Archivio mensile:giugno 2017

Style Setting per un arranger Yamaha (PSR-S e Tyros)

Quanti di voi suonano da tempo un arranger Yamaha e non sono mai entrati nella pagina generale di configurazione Style Setting? Forse non tutti sanno come adattare il comportamento della sezione arranger alle proprie esigenze personali. Oggi, scorriamo insieme una carrellata su quali parametri di personalizzazione siano disponibili su PSR-S e Tyros. Tenete a mente che questi valori hanno efficacia su tutti gli stili di accompagnamento che vorrete suonare: una modifica effettuata in questa pagina di configurazione vale anche dopo aver spento e riacceso lo strumento. Per modificare nuovamente queste impostazioni, sarà necessario ritornare nella pagina di Style Setting.

Come ci si arriva? È semplice. Premete il pulsante Function e, nel Menu 1 che vi appare, attivate Style Setting agendo sul pulsante G, alla destra del pannello. Utilizzate i pulsanti B e C sulla sinistra dello schermo per stabilire quale gruppo di parametri intendete cambiare.

Style Setting

OTS Link Timing: quando deve entrare in azione la voce assegnata al Main successivo?

Questo parametro stabilisce quando debbano entrare in vigore i timbri assegnati a una delle quattro memoria OTS per le voci da suonare da tastiera (Right1, Right2, eventuale Right3 e Left) in ciascuno stile.

  • Il valore Real Time modifica le voci nel momento esatto in cui selezionate la variazione Main successiva.
  • Il valore Next Bar ritarda l’operazione alla misura successiva.

Personalmente non ho mai avuto dubbi, nemmeno un istante: il valore Real Time è quello che serve nella maggioranza assoluta dei casi. Immaginate quante volte le note della traccia della melodia iniziano il canto nella misura precedente a quella effettiva. Anche solo per una nota quinta d’appoggio che vi fa entrare sulla dominante o sulla terza ad inizio della misura successiva per la nuova strofa o il ritornello che segue. In questi casi, il timbro da suonare è quello associato alla variazione Main successiva, onde evitare effetti cacofonici, il vostro valore è Real Time. A meno che il vostro repertorio sia rigoroso e molto classico con una separazione scrupolosa delle voci per misura ma – in questo momento – non mi sovviene niente del genere. A qualcuno di voi?

Stop ACMP: quando suonate gli accordi con la mano sinistra e lo stile non è in riproduzione

Qui stabiliamo cosa succede quando suonate gli accordi e lo stile è fermo:

  • Off: potete suonare quanto volete, non suona nulla. Potrebbe servire ma raramente: quando volete che gli accordi sono riconosciuti ma non utilizzati internamente, magari per essere inviati via MIDI o per essere registrati nel Song Creator.
  • Style: se suonate gli accordi, questi saranno espressi con i timbri assegnati alle tracce dello stile Bass e Pad. Quando cambiate lo stile, anche i timbri cambiano.
  • Fixed: come sopra ma i suoni Bass e Pad non cambiano quando cambiate lo stile.

Dynamics Control: le tracce dello stile rispondono in modo dinamico

Questo parametro è molto interessante: la dinamica è la risposta al tocco di un tasto: più suonate con forza e più forte sarà il suono. Come su un pianoforte acustico.

Se questo parametro è Off, non c’è dinamica sulle tracce di accompagnamento. Potete suonare forte o piano, il volume di uscita dello stile non cambia. Potete aumentare la gamma di dinamica di azione gradualmente: con Narrow la variazione è minima, aumenta con Medium e raggiunge il valore massimo con Wide. Provare per credere.

Fate attenzione: questo parametro agisce solo sulle tracce di accompagnamento dello stile e non sulle voci suonate dal vivo (Right1-2-3 e Left).

Synchro Stop Window: come avviare o fermare uno stile semplicemente suonando

Questa proprietà di sistema indica per quanto tempo potete suonare un accordo prima che la funzione di Synchro Stop sia disabilitata automaticamente. Quando il pulsante Sync Stop è attivo e questo parametro è impostato su un valore diverso da Off, allora la vostra esecuzione disattiva il Synchro Stop quando suonate un accordo per un tempo superiore a quanto impostato. In questo modo potete ripristinare comodamente il controllo di riproduzione dello stile ad una situazione normale, rilasciando i tasti mentre lo stile è ancora in riproduzione. In altre parole, se rilasciate i tasti più velocemente di quanto indicato nel parametro, la funzione di Synchro Stop entrerà in azione e fermerà lo stile. Provate da voi e scoprite la comodità interattiva di questo controllo. Potrete arricchire la vostra performance con interruzioni e riavvii improvvisi. Molto divertente.

