A seguito di un’interessante conversazione avvenuta nei giorni scorsi con Luigi Bruti, direttore R&D di Dexibell, è nata per il sottoscritto l’opportunità di pubblicare un nuovo articolo-focus su XMURE, l’arranger del futuro, per la testata di SM Strumenti Musicali: il prodotto software sta vivendo una stagione di sviluppo e merita l’attenzione di noi appassionati suonatori di arranger.
Nel 2018, vi abbiamo raccontato tutto quello che c’era da sapere all’epoca, a seguito della mia visita alla sede di Dexibell – reportage – e all’incontro con Luigi Bruti e Marco Di Paolo (i due creatori delle risorse musicali di XMURE).
Dal 29 marzo ad oggi, Dexibell ha offerto segnali di vitalità e continuità pur nel periodo di globale isolamento: l’azienda marchigiana si è distinta sul web per una serie progressiva di webinar informativi e istruttivi. Gli onori di casa sono abitualmente svolti dal dimostratore ufficiale Ralf Schink, con il suo inglese simpaticamente grattugiato di spiccati accenti teutonici.
Nel corso del webinar del 21 giugno, ha fatto la propria apparizione in video anche Luigi Bruti, condottiero di Dexibell, il quale ha colto l’occasione per confermare l’annuncio della prossima distribuzione di nuovi stili per la piattaforma XMURE.
In questo blog, abbiamo dato spazio a XMURE, avendo avuto la possibilità di verificare il prodotto di persona durante la visita negli stabilimenti di Acquaviva Picena, ospite di Luigi Bruti stesso, Roberto Gaetani e, soprattutto, Marco Di Paolo. Quest’ultimo in particolare mi aveva permesso di approfondire la materia XMURE: il mio resoconto è ancora disponibile in linea.
Non credo sia scontato ricordare ancora una volta come Dexibell sia nata dalle ceneri di Roland Europe, l’azienda che per prima ha creduto negli arranger come strumenti semi-professionali. È un dato di fatto che, con il lancio della prima serie storica dei modelli E in casa Roland, il mercato degli arranger abbia fatto un balzo in avanti. Non erano gli unici, c’era per esempio anche Generalmusic che tentava negli stessi anni di percorrere la stessa strada. Prima di allora, le sezioni di arranger erano presenti quasi esclusivamente nelle tastierine-giocattolo dell’epoca. Ad Acquaviva Picena, si sono studiati e creati accompagnamenti automatici di alto livello: l’abilità è stata quella di disegnare un vasto set di pattern MIDI che hanno saputo sfruttare a fondo il generatore sonoro Roland della famiglia Sound Canvas, producendo una serie di macchine dal successo garantito e definendo il set sonoro di riferimento della programmazione degli Standard MIDI File per l’intera industria musicale.
XMURE, l’arranger del futuro?
Quando è nata Dexibell nel 2016, il centro R&D ha fatto tesoro dell’esperienza pluridecennale con gli arranger cercando un modo innovativo che permettesse di vincere la tendenza innata di precoce obsolescenza tipica degli arranger tradizionali: Dexibell ha puntato in toto su un arranger software in formato audio pronto ad essere pilotato da tastiere in tempo reale. Dato il taglio inedito, l’avvio di XMURE è stato promettente ma, da allora, non è più cresciuto: ancora oggi, il repertorio offerto da Dexibell sull’Apple Store non arriva a 50 stili disponibili.
La buona notizia di oggi, buonissima notizia, è che Bruti ha confermato l’uscita (entro il mese di luglio) di 20 nuovi accompagnamenti che spaziano dal repertorio evergreen a quello contemporaneo. È interessante osservare come la produzione dei pattern per XMURE richieda la presenza di musicisti in studio per la registrazione dei veri brani musicali. La scelta di operare nell’audio permette di ricercare la riproduzione fedele delle sfumature dei repertori dell’epoca. Ad esempio, per replicare con fedeltà i classici del rock’n’roll e del twist degli anni 50, Dexibell ha portato in studio musicisti con gli strumenti dell’epoca; anche gli effetti, i preamplificatori e i microfoni sono tutti volti a ricreare l’esatto suono specifico originale e non solo il groove. Cosa che permetterà di rispettare il gusto e il feeling di quell’epoca. Ovviamente questo aspetto si traduce diversamente per repertori musicali successivi o contemporanei: ogni epoca dipende dall’epoca si utilizzano gli strumenti e gli effetti vintage di allora.
C’è una buona attesa dunque. Un pattern XMURE costa poco più di un euro e XMURE può essere suonato dal vivo con qualsiasi strumento a tastiera digitale, non è necessario che sia Dexibell, per i dettagli vi rimando al mio focus originale.
