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Korg rilascia il software 2.10 per EK-50 e 1.6 per i3 (2020)

Molti di voi sanno bene che sono due i centri di progettazione e produzione di arranger in casa Korg. Accanto alla storica e blasonata serie di Professional Arranger di ideazione tutta italiana, da qualche anno è stata affiancata una serie di modelli più economici, pensati e studiati in Giappone. Parliamo molto spesso dei modelli di fattura italiana in questo blog, comprese le ultime occasioni nate a seguito del lancio di Korg Pa5X e del suo primo importante aggiornamento software. Oggi invece ci concentriamo sugli altri arranger, quelli di progettazione asiatica.

Lo facciamo a seguito della recente pubblicazione di aggiornamenti software per i modelli EK-50, EK-50 Limitless e i3 (2020). Premetto subito (non fatevi illusioni) che questi rilasci non contengono nulla di eclatante. A differenza di quanto abbiamo visto con la V1.1.0 di Pa5X, in questo caso le novità sono risicate:

  • Per il modello EK-50 standard e la corrispondente edizione Limitless, la nota di rilascio 2.10 ufficiale recita l’aggiunta di altre variazioni di effetti alle 148 esistenti e un numero imprecisato di bug fix di basso livello.
  • Per i3 (modello 2020), la versione 1.6 riporta la correzione dei dati di accordo in alcuni stili di accompagnamento, oltre ai bug fix di basso livello.

Gli aggiornamenti software sono sempre una buona notizia, a prescindere, perché sono il segnale positivo di quelle aziende che intendono proteggere gli investimenti dei propri clienti. Tuttavia, nel caso specifico, l’aggiornamento è talmente essenziale che, onestamente, se ci fermiamo alle comunicazioni ufficiali, non siamo in grado di esprimere particolari considerazioni. Prendiamo la notizia per quello che è.

Foto korg.com

Colgo l’occasione per segnalare – a quei pochi distratti che si sono fumati la notizia di fine gennaio 2023 – che Korg aveva rilasciato due versioni speciali di EK-50. Non ve ne avevo parlato a suo tempo, perché questi prodotti non sono destinati al mercato europeo essendo distribuiti esclusivamente nel continente americano. L’edizione EK-50 U è dedicata specificamente al repertorio USA (jazz, dance, rock, Motown, modern e alternative country), mentre EK-50 CSA (sta per Center South America) è rivolta alla musica dell’America latina. Korg sta evidentemente tentando la carta dei modelli personalizzati su misura regionale in un continente (soprattutto nel Nord America) dove fa fatica a farsi largo il significato commerciale del concetto di arranger. Qualcosa mi dice infatti che, fra i due, EK-50 CSA potrebbe avere chance migliori. Concludo passandovi qui sotto i due video di presentazione, con Luciano Minetti di Korg USA.

Presentazione di EK-50 U per repertorio USA
Presentazione di EK-50 CSA per repertorio dell’America latina

Cinque caratteristiche interessanti in Korg Pa5X

Oggi diamo evidenza a cinque caratteristiche che possono colpire un appassionato di arranger fra gli strumenti di ultima generazione. Dopo aver affrontato questo stesso esercizio con Ketron Event, ora esaminiamo Korg Pa5X. Attenzione: per conoscere le caratteristiche principali dello strumento – il cui patrimonio sonoro e di effetti deriva da Nautilus e SV-2 – vi consiglio la lettura del mio articolo di focus pubblicato nei giorni a ridosso dell’annuncio. Qui, invece, condividiamo una rassegna del tutto soggettiva e riguarda solo alcuni aspetti particolari degni di menzione.

1 Mantenere un accordo in memoria premendo il pedale

Korg ha pensato di sfruttare la classica tecnica del pedale sustain, che normalmente agisce prolungando la diffusione delle note suonate da tastiera, per mantenere attivo l’ultimo accordo riconosciuto. In questo modo, Pa5X svincola completamente il riconoscimento degli accordi rispetto quanto viene suonato sulla tastiera. Questa caratteristica esprime il proprio potenziale maggiore con l’impostazione FULL KEYBOARD, giacché rende possibile un accompagnamento consistente, offrendo allo stesso tempo la massima libertà esecutiva sulla tastiera: a pedale premuto, nessuna delle note suonate va ad impattare sull’armonia dell’accompagnamento. È sufficiente rilasciare il pedale del Damper per passare ad un altro accordo e fare in modo che questo sia riconosciuto dallo stile.