Section Set: quando cambiate stile cosa succede alla variazione Main

Questo parametro è molto semplice. Se è impostato ad Off, quando cambiate stile, il nuovo stile partirà dalla variazione Main ultima con cui vi siete esibiti nello stile precedente (avete terminato con un Main C prima dell’Ending? Ebbene il nuovo stile ripartirà proprio dal Main C). Se invece impostate il Section Set un pattern particolare, tipicamente Main A o un Intro, allora prevale quest’ultimo al cambio di stile. Entrambi i valori sono validi: scegliete in base ai vostri gusti.

Tempo: cambiando stile in tempo reale, cambiate anche il tempo?

Siete in vena di suonare un medley e dovete cambiare stile di accompagnamento senza interrompere la vostra esibizione, passando da un brano all’altro. Bene, in questa situazione:

  • Lock: il tempo non cambia. Siete partiti con 120 BPM e questi resteranno con tutti gli stili che successivamente. Se state facendo ballare il vostro pubblico, allora questa scelta aiuterà tutti a tenere il tempo.
  • Hold: idem come Lock, solo che quando vi fermerete (Ending o Stop) lo stile attivo in quel momento ritorna magicamente al suo tempo originale. Se non pensate di ripartire a breve con la riproduzione dello stile, forse questa scelta è più ragionevole rispetto quella precedente.
  • Reset: cambiate stile e il tempo cambia in base a quello previsto per ciascun stile. E’ il caso opposto alle due opzioni precedenti.

Part On/Off: cambiando stile in tempo reale, che succede alle tracce disabilitate?

Siete sempre voi, sempre in vena di suonare un medley in una schiera continua di stili di accompagnamento senza interruzione:

  • Lock: se avete posto delle tracce in Off, queste resteranno tali anche quando cambiate stile. Questa è la mia preferita, perché abitualmente mi piace suonare con un numero di tracce limitato, tendenzialmente basso e percussioni e poi aggiungo le altre tracce solo alla bisogna. Tutto questo perché ritengo che il realismo delle proprie performance sia superiore quando il pubblico ascolta un tastierista con un numero limitato di tracce. Poi ovviamente ci sono molte eccezioni.
  • Hold: idem come Lock, solo che quando vi fermerete (Ending o Stop) tutte le tracce dello stile attive saranno poste in On.
  • Reset: con il cambio stile, tutte le tracce in Off sono immediatamente riattivate.

Conclusione

Sono stato troppo astratto e non ci avete capito molto? Bene, allora rileggete l’articolo dopo aver seguito questo filmato in cui Hatem Boulifa vi dimostra con degli esempi l’utilità di ciascun parametro.  Sono sicuro che, alla seconda lettura, tutto vi risulterà più chiaro.

 

 

Ketron rilascia nuovo software per la serie Audya

USB Pen Drive Styles
2016 per tutta la serie Ketron Audya

Fervono le attività presso il centro R&D di Ketron ad Ancona.

Dopo aver rilasciato il progetto SD9, di cui abbiamo ampiamente scritto in questo stesso blog, il mercato ha assistito al rilascio rapido di due nuove versioni del sistema operativo di SD7 (1.2.1 e 1.2.2). Successivamente, proprio come vi avevamo anticipato, Ketron ha poi reso disponibili anche la versione 1.0.2 di SD80 e 5.4B per tutte le varianti della serie Audya. Ed è proprio sui clienti possessori di un arranger Audya che si è posta l’attenzione dell’azienda di Ancona, visto il recentissimo annuncio di una nuova USB PEN DRIVE STYLES 2016. Nel nome appare 2016, dato che si tratta di un progetto di sviluppo software cominciato lo scorso anno.

Come da tradizione Ketron, si tratta di una scheda di memoria USB con protezione interna al fine di evitare le duplicazioni abusive. Contiene nuovi stili specifici per la serie Audya e che fanno riferimento ad altrettanto nuovi Audio Drum. In altre parole, sono nuove risorse di pattern ritmici in formato audio, che vanno ad aggiungersi alla libreria Drum a bordo di ogni esemplare dei modelli Audya.

