Archivio mensile:Maggio 2023

Arranger Legacy | GEM Genesys

Nell’ambito della rubrica Arranger Legacy, abbiamo sinora affrontato sette magnifici strumenti del passato, grazie alla collaborazione con Riccardo Gerbi, Giorgio Marinangeli e Marcello Colò. Oggi siamo qui raccontarvi l’esperienza di GEM Genesys nella storia delle tastiere con accompagnamenti. Vi consiglio un passaggio su SM Strumenti Musicali e sul blog di Giorgio Marinangeli per completare le diverse letture, mentre al fondo di quest’articolo trovate il video dimostrativo di Marcello Colò. Partiamo!

Copertina della brochure di GEM Genesys

A metà degli anni 2000

La prima volta che ho affrontato a fondo l’argomento GEM Genesys risale al DISMA di Rimini a metà degli anni duemila. Per chi non lo sapesse, il DISMA è stato per anni l’appuntamento più importante in Italia per il mercato degli strumenti musicali. Ed è stata quella fiera l’occasione in cui ho conosciuto di persona Luca Pilla, l’attuale direttore di Audio Fader e SM Strumenti Musicali, web magazine che ospitano – di tanto in tanto – i miei piccoli contributi alla diffusione della conoscenza delle tastiere arranger. Torniamo a noi: quel giorno, dopo una lunga e avvincente chiacchierata sull’evoluzione in corso delle tastiere digitali, ci siamo recati allo stand Generalmusic dove Luca mi ha presentato Raffaele Mirabella (ai tempi dimostratore dei prodotti GEM ed oggi Product Specialist del settore tastiere in Algam Eko, vale a dire distributore nazionale di prodotti Korg, Studiologic, Nord); ed è così che tutti e tre abbiamo affrontato insieme l’argomento in questione. Ricordo che quell’incontro è stato illuminante nel farmi comprendere come parlare di Genesys significasse di fatto argomentare su WK4 o meglio WK8. La serie WK era infatti nata nel 1994 e aveva conquistato la piazza grazie alle dotazioni innovative per i tempi, fra cui l’Hard Disk, l’armonizzatore vocale e la possibilità di aggiornare il sistema operativo tramite floppy disk. Quando i modelli WK avevano già dato tutto, l’azienda romagnola ha pensato di riutilizzare processore, architettura, sistema operativo e risorse musicali per nuovi modelli di strumenti: nascevano così prodotti destinati a chi suonava sul palco (modelli SK a 76 o 88 tasti, senza amplificazione di bordo), a chi bramava i pianoforti digitali (modelli PS) e ai producer con l’introduzione di Genesys nel 2002: lo slogan commerciale recitava come quello fosse il primo strumento in assoluto capace di consentire la creazione in casa di un CD audio partendo da zero. Si poteva infatti registrare in multitraccia MIDI, prendendo le mosse dagli stili dell’arranger o suonando con le proprie mani; e si poteva realizzare un brano musicale completo, aggiungendo persino la linea vocale (Vocal Genius) per il livellamento del mix finale e masterizzare tutto su CD. Il pubblico si aspettava da GEM sempre e solo primizie. E così è stato.

GEM Genesys – Foto Oostendorp

Caratteristiche

Lo strumento aveva uno chassis innovativo ed accattivante, mentre le dotazioni hardware e software svettavano fra i rinnovamenti tecnologici del momento come la funzionalità di trattamento dei dati in formato audio, sia con lettore MP3/WAV sia con possibilità di registrazione audio sul disco fisso integrato, oltre al caso insolito per gli strumenti a tastiera di essere fornito di lettore DVD e masterizzatore CD. Gli speaker erano davanti e puntavano verso il musicista, fungendo così da monitor, in modo molto originale. Il display VGA ad alta risoluzione era brillante e ben retroilluminato: offriva un’ottima funzionalità LYRICS ma dava il meglio con la pagina SCORE, estrapolando la partitura da una traccia del MIDI file in chiave di SOL. Era stata una scelta all’avanguardia che solo Yamaha ha saputo poi migliorare con Tyros e Clavinova CVP. La wavetable suonava bene rispetto gli strumenti dell’epoca (ricordo con piacere i suoni pastosi di pianoforte acustico e quelli irrequieti di piani elettrici). In genere, gran parte dei timbri non suonano male neanche oggi e non impallidiscono affatto davanti a strumenti più recenti. Come noto, GEM progettava e produceva tutto in casa, compreso il processore Drake che ha fatto la storia.

