Vi siete mai trovati nella situazione in cui il MIDI file della vostra canzone preferita vi suona dannatamente scontato sul vostro arranger? Probabilmente l’avete usato decine di volte e ora non vi dice più nulla di nuovo. E quindi ora avete sì il desiderio di suonare ancora quella canzone, ma la base MIDI risulta così spenta che vi scappa la voglia. Ma, se avete un arranger workstation, non disperate: avete lo strumento giusto per far tornare alla vita qualsiasi MIDI file, anche quello più morto del Mar Morto.
1 Premessa
Le caratteristiche menzionate in questo articolo sono disponibili su quasi tutti i modelli medio-alti degli arranger Yamaha, Roland e Korg. Se per caso non vi ritrovate con queste descrizioni, controllate il manuale della vostra tastiera e troverete le procedure specifiche. Per vs. informazione ho utilizzato come modelli di riferimento la serie PSR e Tyros per Yamaha, la serie E50/E60/E80 per Roland e la seria Pa per Korg.
Mi scuso anticipatamente con i possessori di arranger Ketron, Casio e Orla, non avendo un prodotto a disposizione, mi era difficile verificare la fattibilità. Ma… mai dire mai: chissà, un domani forse.
2 Mettete le tracce in Mute
Da dove cominciare? Dopo aver caricato il MIDI file, il suggerimento classico è quello di disattivare tutte le tracce della canzone. Sono certo che il sequencer del vs. arranger dispone della funzione Mute. Utilizzatela per mettervi nelle condizioni in cui tutte le tracce sono in silenzio: ottima condizione per partire da zero.
Come mettere in Mute le tracce della canzone | |
Yamaha | Se avete un arranger Yamaha, semplicemente premete il pulsante [Channel On/Off] per tutte le tracce che intendete mettere a tacere. |
Roland | Per gli arrangerRoland, premete a lungo [Minus One] e poi selezionate [User] per segnalare che intendete selezionare voi le tracce su cui agire: a questo punto, potete toccare sullo schermo le tracce da 1 a 16.Ovviamente potete aprite la canzone nel sequencer TRK-16: in questo caso vi basta toccare [Mute] dopo aver selezionato le tracce da disattivare. |
Korg | Se avete un arranger Korg e siete nella modalità [Song Play], allora è richiesta la pressione del tasto [Track Select] per visualizzare le tracce 1-8. Quindi premete [Shift] e insieme lo schermo sulle tracce per escludere le prime otto tracce dall’ascolto; il tasto [Track Select] vi consente di accedere alle tracce 1-16 per ripetere l’operazione sulle altre tracce. Prima o poi dovrete aprire nuovamente la canzone nel modo [Sequencer] fatelo pure: la funzione Mute è disponibile con le stesse modalità di cui sopra. |
Una volta aver impostato il Mute su tutte le tracce, cominciate a lavorare su una traccia alla volta: mettete in Playback la canzone e riabilitate le singole tracce. Potrebbe essere interessante conoscere quali voci sono assegnate a ciascun canale. Giusto per non andare a tentativi alla cieca.
In questo tema. è bene precisare le due assunzioni tipiche per la traccia ritmica e per la melodia.
- E’ noto che, di norma, i MIDI file riservano la traccia 10 alle percussioni. Tenete però conto che potrebbe anche non essere l’unica, nel senso che alcune rare basi assegnano anche la traccia 9 ai suoni percussivi aggiuntivi. Se succede, riguarda prevalentemente le basi in formato XG (Yamaha).
- Per quanto riguarda la melodia, abbiamo due regole alternative ma non esclusive: la maggioranza dei MIDI file ha la melodia alla traccia 4 e questo è sicuro per le basi in formato GS (Roland), mentre una minoranza di basi hanno la melodia nella traccia 1 e questo prevale per le basi XG. E poi ci sono le eccezioni: a volte la melodia è nella traccia 16, a volte in una qualsiasi delle altre tracce, esclusa la 10 perché solo un criminale potrebbe immaginare di mettere la melodia sul canale dedicato ai ritmi.
3 Scoprite le voci attribuite alle tracce
Detto questo, vediamo come scoprire quale voce è assegnata alle singole tracce prima di metterle in Playback. Anche qui le cose cambiano in base al produttore di strumenti musicali.
