Archive for ottobre 2020
Cronologia degli arranger Technics
21 anni è durata la vita di Technics nel mondo delle tastiere arranger. Dal 1982 al 2003.
Il produttore giapponese ha partecipato alla fase sperimentale degli anni ottanta con il lancio di ben sette modelli a 49 tasti, uno dietro l’altro. Poi, dopo la produzione di un paio di arranger di passaggio a 61 tasti, ha compiuto un impressionante balzo in avanti. Con la serie KN, ha assunto un ruolo di primo piano nel mondo delle home keyboard. Anzi, il tono professionale di alcuni arranger workstation distribuiti a partire dal 1993 gli ha permesso di entrare di diritto anche nel mondo degli intrattenitori dal vivo.
I modelli KN più evoluti di Technics non avevano nulla da invidiare alle ammiraglie dell’epoca.
Purtroppo, il passaggio nell’orbita di Panasonic non ha giovato a Technics e, nel pieno delle vendite dello strumento più maturo della propria storia (KN7000), la nuova proprietà ha stabilito di chiudere baracca e burattini. Improvvisamente nel 2003, il doloroso addio al mondo della musica ha lasciato dietro di sé una lunga schiera di tastieristi nostalgici che hanno continuato (e continuano ancora oggi) a suonare questi arranger pieni di ricchi suoni e stili convincenti.
Uscita | Modello | Categoria |
1982 | SX-K100 | Arranger 49 tasti |
1982 | SX-K200 | Arranger 49 tasti |
1984 | SX-K150 | Arranger 49 tasti |
1984 | SX-K250 | Arranger 49 tasti |
1985 | SX-K350 | Arranger 49 tasti |
1986 | SX-K50 | Arranger 49 tasti |
1986 | SX-K300 | Arranger 49 tasti |
1986 | SX-K450 | Arranger 61 tasti |
1987 | SX-K700 | Arranger 61 tasti |
1989 | SX-KN800 | Arranger workstation 61 tasti |
1989 | SX-KN600 | Arranger workstation 61 tasti |
1991 | sx-KN1000 | Arranger workstation 61 tasti |
1993 | sx-KN2000 | Arranger workstation 61 tasti |
1995 | sx-KN3000 | Arranger workstation 61 tasti |
1996 | sx-KN1500 | Arranger workstation 61 tasti |
1996 | sx-KN720 | Arranger workstation 61 tasti |
1996 | sx-KN920 | Arranger workstation 61 tasti |
1997 | sx-KN5000 | Arranger workstation 61 tasti |
1998 | sx-KN1400 | Arranger workstation 61 tasti |
1999 | sx-KN6000 | Arranger workstation 61 tasti |
2001 | sx-KN6500 | Arranger workstation 61 tasti |
2002 | sx-KN7000 | Arranger workstation 61 tasti |
2003 | sx-KN2400 | Arranger workstation 61 tasti |
2003 | sx-KN2600 | Arranger workstation 61 tasti |

Korg i3: il mio test su SM Strumenti Musicali

Grazie alla disponibilità di Algam Eko, distributore nazionale dei prodotti Korg, nelle scorse settimane ho potuto provare di persona il nuovo arranger giapponese.
Il nuovo modello ha lo stesso nome della gloriosa i3, ma è decisamente un’altra cosa. Credo che questa nuova tastiera potrà risultare accattivante ai musicisti delle nuove generazioni, attraendo inedite schiere di adepti al pianeta arranger e ai prodotti Korg. Difficilmente però potrà convincere i possessori di un modello Korg della serie Pa ad abbandonare la categoria dei Professional Arranger (fatta eccezione per chi oggi suona ancora Pa80, Pa50 e MicroArranger).
La nuova Korg i3 è comunque un prodotto stuzzicante e moderno. Forse troppo impegnativo per principianti alle prime armi, ma sicuramente interessante per giovani musicisti alla ricerca di uno strumento essenziale che permetta di entrare nell’affascinante mondo delle tastiere digitali.
Ho scritto tutto su SM Strumenti Musicali. Buona lettura!
E se tornassimo a fare le cose semplici?

