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Arranger Legacy | Ketron Midjay

Una brillante idea

Ventun anni fa, nel 2002, dopo aver raccolto per anni consensi internazionali grazie ad una lunga schiera di tastiere arranger (si vedano le serie MS, X e SD), nel centro R&D di Ancona nasceva un progetto originale ed innovativo con il quale uscire dal seminato e andare a coprire le nuove tendenze del mercato che si stavano delineando. L’azienda era già impegnata nel rinnovamento delle proprie piattaforme tecnologiche, mentre un giovane ingegnere, a cui era stato assegnato questo compito, insieme allo storico direttore musicale dell’azienda (Sandro Fontanella) elaboravano un nuovo prodotto che sarebbe uscito sul mercato due anni più tardi, nel 2004, e sarebbe diventato un top seller di vendite per gli anni a venire. Il nome scelto per il prodotto era MidJay e quel giovane ingegnere era Giorgio Marinangeli, oggi membro attivo di Arranger Legacy. Vi consiglio quindi di correre subito a leggere il suo articolo, quello uscito oggi sul suo blog, in sincronia con questo mio, per prendere atto della sua esperienza diretta! Direi di più, siamo fortunati: nel gruppo abbiamo anche Marcello Colò il quale, entrato in quell’azienda in corso di progetto, parteciperà alla costruzione e definizione finale dei suoni, degli stili e delle demo di MidJay. Diciamo quindi che le fonti della puntata odierna di Arranger Legacy sono di primissima mano.

Come da tradizione di questa rubrica, potete seguire i contributi diversi, pubblicati dal team in quadrifonia: Riccardo Gerbi su SM Strumenti Musicali, Giorgio Marinangeli sul suo blog omonimo, Marcello Colò su YouTube, oltre che in questo articolo che state leggendo. Ognuno di noi racconta lo strumento dal proprio punto di vista.

Abbiamo dedicato le edizioni precedenti di Arranger Legacy a:
Farfisa 7X
Solton TS4K by Ketron Lab
Roland E-20, E-10, E-5 e PRO E
Korg i5M, i5S
Generalmusic WS2
Technics SM-AC1200

Il contesto

Erano gli anni in cui si diffondevano i primi file audio, soprattutto MP3, fra i musicisti che si esibivano dal vivo nei locali, nei piano-bar, alle feste, ai matrimoni, nelle discoteche e nelle balere. La diffusione di quei formati si faceva più interessante rispetto i MIDI file che – dopo aver dilagato nei dieci anni precedenti – avevano creato una nuova generazione di musicisti-intrattenitori che si presentava sul palco con una valigiona piena di floppy disk per essere pronti a suonare con il più vasto repertorio. Nei PC e Mac di casa o in studio, si cominciavano a produrre segmenti audio da portare poi sul palco. Era diventata dunque un’esigenza reale dei musicisti di allora: disporre di uno strumento che potesse contenere una più ampia mole di dati da mettere rapidamente in esecuzione dal vivo. Giorgio ricorda di avere avuto l’intuizione nel corso delle serate estive quando, nel tempo libero, suonava sulla riviera del Conero (Ancona): c’era in particolare un suo collega che lavorava dal vivo con GEM WX2 (expander e lettore di MIDI file), dove inevitabilmente la gestione delle basi era complicata dall’uso di centinaia di dischetti: si doveva inserire un floppy disk, caricare le basi, suonare, e poi togliere il disco e metterne un altro e così via. Serviva dunque una macchina altrettanto leggera e compatta, da porre su un leggio, ma che avesse tutto dentro a portata di mano. Una macchina da usare come lettore delle tradizionali basi MIDI ma anche delle nuove tracce audio, da usare come expander, come mixer con tutti i suoi slider, dotato di ingresso microfonico ed effetti. Serviva insomma una macchina multifunzionale. Qualcosa sul mercato c’era ed erano prodotti validi come il Viscount Galileo che leggeva le basi MP3, ma lo faceva da memoria SD con un taglio non illimitato; c’era Charlielab Megabeat One, che era molto forte sugli Standard MIDI file; c’era anche l’eccellente Merish originale di M-Live – diffuso sin dalla fine degli anni 90, ma abile a gestire solo le basi MIDI. Insomma, Ketron aveva in mente uno strumento più completo, che non avesse lacune. MidJay è stato presentato nel 2004 al Disma di Rimini e al Musik Messe di Francoforte: da subito, tutti nel settore avevano capito che sarebbe stato un grande successo.

Caratteristiche principali

Lascio ovviamente la descrizione tecnica del prodotto alla penna di Giorgio e al suo blog: in questa sede, mi limito a sottolineare come il MidJay fosse diventato uno strumento indispensabile per chi faceva decine/centinaia di serate di piano-bar per tutto l’anno (era l’ideale per il musicista singolo, il duo, il trio…): grazie ai 20GB di disco interno, permetteva di avere a toccata di mano un numero devastante di basi audio (e MIDI). Stava tutto in una valigetta, pesava 3,2kg: te lo portavi dappertutto e lo piazzavi facilmente su un leggio. Fra i primi utilizzatori del tempo, c’erano anche le orchestre di liscio, che ne acquistavano due per volta, come backup. Di riflesso, MidJay è entrato anche nelle discoteche e molti deejay lo hanno usato per lanciare i brani audio al semplice tocco. MidJay ha fatto capolino anche negli studi delle radio private, giacché era comodo per lanciare i jingle pubblicitari, in un tempo in cui l’accesso immediato ai file audio richiedeva strumenti dedicati.

Il modulo inizialmente non avrebbe dovuto avere una sezione arranger, ma, a progetto quasi concluso, Sandro Fontanella ha avvertito la necessità di introdurre gli stili di accompagnamento per rafforzare il prodotto ed evitare il rischio di essere percepito come troppo sperimentale. Il centro R&D di Ancona ha allora ripreso la libreria stili dei modelli SD e l’ha riprogrammata interamente, dato che il MidJay aveva una piattaforma software tutta nuova e non si poteva usare la tecnologia degli arranger precedenti. La scelta di recuperare quegli stili si è rivelata poi vincente, avendo attirato sullo strumento un ampio numero di fisarmonicisti.