Il team

Il gruppo di persone, che ha curato la progettazione di Genesys, proveniva dalla struttura che aveva fatto WK4 e WK8: Enzo Bocciero, Marcello Colò (sempre lui, la nostra preziosa fonte di informazioni) e Gianni Giudici avevano curato l’evoluzione delle risorse musicali. Fabrizio Bracalenti aveva seguito tutta la parte del sequencer, HD e CD. Anselmo Bordi aveva sovrinteso il layout del pannello comandi e Bruno Cesanelli la gestione di interfaccia dello strumento.

Genesys XP – Foto: Generalmusic

Responso della clientela

Nonostante la notevole qualità dello strumento, Il prodotto è stato accolto tiepidamente dal mercato. Inizialmente lo chassis aveva segnato difficoltà di vendita a causa del fatto di essere pesante ed ingombrante. GEM era corsa immediatamente ai ripari con una variante più leggera e non amplificata (Genesys PRO) e che presentava per la prima volta un display a scomparsa (vi dice qualcosa?). Successivamente uscì l’edizione expander Genesys XP. Ma i grandi numeri delle serie WS, WX e WK erano definitivamente dietro le spalle. Del resto, la concorrenza si era fatta ancora più spietata con gli annunci di Korg Pa1X, Yamaha Tyros, e Ketron SD1.

Nella rubrica di Arranger Legacy abbiamo spesso parlato di strumenti che hanno lanciato nuove aziende o nuove linee di modelli. Non è il caso di Genesys. In quegli anni, GEM stava esaurendo le proprie risorse economiche, alla vigilia di una crisi che – dal 2008 in poi – avrebbe portato progressivamente alla chiusura dei cancelli dell’azienda. L’arranger Genesys (insieme al pianoforte Pro Mega) ha fatto quindi da colonna sonora all’ingresso dell’azienda nel viale del tramonto: lo staff era in via di spopolamento e il laboratorio non rilasciava più progetti totalmente innovativi da alcuni anni. Genesys è nato quindi a fine corsa della storia di quella Generalmusic che – dopo la chiusura – ha lasciato un grande vuoto nella comunità mondiale degli appassionati di tastiere musicali.

Concludiamo, come da tradizione della rubrica, dando spazio a Marcello Colò e alla sua dimostrazione degli stili di GEM Genesys.

Ketron rilascia la versione 1.2.0 di Event

Oggi 9 maggio è il giorno in cui il vulcanico centro R&D di Ketron ha pubblicato un aggiornamento software alquanto corposo. Vale la pena scorrere l’ampia nota di rilascio per cogliere gli aspetti più rilevanti di questa novità. In totale sono 49 migliorie software e 21 bug risolti. A fronte di un elenco così ampio, qui di seguito vi riporto le novità che potrebbero attrarre maggiormente la vostra attenzione.

Migliori prestazioni

I tempi di reattività dello strumento sono stati migliorati al fine di fornire la più fresca interattività musicale. La novità si presenta particolarmente preziosa, vista l’estesa adozione di risorse audio per lo streaming delle tracce dell’arranger negli stili Real e Live. In particolare, Ketron ha ridotto i tempi di caricamento dei Real Styles, le transizioni degli accordi e ha migliorato i tempi di reazione delle funzioni Key Start, Key Stop, Fill, e Break.