Luigi Bruti parla di XMURE con Ralf Shink a partire da 1h14m in poi
Winter NAMM, la fiera di strumenti musicali più importante a mondo
Rivediamo insieme l’esperienza del Winter NAMM 2020 alla luce dei modelli di tastiere arranger presenti in fiera:
Lo stand che ha presentato il maggior numero di novità arranger è quello di Korg, dove hanno fatto la loro prima apparizione i tre nuovi strumenti economici: la tastiera portatile EK50 L (sembra che, quando sarà disponibile, il prezzo potrebbe aggirarsi intorno ai 525 Euro), la mini-workstation i3 (costerà anche di meno: 502 Euro) e il pianoforte digitale XE20 (la versione nuda senza supporto dovrebbe essere accessibile a 899 Euro).
Yamaha si è presentata con il nuovo modello di tastiera per principianti, PSR-E273: sarà in vendita intorno ai 190 Euro.
Lo stand Casio non ha messo in mostra novità arranger, ma ha colto l’occasione per presentare al mercato americano la nuova serie Casiotone dove primeggia CT-S300, si trova già nei negozi a 199 Euro.
Kurzweil ha riproposto i suoi vecchi arranger a basso costo, gli stessi dell’anno scorso: nessuna novità.
Di tutto il resto, non si hanno notizie: Dexibell non ha presentato aggiornamenti sull’arranger software XMURE (l’anno scorso era stato premiato nella categoria software), Roland è palesemente concentrata su altro, mentre Ketron ha addirittura disertato.
Ci lasciamo con questa registrazione presa al volo ieri in fiera presso lo stand dell’italiana Viscount, dove Joey DeFrancesco & friends si esibiscono con una performance entusiasmante. Ovviamente l’organo è un Viscount Legend Live “Joey DeFrancesco Signature”. Godetevi tutta l’esibizione musicale, fino al termine: ne vale la pena.
Dai concitati giorni della fiera del Winter NAMM sino ad oggi, non vi abbiamo ancora raccontato di Dexibell e del riconoscimento che gli è stato conferito dagli editori, giornalisti e lettori della rivista web dedicata agli strumenti musicali, MS Retailer. E’ una fatto di cronaca della storia musicale degli arranger e la recuperiamo oggi.
Trentatresima rassegna dei premi del magazine MS Retailer (2019)
The Music & Sound Retailer è un portale nordamericano consultabile gratuitamente sul web e copre il mercato dei prodotti musicali. La pubblicazione editoriale mensile è disponibile sul sito dedicato alla lettura di giornali e riviste in formato digitale a fronte di un numero sterminato di argomenti: issuu.com.
Ogni anno questa rivista chiama a raccolta i propri giornalisti e lettori per votare i prodotti più interessanti dell’anno concluso e assegna un riconoscimento ai vincitori di ogni categoria. Quest’anno, per esempio, la tastiera digitale con il numero maggiore di consensi è stata Yamaha MODX8, la chitarra acustica premiata è stata Taylor Builder’s Edition K14ce, il miglior amplificatore VOX AC30 OneTwelve, gli speaker JBL 3 Series, il registratore multi-traccia Roland R-07 e così via. L’elenco completo dei vincitori è disponibile in rete.
Marco Di Paolo e Luigi Bruti, autori musicali dell’arranger XMURE
Nella categoria “allargata” che comprende libri, video e software, il premio del 2018 è stato assegnato – durante il Winter NAMM 2019 – all’italiana Dexibell per l’applicazione arranger XMURE.
I più attenti lettori di questo blog ricordano sicuramente l’approfondimento di XMURE di cui vi abbiamo rendicontato ad ottobre 2018, grazie alla disponibilità di Marco Di Paolo e di Luigi Bruti di Dexibell.
Auspico che questo riconoscimento possa convincere la casa di Acquaviva Picena ad investire risorse per estendere la libreria di stili (pattern nel dialetto Dexibell) che, al momento, presenta notevoli margini di estensione.
Dino Franchi suona Dexibell Vivo S1 con l’arranger XMURE installato su iPhone
Da alcuni mesi, mi trovo nella situazione di suonare spesso dal vivo un pianoforte Yamaha P-115, pilotandolo con il tablet e l’app Digital Piano Controller. Al di là di semplificare la selezione dei timbri in split o layer, il tablet mi serve soprattutto per la gestione del transpose, altrimenti de facto incontrollabile in tempo reale dal solo pannello dello strumento. Non saprei come fare senza l’app: per la cronaca, l’attivazione è stata molto semplice, mi è bastato collegare il tablet tramite cavo USB 2.0 adattatore Apple per fotocamere (come da foto qui sopra).
Digital Piano Controller non è affatto male: include diverse preziose funzionalità fra cui una ristretta sezione di ritmi. Vi consiglio la visione completa del filmato che segue in cui Leon Blaher di Yamaha Australia spiega per benino tutte le possibilità offerte da questa app.
Leon Blaher di Yamaha Australia illustra Digital Piano Controller
Va da sé che, a questo punto, alcuni di voi si staranno chiedendo se mai ci sono evoluzioni possibili per disporre di una sezione arranger completa.