Molti apprezzavano il fatto che il MidJay, mentre veniva usato come expander, arranger o semplice lettore di basi audio/MIDI, era in grado di registrare tutto quello che succedeva nello strumento o dall’ingresso audio. Si trattava di HD Recording in formato stereo pensato originariamente per registrare le proprie performance. In realtà numerosi musicisti si registravano tutta la serata in diretta per poi riascoltarsi il giorno dopo per valutare le proprie esecuzioni e migliorarsi, per avere un archivio delle proprie serate live, o addirittura per ottenere demo da distribuire a nuovi clienti a testimonianza delle proprie capacità musicali.

Il laboratorio Ketron è sempre stato celebre come fucina di idee creative. 100 idee nuove nascevano tutti i giorni. E MidJay le stimolava tutte perché per l’epoca era una novità, fuori luogo rispetto gli standard abituali. La curiosità di Giorgio lo aveva portato a verificare con attenzione come lavoravano i musicisti negli Home Studio che nascevano come funghi in quegli anni. Di qui è nata l’idea di sviluppare la funzionalità del DJ Loop utile per concatenare diversi segmenti audio e creare dal vivo performance interattive e creative: per superare i limiti di memoria, i brani audio erano elaborati in streaming da HD, non si avevano quindi limitazioni di lunghezza, tranne lo spazio del supporto fisico. Si prestava a mille usi. DJ Loop è stato l’embrione da cui sono nati gli stili realistici di Audya (Real Drum, Live Guitar) che – per la prima volta sul mercato – hanno fatto apparire tracce audio entro gli accompagnamenti di un arranger (nota: tecnologia che ha raggiunto la perfezione nel recente Ketron Event). Insomma, MidJay è stato l’incipit di un nuovo futuro per Ketron.

Le vendite stellari di MidJay hanno stuzzicato la curiosità dei grandi produttori giapponesi che hanno provato a fargli concorrenza. Ma non hanno avuto la stessa fortuna: qualcuno di voi ricorda Korg MP10 e Roland VIMA. Questi non avevano la completa multifunzionalità di MidJay e, pertanto, non sono riusciti ad impensierire il direttore commerciale di Ketron. Forse gli unici strumenti a tenere il passo in quegli anni sono stati quelli prodotti da M-Live ma, non disponendo di sezione arranger, non erano poi competitivi su tutto lo spettro funzionale.

I protagonisti di questa storia

Il team che ha sviluppato MidJay era composto di persone di talento. Al vertice c’era Sandro Fontanella coordinatore e project leader, una autentica autorità mondiale quando si parla di arranger. Di Giorgio Marinangeli vi abbiamo già detto: era stato assunto per studiare la nuova piattaforma che avrebbe sostituito quella inaugurata con la serie MS e si è trovato a costruire tutta la parte software di MidJay. Maurizio Leonardi si è occupato della componente hardware e bisogna riconoscergli il merito di aver realizzato un gioiello di ergonomia. Marcello Colò si è unito a progetto in corso per raffinare le parti musicali, mentre Stefano Baldarelli era di supporto per la gestione delle fisarmoniche.

Oggi Sandro Fontanella e Maurizio Leonardi sono ancora operativi in Ketron e la loro ultima creatura, Event, ha stupito il mondo. Di questa nuova ammiraglia vi ho già scritto in diverse occasioni e, se vi capita di provarla in un negozio di strumenti musicali, fate attenzione: potrebbe fare breccia nel vostro cuore al punto di non separarvene più.

Marcello ha raggiunto da pochi mesi l’obiettivo agognato degli italiani: la pensione! Ma è ancora in gran forma e ora può dedicarsi ai suoi progetti preferiti: con l’aiuto del quarto membro di Arranger Legacy, Riccardo Gerbi, ha scritto il libro che rappresenta la sua auto-biografia professionale, produce tutti i video dimostrativi dei prodotti raccontati in questa rubrica; continua ad essere un collaboratore di Ketron, seppure dall’esterno, e sta per lanciare progetti nuovi di cui vi racconteremo presto. Al fondo di questo articolo, trovate il link alla demo di Midjay prodotta in video dal nostro Marcello.

Giorgio Marinangeli ha lasciato Ketron nel 2015: oggi è Project Manager presso un’azienda di Electronics Automotive e consulente di una delle più grandi case produttrici di chipset dedicati al mondo embedded. Molto spesso gli viene chiesto perché non ha continuato a fare strumenti musicali da qualche altra parte. Ovviamente gli sono state presentate altre occasioni e proposte, anche da case molto importanti del settore, ma di volta in volta ha deciso di declinare le varie offerte. “Paganini non ripete!” ama dire.

Successo ed eredità di MidJay

In termini commerciali, MidJay ha venduto nei diversi continenti: container interi venivano abitualmente spediti in ogni angolo del mondo avendo un riscontro globale. Un mercato in particolare, la Corea, ha ordinato lo strumento in quantità ingenti. Ci piace pensare che MidJay abbia contribuito a creare una cultura dell’intrattenimento musicale moderno in quel paese, generando in modo seminale, quello che oggi chiamiamo K-Pop e rappresenta il fenomeno musicale di più grande fermento su scala mondiale degli ultimi 5 anni.

Come abbiamo visto, MidJay ha dimostrato una grande longevità. Ci sono numerosi musicisti nel mondo che lo adoperano ancora oggi. Chi ce l’ha, se lo tiene stretto. Raramente uno strumento musicale digitale è stato a listino così a lungo: dal 2004 fino al 2018. A dire il vero, negli ultimi anni era nata una riedizione dello stesso (MidJay Plus): non si trovavano più i componenti, in particolare serviva un display diverso perché quello originale non si trovava più da nessun fornitore. Resta il fatto che la versione originale è sempre stata la più richiesta. L’idea si è dimostrata così valida e ancora oggi viene percepita come moderna: è una macchina all-in-one utilissima anche nel 2023, le connessioni sono ancora attuali.

Qualche rammarico? Ketron è una piccola azienda artigianale: al tempo non disponeva delle risorse musicali per produrre una vasta libreria di brani audio per il DJ Loop. Se le avesse avute, il successo sarebbe stato di gran lunga superiore. E ancora: se l’azienda avesse trasferito la produzione in Asia, i listini sarebbero potuti scendere e MidJay sarebbe in cima alle vendite ancora oggi. Non so voi, ma io sono totalmente affascinato dalla storia di questa piccola azienda anconetana che un giorno ha deciso di competere con i grandi del mondo, mantenendo le radici nel nostro Paese e facendo sventolare alta la bandiera del Made in Italy.

