Archivio mensile:novembre 2019

Tutti gli arranger dal 2000 al 2019

Giusto per la cronaca, sappiate che ho appena aggiornato la pagina della cronologia.

La precedente versione era composta da tabelle annuali con una foto in miniatura di ciascun modello. Quel formato sembrava una buona idea dieci anni fa; ma poi, con il tempo e l’aumentare dei modelli nuovi, l’impaginazione si faceva sempre più complicata e la sua lettura non era molto scorrevole. Inoltre, le foto non venivano renderizzate bene su alcuni dispositivi (tablet e smartphone).

Pertanto, ho deciso di rimuovere tutte le foto e di impaginare il testo al di fuori delle tabelle HTML.

Per farmi perdonare, ho colto l’attimo e ho completato la cronologia a ritroso fino al 2000. Oltre 130 modelli di arranger sono usciti nel periodo, a testimonianza di una lenta ma inesorabile evoluzione di questo comparto. Ancora vitale oggi.

L’accesso alla pagina della cronologia è sempre disponibile nel blog dalla pagina principale

Alla prossima!

Roland Go:Keys, ancora tu

Tones and I, lei suona Roland Go-Keys

Ieri sera, ero rilassato in compagnia di mia figlia: stavamo guardando insieme i video musicali da lei preferiti, quando ho visto – fra gli artisti del momento – questa giovane ragazza australiana (in arte Tones and I): si esibiva sul palco con una piccola ruggente Roland Go:Keys e un pianoforte digitale. Al di là del timbro vocale molto originale, devo riconoscere che mi ha colpito l’energia vitale che questa artista esordiente irradia: capisco le ragioni del suo improvviso successo fra i teenagers del 2019.

Per tornare a noi: vi confesso mi ha fatto sobbalzare sul divano vedere ancora una volta un esemplare di Go:Keys sul palco: se ricordate, ho parlato spesso di questo strumento nel blog, interrogandomi se mai avrebbe potuto rappresentare l’inizio di qualcosa di nuovo capace di attrarre le ultime generazioni nello sfavillante mondo delle tastiere digitali.

In quell’approccio innovativo agli accompagnamenti, infatti, avevo percepito la possibilità di introdurre freschezza e creatività nel fare musica. Chissà se la funzione Loop Mix di quella tastierina MOLTO economica potrà fare breccia tra i millenium! Di certo, l’idea è appena abbozzata, ma se mai Roland ci dovesse credere seriamente, potrebbe evolvere in qualcosa di molto interessante in futuro.

Valeva comunque la pena affrontare il tema e cercare di capirne di più: lo abbiamo fatto su SM Strumenti Musicali e anche qui direttamente in questo
blog
in un paio d’occasioni.

In conclusione, dopo la mia breve vacanza a Londra del 2018, dove già avevo visto Go:Keys moltiplicarsi fra le mani dei giovani musicisti di strada, ecco che con Tones and I mi trovo di fronte ancora una volta davanti ad una situazione musicale in cui il piccolo gioiello rosso di casa Roland fa la propria degna apparizione. E il successo di questa piccola ma efficace tastiera mi fa pensare.

______________________

E ora due filmati video di Tones and I: artista di strada prima e poi sul palco davanti ad un pubblico entusiasta.

Yamaha Genos 2.0 vede la luce

Il rilascio odierno del sistema operativo 2.0 di Genos ci fa capire come Yamaha stia introducendo concetti di piattaforme totalmente aggiornabili sui propri prodotti.

Yamaha Genos 2.0

La nuova versione di Genos include numerosi miglioramenti, alcuni di questi già introdotti recentemente su PSR-SX900 e SX700: fra questi c’è il Chord Looper, detto anche “la vostra mano sinistra virtuale”, che permette di pilotare i pattern degli stili partendo da una sequenza di accordi registrata: in questo modo, il musicista potrà suonare insieme ad uno stile di accompagnamento, senza dover imputare gli accordi in tempo reale. Inoltre, la pagina video dello Style Creator è stata rivista e potenziata mentre la funzione Style Section Reset è stata associata al pulsante Tap Tempo. Da segnalare anche la gestione di scale temperate separate e diverse fra le tre voci Right1, Right2 e Right3.