2 Doppio Player per stili e song

È bene dare risalto al fatto che la nuova ammiraglia Korg – a differenza di qualsiasi altra tastiera con accompagnamenti sul mercato – include due Player totalmente indipendenti che possono non solo gestire songs (MIDI file o audio) ma anche stili! Ora, tutti noi siamo abituati a comandare il passaggio da una variazione all’altra tramite i pulsanti fisici sul pannello dello strumento. Questa caratteristica vale per tutti gli arranger prodotti a questo mondo e vale anche per Pa5X. Ma qui i motori arranger sono due! Ed ecco quindi che Korg ha pensato di utilizzare lo schermo Touch Screen per selezionare gli elementi per lo stile associato al Player corrente e preselezionare gli elementi nell’altro Player non ancora attivo. E, se una canzone MIDI è assegnata all’altro Player, allora si potrà preselezionare i marker della canzone.

3 Chord Sequence

La gestione delle progressioni di accordi si rende utile per riprodurre una sequenza ripetuta quando si preferisce usare la mano sinistra per suonare un assolo sulla tastiera o per selezionare i controller DNC. La possibilità di registrare e gestire progressioni di accordi non è una novità di Pa5X (ne avevamo parlato qui, ricordate?). Tuttavia, qui si fa interessante il fatto che tali sequenze possono essere salvate entro gli stili. Di più: tutti gli stili e le voci del SongBook forniti contengono una sequenza di accordi. Lo strumento viene fornito con 200 progressioni predefinite suddivise nelle categorie Pop & Dance, Jazz, Latin, Blues, 4 Bars Easy, 4 Bars Complex, 4 Bars 3 Chords, 2 Bars 2 Chords e Circles: una parte delle sequenze di fabbrica ha il nome che corrisponde al titolo di una canzone (esempio: Autumn Leaves, In the Air Tonight, Isn’t She Lovely e così via), altre sequenze riportano il nome dello stile (70’s Disco, 12 th Classic, Diatonic Major, etc.).  Si possono registrare le proprie sequenze e memorizzarle nella libreria utente, in uno stile o in un elemento del Songbook.

4 Rapido accesso al raggio di azione degli effetti

Korg propone su Pa5X una sezione effetti adeguata al mondo delle workstation. Ma l’aspetto interessante riguarda la nuova interfaccia a video e quanto renda rapido e immediato l’accesso alla libreria composta di filtri, modulazioni, delay, riverberi, simulatori di amplificatori e così via. Ricordiamo che, a livello Insert, Pa5X permette di assegnare tre effetti alle voci suonate da tastiera (Keyboard Tracks) e altri 10 al mondo multitraccia degli stili di accompagnamento e alle Song. Tre Master Effect sono sfruttabili sulle mandate, così come un Master EQ parametrico e un Finalizer sono applicabili a stili e Song. Al termine di tutto, il segnale audio globale può essere poi elaborato da Wave MaxxAudio con le sue capacità di mastering audio per dare carattere al suono e ottenere un mix più forte e più lucido. C’è poi il segnale in ingresso da sorgenti esterne: per il microfono, è disponibile il nuovo processore di Shift Audio con compressore, EQ, Gate, armonizzatore a 4 parti, filtri, modulazione, delay, riverbero e AutoPitch; per la chitarra, c’è il processore con 4 slot di effetti, Stompbox, modulatori (Chorus, Phaser, Flanger), Delay, Overdrive e simulatori di vari amplificatori.

5 Finalmente i file degli stili nel File System

Le tradizionali cartelle .set – onnipresenti nei Professional Arranger di Korg – sono state sostituite dalle cartelle .kst che sostanzialmente ripropongono quanto visto in passato; tuttavia, possiamo osservare con soddisfazione come i file degli stili possano ora stare dentro il File System da soli (evviva!), senza la necessità di essere incapsulati dentro un banco. Korg Pa5X è in grado di gestire a file singolo: Style, Pad, Keyboard Set e Chord Sequence. Ritengo che, dal punto di vista pratico ed operativo, questa sia una novità apprezzabile. Per completezza di informazioni, altri file (Sound, MIDI preset) sono ancora gestiti a banchi.

