comincia. I cancelli del Winter NAMM venti-venti sono aperti da oggi 16 gennaio in quel di Anaheim (California). E, sebbene appartengano al passato i tempi (ante Internet) in cui le sorprese sbocciavano tutte insieme in fiera, rimane sempre un certo gusto di aspettativa e di liberazione nel momento in cui si rivelano i dettagli ufficiali dell’evento più importante dell’anno per gli strumenti musicali.

Già nei giorni scorsi, molti produttori avevano rivelato le loro carte. Ma a noi piace protrarre la nostra tradizione di centellinare uno stand alla volta, alla caccia di novità e conferme nel comparto delle tastiere con accompagnamenti. I nostri mitici arranger.

Cominciamo con il numero 1 al mondo e, prossimamente, in questo blog osserveremo insieme virtualmente gli stand degli altri produttori. Yamaha, l’azienda con sede nella città della musica del Giappone, Hamamatsu, mostra tutti i propri muscoli e dimostra la propria capacità di ricerca, produzione, comunicazione e commerciale.

Yamaha PSR-E273 per principianti assoluti

Ma, andando al sodo, onestamente, non ci aspettavamo novità nel segmento arranger questa volta: l’anno appena terminato, il 2019, ci aveva incantato con l’apparizione di due strumenti ampiamente significativi per il settore, come PSR-SX900 e PSR-SX700, che meritano tutta l’attenzione degli appassionati delle tastiere con accompagnamenti.

La novità specifica riguarda solamente la tastiera per principianti. PSR-E273: 4 kg di leggerezza, 32 note di polifonia, 384 voci, 17 kit percussivi/suoni speciali, 143 stili, controllo del Duo, due speaker di 2.5 Watt ciascuno. I tasti non sono dinamici, ma va da sé che non si possa chiedere molto ad uno strumento progettato per il divertimento puro e per essere regalato ad un ragazzino/ragazzina che si appassioni al mondo delle tastiere musicali.

Nel reparto delle tastiere, l’annuncio più importante per Yamaha riguarda l’ingresso (finalmente!) nel vivace ed elegiaco terreno dei cloni di strumenti elettromeccanici, così ampiamente popolato: Nord Electro 6, Roland VR-730 e VR-09, Crumar Mojo 61, Dexibell Vivo S9, Hammond-Suzuki SK1

Yamaha mancava da questa lista da sempre e ora c’è. Il modello si chiama YC61 ed è compatto, leggero e accattivante: tasti semi-pesati waterfall, triplo generatore sonoro (organo VCM, FM e consueto AWM2), nove drawbar illuminati, 145 timbri (6 di organo, 139 tutto il resto), effetti Insert VCM su misura, 7 kg di peso. È un gioiello tecnologico, affascinante a vedersi. Non vi nascondo il desiderio di poter studiare meglio la materia, quando YC61 arriverà nei negozi (si parla di giugno 2020, quindi ci sarà da aspettare).

A presto, tornate qui e vediamo gli altri stand al Winter NAMM 2020.

Korg alza il sipario su EK-50 L, XE20/XE20SP e… i3

L’annuncio di Korg è riportato con chiarezza di dettagli sul portale SM Strumenti Musicali, a cui vi rimando per la lettura delle caratteristiche dei nuovi strumenti. In questa sede, mi limito a condividere con voi alcune brevissime osservazioni in vista di prossimi approfondimenti.

Nuova Korg i3, da non confondere con la mitica workstation degli anni 90

Questi modelli nuovi sono la naturale evoluzione di EK-50, modello economico lanciato nel settembre del 2018: non condividono la piattaforma della serie Professional Arranger. Non è un caso che le specifiche tecniche siano distanti dalla ricchezza e dalla qualità dei contenuti e di Pa4X, Pa1000 e Pa700.

EK-50 L dispone di amplificatori di bordo di superiore potenza rispetto il modello precedente, nell’ottica degli entusiasti alle prese con la musica dance.

i3 si presenta con le sembianze di un arranger workstation: nel nome e nelle forme, ricorda infatti la prima grande ammiraglia di casa Korg, quella mitica i3 che nel 1993 aveva cambiato la storia degli arranger al top di gamma. Ma – in realtà – il nuovo modello nasconde il motore della stessa EK-50 L e, nei contenuti, non ha molto a che fare con l’eredità storica del capostipite i3: questa eredità va oggi cercata nel listino Korg fra i modelli della serie Pa.

