Quando negli anni ottanta le tecnologie digitali sono entrate nel mondo dei musicisti, hanno fatto la loro apparizione le prime applicazioni software destinate alla visualizzazione e stampa della partitura (Score). Già i primi sequencer nel mondo Atari, Apple e Windows disponevano già di questa funzionalità. Ora, vuoi perché sin da subito il digitale si è prestato alla produzione musicale su computer basata sui loop piuttosto che sulla stesura sequenziale delle misure sul pentagramma, vuoi perché le conoscenze di base del solfeggio si sono purtroppo rarefatte negli ultimi anni, la pagina digitale dello Score ha perso la propria importanza strategica nei software musicali, con l’eccezione di prodotti dedicati come Sibelius e Finale. Per dovere di cronaca anche le Digital Audio Workstation (Logic Pro, Cubase, Sonar, e così via) includono la funzione Score, ma non mi risulta che questo sia il motivo del successo di questi prodotti. Venendo ora al nostro mondo degli arranger, osserviamo come per anni la visualizzazione di spartiti non sia stata disponibile. Poi, qualcosa è cambiato, soprattutto a seguito dell’introduzione di schermi grafici generosi: ecco infatti che, da un paio di lustri, i migliori arranger propongono di serie lo Score. Continua a leggere
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10 cose utili da saper fare sugli arranger Korg
Chi di voi ha mai avuto un arranger Korg (sin dal mitico i3), sicuramente ha sperimentato un sistema operativo particolarmente ricco di funzioni ma che ha richiesto impegno, pratica, dedizione e tempo per la lettura dei manuali (scritti molto bene, per la cronaca). Non è la stessa situazione in cui potreste trovarvi con arranger di altri costruttori la cui semplicità d’uso è più accessibile (Roland in primis, ma anche Yamaha). Una volta padroneggiata la complessità operativa di Korg, sicuramente potrete ottenere risultati molto brillanti. Del resto il tempo dedicato allo studio e alla pratica non è buttato via invano.
Fatta questa premessa, oggi vorrei condividere con voi un elenco di dieci suggerimenti utili per chi possiede un arranger Korg da poco tempo e quindi sta percorrendo proprio quella propria curva di apprendimento necessaria. In altre parole, vi passo alcuni appunti estesi in questi primi mesi di convivenza con Pa800. Sono consapevole che molti di voi sanno già tutte queste cose, spero tuttavia che questi piccoli aspetti tecnici possano tornare utili a quanti fanno ancora fatica a dominare il proprio ottimo arranger workstation.
1 – Illuminazione e contrasto dello schermo
Per controllare il contrasto dello schermo, non cercate niente di intuitivo. Ahimé, Pa800 non ha nessuna rotellina dedicata. Piuttosto, non pensateci troppo e, premendo il pulsante Menu, agite sulla manopola Dial. E il gioco è fatto.
2 – Display Hold
Per settimane mi sono spazientito quando aprivo gli elenchi di Performance, Suoni o Stili per cercare una risorsa e la Pa800 non mi dava il tempo sufficiente per valutare la scelta: dopo pochi attimi lo schermo infatti ritornava sempre alla funzione precedente. Poi un giorno mi sono imbattuto nella funzione Display Hold e le mie difficoltà sono finite. Ricordatevi di tenere Display Hold sempre attivo per difendervi da questi scherzi del sistema operativo Korg ed evitare che la pagina scompaia mentre selezionate suoni o stili. Continua a leggere
E’ ancora tempo di aggiornamenti software per gli arranger Korg
Sono passate poche settimane dal mio riepilogo generale sugli aggiornamenti software, ed è già necessario ritornare sull’argomento. Venerdì scorso 29 luglio infatti Korg Italy ha chiuso e reso disponibile la versione 2.02 del sistema operativo di Korg Pa800 e Pa2X Pro. Continua a leggere
Arrangiamenti MIDI
Vi siete mai trovati nella situazione in cui il MIDI file della vostra canzone preferita vi suona dannatamente scontato sul vostro arranger? Probabilmente l’avete usato decine di volte e ora non vi dice più nulla di nuovo. E quindi ora avete sì il desiderio di suonare ancora quella canzone, ma la base MIDI risulta così spenta che vi scappa la voglia. Ma, se avete un arranger workstation, non disperate: avete lo strumento giusto per far tornare alla vita qualsiasi MIDI file, anche quello più morto del Mar Morto.
1 Premessa
Le caratteristiche menzionate in questo articolo sono disponibili su quasi tutti i modelli medio-alti degli arranger Yamaha, Roland e Korg. Se per caso non vi ritrovate con queste descrizioni, controllate il manuale della vostra tastiera e troverete le procedure specifiche. Per vs. informazione ho utilizzato come modelli di riferimento la serie PSR e Tyros per Yamaha, la serie E50/E60/E80 per Roland e la seria Pa per Korg.