A dire il vero, avevamo apprezzato insieme, qui in questo blog, l’annuncio del 2017 relativo ai pianoforti CSP-150 e CSP-170: per la prima volta, la casa di Hamamatsu aveva presentato strumenti nuovi in cui il controllo della sezione arranger era demandato ad un’applicazione esterna. L’applicazione si chiama Smart Pianist ed è valida per gli apparati Apple con iOS 10.0 e superiori. Nei mesi seguenti il lancio, Yamaha ha poi esteso l’app agli apparati Android, non tutti a dire il vero, solo a quelli inclusi in questa lista.
Restando volutamente nel territorio arranger, tenete conto che Smart Pianist non include stili e suoni, questi sono residenti negli strumenti della serie CSP (470 stili di accompagnamento, 692 timbri e 29 kit percussivi). L’applicazione facilita semplicemente l’interazione con lo strumento, occupandosi di inviare i messaggi MIDI di avvio dei pattern di accompagnamento e di tutti gli altri controlli utili all’esecuzione (tempo, trasporto della tonalità, controllo delle song, cancellazione della traccia della melodia e così via).
Non è un caso, infatti, che – nel momento in cui è stata aggiornata per essere compatibile con i modelli Clavinova della serie CLP-600 e con i nuovi pianoforti portatili della serie P (P-121, P-125 e P-515) – Smart Pianist non ha portato con sé le funzionalità specifiche del menu Style: sarebbe stato inutile, data l’assenza della sezione arranger su questi strumenti.
Come connettere uno strumento ai dispositivi iOS con Smart Pianist
Al momento, non siamo al corrente di altri strumenti dotati di stili di accompagnamento e pronti a ereditare l’uso di Smart Pianist, ma il Winter NAMM 2019 è vicino. Chissà che Yamaha non ci riservi qualche sorpresa il 24 di gennaio.
Per quanto concerne la concorrenza, Roland ha purtroppo abbandonato BK-Partner, ma hapresentato Piano Partner 2, app che approfondiremo prossimamente. E poi non dimentichiamo che sul campo gioca un ruolo importante l’app Dexibell XMURE con i suoi pattern di accompagnamento 100% audio.
Concludiamo con la presentazione curata da Musician’s Friend in merito alla app Smart Pianist con Clavinova CSP-170. Dopo un minuto e 50 secondi, il filmato fa riferimento esplicito alla sezione arranger.
CSP-170 con Smart Pianist (arranger a 1m 50s), grazie a Musician’s Friend
Avete già sentito parlare di iReal Pro? È un applicazione molto popolare ed è compatibile con i mondi iOS, Android e Mac. La sua fama è legata alle funzionalità che offre ai musicisti dei giorni nostri, tastieristi inclusi.
Prima di scorrere insieme le capacità di iReal Pro, lasciatemi dire che questa applicazione presenta alcuni aspetti che la rendono analoga agli arranger dotati di sequencer MIDI, così come li abbiamo conosciuti negli ultimi vent’anni. Quanti di voi utilizzano un arranger per imparare a suonare brani, per esercitarsi a fondo e migliorare la propria tecnica? Bene, questo aspetto è disponibile anche in versione app.
Quando scaricate iRealPro dallo store, l’applicazione include 50 “esercizi” con cui fare pratica e che spaziano fra diversi generi musicali: ballad, blues, rock, jazz e così via. Migliaia di altri brani con cui è possibile esercitarsi sono scaricabili dal forum gratuitamente dopo opportuna registrazione. Questi esercizi sono veri e propri arrangiamenti pilotabili da accordi (vi dice niente?). La sequenza degli accordi è visibile a video ed è modificabile manualmente. Con la stessa facilità, è possibile modificare lo stile di accompagnamento, il tempo, il metro (4/4, 3/4, 6/8, etc.) e il numero di ripetizioni dell’intera sequenza musicale.
Pagina del player di iRealPro con la sequenza degli accordi
Agendo sul controllo del trasporto, si ottiene il calcolo automatico degli accordi nella nuova tonalità e il corrispondente ascolto dell’accompagnamento.
E’ possibile agire sulle singole tracce dell’accompagnamento e degli effetti per regolarne il volume fino ad azzerarne la presenza e per modificare i timbri associati.
Una sequenza completa di accordi rappresenta, in buona sostanza, un vero e proprio brano musicale. All’interno di una canzone completa, è possibile selezionare una parte delle misura da mettere in loop per esercitarsi a fondo. Non solo, al fine di affinare le proprie capacità, i musicisti più coraggiosi possono impostare il loop in modo tale che ad ogni ciclo incrementi il tempo di un certo numero di BPM e la tonalità di un certo numero di toni. E’ un modo per sfidare se stessi ed esercitarsi in una modalità stimolante e più impegnativa del solito.