Per concludere, XE20 (e la sua variante XE20SP) entra nell’agone dei pianoforti arranger, un segmento di strumenti musicali a tastiera che sembra ravvivarsi dopo anni di stasi.

Dimostrazione di Korg i3

A presto, il Winter NAMM 2020 si avvicina.

Korg Sound Pack Church Organ si estende da Pa4X a Pa1000 e Pa700

Ritorniamo a parlare del Sound Pack #01 dedicato all’organo liturgico, dopo averne dato notizia ai tempi della prima pubblicazione nel 2016 quando Eko Music Group l’aveva reso disponibile come Add-On gratuito per i possessori di Korg Pa4X. Lo facciamo oggi per due ragioni essenziali: la prima è dare notizia che il pack è stato incluso nella V3 NEXT dell’arranger al top di gamma di casa Korg; la seconda è che, a brevissimo, sarà scaricabile gratuitamente anche dai possessori di arranger medi Pa1000 e Pa700. Ringrazio Raffaele Mirabella di Eko Music Group per avermi dato la possibilità di testare il pack in anteprima su Pa700 e così ho potuto studiarlo e provarlo di persona.

Korg Pa700 con Sound Pack #01 Church Organ

Caratteristiche tecniche

Il pacchetto include 60 suoni e 40 keyboard set. La dotazione è quindi ricca di contenuti e agevola numerose variazioni, laddove i suoni preset erano alquanto avari limitandosi a qualche ripieno a canne spiegate e un paio di variazione di registri di flauto. Qui invece le possibilità abbondano. La cartella ChurchOrgansPack01.set contiene 92MB di campioni PCM. Una volta caricata a sistema, l’arranger Korg visualizza i nuovi suoni nelle prime otto pagine (da P1 a P8) del banco Sound1 sotto l’area USER. I MIDI Program Change sono associati alla posizione 121 (MSB), 064 (LSB) e uno specifico numero di programma da 000 a 061 per ciascun suono (alcuni programmi sono vuoti). I keyboard set sono invece inseriti sul banco User 3.

Simulare l’organo a canne su un arranger Korg

Tutti i suoni sono sensibili alla dinamica, sebbene non sia un concetto nativo nell’organo a canne classico originale: tuttavia, tale scelta sembra rispondere ad un’esigenza espressiva a cui un tastierista digitale al giorno d’oggi fatica a rinunciare. L’organista classico dovrà però prestare attenzione: la macchina-organo della cattedrale esprime sempre lo stesso volume sonoro alla pressione del tasto, mentre la stessa cosa non succede qui su un arranger Korg: chi preferisce evitare, potrà agire sul parametro globale Velocity Curve impostando il valore Fixed per eliminare del tutto la sensibilità alla dinamica. Il tocco è per l’organista un aspetto importante: i 61 tasti leggeri di Pa700 si prestano bene ad esprimere lo staccato, mentre ho rilevato qualche difficoltà con il legato, specialmente nell’uso del pollice; presumo che lo stesso inconveniente non si verifichi sui tasti semi-pesati di Pa1000 e Pa4X. Non ho riscontrato invece complicazione alcuna ad applicare la tipica tecnica organistica di sostituzione delle dita.

