Archivio mensile:marzo 2020

Yamaha Genos V2.02

Eppur qualcosa si muove.

In tempi di isolamento globale, Yamaha rilascia la versione 2.02 del firmware di Genos che, oltre a risolvere un terzetto di piccoli guasti software, introduce una miglioria grafica che va a favore di quanti sfruttano abitualmente le funzioni dello spartito digitale Score, della lettura dei testi sincronizzati Lyrics e della visualizzazione di semplici file di testo. In effetti lo schermo TFT a colori di Genos, con i suoi nove pollici di diagonale, si presta bene per queste funzionalità. L’incremento delle dimensioni del font non è – a mio modo di vedere – una banalità: al contrario, rappresenta una miglioria concreta e utile, alla luce del fatto che, a differenza della serie Tyros e delle concorrenti ammiraglie di casa Korg, Genos non dispone di uno schermo reclinabile, quanto mai utile per facilitare la lettura.

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Vorrei insistere su questo dettaglio, perché questa miglioria potrebbe essere molto più interessante per i possessori di PSR-SX900 e PSR-SX700. In tempi non sospetti e in occasione del mio test pubblicato su SM Strumenti Musicali, avevo infatti scritto su questi due strumenti: “Lo schermo LCD è di sette pollici contro i nove di Genos: la scelta di Yamaha è la meccanica riduzione dei font dei caratteri e delle icone, non solo per le funzioni di sistema operativo ma anche per Score e Lyrics. Qualcosa mi dice che Yamaha potrebbe dare seguito ad una reimpaginazione grafica su misura.”

I guasti risolti nella versione 2.02 riguardano problemi diversi che si potevano presentare in situazioni particolari d’uso dello Style Creator, l’assenza dell’indicatore MIDI nel Mixer e la mancata visualizzazione dell’ora sullo schermo Home.

Potete scaricare l’aggiornamento software dalla pagina dedicata sul sito ufficiale di Yamaha.

Arranger Korg: ritorniamo sul SongBook

SongBook è una funzione di cui sono dotati tutti i Professional Arranger di casa Korg: ne abbiamo già parlato, si dimostra utile per l’uso dal vivo grazie alla facile programmazione di memorie, che possono contenere e richiamare istantaneamente tutte le impostazioni necessarie per eseguire un brano particolare.

Per facilitare la ricerca e il richiamo di queste impostazioni, ad ogni elemento del SongBook è possibile associare il titolo del brano, il genere, e l’artista. Le impostazioni salvate possono essere lo stile di accompagnamento, il brano (MIDI o MP3), i suoni, gli effetti per voce o chitarra, i testi, la tonalità, le sequenze di accordi, la velocità del tempo, i volumi, i suoni associati alle parti da tastiera (Up1, Up2, Up3, Low), le tracce in Mute, l’impostazione degli effetti, il Master Transpose e altro ancora. Diciamo che ogni parametro necessario per l’esecuzione di un brano nel modo preferito è a disposizione nel SongBook.

Mentre un SongBook può contenere migliaia di titoli, al suo interno si possono creare piccole scalette mirate (Set List), vale a dire raccolte di elementi richiamabili con i tasti del pannello dello strumento. È solo un modo ancora più rapido per richiamare le impostazioni e avere sottomano solo quelle che servono in una specifica serata.

Schema dei pulsanti sul pannello con i richiami diretti a nove brani della Set List

L’uso del SongBook sull’arranger è abbastanza intuitivo ed è spiegato bene nella Guida Rapida del vostro arranger Korg e nei filmati Tutorial che trovate sul canale di Algam Eko di YouTube. Vi rimando a quelle risorse per i dettagli operativi.

Qui, mi voglio soffermare su alcuni concetti di base che, se non chiariti a sufficienza, possono generare confusione e frustrazione in chi si avvicina per la prima volta al mondo Korg.

Lista di elementi nel SongBook (esempio da Pa700/Pa1000)

I file di SongBook illimitati

Dunque, abbiamo visto come il SongBook possa avere migliaia di elementi. Dobbiamo aggiungere che è altresì possibile creare quanti file di SongBook si voglia, salvandoli – uno per ogni cartella .SET – nella memoria interna dell’arranger, sul disco fisso o su una memoria USB.