Diverse possibilità di esportazione dei dati
La sequenza degli accordi della propria song può essere esportata in formati diversi, secondo le diverse esigenze:
potete inviare gli accordi tramite email per condividerli con qualcuno;
pubblicare gli accordi della song in una pagina HTML sul web;
creare un file PDF per ottenere un formato standard di stampa;
ottenere un immagine da incollare in qualche documento o pagina web;
condividerli nella larga comunità che scambia le risorse sul forum di iRealPro;
ottenere un file speciale XML (Music XML) il formato standard in uso da Finale e Sibelius per importare gli accordi; da non sottovalutare che anche Dexibell XMURE è in grado di importare/esportare song in formato Music XML;
non è tutto qui, perché la song di può essere scaricata da iReal Pro in formato audio (WAV, AAC) o addirittura in formato MIDI.
L’app non è gratuita: costa 13,99€. Può essere arricchita ulteriormente con plugin addizionali (anche questi a pagamento), fra cui il modulo che visualizza in tempo reale le note da suonare su una tastiera per la composizione degli accordi presenti nella song.
Se avete un arranger, questa applicazione non vi sarà indispensabile. Tuttavia, potreste considerarla comunque utile per condividere e ottenere gli accordi di migliaia di canzoni dalla comunità di utenti iReal Pro. Se avete XMURE, potete importare questi accordi nel vostro strumento. Altrimenti, potete comunque esportarli in formato PDF per stamparli o visualizzarli sullo schermo del vostro arranger. E, in ultimo, non sottovalutate la possibilità di ottenere il brano in formato MIDI per aprirlo sul sequencer del vostro strumento e perfezionarlo perché suoni al meglio, secondo i vostri gusti musicali e secondo le esigenze tecniche del caso.
Concludo con un filmato che illustra brevemente (NDA: è in lingua inglese, attivate quindi i sottotitoli) le funzioni principali di iReal Pro. Tutte le altre informazioni sono disponibili sul sito ufficiale dell’applicazione: https://irealpro.com/
Abbiamo già affrontato un paio di volte l’argomento XMURE in questo blog. Oggi ritorniamo su questo tema e lo facciamo a seguito di una lunga conversazione del sottoscritto con Marco Di Paolo di Dexibell. Marco si è gentilmente prestato a soddisfare tutta la mia curiosità a favore dei lettori di Tastiere Arranger e, sotto la supervisione di Luigi Bruti con la gentile collaborazione di Roberto Gaetani, ho avuto la possibilità di approfondire, vedere con i miei occhi, ascoltare con le mie orecchie e raccogliere un sacco di informazioni in merito a XMURE. Ho riordinato i miei appunti e ora eccoci qua: spero che questa materia possa essere interessante per molti di voi, così come lo è stato per me.
Buona lettura!
XMURE all’opera su iPad collegato ad un pianoforte Dexibell Vivo S1 tramite cavo USB e adattatore
Descrizione generale
XMURE è un’applicazione scaricabile gratuitamente dall’App Store di Apple. La versione iniziale include tre stili di accompagnamento. Ha alcuni vincoli che possono essere sbloccati per ciascuno dei modi di utilizzo, come vedremo più avanti.
Il sito dedicato è xmure.net e sono quattro gli aspetti più innovativi rispetto gli arranger tradizionali:
Tutto quello che succede su XMURE è sotto il dominio audio. Niente MIDI. L’algoritmo di programmazione degli stili si basa sulla tecnologia Harmony Poly Fragmentor (HPF), la prima al mondo capace di pilotare accompagnamenti audio in tempo reale: questo arranger non utilizza generatori sonori, strumenti virtuali o “standard MIDI file”, è basato esclusivamente su tracce audio registrate da strumenti musicali reali.
Il controllo delle variazioni è slegato dal controllo delle parti percussive: ne consegne che le 4 scene (equiparabili alle 4 variazioni di uno style tradizione) hanno 4 alterazioni ciascuna per il Drum Control. De facto, è come avere 16 MAIN indipendenti fra di loro: la cosa è possibile sugli arranger tradizionali ma non in modo così rapido, dovendo agire sul controllo delle singole parti di ogni variazione.
L’arranger gira effettivamente su iPad o iPhone e non su uno strumento musicale. Direi di più: per usare XMURE, potrebbe anche non esserci affatto uno strumento a tastiera. L’indipendenza dell’hardware permette di sfruttare gli stili di accompagnamento della sezione arranger suonando strumenti diversi di produttori diversi in base alle necessità: se una serata vi esibite con il pianoforte digitale A, la sera successiva potete suonare il synt B, poi un pianoforte acustico C o un organo combo D. E’ sufficiente portare dietro con voi il vostro iPad o il vostro iPhone per disporre della sezione arranger con cui avete preparato le vostre serate. Di più, la presenza del Chord Sequencer rende XMURE utile anche per i non-tastieristi: chitarristi, sassofonisti o anche solo cantanti.
In ultimo, l’interattività con lo schermo touch-screen consente di pilotare i pattern e le variazioni degli accordi a colpi di dita, a vantaggio dell’immediatezza d’uso e della facilità di esecuzione.
XMURE è utilizzabile in quattro modalità d’uso diverse che vedremo in dettaglio:
TOUCH è l’arranger software puro.
