Archivio mensile:giugno 2019

Roland E-X30: arranger a 256 note di polifonia (ma non è per noi)

Quando avevo letto la notizia, qualche giorno fa, ero sobbalzato sulla sedia.

Roland annuncia l’uscita di un nuovo arranger portatile della serie E con 256 note di polifonia. Sì non è un refuso: duecentocinquasei note di polifonia! Ero rimasto di stucco.

Si chiama E-X30 e, per un attimo, mi sono detto: “Toh! Finalmente!”

Roland E-X30: arranger a 256 note di polifonia, ma non ci riguarda

E invece… leggendo bene la notizia fino in fondo, il mio entusiasmo si è ridimensionato.

Il prodotto è circoscritto al mercato asiatico. Non è destinato al mercato occidentale. Non per l’Europa. Tanto meno l’Italia. Non a caso le categorie degli stili etnici citano testualmente: India, Indonesia, Turchia, Vietnam, Oriental e – guarda un po’ – Brasile. A scanso di equivoci, Roland chiarisce esplicitamente che E-X30 non sarà distribuito in tutte le regioni del mondo.

Presentazione istituzionale Roland di E-X30 Arranger Keyboard

Dalle demo presenti sul web, i suoni non sono affatto male e rispecchiano al meglio la tradizione Roland.

Sono degne di nota alcune specifiche tecniche: oltre alla polifonia, ci sono ben 347 stili di accompagnamento, 706 voci, un ingresso microfonico, USB-to-Host e USB-to-Device, lettore MP3 da memoria USB, peso di 6,2 kg e dimensioni che garantiscono la piena portabilità.

Dall’altra parte, riducono sensibilmente le attese del prodotto altri aspetti che spiegano il buon prezzo e il target entry-level: controlli degli stili ridotti all’osso (Intro/Ending, Fill A, Fill B), schermo LCD non grafico, evidente leggerezza dei tasti, essenzialità di effetti e funzioni software basiche.

Dal Vietnam “sbuca” questa piccola dimostrazione, interessante.

Il desiderio di rivedere ruggire gli arranger Roland dalle nostre parti resta ancora senza risposta.

Yamaha Genos: 10 brevi filmati istruttivi

Yamaha Genos? Càspita, ma ho scritto davvero tanto su questa ammiraglia. Sia per questo blog, sia per SM Strumenti Musicali dove la mia recensione è stata giudicata dalla redazione talmente estesa da richiedere di essere spezzata in due: prima e seconda parte.

Oggi torno a parlarvi di questo strumento per segnalare – a quei pochi distratti a cui sono sfuggiti – i recenti filmati istruttivi pubblicati da Yamaha tre settimane or sono. Sono brevi video sottotitolati in italiano: possono facilitare la comprensione delle funzionalità software principali costruite all’interno dell’ammiraglia Yamaha, a favore di chi non conosce ancora a fondo lo strumento.

Commentiamo questi filmati allora, facciamolo tutti insieme. Ad uno ad uno.

Suonare Yamaha Genos, che spettacolo!

Il primo video illustra come trasferire l’intero ammontare delle risorse personalizzate da Tyros a Genos: in sequenza, Yamaha ci mostra come copiare i MIDI Setup e gli effetti, trasferendoli su una memoria USB da utilizzare per il successivo caricamento su Genos.

Invece, tramite un cavo USB collegato al proprio PC, è possibile copiare l’intero contenuto del disco fisso di Tyros: dal PC si può poi trasferire il tutto nuovamente su una memoria USB. In questo caso specifico, seppure sia possibile utilizzare la stessa memoria USB di cui sopra, Yamaha suggerisce di destinarne una in via definitiva, sfruttando uno slot presente sotto il pannello di Genos: servirà un cacciavite per aprire lo sportello e poi richiuderlo. La memoria USB, ivi installata in modo residente, potrà essere utilizzata con la stessa continuità garantita dal tradizionale hard disk della serie Tyros.

Compatibilità di Genos con la serie Tyros

Nel secondo contributo, Yamaha dimostra come ricercare qualsiasi risorsa sullo strumento: stili di accompagnamento, banchi di Registration, voci, elementi del Playlist, MIDI file e brani audio. I filtri agiscono sull’intero contenuto della memoria e possono trovare nomi di file, anche parziali, stili per range di tempo e file con contrassegni (tag) personalizzati.