Tastiere arranger – Parte IV

Arranger Ketron

Cronologia degli arranger Ketron
Cronologia degli arranger Solton
Arranger Legacy: Solton TS4K by Ketron Lab

Top di gamma

EVENT: Anteprima, Annuncio, Approfondimento, 5 caratteristiche interessanti,
Aggiornamenti software: V1.2.0, V1.3.0, V2.0.0
Nuove edizioni: EVENT-X ed EVENT-61, EVM

SD9AnnuncioIntervista
Aggiornamenti software: V1.0.2V2.0.3

SD90, SD60FocusLa mia recensione
Aggiornamenti software: V2.0.3

SD7AnnuncioFilmati di presentazioneIntervistaTour di dimostrazioni
Aggiornamenti software: v1.1.0V1.1.1tutorialV1.2.0V1.2.1V1.2.2V1.3.1V1.3.4

SD40AnnuncioIntervista,
Aggiornamenti software: V1.01V1.0.2V1.2.1

SD80: Aggiornamenti software: V1.0.1V1.3.4

MIDJPROAnnuncioDistribuzioneKit disco rigidoFilmato dimostrativo
Aggiornamenti software: v1.2v1.3v1.3.1v1.3.2v1.3.3V1.3.4V1.4.0V1.4.3V1.4.7

AudyaAudya 5 e Audya 4,
Marinangeli racconta il progetto Audya (parte prima e parte seconda), 
Aggiornamenti software: Versione 5.3DVersione 5.4C

Accessori

Resurrezione dei vecchi arranger KetronLettore memorie USB e SD
Kit dischi SDD, Disco rigido interno opzionale

Informazioni ufficiali

Giorgio Marinangeli 
Marcello Colò

Sito ufficiale Ketron
Procedure utili sul sito
incentivi rottamazione

Comunità

Forum Ketron
Supporti Ketroniani
Supporti Ketroniani GOLD

Antonio Rizzato alias Nico er Pirata di Supporti Ketroniani Gold

Ritmi, arpeggi e stili di accompagnamento

I più perspicaci, fra i fedeli lettori di questo blog, hanno capito da soli che lo spunto per estendere nuovi articoli arriva spesso dalle domande che ricevo dai lettori stessi. È un numero considerevole di quesiti che mi giunge con continuità tramite email da ogni parte d’Italia (e talvolta anche dall’estero). Talvolta faccio fatica a rispondere rapidamente a tutti: e mi scuso di questo. A volte le questioni poste richiedono risposte facili, altre esigono risposte più articolate, a volte mi giungono domande impossibili che non possono avere risposta (tipo: “qual è in assoluto l’arranger migliore sul mercato?”).

Quali differenze?

Oggi, colgo l’occasione di un simpatico messaggio che ho ricevuto nei giorni scorsi e in cui mi si chiedeva candidamente la differenza tra ritmi, pattern di arpeggio e stili di accompagnamento. In effetti, se non si ha dimestichezza con il mondo delle tastiere digitali, è facile confondere gli argomenti dato che queste tre caratteristiche diverse hanno un punto fondamentale in comune: provvedono capacità esecutive automatiche sotto la guida del tastierista. Attenzione: non si tratta di mettere in playback una sequenza o addirittura un intero brano musicale, ma di suonare comunque con le proprie mani. Parliamo quindi di risorse musicali che le moderne tastiere mettono a disposizioni di musicisti veri per espandere le esibizioni dal vivo, le composizioni originali, il tempo dedicato alla pratica e all’esercizio o anche solo al divertimento. Queste tre soluzioni fanno in modo che la vostra tastiera musicale si metta al vostro servizio per svolgere una parte del lavoro che, altrimenti, non sarebbe possibile.

Ritmi

Cominciamo dai ritmi, mi riferisco alle elementari sessioni percussive molto diffuse tra i pianoforti digitali, anche quelli di alto livello, e – in passato – in molti organi elettronici: trattasi di una sezione ritmica che produce ritmi di varia natura. Volete suonare un brano con i suoni di pianoforte digitale mentre una batteria scandisce il tempo di una ballata di 4/4? Oppure volete emulare i suoni di organo Hammond con uno swing lento ed un batterista che striscia le spazzole sul rullante? Ecco, questi sono i ritmi. Oltre a quello che suonate voi con le vostre mani sulla tastiera, si può sentire il lavoro di un batterista virtuale che vi accompagna.

Nei primi 50″ di questo video, Rich Formidoni suona il piano
Casio Privia PX-S3000 con la sola sezione ritmica.

Arpeggi

Passiamo all’arpeggiatore: premete un accordo sulla tastiera e lo strumento ripete continuamente le stesse note, secondo schemi preimpostati. Ad esempio ripetizioni in su e in giù di schemi ritmici complessi, scale di accordi su pianoforte, arpeggi d’organo. Al giorno d’oggi, gli arpeggiatori sono molto sofisticati e possono produrre suoni realistici, come l’accompagnamento di una chitarra acustica dove farete fatica a capire che non c’è un chitarrista in persona con una chitarra acustica a sei corde, ma un semplice arpeggiatore digitale. Per non parlare del numero straordinario di successi pop o dance che sono stati resi unici grazie a riff originali prodotti con l’ausilio di arpeggiatori di synth.

L’arpeggiatore può trovarsi sui sintetizzatori di alta fascia come sulle tastierine più economiche: ecco un semplice (ma efficace) esempio con Yamaha PSS-A50.

Stili di accompagnamento

Concludiamo con gli stili di accompagnamento. Qui entriamo nel mondo specifico degli arranger.  Anzi, per definizione, diciamo che uno strumento è un arranger quando è dotato di una sezione di stili di accompagnamento. Con gli arranger, la produzione musicale si fa più articolata, perché non ci sarà solo il batterista ad accompagnarvi o una sequenza di arpeggi, ma un’intera band, un ensemble musicale o persino un’orchestra. Normalmente un arranger che si rispetta ha centinaia di stili, ognuno di questi ha otto parti (basso, batteria, percussioni varie, archi o pad, organi, pianoforti, chitarre, fiati…) e diversi pattern: introduzioni, variazioni per strofe e ritornelli, battute di passaggio (Fill-In, Break) e finali. Come fanno tutti questi strumenti a suonare insieme il vostro brano? È semplice, l’arranger “legge” le note che state suonando voi sulla tastiera, ne interpreta gli accordi e – bum! – vi segue. Fantastico, vero? Chi vuole approfondire la materia può leggersi i 650 articoli che ho pubblicato in oltre dieci anni di vita di questo blog.

Jim Vives dalla Spagna suona l’evergreen Autumn Leaves con l’arranger Ketron Audya

Sono convinto che ora potrà essere chiara a tutti la differenza fra ritmi, arpeggiatore e arranger.

