Archivio mensile:Maggio 2021

Regalare una tastiera nel 2021

Vi ricordate ancora quando eravate ragazzi fra gli 11 e i 14 anni? Gli anni della trasformazione, quando gli ormoni si destavano e mettevano in bilico la personalità in crescita tra infanzia e adolescenza. Erano i nostri anni della pura incoscenza e dei grandi sogni. Si assorbiva tutto come delle spugne.

Del mio periodo fra gli 11 e i 14 anni, oltre alla scuola, io ho solo due ricordi: facevo tanto sport (negli anni settanta significava essenzialmente “giocare a pallone” a perdifiato) e facevo tanta musica. E quando dico “tanto sport” e “tanta musica”, dico proprio tanto/tanta. Ricordo partite di pallone quotidiane che duravano almeno quattro ore; il sabato e la domenica si giocava tutto il pomeriggio fino a quando c’era luce. Per non parlare delle vacanze estive, in cui si cominciava il mattino e si finiva al tramonto. E poi ricordo le sere autunnali e invernali, quando faceva buio: tutti i giorni almeno un’ora e mezza a studiare pianoforte e organo. Il calcio era l’energia esplosiva che dovevamo far uscire dal nostro corpo, mentre la musica era l’energia stellare che affascinava la nostra immaginazione e incantava i nostri sogni. Io sognavo di diventare un musicista famoso e di vivere per sempre di musica (che illuso!).

Che dite, ho avuto una brutta preadolescenza?

Ora guardate i preadolescenti di oggi: volete lasciarli in balia del bullismo e della dipendenza da smartphone? Io penso che non sia il caso. Penso che anche i ragazzi e le ragazze di oggi apprezzerebbero la possibilità di tuffarsi a perdifiato dentro i propri sogni se venisse loro proposto.

Per cui… se avete un’occasione di fare un regalo a un ragazzo o una ragazza fra gli 11 e i 14 anni, vi consiglio di prendere in considerazione l’idea di regalare uno strumento musicale. E se vi balenasse l’idea che questo regalo possa essere proprio una tastiera, allora l’articolo che ho appena scritto e che SM Strumenti Musicali ha pubblicato oggi, capita proprio a fagiolo.

Sembra fatto su misura, n’est-ce-pas?

ANCORA UN ATTIMO!
Avete già partecipato al sondaggio 2021 sulle Tastiere Arranger?
Se non l’avete ancora fatto, per favore fatelo presto.
C’è ancora tempo, ma solo fino al 31 maggio.

Suonare Yamaha Montage come fosse un arranger

Che ne dite di comprarvi una Yamaha Montage e di suonarla come fosse un arranger? Se pensate che non sia possibile, vi state sbagliando. È possibile, ecco come. L’idea è stata presentata nel 2020 dal canale YouTube SynthFills, dalla Romania e, in effetti, pare proprio che funzioni.

Yamaha Montage è uno strumento pensato sia per la produzione di musica in studio sia per le esibizioni dal vivo. Sono presenti diverse funzionalità che, se combinate insieme, possono aumentare il tasso di interattività necessaria per suonare senza pensieri durante le esibilizioni dal vivo.

Ci sono innanzitutto le memorie Performance, che consentono di passare rapidamente fra impostazioni diverso dello strumento, come richiede la natura stessa delle esibizioni dal vivo. Le Performance sono pronte all’uso in tempo reale: ognuna di queste permette di richiamare i suoni di strumenti musicali di base alla pressione di un pulsante.

Le Performance preferite possono essere poi raggruppate per organizzare una scaletta pronta all’uso durante un concerto o una serata: la funzione Live Set rende facile la visualizzazione delle performance durante l’esecuzione sul palco. Dopo avere impostato le Performance nell’ordine voluto, è possibile concentrarsi sull’esecuzione, senza più curarsi di quali banchi di memoria scegliere.

Yamaha Montage include anche la modalità SSS (Seamless Sound Switching) per evitare che le note siano tagliate nel passaggio da una Performance all’altra.

Ci sono Performance a parte singola e altre multiparte, utili per riprodurre suoni di più strumenti in sovrapposizione o suddivisione.

Questi i mattoncini di base.

Manopole, cursori e pulsanti per controllare le performance di Yamaha Montage

Immaginiamo ora di assegnare alle prime cinque parti funzioni di arpeggiatore pilotabili con gli accordi che suoniamo con la mano sinistra. Le successive tre parti vanno poi assegnate a quanto suoniamo con la mano destra ottenendo de facto fino a tre parti in layer. Se vogliamo arricchire l’esibizione, possiamo perfino fare ricorso ad altre variazioni dei timbri associando variazioni richiamabili dai pulsanti ASSIGN 1 e ASSIGN 2. Su Montage, è possibile associare fino ad otto scene ad ogni performance e questa possibilità ci consente di replicare la classica configurazione dei pattern degli arranger: ad esempio un Intro, tre variazioni, tre Fill-In, un Break e un Ending. O altro ancora. Grazie alle funzioni di Live Set possiamo quindi avviare i Pattern e spostarci da una scena all’altra in tempo reale e con continuità armonica delle varie parti. E possiamo persino associare il pedale dell’espressione al controllo del volume delle parti suonate con la mano destra.

Se non siete riusciti a seguire quanto scritto qui sopra, non preoccupatevi. Guardate il filmato qui sotto, già pubblicato da Synth Fills su YouTube e capirete tutto da voi stessi: vedrete usare una Yamaha Montage come se fosse una Yamaha Genos o qualsiasi altro arranger Yamaha, Korg, Ketron, Roland o Casio. Certo qui avete a disposizione tutta la devastante potenza timbrica ed effettistica di Montage.

E ora godiamoci l’arranger… Montage!

Va da sé che su Genos e sugli altri arranger, disponete di qualche centinaio di stili pronti all’uso, mentre su Montage ci si dovrà arrangiare programmando tutte le Performance ad una ad una: a questo scopo, Synth Fills ha pubblicato un tutorial su come fare.

ATTENZIONE!
Se non avete ancora partecipato al sondaggio 2021 sulle Tastiere Arranger, fatelo ora!
C’è ancora tempo fino al 31 maggio.