VIVO è l’arranger completo, al massimo delle sue potenzialità.
INSTRUMENT è simile a VIVO ed è l’arranger utilizzabile con tutti gli strumenti a tastiera sul mercato. Anche quelli non marchiati Dexibell.
MUSICAL SELFIE è un gioco per introdurre le vostre performance nel mondo dei social network in un battito di ciglia.
Vediamo queste modalità operative insieme, ad una ad una.
XMURE, l’arranger audio di Dexibell
TOUCH
La versione Touch è pensata per un utilizzo personale: non richiede la presenza di uno strumento a tastiera. E’ un arranger fatto e finito e richiede solo un iPhone oppure un iPad. Potete usarlo gratuitamente ma, per usarlo nella sua pienezza, sarà necessaria sbloccare l’app al prezzo di 4,99€.
Anche qui ci sono diverse possibilità d’uso:
Nella modalità interattiva principale, dopo aver selezionato lo style di accompagnamento e aver premuto il pulsante Play, è possibile impostare gli accordi in tempo reale: è sufficiente toccare il tono dell’accordo sulla parte sinistra e il grado sulla parte destra. Sono disponibili i sette gradi principali: maggiore, minore, settima, settima MAJ7, add9, sus4, settima minore.
La seconda modalità interattiva è una variante della prima (si apre chiudendo il menu sulla sinistra con il nome degli accordi) e permette di gestire le 16 combinazioni possibili fra pattern e drum.
Nella terza modalità, gli accordi sono proposti nel box centrale ed è sufficiente attivarli in sequenza. E’ questo il modo d’uso interessante per coloro che hanno le mani impegnate a suonare un altro strumento (chitarra, strumento a fiato, etc.).
La quarta modalità lavora sui pattern e, non a caso, è denominata Unplugged Mode: si trascinano i vari pattern con sequenze di accordi dalla destra (verse, chorus e bridge, 4 sequenze di accordi) sul quadro principale, sulla sinistra un pad virtuale con 16 scene – verso destra aggiunge tracce, verso l’alto aggiunge intensità, possibilità di vedere l’accordo in preview (2/4 precedenti il cambio).
Per arrichire le proprie prestazioni sono disponibili utilità aggiuntive:
Slash Chord: per suonare una nota di basso diversa dalla tonica dell’accordo e realizzare quindi accordi complessi come FA+ su basso DO o su basso SOL e così via.
Bass Note: per scegliere esattamente la nota del basso da suonare, immaginate di suonare A Whiter Shade of Pale e di giocare sulla scala a scendere del basso.
Drum Scene: per agire solo sui pattern di batteria.
Nel prossimo video, osserviamo XMURE Touch in azione per suonare un ritmo di samba.
VIVO
Collegando l’iPad o l’iPhone ad uno strumento Dexibell (come, ad esempio, un qualsiasi pianoforte della serie Vivo), si ottiene l’attivazione completa della modalità Vivo, cioè il massimo da XMURE. I clienti di uno strumento Dexibell hanno automaticamente accesso all’intero set di funzionalità e a tutti gli stili disponibili sullo store: appaiono infatti tutti su XMURE e sono free (vanno solo scaricati).
Questo è il vero ambiente di integrazione con tastiera arranger.
Qui si possono replicare comportamenti come il Chord Latch in cui, alzando le mani dalla parte che pilota gli accordi, si silenzieranno le relative parti in tempo reale; oppure come il Bass Note che riconoscerà la nota di basso direttamente da quanto si suona con la mano sinistra. Il riconoscimento degli accordi può essere fatto sulla parte Left, Right o su tutta l’estensione della tastiera: questa è una impostazione della pagina Settings di XMURE, si sceglie l’ozione Open MIDI e la prima nota suonata decide.
I due tasti ASSIGN controllano XMURE: è un aspetto utile a prescindere, ma lo è in modo particolare per chi ha un iPhone; è sicuramente più agevole agire sui pulsanti assegnabili sul pannello dello strumento piuttosto che toccare le aree dello schermo dello smartphone.
Attenzione! Con il rilascio software Acquaviva 4.0 e successivi, è consentita la connessione MIDI e audio allo stesso tempo. Non solo, il cavo USB permette anche di alimentare l’eventuale strumento remoto. In pratica, con gli ultimi upgrade di Acquaviva, la tastiera riceve il segnale audio anche senza la necessità di un’interfaccia audio specifica. Il collegamento con iPad/iPhone funziona tramite un adattatore Lightingin-camera connection che porta ad cavo USB tradizionale che va collegato sullo strumento.
Oltre a tutte le funzioni che abbiamo visto sopra nella modalità Touch, qui si può fare di più:
Registrare la sequenza di accordi che si suona in tempo reale.
Salvarla in un file con un formato proprietario per modificarla successivamente nei dettagli per cambiare i singoli accordi, inserire/togliere i Fill, aggiungere/rimuovere misure, cambiare le scene o il Drum Control.