L’elenco completo di tutte le novità è sul sito ufficiale: https://europe.yamaha.com/en/support/updates/firm_genos.html

Le novità odierne di Yamaha riguardano anche la disponibilità del Superior Pack che, gratuitamente, estende le risorse di bordo di Genos con 68 nuovi timbri (5 voci S.Art2!, 10 voci S.Art!, 6 MegaVoice e molte altre voci Live! e Sweet!) e 50 nuovi stili, dove la parte del leone la fa il repertorio germanico dello Schlagel (ben 11 style Entertainer); a ruota si fanno notare i generi RetroPop (7 style), Dance (6), Trad&Folk (5) e Oldies (4). Seguono poi, con tre stili ciascuno, le famiglie EasyListening, R&B, Movie&Show e Rock. Solo due stili per Pop, due per Jazz e un solo stile per il Country. Fate clic qui per l’elenco completo.

L’annunciato aumento della memoria di espansione da 1,8GB a 3GB merita un approfondimento: è evidente che questa miglioria si sia resa necessaria per dare spazio al nuovo Superior Pack. Senza tale accrescimento di memoria, alcuni clienti si sarebbero potuti trovare in ristrettezza di spazio data la compresenza di altri pacchetti di espansione eventualmente già installati. Altre vie non erano percorribili, dal momento che gli utenti non possono comprimere i propri campioni tramite YEM o altro.  Sono sicuro che anche alcuni di voi si saranno chiesti allora come Yamaha abbia potuto aumentare questo spazio fisico: non sono cose che si possono fare per magia e del resto V2.0, alla fin fine della fiera, è solo un aggiornamento software. Le ipotesi possono essere diverse e si muovono nell’area della compressione dei campioni. I campioni utente sono memorizzati tutti nel formato lineare a 16 bit, mentre solo le forme d’onda preset sono impacchettate all’interno della capacità fisica della memoria secondo un algoritmo di compressione che è l’ingrediente segreto alla base di AWM2, il generatore sonoro di Yamaha. Se quindi quella memoria di circa 1,8 GB era a disposizione per campioni utente non compressi, da dove viene fuori quindi lo spazio aggiuntivo fino a 3GB? Yamaha ha forse scovato un modo per far agire la compressione AWM2 anche sui campioni utente? Oppure, ha trovato ulteriore spazio per i campioni degli utenti agendo nella memoria flash interna – quella che racchiude le forme d’onda preset? Indagheremo con Yamaha per chiarire questo arcano.  

Dimenticavo: parallelamente, Yamaha ha anche aggiornato YEM alla versione 2.6.0, proprio per supportare Genos V2.0 e per gestire un’installazione rapida ed incrementale degli Expansion Pack.

Tutto questo (in aggiunta a quanto rilasciato lo scorso aprile con la versione V1.40) è davvero tanta roba. Chi ha investito su Yamaha Genos – dal 2017 ad oggi – può ritenersi ampiamente soddisfatto.

Ultimo desiderio, suonare Yamaha Genos

Quando ho ricevuto questo racconto, scritto di proprio pugno dal testimone diretto di questa storia, ho pensato di pubblicarla qui nel blog, ovviamente con l’autorizzazione dello stesso autore.

Yamaha Genos

“Da alcuni mesi cercavo di contattare il mio amico, l’ingegnere Giacomo Cosentino (storico dirigente di una nota azienda dolciaria siciliana, 75 anni, cordiale, gentile, un signore), volevo sapere come stesse.

L’ultima volta che l’avevo sentito è stato poco dopo Pasqua. Mi aveva dato in gestione vendita uno strumento musicale Korg Pa3X-61 con Hard Disk, kit Hard Disk, sistema di amplificazione Korg PaaS, un sacco di accessori Roland, Korg, eccetera. Ma ricordo anche che aveva una fretta pazzesca di acquistare una Yamaha Genos e non capivo il motivo di tanta impazienza.

Quando mi ha consegnato il tutto presso un centro commerciale di Catania, rivedendolo dopo qualche anno, mi era sembrato più magro, un po’ affaticato. Sempre con la sua flemma, era cordiale con il tono di voce pacato.

Era venuto con la moglie, una donna gentilissima come lui, a cui spiegava con un po’ di orgoglio cosa facessi io nella vita, nonostante avessi un Diploma di Pianoforte alle spalle.

Passano i mesi e, due giorni fa, noto un annuncio sul mercatino Subito.it. Il venditore propone in blocco un lotto di strumenti musicali ad un prezzo molto basso. Il mio interlocutore si chiama Matteo e gentilmente mi dà informazioni sugli strumenti dicendo che sono del padre, che ne ha tanti, che non sa suonare e non conosce il valore di mercato di quello che propone. Accetta la mia offerta e ci salutiamo non prima di aver deciso il giorno in cui ci saremmo incontrati per portare a termine la transazione.