Personalizzazione del suono di AUTOCRASH

Sin dalla prima versione, Event consente di abilitare il colpo di piatto automatico alla fine dei pattern INTRO, ENDING e FILL. Sino a ieri si poteva scegliere quale piatto del Drum Kit utilizzare e la dinamica. Ora è possibile scegliere il proprio strumento per l’AUTOCRASH. Non solo il piatto quindi.

Nuove diteggiature: EASY 4 e SINGLE FINGER

Queste nuove modalità di riconoscimento degli accordi (CHORD MODE) si affiancano alle sei già esistenti.

  • EASY 4 si distingue per il fatto di entrare in azione solo quando si premono almeno tre note. Permette di suonare liberamente note di passaggio fra un accordo e l’altro, lasciando tranquillo l’arranger perché mantenga in esecuzione l’accordo precedente.
  • SINGLE FINGER riguarda il metodo più semplificato possibile, come si evince dal nome; potrebbe rivelarsi interessante per alcuni principianti. Da sempre consiglio, infatti, a tutti di imparare ed a esercitarsi a suonare con tutti i tipi di accordo. È una sfida stimolante per ottenere le migliori sfumature armoniche.
  • Nella modalità PIANIST, il riconoscimento degli accordi lavora ora con un intervallo di 9 note (prima l’intervallo era di 8 note).

Evidenza del tipo di stile (Real, Live o MIDI) nella Top Bar

Tabella estratta dal manuale di Ketron Event

La grande novità di Event è stata l’introduzione dei Real Style dove le parte DRUM, BASS e REAL CHORD sono tutte in formato audio. I modelli Ketron di generazioni precedenti erano dotati di Live Styles dove la componente audio risiedeva nella traccia DRUM e Live Guitars: il resto era fatto di tracce MIDI. Quest’ultime invece erano l’unica possibilità negli stili Legacy, tecnologia diffusa prima del lancio di Audya. Può essere utile avere sott’occhio l’evidenza del tipo dello stile attivo al momento, specialmente se si è preso atto della possibilità di mescolare tracce audio e MIDI, come vi avevo descritto qualche mese fa.

REGISTRATION

La gestione delle REGISTRATION subisce diverse migliorie. Quando si memorizzano le proprie impostazioni all’interno di un banco di Registration, anche lo stato dei led PORTAMENTO ed AFTERTOUCH viene salvato all’interno di quella locazione di memoria, per cui non sono più vincolati dalle impostazioni PORT/LEGATO AUTOTAB e AFTERTOUCH AUTOTAB nell’Edit della Voce. Le Favorite Registration Voices passano da 4 soltanto fino a 8. E se il Drawbar è attivo, lo stato del Rotor Slow Fast viene impostato in base al valore impostato nella REGISTRATION. Una volta richiamata una REGISTRATION, questa non avvia subito lo stile o il brano, onde evitare sorprese.

PERFORMANCE E JUKEBOX

Su Ketron Event è possibile creare cartelle in cui virtualmente raggruppare più stili di accompagnamento (PERFORMANCE) o più brani musicali (JUKEBOX). Si possono così gestire le scaletta di stili o di brani da usare in una serata. Fino a ieri le cartelle SET di entrambe le funzioni erano gestite ad un solo livello: ora è stata aggiunta la possibilità di creare sottocartelle all’interno di ciascun SET.

VOICE

L’esperienza utente nella gestione dei timbri da suonare in tempo reale è di gran lunga resa più efficace: premendo insieme i due tasti Voice 1 e Voice 2, si ottiene la visualizzazione e il mix simultaneo per le due Voices (Multi). In questo modo, è immediata l’usabilità mentre si scelgono i sei timbri che compongono le due Voice e si bilanciano i livelli del volume. Sullo schermo, si ha evidenza poi del range di tastiera assegnato a ciascun timbro.

Estensioni del campionatore

Il nuovo SAMPLER reso disponibile su Event era stato totalmente riscritto da Ketron e, con la versione nuova del software, si hanno a disposizione altri arricchimenti come una rinnovata gestione della memoria Flash che ora permette di gestire fino a 228480 campioni. La nuova funzione Deep Erase azzera tutta la memoria del sampler quando viene avviata la procedura di formattazione. È stata poi aggiunta una funzione utile per la deframmentazione della memoria.