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Concludo lasciandovi in compagnia dell’amico Raffaele Mirabella di Algam Eko (distributore nazionale dei prodotti Korg già noto in passato come Eko Music Group) nel caso in cui non abbiate avuto ancora l’occasione di assistere alla presentazione di Korg PA5X.

Korg Pa5X: rilascio del sistema operativo V1.1.0

L’ammiraglia di casa Korg inaugura oggi il cammino annunciato di aggiornamenti software. L’avevamo scoperto insieme: il lancio di Pa5X della scorsa estate non era soltanto il punto di arrivo di un lungo percorso, ma si delineava piuttosto come l’occasione per rifondare dalle basi la piattaforma Korg di Professional Arranger, dando la luce ad un modello che rappresentava il frutto più succoso della sua storia in vista di un nuovo domani.

Con l’annuncio odierno, assistiamo al primo di una serie di aggiornamenti software che costelleranno i prossimi mesi (anche anni probabilmente) al fine di arricchire il set di caratteristiche e funzionalità di questo arranger che si colloca in un livello di prima scelta, dove normalmente tutti i modelli traboccano di risorse tecnico-musicali.

Le migliorie introdotte dal produttore italo-giapponese nella V1.1.0 di Pa5X non passeranno alla storia con la fama di essere rivoluzionarie, ma sono comunque ampie e significative. Potete leggere da voi la lista completa sul sito del distributore nazionale dei prodotti Korg, Algam Eko. In questa sede, mi limito a sottolineare i “notevoli miglioramenti della velocità complessiva, della stabilità e delle prestazioni del sistema”.

Vi invito, insomma, a verificare da voi l’elenco dettagliato delle 10 migliorie introdotte su Pa5X e, se vi difetta la memoria sul significato di questo arranger di categoria top, vi consiglio un ripasso (ri)leggendo l’articolo da me pubblicato al momento dell’uscita del prodotto sul mercato: era il 30 giugno 2022.

Per l’occasione, il giovane Luciano Minetti, talento arruolato da Korg USA ci racconta nel video che segue – passo dopo passo – le novità e i punti di forza di questo arranger (attivate i sottotitoli, se avete difficoltà a seguire il parlato inglese).

Focus Korg PA5X su SM Strumenti Musicali

Il mio articolo di focus su Korg Pa5X è ora disponibile su SM Strumenti Musicali.
Ve l’avevo promesso l’altro giorno.

Buona lettura!

PS: Se qualcuno di voi si fosse perso qualche articolo di questo blog in merito agli arranger Korg, vi consiglio una visita alla pagina Tastiere Arranger – Parte III interamente dedicata all’argomento.

Korg alza il sipario su Pa5X

Rulli di tamburi, voilà! Korg Pa5X è finalmente apparsa e la possiamo contemplare. Tanto si è fatta attendere, ma tutti sapevamo che, prima o poi, il momento di celebrare il lancio della nuova ammiraglia di casa Korg sarebbe arrivato. Ed è oggi.

Pa5X è il capostipite di una nuova dinastia di arranger. La piattaforma storica degli arranger Korg – le cui radici rimandano al celebre progetto di Pa80 – è andata definitivamente in pensione. Una pensione meritata, visto il duro lavoro svolto in 22 anni di crescita ed incisiva evoluzione. Il centro R&D di Korg Italy ci aveva abituato nei decenni ad un ostinato lavoro di miglioramento, cura e perfezionamento che aveva condotto al massimo splendore quella piattaforma vincente sin dalle sue origini. Dalle fondamenta di Pa80, da quell’architettura, Korg aveva dato vita ad una serie di fortunati modelli della serie Professional Arranger: Pa1X, Pa2X, Pa800, Pa3X, Pa900, Pa600, Pa4X, Pa1000 e Pa700. Tutti arranger con i fiocchi.