Estate in movimento per i musicisti che suonano Ketron

Con l’arrivo dell’estate e delle temperature bollenti, il produttore italiano di arranger professionali ha dato la luce ad iniziative interessanti per tutti i lettori di questo blog e per i suonatori di strumenti Ketron in particolare.

“Pack Audya Styles” per Ketron SD9, SD60 e SD90

Cominciamo dalla promozione pubblicata l’11 giugno scorso e rivolta ai possessori di uno degli strumenti Ketron di ultima generazione, quelli di cui vi abbiamo raccontato parecchio nel 2018: SD9, SD60 e SD90. I tre strumenti utilizzano lo stesso software di base e si distinguono essenzialmente per l’aspetto esteriore:

  • SD9 ha 76 tasti ed è pensata per chi suona sul palco dal vivo con un sistema PA indipendente,
  • SD60 ha 61 tasti con amplificatori di bordo ed è destinata a chi cerca autonomia e mobilità e a chi suona in ambiente casalingo,
  • SD90 infine è il modulo disegnato su misura per fisarmonicisti e chitarristi, ma viene preso in considerazione seriamente anche da pianisti e tastieristi dotati di MIDI Master Keyboard.

La promozione riguarda le quattro memorie USB contenenti tutti gli stili preset della serie Audya che possono essere suonati sui nuovi strumenti in piena compatibilità. Acquistando tutte e quattro le memorie USB insieme, una delle quattro sarà in omaggio: in altre parole, invece di spendere 240€, si potranno avere tutti gli stili di provenienza Audya a 180€.

Nuovo software per Ketron MIDJPRO (1.4.3), SD7 (1.3.1) e SD40 (1.2.1)

Continuano a vivere di sinergia MIDJPRO e SD7 a cui si aggiunge per l’occasione SD40: tutti e tre questi arranger ricevono lo stesso set di arricchimenti, seppur con numerazioni difformi di versione. Per MIDJPRO si parla di versione 1.4.3, per SD7 si fa riferimento alla versione 1.3.1, mentre SD40 raggiunge il numero 1.2.1: in tutti i casi, l’aggiornamento software si distingue per l’estensione di migliorie già presenti sui tre modelli più recenti di cui sopra. La notizia contribuisce a motivare nella loro scelta i possessori di questi strumenti.

I più attenti lettori di questo blog avranno apprezzato l’impegno della casa di Ancona nella protezione degli investimenti dei loro clienti: siamo di fronte ad aggiornamenti software rilasciati per strumenti usciti nel 2013 (MIDJPRO) e nel 2015 (SD7). Più recente è SD40, apparsa sul mercato nel 2016.

Ketron SD9

Michele Mucciacito di Evento Suono: l’intervista

Oggi ospitiamo nel nostro blog Michele Mucciacito, musicista specializzato nella produzione di suoni e stili per arranger. Sotto il marchio della sua azienda, Evento Suono, Michele ha partecipato attivamente alla programmazione degli stili preset per gli arranger di quasi tutte le case dal 1992 ad oggi: Generalmusic, Ketron, Korg, Roland e Yamaha. Siamo quindi di fronte a uno dei protagonisti che hanno portato al successo le tastiere con accompagnamenti: materia privilegiata per i lettori del nostro blog.

Re’: Ciao Michele. Da dove comincia la tua vita di musicista?

MM: Sono stato educato alla musica prima di tutto in famiglia. Mio padre suonava la chitarra in un gruppo beat dei primi anni 70 a Pesaro. A cinque anni ero un’attrazione in qualità di “bambino prodigio” che suonava la batteria durante i concerti di mio papà nei vari locali della riviera romagnola. Correva l’anno 1976. Per il Natale del 1979 trovai sotto l’albero la mia prima batteria “seria” e da grandi: una Hoshino gialla, meravigliosa! Non ho dormito per almeno due giorni.

Re’: Sei un figlio d’arte, allora.

MM: Ho avuto la fortuna di trovare in casa tanti strumenti musicali, soprattutto elettronici. Mio papà, oltre a suonare la chitarra nella sua band, aveva un piccolo studio di registrazione casalingo: un organo Elka a due manuali con ritmi automatici e un registratore Grundig multipista a bobine a nastro. Io ero sempre con papà in studio a giocare registrando musica. Negli anni 80 ho iniziato gli studi musicali presso la scuola media ad indirizzo musicale di Pesaro. Successivamente, ho frequentato i corsi di pianoforte e composizione presso il Conservatorio Gioacchino Rossini di Pesaro. Ho avuto anche la fortuna di seguire il corso di musica per film condotto da Ennio Morricone in persona. Sono stati anni meravigliosi, pieni di entusiasmo e di scoperte. Mentre studiavo al Conservatorio, facevo serate nei locali di pianobar e nelle piazze in estate con la mia Rock Band.

Michele Mucciacito, deus ex machina di Evento Suono

Re’: Come è stato il balzo alla musica digitale?

MM: Ho fatto tutta la trafila di quell’epoca di noi giovani pionieri: all’inizio c’era il Commodore VIC-20, poi il Commodore 64 e il campionatore Roland S-50. Ho usato i primi veri sequencer (Notator, Creator e poi Cubase) programmando le sequenze MIDI su ATARI ST-1040 con i suoni degli expander Roland U110 e U220. Suonavo musica dal vivo nelle discoteche della riviera portando sul palco l’ATARI ST-1040 e il suo monitor. In quel periodo ho fatto le mie prime esperienze con gli accompagnamenti automatici di Arranger Plus di Solton by Ketron.

Re’: Ed è allora che hai pensato di dare vita ad Evento Suono?

MM: Sì, il destino ha battuto alla mia porta nell’estate del 1992: un mio collega musicista mi ha chiesto di accompagnarlo in Generalmusic a San Giovanni in Marignano: lo avevano convocato per un colloquio di lavoro e lui quel giorno aveva l’auto ferma per un guasto. Arriviamo alla reception e ci fanno accomodare nella sala d’aspetto. Il mio amico entra nell’ufficio del responsabile musicale e dopo tre minuti esce e mi dice di entrare perché stanno cercando programmatori di MIDI file per le loro tastiere. E così ho iniziato aprendo l’attività di Evento Suono: all’inizio realizzavo basi MIDI file e style per GEM WS2, S2 e WX2. La Generalmusic nei primi anni 90 era una realtà industriale e tecnologica ai massimi livelli. Ho potuto conoscere, lavorare e imparare da persone molto competenti.