Ovviamente un solo file di SongBook per volta può essere attivo in memoria (1). Quel SongBook resta in memoria anche dopo lo spegnimento dello strumento e lo si ritrova con tutti i suoi titoli alla riaccensione. E resta lì fin quando serve: quando si vorrà caricare un altro file di SongBook, basta entrare in modo Media e selezionare Load. È possibile caricare in modo selettivo il solo SongBook o l’intera cartella .SET che lo contiene e che comprende anche altro (suoni, stili USER e così via).

(1) In realtà ci sarebbero altri due SongBook accessibili da lì: Local e Direct, ma per non complicarci la vita, per il momento soffermiamoci su quello User principale. Affronteremo questi due argomenti “particolari” prossimamente.

In questo pannello video, si sceglie di caricare solo il SongBook e non l’intera cartella .SET con le altre risorse (esempio da Pa900)

Ognuno fa come gli pare:

  • Alcuni creano un file di SongBook per ogni repertorio, come fosse un libretto diverso per contesti musicali completamente differenti fra di loro.
  • Altri lavorano con un solo SongBook, partendo da quello caricato in memoria, e aggiungono titoli sempre lì.

Quando si lavora sul SongBook direttamente sulla tastiera, le modifiche alle impostazioni dei vari elementi agiscono sul SongBook che è attivo in  memoria. Ogni volta che si registra una modifica, questa viene subito memorizzata e non è necessario salvare l’intero file di SongBook ogni volta. Tuttavia, prima di caricare un nuovo file di SongBook, conviene sempre salvare l’intero SongBook attivo, altrimenti si perdono tutte le modifiche applicate.  Anche qui: basta premere Media e, stavolta, selezionare Save. Solo dopo aver creato una copia di salvataggio e di sicurezza, conviene caricare e attivare un diverso SongBook.

Questa possibilità di disporre di più file di SongBook ci torna utile per affrontare il tema del SongBook Editor. Chi trova infatti scomodo lavorare con il SongBook sul proprio arranger, può farlo su PC con la comodità di uno schermo grande e di una tastiera da computer: per costoro, Korg ha rilasciato gratuitamente un programma di utilità scaricabile da qui.

Ma di questo, parleremo un’altra volta.

Programmazione stili Yamaha, se ne parla su SM Strumenti Musicali

Quanti di voi in queste settimane stanno seguendo il corso di programmazione degli stili su arranger Yamaha? Proprio oggi, il portale SM Strumenti Musicali ha pubblicato l’approfondimento che gli ho dedicato. È sottinteso che la lettura è consigliata.

Il corso è organizzato da Danilo Donzella e Mauro Di Ruscio di Yamaha Music Europe (divisione italiana). Il docente Michele Mucciacito è una vecchia conoscenza dei lettori di questo blog: si veda l’intervista e il nostro racconto del successo raggiunto dal pacchetto di espansione Greetings from Italy.

Michele Mucciacito – Docente del corso di Style Making

Il corso on line riguarda i suonatori di arranger workstation Yamaha di ultima generazione, tutti strumenti che ho già recensito: Yamaha Genos, Yamaha PSR-SX900 e Yamaha PSR-SX700.

Tuttavia, anche i possessori di modelli Yamaha precedenti possono essere comunque interessati a questo corso. Mi riferisco a tastiere arranger di cui abbiamo ampiamente parlato in questo blog come: PSR-S975/S775, PSR-S970/S770, Tyros 5, PSR-S950/S750, Tyros 4, PSR-S910/S710, Tyros 3, PSR-S900/S700

Buona lettura su SM Strumenti Musicali!

Arranger Korg: come rilevare gli accordi in un MIDI file

Il sistema operativo dei Professional Arranger Korg di ultima generazione nasconde chicche che possono presentarsi utili in numerosi contesti. Ad esempio, forse non tutti sanno che il Sequencer di bordo di Pa4X, Pa1000 e Pa700 include la possibilità di inserire gli accordi in uno Standard MIDI File con uno schiocco di dita.

La funzionalità Detect Chords calcola gli accordi eseguendo la scansione del brano in memoria. Gli accordi sono aggiunti come eventi MIDI nel file stesso e sono successivamente visualizzati nelle pagine Lyrics e Score. Il MIDI file salvato può così essere riutilizzato.