La funzione di ricerca su Genos

Il terzo filmato illustra come individuare facilmente e richiamare i suoni preferiti all’interno del repertorio molto vasto. Le personalizzazione sugli effetti delle singole voci possono essere poi memorizzate in un banco di Registration.

Selezione di suoni preferiti su Yamaha Genos

Il video numero quattro corrisponde al precedente ma riguarda gli stili, suddivisi fra le numerose categorie. Anche per gli stili è possibile individuare quelli preferiti per un richiamo più immediato. Come da tradizione Yamaha, ogni stile ha il proprio banco di OTS in cui memorizzare le quattro parti da suonare dal vivo con la tastiera, da associare idealmente a ciascuna variazione dello stile stesso.

Selezione di stili di accompagnamento

Della Playlist di Genos vi ho già scritto in lungo in largo: se avete voglia, rileggete questo mio articolo di approfondimento, altrimenti seguite il clip che segue.

Con Playlist, Genos ha mandato in pensione MusicFinder.

Anche i Multipad rappresentano da sempre un’utile estensione degli stili per gli arranger Yamaha PSR/Tyros. Non potevano mancare su Genos.

I Mutipad possono gestire anche segmenti audio.

Il MIDI Song Edit di Tyros offre le stesse funzioni del buon vecchio Song Creator, sfruttando però le capacità offerte dallo schermo tattile di Genos.

MIDI Song Edit ha mandato in pensione Song Creator

I Live Control di Genos sono particolarmente ricchi di possibilità: nove slider e sei manopole assegnabili. Cosa volete di più?

Live Control su Yamaha Genos

Su Genos, è possibile assegnare a tre tasti il richiamo immediato di pagine o funzioni di utilizzo frequente. Ci sono poi gli HOME SHORTCUT – di ispirazione Ketron – nella parte inferiore dello schermo principale e anche questi sono personalizzabili.

Tasti assegnabili a sinistra del pannello e Home Shortcut al fondo del Touch Screen

Concludiamo con un filmato che illustra come utilizzare i banchi delle Registration per memorizzare tutte le scene possibili per le proprie esecuzioni. I banchi di Registration sono presenti da sempre sugli arranger Yamaha, ma Genos è il primo della serie che offre dieci locazioni per banco, due in più rispetto i modelli Tyros/PSR.

Registration: dieci locazioni di memoria per ciascun banco

Alla prossima!

Che bella sorpresa, Organo Viscount Sonus

Stamattina mi sono presentato a suonare ad un matrimonio in chiesa. Come sono solito fare in queste occasioni, ho portato con me il mio fidato arranger su cui ho pronto tutto il repertorio liturgico per accompagnare il coro.

Non ero mai stato in quella chiesa e quando mi sono trovato a sorpresa davanti a questo bel pezzo di organone Viscount Sonus non ho saputo trattenermi. Per la classica marcia nuziale di Wagner di ingresso della sposa, ho sfruttato il vigore di questo organo liturgico che ho apprezzato sia per le voci a modellazione fisica (tecnologia proprietaria Physis) sia per il possente sistema audio RAR (Real Audio Rendering). Notevole!

Devo dirvi che è stata una bella soddisfazione.

Successivamente, per tutti gli altri canti sono passato al mio nuovo arranger rosso ruggente Mugello in cui ho potuto trovare tutti i suoni specifici e versatili di cui avevo bisogno per ciascun brano: brass realistici per l’Alleluia, pianoforte digitale per il canto al termine della promessa degli sposi, pianoforte acustico su tappeti di pad per l’offertorio, honky tonk per lo scatenato scambio della pace, archi per il canto alla comunione, violino struggente durante la meditazione e gran finale con un suono da pianoforte da concerto.

E’ andato tutto bene con il mio nuovo arranger digitale di ultima generazione, ma – devo essere sincero – aver potuto suonare un organo liturgico a voci spiegate mi ha lasciato una buona sensazione sotto le dita. Come sempre succede.