Ora, però, non si poteva spremere di più quella piattaforma, per quanto robusta e vincente fosse. In questi 22 anni, lo scenario hardware e software è radicalmente mutato e le opportunità tecnologiche attuali non sono del tutto sfruttabili se non al prezzo di azzerare tutto e ricominciare da capo: con Pa5X nasce quindi una nuova generazione di strumenti le cui basi poggiano su una struttura hardware e software disegnata da zero, partendo da un foglio tutto bianco. Quanto di buono abbiamo visto negli arranger Korg è conservato ma è stato sviluppato ex novo all’interno di un sistema operativo inedito.

Korg Pa5X – Fonte: http://www.korg.com

In modo analogo a quanto era successo in casa Yamaha nel 2017 con la rivoluzione di Genos, il lancio di questo modello – superbo e innovativo – consuma in casa Korg una trasformazione che vedrà il suo ciclo evolutivo durare a lungo nei prossimi anni.

La casa madre giapponese aveva tentennato sul nome, immaginando che, cambiando tutto, fosse giunto anche il caso di cambiare la nomenclatura del modello. Ma poi, alla fine, le ragioni del marketing sono prevalse e si è preferito strizzare l’occhio ai clienti fedeli e affezionati al marchio e alle generazioni di Professional Arranger. E così siamo arrivati a Pa5X che non è la quinta generazione di una lunga serie, ma piuttosto è il primo modello di una nuova specie.

Correte a leggervi l’annuncio sul sito ufficiale Korg. Io vi do appuntamento a lunedì prossimo: vi racconterò di più e commenteremo insieme gli aspetti principali di questa grande innovazione. Vi aspetto lunedì mattina su SM Strumenti Musicali, dove uscirà il mio articolo di focus sul nuovo arranger Pa5X. Ho molto da raccontarvi: non rimarrete delusi.

Lunga vita agli appassionati di arranger!

Arranger Legacy: Korg i5M, i5S

Nel secondo appuntamento corale di Arranger Legacy, ci spostiamo dall’Italia di Generalmusic WS2 del 1990 al Giappone di Korg i5M e i5S del 1995. Potete leggere la presentazione di Riccardo Gerbi su SM Strumenti Musicali, approfondire la descrizione tecnologica di questi strumenti nel blog di Giorgio Marinangeli e osservare la dimostrazione video di i5M registrata da Marcello Colò.

In principio era Korg i3

Immaginate di essere un tastierista nel 1995, all’epoca della Golden Age degli arranger. Da due anni, Korg è rientrata nel mondo delle tastiere con accompagnamenti e lo ha fatto dalla porta principale con la presentazione di Korg i3 (NDA: da non confondere con il modello omonimo del 2020) e i2 a 76 tasti. Grazie alla considerevole reputazione guadagnata sul campo dei professionisti da parte di i3, la casa giapponese decide di uscire a raffica sul mercato, proponendo nell’arco di 12 mesi ben 5 prodotti derivati dal capostipite: da subito, compare la versione pianistica di i3, si chiama i1 e ha 88 tasti pesati; segue la versione con 61 tasti e amplificatori di bordo (i4S); sempre nello stesso anno, fa capolino iH processore vocale con riconoscimento degli accordi e fanno la loro apparizione i due modelli-fratelli i5S e i5M; il primo ha 61 tasti (dopo aver montato per anni tasti Yamaha, per la prima volta uno strumento Korg monta tasti Fatar) mentre il secondo non ha tasti affatto: è l’esordio di Korg nel mondo degli expander.