I timbri a disposizione

La maggioranza dei campioni riprende i suoni espressi da canne a otto e sedici piedi. Sono presenti anche suoni basati su canne a quattro piedi per l’ottava superiore, ma – in questi casi – i timbri sono sempre combinati con altre canne riferite ad ottave inferiori. Sono rappresentati i registri di tutte le famiglie organistiche fondamentali: ad anima, ad ancia, di mutazione, oscillanti e violeggianti. Il registro più diffuso è ovviamente il Principale che è presente con sette variazioni; altre volte appare unito ad altri registri sfruttando i due oscillatori associabili ad un Multisample. Da questo dettaglio, si evince il motivo per cui il numero di campioni nel pack è superiore a quello dei Multisample: alcuni campioni sono infatti associati al secondo oscillatore, e mai da soli. I registri di flauto sono presenti in cinque variazioni oltre ad apparire in unione a campioni diversi in altri suoni. Abbondano Bordoni, Ripieni, Plenum, fondi e ance. Non mancano un paio di Harmonium e di Double II. Sono presenti invece con una sola variazione: Camoscio, Gedakt e Krummhorn per i registri ad anima; Bombard, Dulziana, Regale, Tromboncino, Trompete e Vox Humana per i registri ad ancia; Celeste e Unda Maris per gli oscillanti; Quintone e Salicionale per i violeggianti. C’è persino una voce di Subbasso, solitamente associata alla pedaliera dell’organo: e questo aspetto ci porta a menzionare la possibilità/necessità di collegare una pedaliera MIDI esterna, cosa che non ho potuto testare di persona; l’argomento richiede una ricerca ad hoc e un approfondimento e, magari, tornerò sulla materia in una prossima occasione. Il primo campione della lista è il classico Bordone 8’ ed è invitante perché, nella sua nitidezza e spazialità, mi ha rapito consentendomi di riprodurre brani meditativi di lunga memoria storica. Mentre vi segnalo la presenza del tremolo applicato a registri di Flute, Gedakt e Fondi, devo evidenziare che, in alcuni suoni, è possibile aggiungere il vibrato agendo sul Joystick. Purtroppo, al rilascio dello stesso, il vibrato si ferma. Per gli effetti, i suoni si appoggiano essenzialmente sul riverbero specifico degli organi (O-Verb) con l’aggiunta di una coloritura di Ensemble per dare profondità tridimensionale alla diffusione sonora.

I Keyboard Set

La composizione dei 40 Keyboard Set suggerisce le più appropriate sovrapposizione dei suoni. In molte occasioni, i layer sono pronti all’uso ancorché “dormienti”: è sufficiente attivare le voci Upper2 e/o Upper3 per ottenere impasti sonori di particolare effetto. Questa comodità non previene la possibilità creativa e gli organisti più capaci ed esperti possono ignorare bellamente i set predisposti e crearne di personali, adatti al proprio estro e alla propria sensibilità musicale. Se vi è un aspetto migliorabile nei set proposti è quello di non aver mai assegnato i suoni di questo Pack alla voce Low, trascurando quindi la possibilità di simulare l’utilizzo contemporaneo di due manuali o della pedaliera su una tastiera sola: anche qui, ogni organista potrà farlo liberamente creando Keyboard Set a preferenza.

In conclusione

I punti di forza di questo pack sono nella qualità generale dei campioni e nella varietà dei registri proposti. Onestamente, alcuni timbri suonano in modo più efficace di altri, ma è indubbio che la presenza di questo pacchetto gratuito aumenta il valore degli arranger Korg rendendoli strumenti più completi e pronti all’uso sia nell’ambito liturgico sia in situazioni diverse e meno prevedibili. È un gradito regalo da parte di Eko Music Group, giacché estende le possibilità dello strumento, prolungandogli il corso di utilizzo nel tempo. Eventuali limiti sono da ricercare nel fatto oggettivo che gli arranger Korg non nascono per essere specificamente organi liturgici: ma l’assenza di un secondo manuale e della pedaliera potrebbe risolta con l’uso dello Split o addirittura con l’accoppiamento di due tastiere su supporto doppio e il collegamento di una pedaliera MIDI esterna. Se usato dal vivo, servirà poi un sistema di amplificazione possente e in grado di riprodurre fedelmente lo spettro complesso del suono delle canne d’organo.