I nuovi style saranno utili soprattutto dal vivo. Gli stili di accompagnamento Bogaloo Man, Electro Dance, Pop House e Star Dance sono fatti per riempire la pista nelle discoteche; mentre Funky Organ, Jazz Bossa, New Lounge, e Samba Soft sono un’occasione per i musicisti determinati a creare atmosfere speciali con ritmi e cadenze più misurate.

Naturalmente, i nuovi Audio Drum sono riutilizzabili su altri stile già esistenti o per la creazione di nuovi accompagnamenti. Le risorse si accodano a quanto già presente nello strumento nella cartella BALLAD, senza compromettere la posizione degli style user già residenti.

Tutto questo nuovo software richiede che sia installata la versione di sistema operativo 5.4B su Audya.

 

Arranger: touch-screen e controlli fisici

Vi siete mai guardati bene mentre suonate la vostra tastiera arranger? Con le dita toccate tasti bianchi e neri, premete pulsanti sul pannello, muovete cursori, sfiorate le superfici dei pad, agite sul joystick, ruotate la manopola del volume e, con i piedi, schiacciate il pedale tonale o quello dell’espressione. In breve: comandate l’esecuzione strumentale e artistica tramite contatti fisici.

Tecnologia digitale in movimento

Il punto non è banale, come potrebbe sembrare. La tecnologia digitale è, per definizione, in continuo movimento: dagli anni ’80 in poi, l’industria ha ricercato e realizzato soluzioni di usabilità ispirandosi a principi innovativi di semplicità e rapidità d’uso. Tale ricerca continua ancora oggi. Non siamo ancora arrivati ad un punto fermo, anche se il touch-screen sembra essere diventata la soluzione standard de facto per un’interfaccia d’uso moderna e intuitiva.

Sembra. Ma è davvero così?

Era tutto cominciato con i dispositivi dei bancomat e degli sportelli informativi. Poi è dilagato sui dispositivi mobili, sui navigatori satellitari e sulle console portatili dei videogiochi. Successivamente è toccato a smartphone, tablet e PC. La tradizionale tastiera fisica QWERTY (o AZERTY nei paesi francofoni) sta cedendo il passo: il numero di dispositivi digitali che emulano la tastiera sul touch-screen è in crescita inesorabile.

Ma, venendo a noi, e gli strumenti musicali? Le tastiere digitali hanno veramente bisogno di uno schermo touch-screen? Vediamo insieme alcuni esempi tratti dal mercato reale.

Korg i30, nel 1998 è stato il primo arranger dotato di schermo touch-screen

Arranger con touch-screen

Grande estimatore dello schermo touch-screen è Korg. Sin da quando è stato lanciato sul mercato i30 (nel 1998), tranne un ripensamento con Pa80, questa scelta è diventata un punto fermo della casa giapponese. Schermi tattili sono montati su tutti i modelli della serie Pa: non solo sui modelli più elevati come Pa4X e Pa900, ma anche su quelli più economici come Pa600 e Pa300. Del resto, il sistema operativo di queste macchine è articolato e offre notevoli profondità di programmazione, permettendo di agire su un vasto numero di dettagli. L’elenco dei parametri configurabili è così elevato da richiedere necessariamente il ricorso a numerose pagine video: in queste condizioni non riuscirei nemmeno ad immaginarmi un arranger Korg senza uno schermo tattile.

La scelta tecnologica di passare al touch-screen è stata fatta recentemente anche da Ketron con SD7 nel 2015. E ora ha stabilito di estenderla anche a SD9. Rispetto la serie Audya, ora gli arranger del produttore di Ancona si presentano con un pannello più moderno e spoglio di pulsanti.

Non è un caso che anche il produttore “più tecnologico” di tutti, abbia introdotto lo schermo touch-screen. Mi riferisco ovviamente a Casio che, pur facendo ricordo ad una qualità costruttiva più contenuta, ha applicato la propria soluzione di schermo sensibile al tocco su MZ-X500 e MZ-X300 riprendendo il buon lavoro fatto sui pianoforti digitali della serie Privia.

Ci sono altri costruttori di strumenti musicali che hanno fatto una scelta diversa.