Gli arranger Korg della serie i

L’appuntamento odierno di Arranger Legacy è incentrato su i5S e i5M, ma l’intera generazione di arranger della serie i merita un cenno di approfondimento, dato il notevole impatto determinato sulla storia delle tastiere arranger. Sin dall’inizio degli anni ’90, Korg dominava il mondo delle workstation grazie all’incredibile successo planetario ottenuto da M1, progetto ideato e condotto dal nostro connazionale Michele Paciulli. La casa giapponese aveva poi fatto evolvere la piattaforma con le posteriori workstation della serie T e, successivamente, con 01/W. Ed è in questa precisa fase storica che un prototipo particolare di 01/W viene consegnato al Voicing Team internazionale di Korg con la richiesta di creare le risorse musicali per un nuovo eco-sistema di accompagnamenti: il prototipo include un modulo software di classe arranger, basato sul sequencer MIDI interno e pilotato dai pulsanti sul pannello riutilizzati diversamente alla bisogna. Il Voicing Team non si lascia sfuggire l’opportunità straordinaria di creare qualcosa di inedito: del resto, siamo di fronte a nomi che faranno la storia degli arranger anche negli anni a venire: Jerry Kovarsky e Geoff Stradling dagli USA, Steve McNally dal Canada, Michael Geisel dalla Germania e Max Tempia (mia fonte principale per le informazioni riportate in questo articolo) dall’Italia. Non va dimenticato Stephen Kay, l’uomo che ha partecipato al progetto ideando un rivoluzionario sistema di riconoscimento degli accordi: ha fatto la differenza rispetto la concorrenza ed è in uso ancora oggi negli arranger attuali di casa Korg. Pensate, per la prima volta, un arranger era in grado di supportare la diteggiatura degli accordi di nona, undicesima e tredicesima. Per la cronaca, Kay è lo stesso che, negli anni successivi, svilupperà Korg Karma.

Gli arranger della serie i sono ispirati a standard di qualità che faranno scuola. Tutte le caratteristiche dello strumento possono essere personalizzabili. Lo stesso stile, composto di 2 Intro, 4 variazioni, 2 Fill-In e 2 Ending, può essere memorizzato in locazioni diverse – dette arrangement – dove impostare specifici timbri da tastiera, volumi, tempo, effetti ed EQ. Le tracce di ciascun accompagnamento sono 6. Ogni pattern può avere fino a sei variazioni diverse (CV1-CV6) in base al tipo di accordo e con una gestione affidabile del basso inverso. Per quanto riguarda il patrimonio degli stili preset, sull’onda del fenomeno iniziato da GEM WS2, gli accompagnamenti di i3 sono prevalentemente costruiti per la riproduzione fedele dei brani famosi a cui sono ispirati. I suoni sono quelli aggressivi che avevano reso celebre Korg, timbri forti per musicisti robusti, abituati a suonare repertori che spaziano dal rock fino alla techno della vecchia scuola.

Korg i3 – Il capostipite

Come i5M e i5S si distanziano da i3

Dopo un esordio così dirompente, sotto la spinta dei distributori nazionali fra cui l’italiana Syncro, Korg aggiusta il tiro con i5M e i5S, introducendo stili più adatti alle sale da ballo. Del resto, è un’epoca in cui molti musicisti si esibiscono nei locali con un repertorio ballabile e tradizionale pressocché ovunque in Europa. Non a caso, i5M capita giusto a fagiolo per i fisarmonicisti, essendo apprezzata per l’equilibrio di timbri proporzionati fra il mondo digitale delle workstation Korg e quello torrido delle discoteche e del liscio. Korg arricchisce i 48 stili già presenti su i3, aggiungendo altri 24 stili con una deriva nazional-popolare fra cui Meneaito, Gipsy, Merengue, Cumbia, Calypso, Lite Bossa, Paso Doble, PartyPolka, Rhumba e TradWaltz.

Korg i5S

Due modelli semplificati

Con l’obiettivo di espandere l’area di mercato per Korg, i giapponesi provvedono a semplificare i nuovi modelli: pur suonando di brutto come il capostipite i3, dal punto di vista dei materiali, i5M/i5S si presentano al cospetto come strumenti più economici. Sono rimossi Mode Sequencer e Mode Program: e dunque non si possono costruire canzoni da registrazioni multitraccia e non si possono editare i suoni. Ma sono conservate le Backing Sequence, utili per costruire song in un amen partendo dagli stili. Inoltre, i due modelli possono leggere Standard MIDI File direttamente dal floppy-disk, senza più richiedere la conversione di formato.

i5M include IC (Interactive Composition), una modalità che genera in automatico gli accordi per gli accompagnamenti interpretando la melodia suonata e tenendo conto delle impostazioni date: in pratica si dichiara allo strumento la tonalità maggiore o minore del brano e se si desiderano armonizzazioni convenzionali di tipo Easy, più evolute General o addirittura Special, con accordi più sofisticati.