Mi scuso anticipatamente con i possessori di arranger Ketron, Casio e Orla, non avendo un prodotto a disposizione, mi era difficile verificare la fattibilità. Ma… mai dire mai: chissà, un domani forse. Continua a leggere
Storie di uomini, donne, tirocinanti ed artisti affermati

Sommario
Dietro ognuna di queste storie, c’è una persona. E per ogni persona un aspetto o una caratteristica degli arranger workstation. In altre parole, storie cioè motivi che potrebbero stuzzicare la vostra voglia di suonare una tastiera.
Protagonisti del pianeta arranger:
Storie:
- Giovanni Giuffrida– Catania (2010)
- Marco Santonocito – Torino (2016)
- Dave and Annie – New York (1983)
- Francesco Massa – Reggio Emilia (2012)
- Steve McNally – Hudson (2012)
- Antony Spatola – Catania (2015)
- Forum Ketron – Italia ed altrove (2016)
- Pagina Facebook di Arrangers Italia (2017)
- La mia lista (2018) – My generation
- Eber Dimarti (2018) – Tastieropoli
- In memoria di Giacomo Consentino (2019) – Catania
Altre storie ancora:
- Massimo – Napoli (2010)
- Sconosciuta – Roma (2008)
- Beth, Annie e Robin – Malibu (1997)
- Con un arranger in una casa di riposo e un nugolo di bambini – Torino (2015)
- Scott Bradlee & PostModern Jukebox – Long Island, New York (2015)
- Matteo – Milano (2005)
- Andrea – Firenze (2009)
- Enrico – Torino (2006)
- Diego – Londra (2005)
- Danny Mitchell – Nashville, Tennessee (2015)
- Tutti voi – Ovunque voi siate (2010 e anni a seguire)
A presto!
One Touch Setting (OTS)
One Touch Setting è una potente e comoda funzione che appare su tutti gli arranger sul mercato, sebbene con nomi diversi:
Produttore | Funzione |
Casio | One Touch Preset |
Generalmusic | Single Touch Play |
Korg | Single Touch Setting |
Ketron | – |
Roland | One Touch Program |
Yamaha | One Touch Setting |
Questa funzione, comunque si chiami, semplifica la selezione dei suoni e degli effetti adatti allo stile suonato. Nel caso degli arranger workstation Yamaha, ogni stile può incorporare fino quattro impostazioni di pannello programmate, selezionabili premendo un pulsante. In altre parole, potete associare ad ogni stile quattro configurazioni diverse della vostra tastiera: ognuno dei quattro pulsanti OTS può richiamare automaticamente le impostazioni di pannello più appropriate (numero voce, effetti, eccetera) allo stile selezionato, alla pressione di un singolo pulsante. È un modo rapido per impostare all’istante tutte le impostazioni dell’arranger ed adattarle allo stile con cui si desidera suonare.
- Richiamate uno stile.
- Premete uno dei quattro pulsanti [ONE TOUCH SETTING].
Non solo si richiamano all’istante tutte le impostazioni (voci, effetti, ecc.) adatti allo stile corrente, ma si attivano automaticamente anche ACMP e SYNC.START, per iniziare immediatamente a suonare lo stile. - Appena suonate un accordo con la mano sinistra, parte l’accompagnamento automatico.
- Suonate la melodia con la mano destra ed i vari accordi con la sinistra.
E ora cercate il pulsante [OTS LINK]: se questo è attivo, il vostro arranger attiverà a turno i quattro pulsanti associati alle quattro variazioni dello stile. In altre parole, quando selezionate il [MAIN 1] sarà attiva la configurazione salvata con l’OTS 1; quando selezionate una diversa sezione Main, si attiverà la configurazione relativa allo stesso numero di OTS.
Provate. Comodo, vero?
Confronto tra ammiraglie
Quando ti trovi a mettere sul piatto 2500/3000 Euro o giù di lì per acquistare un arranger workstation, certo puoi avere mille dubbi. E allora chiedi consigli in giro. Frequenti i forum di musicisti e domandi: qual è la tastiera migliore? Lasciatemi dire: questa domanda è sbagliata. Non può avere risposta.
In assoluto la tastiera migliore non esiste. Solo la pubblicità ti fa credere che questo prodotto sia definitivo e che quest’altro sia fondamentale. Sì, certo potrebbe essere vero: ma solo fino a quando non esce il prodotto successivo.
Detto questo, proviamo a confrontare tre ammiraglie, cioè le ultime tre workstation arranger rimaste in produzione sul mercato 2010:
-
Korg PA2 X Pro
-
Yamaha Tyros 3
-
Ketron Audya