Mi ricontatta dopo qualche minuto chiedendomi se io fossi Antony Spatola quello di Raddusa perché suo padre gli parlava spesso di un musicista di Raddusa. Confermo che sono io ma allo stesso tempo un brivido corre lungo la mia schiena e capisco chiaramente cosa fosse successo. Senza fare nessuna domanda, Matteo mi disse che “papà” era deceduto sei mesi prima per un male incurabile e che avevano tentato di tutto anche in un centro specialistico di Milano. Si scusava per il fatto di vendere tutti gli strumenti del padre ma non sapeva suonare, non aveva seguito le orme del papà.

Allora tutto mi fu chiaro. Con la signorilità che lo ha sempre distinto, senza mai dirmi niente, l’ingegnere Cosentino, a suo modo, mi chiese l’ultimo favore prima del suo trapasso: prima di morire avrebbe avuto il piacere di suonare una tastiera musicale Yamaha Genos da poco immessa sul mercato. Probabilmente, era l’ultimo desiderio della sua vita.

Stava male ma non mi ha mai detto nulla a riguardo. Però, nell’ultimo nostro incontro, quando mi ha messo al corrente del suo futuro acquisto, mi ha consegnato anche una grande busta piena di accessori musicali parecchio costosi. In quel momento non ne avevo compreso il motivo. Avevo concordato con un negozio di strumenti musicali la gestione dello strumento tanto desiderato dall’ingegnere e ho fatto in modo che entro pochi giorni il tutto fosse recapitato presso il mio domicilio, come concordato con l’ingegnere, solo perché avrei dovuto aggiungere allo strumento dei nuovi suoni e dei nuovi arrangiamenti che piacevano tanto al neoproprietario.

Purtroppo, i miei troppi impegni non mi consentirono di far nulla. Così l’ingegnere decise di venire a casa mia per ritirare lo strumento. Lo aiutai a caricarlo dentro la sua auto, ci salutammo cordialmente e andò via soddisfatto.

Nei giorni successivi cercai di aiutare telefonicamente l’ingegnere ad aggiungere quei suoni e quegli arrangiamenti che io avrei dovuto fare ma lui non riuscì, era palesemente impacciato e non capivo ancora il perché di tanta difficoltà per delle operazioni semplicissime. Col senno mi poi, se solo avessi saputo, sarei andato fino a casa sua ad aiutarlo. Ma non vi fu nessuna sua richiesta.

Ricordo che mi aveva promesso di regalarmi un costoso accessorio del valore di quasi 100 euro che lui stesso aveva acquistato e mai utilizzato. Trovai una persona disposta ad acquistare questo accessorio e allora pregai l’ingegner Cosentino di provvedere a spedire l’accessorio non più a me ma al nuovo proprietario. Fui informato, da lì a pochi giorni, che il kit era stato spedito.

Dopo alcuni giorni fui contattato dall’ingegnere in quanto desiderava sapere se l’accessorio fosse stato consegnato. Parlava con un filo di voce, riuscivo a stento a capirlo. Ansimava ed era praticamente senza voce. Mi preoccupai moltissimo e gli chiesi che cosa avesse. Con tono rassicurante, mi disse: “Poi le spiego, maestro”. Immaginai la sua risposta come era solito fare, come quando ci vedevamo di persona, con lo sguardo ammiccante e il sorrisino a denti stretti. Gli dissi che tutto era andato a posto. Lui gentilmente ha salutato non prima di essersi assicurato che la spedizione fosse andata a buon fine.

È stata l’ultima volta che l’ho sentito.

Nella mia attività di compra-vendita che effettuo da quasi 25 anni, ho conosciuto tantissime persone per bene e con moltissime di esse si è instaurato un rapporto di sincera amicizia. Ecco, l’ingegnere Cosentino era un amico, un amico con la “A” maiuscola. Mi piace pensare di aver contribuito a rendere la fine della sua esistenza un po’ più serena con la realizzazione dell’ultimo suo desiderio, quello di poter suonare per pochi giorni ancora lo strumento musicale che desiderava fortemente e che sicuramente lo avrebbe impegnato psicologicamente cercando di allontanare l’attesa…il momento in cui vi sarà stata la dipartita da questa vita terrena.

È stato un “signore” nel senso più nobile del termine. Mi mancherà l’ingegner Cosentino… mi mancherà tantissimo”.

Antony Spatola