Abbiamo visto come la generazione sonora sia la stessa di 01/W e i3: quella AI2 Synthesis che supporta la polifonia di 32 voci. Il sistema operativo è multi-tasking: si possono caricare dati dal floppy disk mentre lo strumento suona. Mi fermo qui e vi rimando all’approfondimento tecnico a cura di Giorgio Marinangeli per la descrizione completa dello strumento.

Il successo del modulo i5M è superiore a quello di i5S e la cosa non stupisce: negli anni ’90 erano molto diffuse le tastiere controller MIDI da cui pilotare moduli rack per generare suoni. Come Korg, anche Roland, GEM, Solton e Yamaha avevano i loro expander. La cosa potrebbe sembrare strana al giorno d’oggi: del resto il fenomeno dei moduli anno dopo anno si è ridotto ormai al lumicino, sin da quando i musicisti più esperti hanno cominciato a portarsi sul palco i suoni VST.

Copertina del CD di brani demo registrati da Max Tempia (1995)

L’eredità della serie i

La serie i evolverà ancora per qualche anno. Dal Giappone arriveranno iX400 e i30. In parallelo, però, a partire dal 1997 in poi, comincia ad essere operativo il nuovo centro R&D e il sito produttivo degli arranger di Korg nelle Marche: il Made in Italy avrà il suo esordio con iS40 creatura programmata da Max Tempia e Francesco Castagna; insieme ai successivi iS50, i40M e iS35, questi modelli faranno il botto di vendite sotto l’egida della neonata Korg Italy.

Gli eredi della serie i sono noti oggi come Professional Arranger (Pa): a seguito del fortunato esordio di Pa80 giungono oggi alla quinta generazione (Pa700, Pa1000, Pa4X) dopo aver raccolto consensi e successi duraturi. Ma se non ci fosse stata la serie i, tutto questo non sarebbe potuto accadere.

Video

Immagino che ora sarete curiosi di vedere i5M da vicino e di ascoltare come suona con le vostre orecchie? Ecco a voi, Marcello Colò!

Marcello Colò dimostra le capacità di Korg i5M

Tastiere Arranger – Parte III

Arranger Korg

Cronologia degli arranger Korg
Max Tempia racconta la storia degli arranger Korgprima e seconda parte
Arranger Legacy: i5M, i5S, i3

Top di gamma

Pa5X: Annuncio, Focus, 5 caratteristiche interessanti
Aggiornamenti software: V1.1.0

Pa4XAnnuncioConfronto con Tyros5Discendenti di Pa4X
Aggiornamenti software: V 1.1.1V1.1.3V1.2.1V1.2.4V2.0V2.0.1V3.0 Next

Pa3X: AnnuncioAncora Korg Pa3X,
Aggiornamenti software: 1.51.6

Arranger workstation

Pa1000, Pa700AnnuncioAltre informazioni
Usabilità degli arranger Korg
Confronto serrato fra Pa1000 e Pa700,
Aggiornamento hardware/softwareRosso Shocking
Aggiornamenti software: V1.5

Pa3X Le: AnnuncioAltre informazioniTC Heliconconfronto con Pa900, V1.1

Pa600AnnuncioApprofondimentoConfronto con Yamaha PSR-S750V1.2

Pa900AnnuncioConfronto con Pa3X Le, V1.01V1.10V1.2

Pa800Prime impressioniPa800 vs Tyros

Pa80Card Converter

Arranger per tutti

i3 (2020): La mia recensioneStili gratuiti

EK-50 L: Annuncio, Stili gratuiti

EK-50AnnuncioCome importare le basi, V1.4 

Pa300AnnuncioManuale videoDimostrazioneV2.0

microARRANGERAnnuncioPresenza in fiera e ApprofondimentoLiverpool

Pa500Approfondimento

Pianoforti arranger

XE20: Annuncio, Stili gratuiti

Havian 30AnnuncioPresentazione in fieraApprofondimentoTutto quello che avreste voluto sapereMusic Lab BundleConfronto con DGX-650V2.0

