Negli ultimi mesi, il mercato degli arranger workstation di media levatura ha assistito al predominio nelle vendite da parte di Korg, grazie ai due modelli Pa1000 e Pa700 che, presentando caratteristiche tecniche derivate dall’ammiraglia Pa4X da una parte e una politica aggressiva di prezzi dall’altra, si sono dimostrati gli autentici killer del mercato 2019. Sinora.
L’annuncio dirompente di questi ultimi giorni potrebbe però aver scombinato i piani di casa Korg, rimescolando le carte in vista di un autunno-inverno piuttosto caldo, grazie all’ingresso prossimo sul mercato di due nuovi protagonisti Yamaha che inaugurano la nuova serie PSR-SX. Questi modelli vanno a sostituire a listino PSR-S775 e PSR-S975, i quali, alla fine, si sono rivelati come una soluzione-ponte di carattere tattico, in attesa che il centro R&D di Yamaha fosse pronto con il rilascio dell’impachettamento di una parte della vasta tecnologia innovativa Genos sul segmento di mezzo.

Diamo quindi il benvenuto a PSR-SX900 e PSR-SX700: grazie all’eredità di Genos, la casa dei tre diapason riduce il gap tecnologico che la metteva in difficoltà davanti ai modelli Korg di pari levatura. Così come sugli arranger Korg da molti anni, anche sui modelli Yamaha, i musicisti potranno (finalmente) avere ora lo schermo touch-screen, il registratore MP3, quattro parti da suonare in tempo reale (Right 1-2-3 + Lower), il reset del tempo durante l’esecuzione di uno Style, il chord looper e una memoria interna generosa che spazia da 1GB a 4GB.
Potrebbe essere un segnale distintivo la presenza di tasti FSB rispetto la leggerezza di Pa700 e Pa1000: il condizionale è d’obbligo perché queste tastiere vanno provate prima di esprimere qualsiasi giudizio di merito.
Sempre a livello di specifiche tecniche, i nuovi modelli Yamaha vantano da 5 a 8 effetti Insert e, come nelle tastierine di primo ingresso, offrono il collegamento audio Bluetooth per utilizzare uno smartphone o un tablet come player. Si segnala la derivazione Genos a livello sonoro, nella User Experience dell’interfaccia video, nella disponibilità della Playlist (addio definitivo a Music Finder) e in molto altro ancora.
Il peso coincide – 11.5kg su entrambi i modelli – e questo è un peccato. Onestamente, mi aspettavo che almeno uno dei due modelli fosse stato ottimizzato al meglio per la massima portabilità.
E’ richiesta un’analisi approfondita per descrivere l’autentico valore della nuova serie PSR-SX. Del resto l’area degli arranger di mezzo potrebbe essere quella dove – sul serio – si gioca il futuro delle tastiere con accompagnamenti.
Prossimamente, su questo blog.
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