Detect Chords

L’operazione è molto semplice. Una volta caricato un MIDI file nel Sequencer, è sufficiente premere il pulsante Menu, aprire la pagina Song Edit e scegliere Utility. Toccando sullo schermo Execute si avvia l’analisi dell’armonia del brano. Il sistema esamina tutte le tracce del MIDI file, distinguendo le tracce più adatte alla scansione armonica. L’operazione è rapida: dura un paio di secondi. A questo punto è possibile salvare nel brano.

Detect Chords è una funzione nel Sequencer degli arranger Korg

Gli eventi MIDI generati dal Detect Chords sono di tipo Text e, pertanto, se pensate di visualizzare gli accordi su dispositivi diversi, dovete assicurarvi che questi supportino gli eventi Text (nota tecnica: gli eventi MIDI Text sono diversi da Lyrics, questi ultimi sono universalmente gestiti su moltissimi dispositivi).

Detect Chords è comodo, rapido e molto utile.

Tuttavia, potrebbe essere migliorato sotto un aspetto: gli accordi, anche i più semplici, sono sempre interpretati tenendo conto del Bass Inversion. Ad esempio, il Do maggiore suonato con il rivolto e la dominante sulla nota più bassa (Sol-Do-Mi) viene sempre interpretato come Do con basso Sol (e visualizzato come C/G): a dire il vero, in taluni brani, questo rigore di decodifica a tappeto, rischia di dimostrarsi come un eccesso di zelo e non applicabile armonicamente a tutte le situazioni.

In ultimo, dato che l’appetito vien mangiando, sarebbe interessante se Korg potesse arricchire un giorno il Sequencer della possibilità di modificare questi eventi Text degli accordi nella pagina Event Edit. Al momento attuale, chi desidera fare ritocchi mirati, deve utilizzare programmi specifici su PC come, ad esempio, PSRUTI.  

Francia e Italia, un solo distributore Korg

Non vi è sicuramente sfuggito l’annuncio del due marzo scorso in merito alla cessione del ramo d’azienda di Eko Music Group (le cui radici storiche risalgono al 1959) alla società francese Algam e la conseguente nascita di Algam Eko, nuova realtà italiana che eredita i contratti di concessione distributiva di numerosi marchi di strumenti musicali per il nostro Paese: per limitarci al mondo delle tastiere, parliamo di Nord, Studiologic, Alesis, Akai Professional, Roli e, guarda caso, Korg. Nelle note del comunicato, si fa cenno al fatto che la sede italiana resta negli uffici di recente costruzione a Montelupone, nelle vicinanze di Recanati (AN) e che avevo visitato in occasione dell’intervista a Raffaele Mirabella pubblicata in questo blog nel 2018 (NDA: vi consiglio di leggerla, contiene informazioni interessanti per i suonatori di Professional Arranger).

Algam Eko rimane nella sede di Montelupone

Se qualcuno di voi si stesse chiedendo se questa notizia possa avere un qualche effetto sulla distribuzione dei prodotti Korg sul mercato italiano, allora è bene tenere presente un dettaglio non trascurabile.

La società francese, con sede a Nantes, è il distributore di Korg anche in Francia. Tramite la propria vetrina commerciale (La Boite Noire du Musicien), Algam ha una penetrazione commerciale capillare in tutta la Francia fino al Maghreb, per alcune centinaia di marchi di strumenti musicali.

Ne consegue che, con questa cessione, Algam è diventato un partner privilegiato di Korg: ora controlla il mercato dei suoi prodotti in ben due importanti paesi europei.

Salvo sorprese, non dovremmo vedere grandi trasformazioni se non una accresciuta capacità di acquisto a livello internazionale e una migliore sinergia commerciale. A volte, queste situazioni possono generare una buona ricaduta sui clienti. A volte. Noi speriamo che sia proprio così.

Cogliamo l’occasione per salutare Raffaele Mirabella e tutti i suoi colleghi di Eko Music Group e per augurare loro un futuro luminoso anche dopo questa trasformazione aziendale.

Michel Deuchst di La Boite Noir presenta
il Volume 36 di stili gratuiti
per Korg Pa700, Pa1000 e Pa4X