Stili e altre risorse per arranger Korg

Ufficiali: Bonus WareRaffica di contenuti video, Sound Pack #01: Church Organ e sua recensione, Volume 17, Volume 19, Volume 20, Volume 21 e 22, Volume 23 e 24, Volume 31, Volume 32, Volume 41 e 42, Compatibilità stili per arranger Korg

Altre fonti: Leonard Cohen Set

Punti di forza degli arranger Korg

Suoni: STS, Suoni DNC, Formato audio sugli arranger workstation Korg, Campionatore 

Esperienza d’uso: Usabilità Korg10 cose utili da saper fare sugli arranger Korg, Korg Chord Sequencer, Dallo Style Creator Bot alla pagina Marker, Kaoss FX

Song: Come rilevare gli accordi da un MIDI file, Come cambiare il tempo a metà di una canzone

Songbook: Approfondimento

SongBook EditorGuida al SongBook Editor for dummies, SongBook+Korg Pa manager (and version 1.2), V1.5V1.63V3 

Stili gratuiti per Korg i3 (2020) e XE20

Korg ha ufficializzato e reso noto che gli stili gratuiti già rilasciati su EK-50 e EK-50L sono validi anche per i3 (2020) e XE20. Questo aspetto era stato già intuito da molti: tutti i modelli citati, infatti, appartengono a quella stirpe di tastiere con accompagnamenti che era nata con Pa80 e che ha visto estendere il proprio successo planetario con Pa50, diventando de facto il modello più venduto in assoluto nella storia di tutti i prodotti a tastiera Korg. Nemmeno la mitica workstation M1 era riuscita a fare di meglio.

Gli stili che sono oggetto di questo annuncio sono gli stessi che abbiamo già descritto in questo articolo dedicato all’evento analogo per EK-50. Vi rimando a quella lettura per i dettagli.

Se volete invece leggere da voi i comunicati originali, ecco i collegamenti:

A chi volesse approfondire la materia, suggerisco questa bibliografia sommaria:

Raffica di contenuti Korg su YouTube nel 2021

Pur consapevole delle barriere linguistiche che attanagliano numerosi appassionati tastieristi, oggi sono qui a condividere con noi una serie di filmati in lingua inglese. Lo faccio perché Korg USA si sta dimostrando particolarmente vivace in questi primi mesi del 2021, avendo rilasciato numerosi video sulla materia a noi preferita: gli arranger workstation.

Marketing di contenuti

La strategia marketing del distributore nordamericano di Korg segue una tendenza in crescita negli ultimi anni: infarcire la propria comunicazione di contenuti. Sono sicuro che l’avete notato anche voi: le aziende stanno investendo sempre più su messaggi basati sulla sostanza.

Questa strategia comunicativa si basa sul concetto di ingaggiare i potenziali clienti attirandoli nella rete dei contenuti per informarlo, incuriosirlo, offrendo soluzioni concrete e applicabili.

Ora io non mi scandalizzerei nell’osservare che, alla fine dei conti, si tratta di una strategia finalizzata alle logiche di mercato (vendere!). Apprezzo piuttosto il fatto che le aziende si pongono oggi in modalità aperta e informativa verso i clienti.

Non si limitano più agli slogan con messaggi altosonanti ancorché fuorvianti (ricordate: “la tastiera definitiva”?) ma piuttosto si mettono in gioco e passano contenuti su come suonano i propri strumenti, spiegano come usarli, ne illustrano le potenzialità espressive musicali.

Breve rassegna video

Apriamo le danze con l’entusiasta e completa rassegna degli arranger Korg della serie Professional Arranger, da parte di Luciano Minetti di Korg USA.

Se vi state chiedendo come mai il distributore Korg degli States stia dedicando ancora spazio a prodotti non più distribuiti in Italia come Pa300 e Pa600, potrebbero valere due tipi di osservazioni. Da una parte c’è la positiva considerazione per gli attuali possessori di questi strumenti – magari acquistati nel 2014 o anni addietro – costoro possono trarre soddisfazione nel vedere quanto siano ancora attuali i loro arranger. D’altro canto, è interessante rilevare come questi due modelli siano ancora prodotti e distribuiti su mercati diversi a livello internazionale.