La funzione di Export consente di creare le informazioni audio da dare in pasto a software esterni: il sistema crea una cartella con le due tracce stereo OPPURE le singole tracce (la funzione di MultiTrack Rendering ha un costo di 4-5 Euro di costo). I file audio sono in formato WAV e quindi universali.
Una funzione Mixer per bilanciare tracce per ogni scena.
EQ global
Save Memory per riprendere in mano il proprio lavoro in fasi successive.
Nel pilotare i vari pattern, ho notato come ogni combinazione di scena/drum controlli il proprio fill. E la misura di fill funziona anche come Intro, mentre l’Ending ideale è sempre un Fade Out: la cosa si spiega perché il Sync Stop fermerebbe tutto l’audio, compresi gli effetti, provocando un silenzio totale immediato un po’ troppo brusco.
Per gli accordi, un punto di forza è la possibilità di condivisione delle sequenze di accordi con la popolare comunità di iReal Pro che scambia sequenze di accordi in formato Music XML.
INSTRUMENT
Abbiamo visto che la modalità Vivo offre tutti gli stili gratuiti di XMURE a chi possiede uno strumento Dexibell. Invece, per tutti gli altri strumenti della distinta correnza, XMURE è acquistabile in modo graduale: innanzitutto con 4.49€ potete sbloccare l’applicazione e ottenere la completezza delle funzionalità. Successivamente è possibile acquistare gli stili di accompagnamento che servono al prezzo di 1.09€ ciascuno. Acquistando tutti quelli disponibili, si spendono 47€ in tutto: in questo modo, disponete di una sezione arranger completa con un discreto repertorio di accompagnamenti che vi consente di affrontare una serata dal vivo.
L’impossibilità di assegnare funzioni ai pulsanti ASSIGN vi costringerà ad usare lo schermo touch del vostro iPad (o iPhone) per pilotare tutte le funzioni. Ma, per tutti il resto, la modalità Instrument, è equiparabile a quella precedente.
MUSICAL VIDEO SELFIE
Siamo nel pieno divertissement: scegliete uno stile e una sequenza d’accordi, mettetevi davanti allo smartphone o al tablet e video-registrate la vostra canzone. E’ un sistema semplice per registrare messaggi video-cantati e condividerli su Whatsapp, Messenger, Facebook e così via.
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Conclusioni
Se avete a disposizione un apparato mobile Apple, vi consiglio di scaricare XMURE e di provarlo da voi. Qualora vi trovate in difficoltà con qualche operazione, potete trovare una guida d’uso specifica fra i numerosi filmati istruttivi realizzati da Dexibell e resi disponibili sul sito ufficiale: video tutorial. Con una spesa che non supera i 50 € potete sbloccare l’applicazione e acquistare i diversi style a disposizione. Non è un investimento così dispendioso.
I grandi vantaggi enunciati qui sopra, al momento, sono mitigati dalle dimensioni del repertorio attuale. Il successo di XMURE dipenderà dalla volontà di Dexibell di investire sul prodotto rilasciando nuovi stili e ampliando il numero di arrangiamenti a disposizione dei clienti.
Personalmente, ritengo che ne valga la pena e spero che possa accadere in accordo con l’aumentare delle vendite dei prodotti Dexibell, il cui indice di gradimento sta salendo fra molti musicisti in Europa, in America e in Asia.
C’è stato un periodo in cui il termine arranger equivaleva a Roland. L’epoca d’oro delle tastiere con accompagnamenti è coincisa con il grande successo della prima serie E di Roland, quella che ha dominato il mercato internazionale delle tastiere digitali per diversi anni. Tutto era nato in Italia, ad Acquaviva Picena (AP) nel 1987 quando l’azienda giapponese aveva acquisito l’italiana SIEL e preparato il lancio di E-20. Con quel prodotto, i tastieristi avevano immediatamente inteso che il concetto di arranger si stava trasformando da tastierina-giocattolo a strumento affidabile e capace di affrontare impegni professionali dal vivo e in studio.
Il successo di Roland è nato da un mix vincente di suoni e stili. Da una parte c’era la pasta inconfondibile dei suoni Roland (non per caso il Roland SC-55 Sound Canvas è stato per anni universalmente riconosciuto come il set sonoro di riferimento per la programmazione degli Standard MIDI File); dall’altra c’era la sezione arranger che spaziava su tutto il repertorio mainstream internazionale: la semplicità d’uso permetteva il controllo dei diversi pattern con grande fluidità, quasi il sistema fosse in grado di anticipare le intenzioni del musicista. Il divertimento era assicurato: quanti tastieristi dell’epoca, guardando l’ora, si rendevano conto con sorpresa di aver suonato per ore senza interruzione: il tempo volava quando suonavi un arranger Roland.
Dopo la gloriosa prima serie E (i cui modelli di punta erano stati E-70, E-86 e E-96), sono apparsi i modelli professionali a 76 tasti della Continua a leggere →
Che cosa è XMURE e perché dovrebbe interessare gli appassionati di arranger?