C’era un tempo in cui suonare una tastiera arranger era una cosa semplice per chi sapeva già suonare il pianoforte o l’organo e aveva dimestichezza con le nozioni basilari dell’armonia. Ed era tutto. Suonavi gli accordi con la mano sinistra e la melodia con la mano destra. Qualche volta premevi un pulsante per cambiare variazione strumentale e passare dalla strofa al ritornello. Alla fine, premevi Ending. Passavi le ore, le giornate e le serate così. Gli stili preset erano pochi e quindi dovevi inventarti di tutto e ti trovavi a suonare ritmi di Bossa Nova per le canzoni di Zucchero e gli stili swing per emulare i Dire Straits.
Poi la tecnologia ci ha regalato un sacco di arnesi aggiuntivi, utili e preziosi. Sequencer al pieno delle funzionalità. Arpeggiatori. Controlli dell’emulazione dei timbri acustici naturali. Round Robin. Campionatori. Vaste capacità di memoria. Lettori MP3. Registratori audio. Pad percussivi. Pad con richiami di sequenze MIDI. Pad con richiami di segmenti audio. Armonizzatori vocali. Bluetooth. Lettori di file di testo. Spartiti digitali. Integrazioni con app su tablet e smartphone. Tracce audio. Algoritmi di calcolo degli accordi. Algoritmi di trasformazione MIDI file in stili. Di tutto e di più ancora.
Oggi un musicista con arranger ha a disposizione un universo di tecnologia inimmaginabile vent’anni fa. Oggi può salire su un palco e, già con una capacità esecutiva di base, è in grado di dare vita ad esibizioni musicali entusiasmanti. Un esecutore di talento potrebbe inondare di energia musicale straordinaria il pubblico e accendere serate memorabili.
E invece? E invece mi addolora ricevere messaggi e leggere commenti sul web dove un discreto numero di musicisti veterani, che hanno suonato gli arranger per anni, ora guardano i loro strumenti come se fosse roba “sorpassata”.
E no. Io non la vedo così. Scusatemi, andrò controcorrente ma non la vedo così.
Non sono invecchiati gli arranger: tutt’altro, anzi è evidente come gli arranger di oggi siano la tipologia di strumenti musicali hardware con il maggior tasso di contenuto tecnologico avanzato, rispetto gran parte degli altri strumenti hardware sul mercato.
Ammettiamolo dai, non è solo che ci siamo stancati del nostro modo consueto di fare musica? Siamo forse noi che, inondati di così tanta tecnologia, stiamo rischiando di perdere il gusto del fare musica.
Poniamoci allora il quesito: abbiamo ancora del fuoco che ci brucia dentro o stiamo lasciando che la vita ci spenga piano piano? Ci mancano le cose semplici e abbiamo necessità di ridestare il nostro cuore, per dare risonanza a quelle corde interne che danno musica e senso alla nostra esistenza.
Voglio dire, la priorità è mettere al primo posto il fare musica con le nostre mani: è la musica che ci permette di provare emozioni, di misurarci con nuove sfide, di concentrarci sull’abilità di comunicazione. Dobbiamo solo rimettere la musica al centro. E se tornassimo a fare le cose semplici? Il nostro arranger non è il problema. È la soluzione.
Sample Creator alza il sipario su Revolution Algorithm
Ci eravamo lasciati sull’argomento lo scorso gennaio. Ricordate, poco prima dell’epidemia di Covid-19, sembra un secolo fa eppure sono passati solo nove mesi. Ci eravamo lasciati con Maurizio Filisdeo e i suoi validi collaboratori di Sample Creator e con queste sue parole:
La prossima generazione di stili sarà basata su una nuova nostra tecnica. Andremo ad utilizzare il motore degli arranger Yamaha per suonare stili completamente audio, aumentando così il tasso di realismo che questi fantastici strumenti sono già in grado di offrire oggi. Il nostro Revolution Algorithm ci consentirà di produrre stili dove anche le chitarre e gli altri strumenti saranno in formato audio. Lavorando sul time stretching e sul riconoscimento armonico, riusciamo ad ottenere risultati sino a ieri impensabili su un arranger. Sarete sorpresi.
Bene, ora è giunto il momento: Sample Creator è passata all’azione e il Revolution Algorithm è disponibile in vendita.

Maurizio ha realizzato questo sistema innovativo di programmazione degli arranger Yamaha più recenti con la collaborazione di ingegneri del suono e musicisti professionisti: Drap Sound, Ciro Manna, Federico Luongo, Riccardo D’Acunto e Cristian Capasso. Il risultato sono stili di accompagnamento dove i segmenti audio realmente suonati sono in grado di seguire ogni cambio di accordo suonato a tastiera.
In breve, è come avere a disposizione tracce audio su tutte le parti dell’arranger.
Nell’offerta di lancio il Revolution Algorithm è formato da quattro pacchetti così composti:
- PACK LIVE GUITAR & BASS: riff di chitarra e basso.
- PACK POP&HOUSE 1: nuovi Styles PRO con Audio Drums.
- PACK CAMAROTA BASS: nuovo timbro di basso utilizzabile come Voice o come riff da assemblare negli stili.
- PACK DRUMIT SC: motore che genera groove audio percussivi, acustici ed elettronici .
Sul sito di Sample Creator sono disponibili brani dimostrativi di come suonano gli stili generati dal nuovo algoritmo sugli arranger workstation Yamaha usciti sul mercato negli ultimi anni: Genos, Tyros 5, PSR-SX900, PSR-SX700, PSR-S975, PSR-S775 e PSR-S970.
Tutti i dettagli sull’offerta di lancio in promozione (a 349 euro) sono disponibili sempre e solo sul sito di Sample Creator.