Luke Edwards di Korg USA ci offre una rapida dimostrazione del campione Italian Grand Piano presente sul pianoforte arranger XE20.

Adoro il video che segue. Luciano si dedica a scavare in profondità sulle possibilità espressive degli stili di accompagnamento Korg. E lo fa con un arranger economico come Pa600 di cui si percepisce il valore musicale, di gran lunga superiore al prezzo. Questo video è il miglior biglietto da visita di Korg per far capire la qualità dei propri arranger. Il video era stato trasmesso in Live Streaming il 6 gennaio scorso.

Encomiabile la presentazione che segue: Luciano Minetti sale in cattedra e ci illustra come arricchire le proprie registrazioni e le proprie performance accoppiando un pianoforte digitale (SV-2 in questo caso) con l’arranger workstation Pa1000.

C’è molto di più: una serie di tutorial realizzati da Frank Tedesco aiutano gli attuali possessori di Professional Arranger illustrando , con chiarezza ed esempi, come migliorare la padronanza del proprio strumento musicale: cambiare le tonalità delle tracce di uno Standard MIDI file, personalizzare il riconoscimento degli accordi, impostare l’inversione del basso negli accordi e altro ancora. Fra tutti questi video, ne cito uno in particolare, perché riguarda una funzionalità essenziale degli arranger Korg: come sfruttare al meglio lo Style to Keyboard Set.

Believe in Music 2021: terza giornata di fiera virtuale

Eccomi qui di nuovo per raccontarvi delle mie visite telematiche presso la fiera invernale del NAMM 2021. Oggi ho scoperto che la piattaforma web di Believe in Music resterà aperta fino al 28 febbraio prossimo. Sarà quindi possibile rivedere tutti i video dimostrativi e le testimonianze fino ad allora. Bene! Per la cronaca, molti video che vi ho segnalato sono già disponibili su YouTube. Per cui, potete cercarli anche lì.

Diamo la priorità all’unico arranger di cui ho sentito parlare al NAMM oggi. La serata comincia infatti con lo stand virtuale di Yamaha dove rivedo per la terza volta Gabriel Aldort. Questa volta la sua simpatia travolgente è tutta dedicata a PSR-E373, tastiera entry-level recentemente annunciata al mercato. È uno strumento di cui vi ho già parlato: ricordate?

Luciano Minetti è un entusiasta musicista oltre che un talentuoso pianista. A lui si è affidata Korg USA per la presentazione dei nuovi pianoforti digitali della serie LP380 U. È una “linea di pianoforti digitali pensati per la casa, lo studio, la didattica e gli appassionati”. Esteticamente non sono affatto male e il suono rispetta la tradizione del marchio Korg.

Vale sempre la pena assistere alle dimostrazioni di Ralph Schink con il suo inglese dallo spiccato accento teutonico. La sua bravura musicale non si discute, sin dai tempi di Roland Europe e fino ad oggi. Il contributo che ho seguito stasera riguardava il pianoforte da palco Dexibell VIVO S7 PRO. Personalmente, in questa fiera, sono in attesa di un video su XMURE, l’arranger del futuro made in Dexibell.

Ecco un’altra azienda italiana a Believe in Music 2021! Si tratta di Viscount e la presentazione è tenuta dal direttore vendite Enzo Tabone. Si sente la sua voce in italiano in sottofondo, mentre un doppiatore riporta il suo discorso in inglese (che effetto sentire pronunciare Viscount all’americana, una specie di “vai caund”). Il nuovo pianoforte da palco Legend ’70s introduce il concetto di pianoforte modulare ed espandibile fisicamente secondo le proprie esigenze musicali.

Finisco la serata con le lacrime di commozione: Benmont Tench racconta la storia della sua vita artistica e musicale. Vi confesso che Benmont è uno dei pianisti e tastieristi da me preferiti, sin dal giorno in cui sono rimasto incantato a vederlo suonare con Tom Petty and the Heartbreakers in un fulminante concerto a Torino (era il 13 settembre 1987, ma quanto tempo è passato?).

A domani, la fiera virtuale continua!