Perché è un arranger, a tutti gli effetti: profondamente diverso dai predecessori, ma rende possibile l’esecuzione di accompagnamenti pilotati da accordi suonati in tempo reale.
A differenza degli arranger tradizionali, qui tutti i pattern sono in formato audio. Avete letto bene: formato audio.
Che cosa ci potete fare? Diciamo le funzioni essenziali di un tradizionale arranger:
suonare gli accordi e gli accompagnamenti automatici vi seguiranno
sfruttare i pattern esistenti per creare le vostre canzoni
ri-arrangiare i brani preferiti
registrare un brano in formato audio multi-traccia
di più: importare la sequenza di accordi in formato XML da una sorgente esterna perché pilotino i pattern di accompagnamento
Dexibell XMURE è un’applicazione software che gira fondamentalmente su dispositivi portatili Apple (praticamente: iPhone e iPad) e che voi poi potete usare secondo modalità diverse, dovete ritenete opportuno.
Vi sembra troppo e volete usare XMURE in modo più vicino alla modalità tradizionale? Bene, procuratevi un pianoforte digitale Dexibell della serie VIVO e l’app XMURE TOUCH. Collegate il vostro iPhone/iPad tramite un cavo USB con adattatore per fotocamera da Lightning a USB e cominciate a suonare. Oltre al riconoscimento degli accordi, su uno strumento Dexibell potrete utilizzare i controlli già predisposti e dedicati: le funzioni Assign Switch e Function Pedals sono disponibili su VIVO per pilotare l’applicazione.
Avete invece sottomano una tastiera digitale di altri marchi? Procuratevi allora l’app XMURE INSTRUMENT. Tutto funziona come se aveste un pianoforte Dexibell, le differenze saranno dovute all’assenza dei controlli dedicati e alla necessità di acquistare le risorse necessarie a parte dall’Apple Store.
Non avete a disposizione alcun strumento digitale a tastiera? Beh, usate XMURE TOUCH direttamente sul vostro iPhone o iPad, e arrangiate le tracce della vostra musica preferita sfruttando gli innumerevoli pattern musicali.
Io credo che XMURE meriti la nostra attenzione. Torneremo sull’argomento, intanto godiamoci insieme questa dimostrazione di Ralf Schink.
MusikMesse 2017 a Francoforte (Germania) – Tutte le foto in questo articolo sono di Mario Jr Restagno
L‘appuntamento principale dell’anno per gli arranger
Chiusi i cancelli del MusikMesse 2017 e completata la rassegna degli espositori di arranger, è giunto il momento di tirare le somme anche in questo blog. Dal punto di vista della partecipazione del pubblico, ascoltando gli espositori e gli addetti ai lavori, esce un quadro che possiamo descrivere con il termine “decrescita” rispetto gli anni passati. C’è stato un tempo in cui il MusikMesse era l’appuntamento mondiale più importante nell’anno per i produttori di strumenti musicali. Poi, con il trasferimento delle produzioni in Asia e con la scomparsa di molti marchi europei blasonati, questa fiera si è trasformata in un evento regionale a favore del Winter NAMM americano. Altre riflessioni andrebbero poi fatte sulla diversa importanza che possono assumere le fiere tradizionali ai tempi di Internet.
Tuttavia, per quanto concerne l’argomento principe di tastiere.wordpress.com, sappiamo che la realtà degli arranger prende vita fondamentalmente in Europa. E quindi per noi, la fiera di Francoforte resta ancora l’appuntamento principale per fare il punto sullo stato dell’arte di questo comparto produttivo di strumenti musicali, dopo un anno di totale assenza di nuove proposte da parte di chicchessia.
In sintesi, ripercorriamo insieme le novità più rilevanti.
Marcello Colò di Ketron suona SD9
Ketron
Per i musicisti più esigenti, SD9 è il prodotto arranger da seguire al momento. Contiene il Launch Pad, una modalità innovativa di fare musica dal vivo e in studio che permette di integrare con semplicità audio, MIDI, stili e tutte le risorse della macchina. Osservare un’azienda che investe e propone nuove tecnologie è sempre un buon segno di vitalità: chissà che Ketron non riesca a fare il botto sul mercato a livello internazionale. Per fare questo passo, servirà investire molto sulla comunicazione: vedremo in questo senso se l’azienda di Ancona saprà far fruttare questa ghiotta occasione.
Lo stand Dexibell
Dexibell
Per gli amanti del genere arranger, Dexibell ha in serbo l’arranger del domani. Non sarei sorpreso se XMURE diventasse la porta del futuro per gli appassionati degli accompagnamenti automatici. Questa applicazione permette di suonare alla vecchia maniera su un hardware specifico (i pianoforti digitali VIVO) ma allo stesso tempo sull’hardware di qualsiasi prodotto della concorrenza o su un tablet o iPhone. Insomma l’arranger è diventato “mobile” e questa scommessa potrebbe avere davvero un luminoso destino: molto dipenderà dalla vastità del repertorio di stili che saranno messi a disposizione dei musicisti.