Re’: Ma non ti sei fermato a Generalmusic.

MM: Nel 1994 ho avviato la collaborazione con Ketron che aveva appena presentato MS50, uno strumento di grande successo. Ho sperimentato per la prima volta degli style con il groove audio che MS50 poteva caricare da floppy al suo interno e gestire tramite un primitivo algoritmo di time stretching. Ho seguito parte della progettazione e della realizzazione degli styles di MS100 e subito dopo nel 1998 il progetto X1, dove per la prima volta su arranger sono stati aggiunti dei groove audio tagliati a fettine con la tecnica degli slice. Il risultato era notevole. Poi c’era la possibilità di caricare 16MB di suoni utente.

Michele Mucciacito all’opera nel suo studio

Re’: Erano anni straordinari per l’azienda Ketron.

MM: Il progetto successivo SD1 è stato un altro centro: ho potuto lavorare nella programmazione di nuovi groove di batteria fatti per essere efficaci dal vivo. Ho visto anche crescere XD9, progetto basato su SD1, ma con l’intenzione di proporre un prodotto meno costoso. Anche in Ketron ho avuto la fortuna di lavorare con un gruppo creativo e motivato. Prima di terminare quella collaborazione, ho avuto la possibilità di partecipare all’ideazione e creazione del progetto Audya dove i groove audio inseriti negli style erano eseguiti in streaming dal disco.

Re’: Poi sei arrivato in Korg.

MM: Ho trovato in Korg Italy una realtà nuova e altrettanto stimolante per crescere professionalmente. Ricordo di aver cominciato con la programmazione dei ritmi delle card Latin e Latin Dance per Pa80. Poi nel 2002, è arrivato il tempo della progettazione di Pa1X. Ho avuto l’onore di coordinare i programmatori di styles Korg nel mondo per realizzare il nuovo parco di accompagnamenti automatici. È stato incredibile confrontarsi con musicisti di tutto il mondo. Ho anche partecipato alla realizzazione di Pa800 con altri styles creati ad hoc.

Re’: Faccio fatica a starti dietro. Cosa è successo dopo?

MM: Ho avuto poi una piccola collaborazione verso il 2004 con Roland Europe di Acquaviva Picena. Al tempo ho realizzato alcuni style sulla seconda versione della G-70 e la successiva E-80. Quest’ultima suonava da paura ed era molto avanti come suoni e funzioni.

Re’: E-80 era un’autentica bomba. L’ho studiata e testata per la mia primissima recensione che abbia mai scritto su un arranger. Gli sono affezionato. Michele scusa: ma, alla fine, manca solo Yamaha all’appello.

MM: Quando avevo provato la prima Tyros ero rimasto folgorato dai suoni dei drum set e dal design. Quindi mi ero subito proposto a Yamaha Italia. Sino a quei tempi Yamaha aveva privilegiato una clientela internazionale a scapito di un repertorio nazionale. E così ho cominciato realizzando gli styles che Yamaha Italia ha pubblicato sul suo portale ufficiale a favore dei tastieristi italiani: i numeri di download hanno trasformato quell’esperienza in un successo importante.

Re’: Mi ricordo benissimo: anch’io ho scaricato quegli stili gratuiti dal sito Yamaha e li ho suonati per anni sulla mia Tyros.

I suoni e gli stili di Michele Mucciacito sono presenti in diversi expansion pack di YamahaMusic Soft

MM: Ho lavorato sotto la supervisione del product specialist Yamaha di allora, Paolo Stefano, un caro amico. Poi, nel 2009 sono stato inserito nel team dei programmatori di Yamaha Music Europe di Amburgo in Germania. E così sono diventato il programmatore ufficiale Yamaha di suoni, styles e MIDI file per l’Italia.

Re’: Ancora oggi collabori con Yamaha.

MM: Periodicamente partecipo ai meeting che Yamaha Music Europe organizza in esclusiva per i programmatori di suoni, styles e MIDI file sparsi per l’Europa. Ho cominciato così a creare gli expansion pack per arranger Yamaha dedicati al mercato italiano. Da quell’esperienza sono nati i pacchetti Latin (South Europe) e Greetings from Italy (quest’ultimo giunto recentemente alla seconda versione).

Re’: Ci puoi svelare qualcosa sui prossimi rilasci del tuo lavoro?

MM: Siamo in piena era Genos. Sto lavorando con l’amico Danilo Donzella del branch italiano di Yamaha Music Europe, realizzando idee nuove dedicate all’Italia e ai musicisti del nostro Paese. Non posso dirti ancora nulla. Sappi che Evento Suono sta crescendo nelle idee, nelle persone e nei progetti.

Re’: Facci sapere per tempo, allora!

Espansione stili per Ketron SD9, SD60 e SD90

Dettaglio di Ketron SD9

Da alcuni giorni, l’ultima generazione di arranger Ketron si è irrobustita sul mercato grazie all’iniezione di tre espansioni di stili di accompagnamento. Trattasi di stili addizionali rispetto quelli installati di serie con la macchina e, ovviamente, non possono che essere graditi dai possessori di uno di questi strumenti musicali.

Ne abbiamo già parlato in questo blog, ma può tornare utile ricordarlo, la più recente generazione Ketron riguarda tre prodotti che sfruttano lo stesso motore, lo stesso database sonoro e lo stesso patrimonio di risorse ma sono rivestiti di tre abiti diversi: SD90 è un modulo expander destinato prevalentemente (ma non solo) a fisarmonicisti e chitarristi, SD9 è una tastiera a 76 tasti ideale da portare sul palco e suonare dopo averla collegato ad un mixer e a un impianto di amplificazione, mentre SD60 è una tastiera portatile a 61 tasti con amplificatori di bordo e che si presta ad essere usata praticamente ovunque in condizioni di maggiore versatilità e, perché no, anche in situazioni casalinghe. Mentre SD9 è disponibile da oltre un anno, SD60 e SD90 sono novità recenti e le prime consegne nei negozi stanno avvenendo in questi giorni di fine luglio.

Gli accessori sono tre e ognuno di questi contiene una discreta raccolta di stili di accompagnamento: la prima raccolta è una serie di stili inediti costruiti sul repertorio Lounge, le altre due raccolte contengono i migliori stili Audya e li ripropongono per i nuovi strumenti grazie alla possibilità che questi hanno di suonare stili con parti audio (percussioni, chitarre).