PDF

Per potenziare la lettura dei file PDF sullo schermo, è disponibile ora l’opzione PDF DPI che consente di regolare la risoluzione a video.

In breve

Per chi vuole saperne di più, raccomando la lettura del sito ufficiale. E, se non avete ancora provato Ketron Event, mi permetto di suggerirvi di farlo.

10 tipi di appassionati di arranger

Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente accidentale. Se vi riconoscete in qualcuno dei caratteri che seguono qui sotto, è un puro caso: credetemi, non stavo pensando esattamente a voi. Ho incrociato nel web un numero incredibile di appassionati suonatori di arranger (non li ho contati). Mi piace pensare che, nel mondo delle nostre passioni, tutti noi torniamo bambini e ci esprimiamo con tale ingenuità da scatenare un inevitabile sorriso di simpatia e solidarietà. Talvolta sorprendiamo di noi stessi, ma suonare arranger è la nostra vocazione. E allora, abbandoniamoci al gioco, per una volta.

Andando a ripescare fra quanti mi scrivono messaggi dal 2009 ad oggi, da quando esiste il blog delle Tastiere Arranger, ho definito 10 caratteri tipici che si ripetono spesso. Se non vi riconoscete in nessuno di questi che seguono, potete creare il vostro nei commenti qui sotto.
PS: Per la cronaca, ci sono anch’io fra i 10 tipi: vediamo se scoprite quale.

1 – Insaziabile

“Ho acquistato appena ieri il mio nuovo arranger da 4100 euro e con 728 stili preset e, scusami, sai da dove possono scaricare nuovi stili?”.

2 – Bisognoso

“Ho bisogno assoluto di trovare un arranger a 76 tasti semi-pesati con after-touch, 256 voci di polifonia, sequencer audio, 1GB di suoni preset PCM, FM, modelli fisici, clone Hammond, 16 effetti insert, 10GB di memoria utente per campionatore, stili illimitati, 64 parti multi-timbriche, schermo a colori a 16”, 5 porte USB con interfaccia audio, campionatore, doppia uscita HDMI, … ne ho bisogno, capisci! “.

3 – Ottimista

“Alla prossima edizione del NAMM, sarà sicuramente annunciato il nuovo modello”.

4 – Confuso

“E ora che ho speso 2000 euro per una tastiera nuova, mi spieghi come faccio a suonarla?”

5 – Ingenuo

“Qual è la tastiera arranger migliore al mondo?”

Fonte della foto: https://in.roland.com/

6 – Neofita

“Credo che il negoziante ieri mi abbia fregato. Ho comprato una tastiera nuova e poi arrivo a casa e scopro che non funziona bene! Se premo il tasto con forza, questa suona forte e così va bene. Ma, se poi suono piano piano, non si sente quasi niente! Glie la devo riportare indietro, vero?”

7 – Complottista

“Chi parla bene di uno strumento è un endorser e lo pagano per farlo”.

8 – Dubbioso

“Dovrei acquistare una nuova tastiera. Ma, secondo te, mi conviene aspettare il nuovo modello che, forse, uscirà a breve o piuttosto è meglio passare al modello già presente nei negozi e che, del resto, ho provato e mi piace molto? Non saprei, perché poi me lo porto a casa e se il giorno dopo esce il modello nuovo, il mio si svaluta subito. Oppure no, magari lo posso rivendere e poi mi pento di averlo fatto. No, no, mi tengo lo strumento che ho… Ho deciso, basta. Certo, che se uscisse qualcosa di nuovo proprio ora… Ma, secondo te?”

9 – Entusiasta

“Credo di essermi innamorato del mio arranger: non riesco a starne distante”.

10 – Scientifico

“La luce si trasmette più velocemente del suono: è per questo che, quando vedi un nuovo arranger e ti appare fantastico, rimani poi deluso quando lo senti suonare?”