In un articolo di qualche settimana fa, avevo ripreso alcune nozioni di base sugli arranger. Ricordate? In quell’occasione, avevo cercato di ragionare riflettendo su come il successo degli arranger degli ultimi 20-30 anni sia stato fondato primariamente sul set di pulsanti Intro/Variation/Ending che ha agevolato un controllo semplice e immediato della rappresentazione universale della forma narrativa musicale fatta di introduzioni, strofe, ritornelli e finali. Da molti anni, anche con gli arranger più economici, è possibile costruire composizioni musicali o semplicemente dedicarsi ad esecuzioni strumentali con estrema libertà, componendo con varietà i vari mattoncini messi a disposizione. Possiamo lavorare rispettando le intenzioni originali (cominciare con il pattern dell’Intro e terminare con l’Ending) oppure rivoluzionare tutto e partire da un Ending per terminare con un Intro. Chi ce lo impedisce?
Oggi facciamo un passo in avanti nelle nostre considerazioni: grazie alla notevole diffusione di DAW e di macchine per DJ, la costruzione della musica contemporanea si è trasformata. Oggi molti prediligono una sintassi musicale basata su groove e loop ciclici e ripetitivi, cioè su formati lontani dalla forma-canzone classica. Ma la tecnologia degli arranger non è rimasta a guardare: si è evoluta al punto da rendersi disponibile alla creatività artistica anche di chi appartiene a quella categoria di musicisti. Di più, i contorni classici dei pattern MIDI si sono mescolati con le potenzialità dei frammenti audio. I limiti non sono dati dagli strumenti, ma dalla capacità dei singoli di sfruttare la tecnologia messa a disposizione.

Mi rendo conto di rischiare di ragionare in modo astratto: vediamo allora di essere concreti, facendo alcuni esempi in cui gli arranger possono essere utilizzati senza fare ricorso ai pulsanti classici dello stile. Ho cercato di radunarne alcuni.
Pad/Multipad
Per Yamaha si chiamano Multipad, per Korg sono Pad; mentre per Roland si chiamano Audio Key. La sostanza è che in molti arranger delle ultime generazioni, è possibile associare sequenze MIDI e/o audio ai pulsanti pad e da qui attivare parti musicali a tempo di esecuzione. Immaginate di voler iniziare una canzone con il rumore di fondo di una stazione dei treni, di un centro urbano assordato dalle auto o di un ruscello di montagna con l’acqua che saltella fra le rocce. Oppure immaginate di aver registrato l’intero brano con l’interpretazione della voce del cantante a cappella: ora potete suonare e accompagnare la voce anche se lui/lei è assente. O ancora, pensate di disporre di un campione di un suono percussivo originale. Potete avviare un loop audio a metà di un brano, potete importare campioni sullo strumento e metterli in loop. Qualsiasi tipo di suono e potete farlo ripetere a tempo insieme alla vostra esecuzione. questi arranger vi consentono di sostituire le tracce MIDI degli stili e far suonare tracce audio. Anche gli arranger Casio, per quanto economici, consentono di importare brevi campioni audio e metterli in riproduzione.
Yamaha Live Control e Groove Creator
Per gestire il Live Control, i modelli della serie Yamaha PSR degli ultimi 10 anni circa dispongono di due manopole sul pannello, mentre il top di gamma Genos offre 6 manopole e 9 slider, oltre un visore secondario di controllo. Al di là della possibilità di pilotare i parametri delle voci (volume, balance, EQ, reverb, chorus, altri effetti, EQ, cutoff, attack, release), quello che ci interessa documentare qui quanto il Live Control renda possibile nel dominio interattivo degli stili, come ad esempio:
- Regolare la lunghezza del retrigger dello stile.
- Attivare/disattivare la riproduzione dei canali degli stili, ad uno ad uno semplicemente girando le manopole.
- Controllare tutti i parametri dell’arpeggiatore (dinamica, lunghezza di ciascuna nota, velocità dell’arpeggio).
Live Control è disponibile su PSR-S970/S770, PSR-S975/S775, PSR-SX900/SX700 , PSR-S670, PSR-SX600, Genos e molte altre.
Nei modelli più economici e di ultima generazione, oltre al Live Control, la casa giapponese ha introdotto Groove Creator, utile per arricchire gli stili in esecuzione. Ben si adatta ad una varietà di generi musicali dance per performance dinamiche e consente di combinare frasi e pattern e preset ritmici ottenendo variazioni dinamiche in tempo reale.
Groove Creator è disponibile PSR-E463/PSR-EW410 e PSR-E473/PSR-EW425.
Ketron Launchpad
Nell’ultima serie di strumenti, Ketron ha introdotto un congegno innovativo con cui predisporre le proprie performance. Il Launchpad consente di riprodurre song dal Player MIDI, in cui sostituire le parti percussive con Live Drum, aggiungere Live Guitar e sostituire al volo le tracce del MIDI file con quelle di uno stile. Tutti i cambi di scena avvengo a tempo e con musicalità. È possibile inserire file audio (WAV), altre tracce audio in loop. Il LaunchPad memorizza progressioni di accordi da richiamare dal vivo. Nel LaunchPad possono essere create fino a sei scene con 12 tracce ciascuna e qui possono configurare ambienti sonori completamenti diversi fra di loro. La fantasia al potere!
LaunchPad è disponibile su Ketron SD9, SD40 e SD80.
Korg KAOSS FX
Parliamo ora di KAOSS FX, la funzionalità interattiva pensata da Korg e che risponde ai gesti sul touch screen, generando eventi MIDI che, in modo istantaneo, possono controllare simultaneamente numerosi e diversi parametri. Il punto di forza è la fluidità del risultato. Facendo scorrere il dito sul touch screen, il passaggio fra le impostazioni avviene con graduale continuità al fine di:
- Ridurre o aumentare il numero delle tracce attive ottenendo un mix più scarno e dare maggiore valore al solista.
- Rimodellare la base ritmica e accelerando/decelerando il tempo e l’intensità.
- Scatenare diverse forme dell’arpeggiatore.
- Interagire con il pubblico modificando l’intensità dell’arrangiamento.
- Passare da una Variation all’altra dello stile in totale scioltezza.
- Riarrangiare uno stile in tempo reale da jazz a hip-hop, da dance a pop.
- Lasciare a KAOSS FX la scelta di improvvisare su musica preregistrata.
Tutto avviene giocando sul touch screen tenendo conto che lo strumento interpreta la vostra intenzione analizzando cosa fate sull’asse XY. Il bello di KAOSS FX è che si può utilizzare sia in modo Style Play sia in modo Song Play.
KAOSS FX è disponibile sugli arranger Pa700, Pa1000 e Pa4X.
Conclusione
Veniamo al dunque… davvero qualcuno di voi pensa ancora che gli arranger di oggi siano rimasti quelli di vent’anni fa con le sole armi di Intro-Variation-Ending a disposizione? Ma dai!
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