La prima penna USB si chiama Styles Pop Lounge e contiene 8 stili: 16ANALOG, HOUSE_LOUNGE1, HOUSE_LOUNGE2, HYBRID_BEAT, KIZOMBAS, MEDIUM_RNB, MOVE_UP, SMOOTH_POP.

La seconda penna USB si chiama Audya Styles Volume 1, e contiene 20 stili: 12_8 FOLK (A), 70S_BALLAD (A), BAJON (A), BEAT_BRUSH (A), DANCEQUITO (A), DISCO_FEVER_70(A), DISCO_FUNK_70(A), DISCOFUNKY (A), DJ_DISCO(A), ELECTRIC_POP(A), EURO_CHA (A), FIESTA (A), FRESH_GROOVE(A), HOUSE_FEVER(A), ITALBEAT(A), ITALCUMBIA 2 (A), ITALCUMBIA (A), ITALPOP (A), JAM_HOUSE (A), JAZZ_COCKTAIL(A).

La terza penna USB si chiama Audya Styles Volume 2, e contiene 20 stili: JAZZ_MUSETTE (A), LATIN_BEGUINE (A), LOUNGE_GROOVE(A), MILONGA (A), MODERATO_BEGUINE (A), NEW_BALLAD(A), NICE_BALLAD(A), ORGAN_BEBOP (A), PARTY_SHUFFLE (A), PASODOBLE (A), POP_ROCK(A), POP_SONG(A), PORTUGUESE MARCH (A), ROCK 12_8 (A), RUMBA TRADITION (A), RUMBAMIX (A), SOFT_BEAT_1(A), SOFT_BEAT_2(A), TARANTELLA (A), UK_BALLAD (A).

A scanso di equivoci, tenete presente che Ketron garantisce la compatibilità di questi stili specificamente solo per SD9, SD60 e SD90, mentre sono esclusi gli altri modelli di questo produttore.

Tali accessori sono ordinabili tramite web sul sito eCommerce di Ketron. Il prezzo è di 60 Euro + contributo spese di spedizione. Il pagamento può essere regolato con carta di credito, contrassegno o bonifico bancario anticipato.

Cronologia degli arranger Ketron

La storia di Ketron è cominciata nel 1981 come consociata della società tedesca Solton e con la produzione discreta di un certo numero di modelli, in cui è stato offerto il tentativo di sperimentare i primi accompagnamenti automatici. Ma è solo nel 1992, con la progettazione e distribuzione della serie MS, che la casa di Ancona è riuscita a far evolvere il proprio concetto di arranger professionale e raggiungendo la maturità. La serie MS è stata un grande successo su larga scala e ha permesso a questa azienda di farsi conoscere in molti paesi nel mondo. Successivamente Ketron ha consolidato le proprie posizioni con le serie X, XD e SD. Merita una menzione a parte il modulo MidJay che ha fatto centro sul mercato dal 2004 e per molti altri anni a seguire. Una successiva rivoluzione è avvenuta nel 2008 grazie all’innovativa serie Audya, che ha spostato in alto l’asticella degli strumenti digitali che, dal vivo, permettono al musicista di dominare la scena nel volume e nel ritmo: per la prima volta nel comparto degli arranger, Ketron aveva introdotto massicciamente tracce audio nelle parti di chitarra e nelle percussioni degli stili di accompagnamento, elevando in modo sorprendente il tasso di realismo. Particolarmente amati in tutto il mondo dai musicisti professionisti che suonano per decine e decine di serate all’anno, l’evoluzione dei modelli Ketron ha vissuto un momento importante nel 2015 con il rinnovamento tecnologico della serie SD (modelli SD7, SD9 e SD40) e nel 2022 quando è nato il progetto Event che ha rivitalizzato il catalogo grazie all’introduzione dell’arranger-tutto-audio.

In questi pochi concetti si racchiude la missione di Ketron: produrre strumenti con suoni mozzafiato e talmente credibili da creare situazioni dal vivo in cui si fa stento a credere di essere davanti ad una tastiera elettronica, piuttosto che ai musicisti in carne ed ossa.

La sezione arranger di marca Ketron è celebre per la rinomata “pacca” grazie alla quale è un gioco da ragazzi riempire la pista e mantenere acceso l’entusiasmo in sala per tutta la durata dell’esibizione. La particolare lunghezza e ricchezza dei pattern degli stili permette ai musicisti di evitare il rischio di apparire ripetitivi suonando l’arranger.

Nel Belpaese, questi arranger sono stati i prediletti di chi suona nelle sale da ballo (liscio, ritmi latino-americani, rock’n’roll e così via) ma, recentemente, hanno saputo farsi apprezzare anche dagli amanti della musica più raffinata e contemporanea, sempre però nell’ottica di essere utilizzati nel corso dell’intrattenimento dal vivo.

Anno di uscita Modello Categoria
1992 MS5 Tastiera arranger a 61 tasti
1992 MS4 Modulo arranger
1994 MS50 Tastiera arranger a 61 tasti
1995 MS60 Tastiera arranger a 61 tasti
1995 MS40 Modulo arranger
1996 MS100 Tastiera arranger a 76 tasti
1999 X1 Tastiera arranger a 61 tasti
2000 X4 Modulo arranger
2000 X8 Tastiera cromatica arranger
2001 SD1 Tastiera arranger a 76 tasti
2002 XD8 Tastiera cromatica arranger
2002 XD3 Modulo arranger
2002 XD9 Tastiera arranger a 61 tasti
2003 SD1 Plus Tastiera arranger a 76 tasti
2004 MIDJAY Modulo arranger
2006 SD5 Tastiera arranger a 61 tasti
2006 SD2 Modulo arranger
2007 SD3 Modulo arranger
2007 SD8 Tastiera cromatica arranger
2007 MIDJAY Plus Modulo arranger
2008 Audya Tastiera arranger a 76 tasti
2008 SD4 Modulo arranger
2010 Audya 4 Modulo arranger
2010 Audya 5 Tastiera arranger a 61 tasti
2010 Audya 8 Tastiera cromatica arranger
2013 MidJPro Modulo arranger
2015 SD7 Tastiera arranger a 61 tasti
2016 SD80 Tastiera cromatica arranger
2016 SD40 Modulo arranger
2017 SD9 Tastiera arranger a 76 tasti
2018 SD60 Tastiera arranger a 61 tasti
2018 SD90 Modulo arranger
2022 EVENT Tastiera arranger a 76 tasti
2023 EVENT-61 Tastiera arranger a 61 tasti
2023 EVENT-X Modulo arranger
2024 EVM Box arranger

Questa tabella riporta la cronologia dei modelli arranger (tastiera, modulo, tastiera cromatica) lanciati sul mercato da Ketron. E’ aggiornata al mese di dicembre 2022: la tecnologia si muove ed evolve e la casa musicale di Ancona aggiorna la propria collezione di tastiere periodicamente, ma non così spesso come gran parte delle aziende concorrenti: questa scelta contribuisce a proteggere gli investimenti dei propri clienti e a tenere alto il valore dell’usato.