Arranger senza touch-screen

Chi non intende rinunciare ai controlli fisici, potrà trovare sempre più interessanti gli arranger di casa Yamaha (Tyros e PSR-S). Questi strumenti montano gli schermi a colori più attraenti sul mercato, eppure non sono touch-screen. Per agire sulle funzioni, occorre premere i pulsanti posti accanto e sotto lo schermo stesso: sulle pagine video, sono chiaramente indicati quali pulsanti premere per quali finalità. L’interattività è immediata, la semplicità d’uso è a portata di mano e, in breve tempo, è possibile diventare operativi. Quasi ad occhi chiusi.

Roland E-A7 è un arranger in cui spicca con chiarezza la scelta progettuale di portare all’estremo il numero di parametri disponibili sotto il controllo fisico a pannello, rendendo immediato l’accesso ad un numero elevato di funzionalità e senza costringere alla navigazione sui classici menu a video.  Anzi, se vogliamo dirla tutta, E-A7 dispone di due schermi minuscoli e, in questo senso, la scelta si contrappone alla brillantezza dei display presenti sugli strumenti Yamaha. Tuttavia, l’ergonomia non è stata penalizzata: al contrario, i rinomati concetti di usabilità di Roland sono ora fondati sul solo uso di pulsanti e manopole a pannello. E’ una scelta progettuale diversa e, se vogliamo, contro-corrente, ma non per questo è da sottovalutare.

Roland E-A7: un pannello affollato di pulsanti e controlli fisici

Questione di scelte

I musicisti abituati a cose semplici ed immediate, quelli alla ricerca della massima interattività e i musicisti non vedenti potrebbero essere in difficoltà con l’uso del touch-screen: per tutti costoro, la scelta dei controlli fisici a pannello continua ad essere la scelta più favorevole. Non mi stupisce, d’altra parte, che nativi digitali, patiti degli smartphone ed appassionati delle ultime tecnologie in genere, possano prediligere le tastiere digitali dotate di schermi tattili.

Ad ognuno il suo. E mi piace costatare come sia confortante poter ancora scegliere.

Dexibell XMURE: l’arranger del futuro?

Dexibell XMURE Touch

Che cosa è XMURE e perché dovrebbe interessare gli appassionati di arranger?

Perché è un arranger, a tutti gli effetti: profondamente diverso dai predecessori, ma rende possibile l’esecuzione di accompagnamenti pilotati da accordi suonati in tempo reale.

A differenza degli arranger tradizionali, qui tutti i pattern sono in formato audio. Avete letto bene: formato audio.

Che cosa ci potete fare? Diciamo le funzioni essenziali di un tradizionale arranger:

  1. suonare gli accordi e gli accompagnamenti automatici vi seguiranno
  2. sfruttare i pattern esistenti per creare le vostre canzoni
  3. ri-arrangiare i brani preferiti
  4. registrare un brano in formato audio multi-traccia
  5. di più: importare la sequenza di accordi in formato XML da una sorgente esterna perché pilotino i pattern di accompagnamento

Dexibell XMURE è un’applicazione software che gira fondamentalmente su dispositivi portatili Apple (praticamente: iPhone e iPad) e che voi poi potete usare secondo modalità diverse, dovete ritenete opportuno.

Vi sembra troppo e volete usare XMURE in modo più vicino alla modalità tradizionale? Bene, procuratevi un pianoforte digitale Dexibell della serie VIVO e l’app XMURE TOUCH. Collegate il vostro iPhone/iPad tramite un cavo USB con adattatore per fotocamera da Lightning a USB e cominciate a suonare. Oltre al riconoscimento degli accordi, su uno strumento Dexibell potrete utilizzare i controlli già predisposti e dedicati: le funzioni Assign Switch e Function Pedals sono disponibili su VIVO per pilotare l’applicazione.

Avete invece sottomano una tastiera digitale di altri marchi? Procuratevi allora l’app XMURE INSTRUMENT. Tutto funziona come se aveste un pianoforte Dexibell, le differenze saranno dovute all’assenza dei controlli dedicati e alla necessità di acquistare le risorse necessarie a parte dall’Apple Store.

Non avete a disposizione alcun strumento digitale a tastiera? Beh, usate XMURE TOUCH direttamente sul vostro iPhone o iPad, e arrangiate le tracce della vostra musica preferita sfruttando gli innumerevoli pattern musicali.

Io credo che XMURE meriti la nostra attenzione. Torneremo sull’argomento, intanto godiamoci insieme questa dimostrazione di Ralf Schink.