Orla
Luca Serenelli di Orla suona Grand 500
Per chi suona i pianoforti digitali con arranger, la novità in fiera si trovava presso lo stand Orla, dove è avvenuto il lancio di Grand 500. L’azienda di Recanati ha investito molto per rinnovare il parco suoni e il proprio repertorio di stili per arranger. Ora le risorse di sistema e l’usabilità cominciano ad essere valori interessanti e questo pianoforte codino molto elegante potrebbe accrescere la clientela dello storico produttore di strumenti musicali.
Ralph Maten di Casio suona MZ-X500
Casio
Abbiamo visto all’opera MZ-X500 e siamo rimasti favorevolmente impressionati dalla potenza sonora di uscita di questa macchina Casio. Finora gli arranger di questa casa erano rimasti sempre confinati nel circolo del puro divertimento. Stavolta invece abbiamo un prodotto con un valido arsenale sonoro e che, a fronte di un importante ridimensionamento dei prezzi, potrebbe far gola ad una nuova categoria di musicisti, forse più vicini al mondo dei DJ che a quello dei tipici tastieristi. Questi ultimi avrebbero bisogno di un repertorio di stili preset più vasto e qualche suono di strumenti acustici in più. Chissà che Casio non lo faccia succedere un domani.
Kawai
Nessuna novità, ma una conferma per i pianoforti digitali arranger di casa Kawai: con ES8 abbiamo a disposizione un buono strumento realizzato da una delle case più importanti al mondo nello specifico del pianoforte.
Korg
Nessuna novità arranger per Korg che ha delegato la propria presenza al distributore nazionale tedesco, esponendo in fieraPa4X Pro Musikant e Pa900. Personalmente non sarei sorpreso di vedere nei prossimi mesi qualche movimento nell’ambito della serie Pa (Professional Arranger).
Danilo Donzella di Yamaha suona PSR-EW300
Yamaha
Concludiamo con i più grandi, con Yamaha. La casa giapponese ci ha abituato a seminare sempre qualcosa in ogni fiera. La vastità di modelli a catalogo viene alimentata dalla varietà di prodotti che sembrano essere cuciti su misura per ogni tipo di esigenza. Stavolta le novità erano solo nel settore delle tastierine: se da una parte PSR-E263 e PRS-E363 erano già state annunciate al Winter NAMM lo scorso gennaio, dall’altra PSR-EW300 è un’autentica novità. Il mercato di questo segmento di prodotti funziona sempre e Yamaha ha una marcia in più rispetto tutta la concorrenza: anno dopo anno, sta rivestendo questi prodotti di suoni di ottima qualità e derivati dai modelli superiori. A prezzi molto bassi, è possibile oggi portarsi a casa uno strumento portatile che suona davvero bene, cosa impensabile fino a qualche anno fa.
A Yamaha spetta il merito poi di aver portato in fiera uno strumento davvero nuovo: ha inventato Venova nato dalla metamorfosi di un sax tenore in uno strumento leggero e poco impegnativo che potrebbe trovare spazio nelle scuole. Non potrà sostituire il classico flautino, ma diventare uno strumento economico e cool da suonare in ogni dove.
E gli assenti?
Onestamente, mi sarei aspettato di trovare Wersi e Deebach: non eravamo forse in Germania? Non li ho trovati e ci sono rimasto un po’ male. Ma la grande assenza più rumorosa è quella di Roland. Questa volta Roland non si è assentata solo dagli arranger, si è eclissata del tutto. Non l’abbiamo vista in fiera. A dire il vero, queste defezioni non sono un sintomo negativo in sé: potrebbe essere il segnale che è giunto il momento di serrare le fila, concentrando gli investimenti su altro rispetto le fiere. Nonostante tutto, vogliamo essere fiduciosi.
E alla fine…
Raccontarvi il MusikMesse 2017 è stata una bella avventura. Non mi era mai capitato di scrivere due articoli al giorno per quattro giorni di fila. UNA FATICACCIA, credetemi!
Ringrazio i compagni che hanno condiviso con me questa impresa. Mario Jr Restagno che ha scattato le foto per il blog (se non fosse stato per lui avrei anche corso il rischio di perdermi lo stand Korg visto che era defilato rispetto il padiglione principale) e Riccardo Gerbi che mi ha introdotto in tutte le dinamiche di questo evento a lui famigliare da diversi anni: l’ho visto all’opera nella registrazione di numerosi filmati video in uscita sul canale YouTube di AudioFader e ve ne consiglio la visione. A proposito di AudioFader… tornate in questo blog e presto ve ne racconterò delle belle.
Grazie a tutti voi cari lettori per l’attenzione rivolta a questo blog: il contatore di clic in questi giorni sembra essere impazzito. La vostra cortesia nella lettura è il motore che continua a spingermi e a farmi tornare qui e a pubblicare qualcosa di nuovo. Solo per voi.
E ora relax per tutti: arrivano finalmente le vacanze pasquali! E voi fate musica dappertutto, dove potete!