Ci sono comunque numerosi contesti dove questo pack può essere efficace usando l’arranger portatile così come è. Ad esempio, l’idea di utilizzare un Professional Arranger Korg garantisce la possibilità di esercitarsi a casa su timbri realistici prima di recarsi a suonare l’organo a canne autentico in cattedrale. A volte una marcia nuziale o una suonata d’organo si rende necessaria all’ingresso degli sposi al ristorante, altre volte l’esecuzione di una toccata e fuga può essere incisiva in locali pubblici. E una tastiera portatile è l’ideale quando si tratta di accompagnare un coro per le prove (o dal vivo) in un ambiente non attrezzato. Ci sono poi ambienti extra-ecclesiastici che possono richiedere il ricorso a timbri d’organo classici: cerimonie laiche, commemorazioni, concerti all’aperto e saggi. Alcuni generi musicali (gotici, dark, barocchi e progressive) non disdegnano l’uso di ripieni e di altri registri d’organo per dare drammaticità alla propria performance. Non trascurerei l’uso di questi suoni anche per sottofondi meditativi o anche solo rilassanti. Dulcis in fundo, questi suoni possono essere preziosi anche nella produzione di colonne sonore. Non sarebbe la prima volta: mi viene in mente, ad esempio, la celebre scena di The Commitments dove l’organo a canne si presta ad improvvisare una simpatica discussione sulle liriche e sulle note di A Whiter Shade of Pale; oppure la serie Netflix dei Peaky Blinders dove, prima dell’omicidio di un fabbro irlandese, ascoltiamo la voce struggente di Johnny Cash cantare Danny Boy accompagnato dal più classico degli organi liturgici.

Casio PX-S3000: il test su SM Strumenti Musicali

Per il tema “letture consigliate”, oggi sono qui a suggerirvi (se non l’avete già letto) il test di Casio Privia PX-S3000 che l’amico Riccardo Gerbi ha testé rilasciato su SM Strumenti Musicali.

Questo pianoforte – snello snello – è dotato di una rinnovata sezione arranger e vale tutta la nostra attenzione. Del resto, abbiamo già speso qualche parola ed espresso le nostre valutazioni di massima su PX-S3000 in questo nostro blog. Ma l’approfondimento e il test accurato da parte di Riccardo ci permettono di mettere a fuoco le caratteristiche dello strumento con abbondanza di particolari comprovati dalla sua esperienza diretta.

Buona lettura.

Non perdetevi il test di Casio PX-S3000 su SM Strumenti Musicali

Il rapporto 2019 del blog

Ieri, ultimo giorno dell’anno, abbiamo fatto insieme il punto sull’annata 2019 per i nostri amati arranger. Oggi, cominciamo l’anno nuovo tirando le somme sulle evoluzioni di questo blog negli ultimi 12 mesi.

Il 2019 di Tastiere Arranger, in breve

Letture
Negli ultimi 12 mesi, il blog Tastiere Arranger ha registrato oltre 189.000 clic a fronte di 75.000 visitatori unici, dimostrando una crescita del 3% rispetto il 2018. Negli ultimi mesi dell’anno, la media si è stabilizzata su 563 visite giornaliere.

Traguardi
Ad ottobre, abbiamo festeggiato 10 anni di vita di questo blog. E a metà dicembre, abbiamo raggiunto un milione e mezzo di letture in totale.

Cronologia
Nel corso dell’anno appena terminato, ho riscritto ex novo la pagina della cronologia: ora riporta la storia di tutti gli arranger dal 2000 ad oggi.

Articoli

In tutto l’anno, ho scritto e pubblicato 57 articoli: qui sotto troverete la selezione dei titoli con il maggiore numero di clic. Se vi siete persi qualcosa, questo potrebbe essere il momento giusto per recuperarne la lettura.

Collaborazione con SM Strumenti Musicali

Anche quest’anno, ho proseguito la collaborazione con la testata web guidata da Luca Pilla; sotto la supervisione di Riccardo Gerbi, caporedattore area tastiere, ho pubblicato diversi articoli sugli arranger. Vi consiglio la lettura di alcuni fra questi:

Buon anno nuovo!

L’offerta di tastiere digitali per la musica abbonda. Ci sono validi strumenti per tutte le tasche. In questo blog, cerco di tenervi aggiornati. La mia speranza è sempre la stessa: che cresca il numero delle persone che dedicano il proprio tempo a suonare uno strumento musicale.

Ringrazio ancora una volta tutti voi lettori fedeli (e anche quelli infedeli): auguro a tutti di trascorrere un sereno 2020. La musica è esperienza di vita autentica, degna di essere vissuta. Dio ci benedica tutti!