Per saperne di più, visitate il sito del produttore italiano.

Il capostipite MS5 da Solton by Ketron Lab

Raffica di aggiornamenti software in casa Ketron

Ketron, arranger workstation Made in Italy

Con l’arrivo dell’autunno, Ketron ha inondato di aggiornamenti software i propri clienti a favore di diversi modelli di arranger: SD9 ha ottenuto un nuovo sistema operativo che apporta una ricca serie di importanti perfezionamenti; SD40 ha ricevuto ben due aggiornamenti da applicare in stretta sequenza; e, infine, la famiglia di prodotti Audya si arricchisce di funzioni di diagnosi e della possibilità di sbloccare le protezioni di copia nel caso di sostituzione dell’Hard Disk.

SD9: abbondanza di miglioramenti

Battezzata con la numerazione di 1.02, questa rivisitazione del software consente di andare a correggere 18 guasti software che sono stati rilevati nei primi mesi di vita del prodotto nel mondo reale. L’intervento correttivo è un buon segno a prescindere, per tutti i clienti che hanno scelto questo prodotto del marchio anconetano o per tutti i clienti che, in prospettiva, stanno valutando questo acquisto. I guasti riparati riguardano condizioni d’uso particolari o esecuzioni di operazioni in specifiche sequenze e ora SD9 si presenta con una maggiore robustezza operativa e un’affidabilità superiore.

Ma non è tutto qua. Il sistema operativo 1.02 introduce una schiera importante di perfezionamenti e che andiamo ad elencare in dettaglio grazie al contributo di Marcello Colò di Ketron:

  • Come se non bastasse la qualità notevole dello strumento, con il software 1.02 il suono globale di SD9 incrementa ancor di più la botta d’impatto grazie all’equalizzazione Flat che, all’interno della funzione Enhancer, concede allo strumento un sensibile aumento delle frequenze medio–basse.
  • Udite! Udite! Anche Ketron introduce la funzione Half Bar: se il tasto viene premuto entro i primi due movimenti, quando si arriva a metà misura, il tempo riparte del primo quarto. In questo modo, finalmente, si potranno gestire le c.d. mezze misure a favore della creatività e, soprattutto, al rispetto rigoroso della partitura.
  • Ketron ha aggiunto la possibilità di scegliere la successiva variazione 1 oppure 2 durante l’esecuzione di un Fill-In di uno style.
  • Al fine di migliorare la visibilità, il numero dei caratteri del nome dello style attivo (e visualizzato in alto a sinistra sullo schermo) è stato portato a 24: in base alla lunghezza della stringa, il sistema diminuisce o aumenta le dimensioni del font.
  • La flessibilità di utilizzo cresce: il Lock Tempo non è più automatico.
  • Con l’intento di accontentare quei clienti che avevano chiesto un immediato adeguamento del basso automatico, la latenza è stata migliorata e ora è possibile cambiare velocemente gli accordi in modalità Bass Lowest. Il miglioramento è percepibile in tempo reale.
  • Incrementata la velocità di buffering dello streaming audio su Live Drum e Launch Pad. Quest’ultimo in particolare è ora in grado di gestire fino a tre file wave contemporanei calcolando in tempo reale Pitch e Time Stretching.
  • È stato introdotto un nuovo controllo della compressione della dinamica negli style con Drumset e Audio Drum: si chiama MIDI Compress.
  • Launch Pad si arricchisce di Auto-Fill e della possibilità di memorizzazione nelle Registration.
  • In modalità USB, SD9 come se fosse composta da due generatori sonori: lasciando il collegamento USB intatto e commutando da SD9, si possono gestire le due sorgenti sonore in modo indipendente.
  • La gestione delle Registration è stata estesa di numerose piccole-grandi migliorie: salvataggio completo per le famiglie Voice, memorizzazione dell’Intro dello style, degli slider Right e 2nd Voice e altro ancora.

Vi pare poco?

 

SD40: due aggiornamenti da applicare in sequenza

Per quanto concerne il modulo SD40, Ketron ha pubblicato due aggiornamenti software a distanza di pochi giorni, tra il 28 settembre e il 12 ottobre. La più recente versione software Styles SD40 va applicata immediatamente dopo aver installato la versione 1.0.2. È importante applicare entrambi gli aggiornamenti per avere una macchina stabile. Per l’elenco delle funzioni aggiornate e migliorate, vi rimando all’elenco pubblicato da Ketron.

 

Lunga vita ai modelli Audya: versione 5.4C

Anche per i classici modelli Audya, l’azienda di Ancona ha riservato novità: l’ultimo rilascio è uscito il 4 ottobre e include nuove routine di test interno, sia hardware sia software. Queste funzioni di diagnosi sono utili per il miglioramento dei prodotti, permettendo uno scambio di informazioni tecniche accurate fra azienda e centri di assistenza, a beneficio esclusivo degli utenti finali che possono così ottenere rapide risposte alle possibili difficoltà tecniche che possono sorgere nelle situazioni di utilizzo più impensate.

L’aggiornamento software include anche una nuova caratteristica: trattasi della funzione utente HD UNLOCK. Si trova nell’ambiente DISK UTILITY e va riferita ai possessori di memorie USB con stili e suoni: va utilizzata nell’eventualità di sostituzioni del disco fisso e nel caso di installazione di dischi SSD. Come noto infatti, le memorie USB di Ketron sono protette dalle copie non autorizzate; e questa protezione riconosce anche dispositivi differenti (quali HD o SSD). La nuova funzione HD UNLOCK sblocca quindi tale protezione, consentendo la nuova installazione sempre sulla stessa tastiera con HD o SSD sostituito.

 

Conclusioni

In caso di problemi, potete fare riferimento in primis al servizio di assistenza Ketron oppure partecipare alla comunità web dei Supporti Ketroniani e fare conto sulla solidarietà di altri entusiasti clienti di questi arranger Made in Italy.

Ketron rilascia nuovo software per la serie Audya

USB Pen Drive Styles
2016 per tutta la serie Ketron Audya

Fervono le attività presso il centro R&D di Ketron ad Ancona.

Dopo aver rilasciato il progetto SD9, di cui abbiamo ampiamente scritto in questo stesso blog, il mercato ha assistito al rilascio rapido di due nuove versioni del sistema operativo di SD7 (1.2.1 e 1.2.2). Successivamente, proprio come vi avevamo anticipato, Ketron ha poi reso disponibili anche la versione 1.0.2 di SD80 e 5.4B per tutte le varianti della serie Audya. Ed è proprio sui clienti possessori di un arranger Audya che si è posta l’attenzione dell’azienda di Ancona, visto il recentissimo annuncio di una nuova USB PEN DRIVE STYLES 2016. Nel nome appare 2016, dato che si tratta di un progetto di sviluppo software cominciato lo scorso anno.

Come da tradizione Ketron, si tratta di una scheda di memoria USB con protezione interna al fine di evitare le duplicazioni abusive. Contiene nuovi stili specifici per la serie Audya e che fanno riferimento ad altrettanto nuovi Audio Drum. In altre parole, sono nuove risorse di pattern ritmici in formato audio, che vanno ad aggiungersi alla libreria Drum a bordo di ogni esemplare dei modelli Audya.

I nuovi style saranno utili soprattutto dal vivo. Gli stili di accompagnamento Bogaloo Man, Electro Dance, Pop House e Star Dance sono fatti per riempire la pista nelle discoteche; mentre Funky Organ, Jazz Bossa, New Lounge, e Samba Soft sono un’occasione per i musicisti determinati a creare atmosfere speciali con ritmi e cadenze più misurate.

Naturalmente, i nuovi Audio Drum sono riutilizzabili su altri stile già esistenti o per la creazione di nuovi accompagnamenti. Le risorse si accodano a quanto già presente nello strumento nella cartella BALLAD, senza compromettere la posizione degli style user già residenti.

Tutto questo nuovo software richiede che sia installata la versione di sistema operativo 5.4B su Audya.

 

MusikMesse 2017: lo stand Ketron

Ketron SD9 (foto di Mario Jr Restagno)

Dulcis in fundo, dopo Yamaha, Dexibell, Casio, Korg, Kawai e Orla, ecco a voi l’ultimo stand della rassegna del MusikMesse 2017: siamo in casa Ketron. Ho vissuto momenti di grandi intensità in questo stand e faccio fatica a scrivere e a raccontare le emozioni vissute. Innanzitutto ho avuto la fortuna di incontrare di persona Marcello Colò, grande musicista, e soprattutto di conoscere sua maestà Sandro Fontanella, il maestro italiano degli arranger che mi ha concesso una bella intervista che pubblicherò prossimamente in questo blog dedicato alle tastiere arranger.

Ma oggi qui, siamo in carrellata degli stand del MusikMesse 2017 (ma quanti articoli ho dovuto scrivere in questi giorni) e ci soffermiamo su SD9, l’arranger più atteso dell’anno. E lo facciamo con l’aiuto delle parole stesse di Marcello Colò che mi ha introdotto personalmente alla novità: “Se dovessi parlarti di un solo aspetto di SD9, sceglierei allora di parlarti di Launch Pad perché è questa l’innovazione richiesta di questi tempi sulle macchine arranger. E’ un ambiente dove puoi lavorare in formato audio, MIDI, modelin, styles, con tutte le risorse interne dello strumento e con tutte quelle che vuoi importare. E’ tutto a portata di mano e può essere integrato con una semplicità allucinante. Nelle mani di un musicista il Launch Pad può assumere tante colorazioni musicali perché lì è soltanto la fantasia che lavora. Assisteremo allo sviluppo di tanto materiale musicale. Suonando dal vivo con il LaunchPad, il musicista potrà eseguire performance musicali straordinarie, cucendo frammenti di brani esistenti. La fantasia del musicista potrà stravolgere un brano in modo diverso in ogni serata. La creatività non avrà più ostacoli. Non sottovalutiamo che, data la sua totale versatilità, il LaunchPad potrebbe essere usato anche in studio per la costruzione originale di nuove composizioni musicali. Noi in Ketron crediamo che, grazie al LaunchPad, SD9 potrebbe attrarre musicisti giovani al mondo degli arranger.  E magari, perché no, anche stuzzicare quei musicisti che sono abituati a lavorare con strumenti diversi da Ketron”.

Si percepisce immediatamente quanto siano stati innovati gli stili su SD9: l’adozione di convertitori di grande qualità permette l’esecuzione di pattern audio dall’indubbio realismo. Questo nuovo strumento Ketron offre una qualità di definizione di gran lunga superiore alla serie Audya che già non scherzava.

Continua il racconto Marcello: “Dal punto di vista dell’usabilità, rispetto ad Audya che aveva una dotazione di 100 pulsanti, SD9 si è ridotta ad una ventina di pulsanti e il controllo avviene tramite lo schermo touch screen. Il monitor a colori permette di semplificare le operazioni di controllo dei suoni, degli stili e delle registration per ottenere la fotografia istantanea di quello che il musicista intende suonare in tempo reale. E’ presente un’uscita video DVI convertibile su VGA tramite adattatore. Per chi ha lavorato con Audya in passato e si è creato un Database di stili audio e groove, è importante sapere che tutto il lavoro fatto allora può essere riutilizzato velocemente su SD9: non si perde nulla”.

SD9 è uno strumento che richiederà molti approfondimenti su questo blog, perché è un concetto di arranger unico ed innovativo. Pur restando legato all’hardware, Ketron ha fatto passi da gigante ed ora offre sul mercato uno strumento ad alto contenuto tecnologico che, basandosi sulla semplicità d’uso, intende conquistare i cuori di molti musicisti. Prossimamente riprenderemo la materia e, come promesso, vi riporterò il contenuto dell’intervista di Sandro Fontanella.

E ora, per concludere, approfittiamo ancora una volta dei filmati video di Riccardo Gerbi (a proposito, fatevi un giro sul canale RGTV su YouTube per vedere da voi quanto lavoro ha macinato al MusikMesse in questi giorni il Nostro) ed assistiamo insieme ad una straordinaria esibizione di Marcello Colò, un filmato che sta raccogliendo numerosi consensi sul web. Si tratta di un omaggio al compianto Keith Emerson e merita sicuramente la vostra attenzione. Vai Marcello, vai Ketron SD9.