Come scoprire la voce assegnata a ogni traccia | |
Yamaha | In casa Yamaha, premete il pulsante [Mixing Console] più volte fino a quando non vedete le tracce 1-8. Premete il pulsante ancora una volta per osservare le tracce 9-16. A video, potete visualizzare le voci assegnate alle singole tracce. |
Roland | Dopo aver aperto il sequencer con il pulsante [16-Trk Seq.] osservate l’elenco delle tracce e, per ciascuna di esse, la descrizione abbreviata delle voci assegnate. |
Korg | Se invece avete un arranger Korg, nella modalità [Song Play] è sempre richiesta la pressione del tasto [Track Select] per visualizzare le tracce 1-8. Osservate lo schermo per vedere le voci assegnate alle singole tracce. Premete nuovamente [Track Select] per passare alle tracce 9-16. Idem se siete nel modo [Sequencer]. |
4 Cambiate le voci
In pratica, ora sappiamo quali suoni associati alle singole tracce e possiamo verificare che cosa possiamo migliorare tenendo conto delle diversità del sistema operativo di ciascun arranger. Mettete in Playback la vs. base e rimuovete il Mute su una traccia alla volta per sentire bene il suono. Se pensate che si possa fare di meglio, cambiate la voce nel modo che segue. Ovviamente cercate di essere consapevoli di quello che fare: difficilmente un’ocarina può sostituire la traccia del basso o una chitarra elettrica arpeggiare la parte originariamente assegnata ad un trombone.
Come modificare il suono di ogni traccia | |
Yamaha | In casa Yamaha, potete agire direttamente sul [Mixing Console]: ricordate però di memorizzare le nuove impostazioni tramite la funzione [Setup] del [Song Creator] che abbiamo già descritto in un articolo di questo blog.In alternativa potete aprire la funzione [Song Creator] e inserire i comandi di cambio programma nelle singole tracce. Il risultato sono le tre classiche istruzioni MSB, LSB e numero di programma (l’elenco completo è nel documento Data List del vs. arranger). |
Roland | Aprite il sequencer con il pulsante [16-Trk Seq.] e poi passate al [Micro Edit]. Qui potete agire direttamente inserendo la tripletta di cambio programma su ogni singola traccia: Bank Select (MSB o CC0 e LSB o CC32) e il numero di programma (0-127). Per conoscere la tripletta corrispondente di ogni suono, leggetevi il documento Parameter Reference del vs. arranger. |
Korg | Dopo aver aperto la vs. canzone in modalità [Sequencer] anche qui avete due possibilità. La più immediata è toccare sullo schermo l’area [Sound] delle tracce visibili per selezionare una voce diversa. Analogamente agli altri arranger, potete modificare la tripletta di comandi di controllo ricorrendo alla funzionalità [Event Edit].L’elenco dei suoni disponibili e delle relative tripletta è nel manuale originale del vs. arranger. |
Non escludete la possibilità di lasciare le tracce meno efficaci in Mute e non suonarle più. A volte liberare certe canzoni da parti eccessive può contribuire a rendere più incisivo il risultato finale.
5 Chiedete aiuto al vs. arranger
Ovviamente sinora abbiamo parlato di come modificare le singole tracce con cura. A una a una. Per i più pigri fra voi o, meglio, per coloro che “hanno bisogno di un’ispirazione esterna prima di decidersi” (perdonatemi a volte mi divertono i giri di parole), tutti gli arranger permettono di ricorrere ad alcuni automatismi diversi fra di loro. Se avete gusto e non esagerate negli accostamenti impropri, potreste ottenere delle sorprese.
Come rinnovare un MIDI file con l’aiuto del vs. arranger | |
Yamaha | La cosa più bella di un arranger Yamaha è la possibilità di suonare uno stile insieme con una canzone. L’arranger sostituirà le tracce 9-16 con quelle dello stile: quindi prima di cominciare, copiate nelle tracce 1-8 quelle parti della canzone che intendete preservare. Se il MIDI file contiene gli accordi, sarà un gioco da ragazzi; altrimenti suonate dal vivo gli accordi sullo stile selezionate e vi troverete la canzone originale totalmente rinnovata e rinfrescata!Magari scriverò un articolo di questo blog dedicato solo a questa cosa, perché l’argomento da solo richiede maggior spazio. Sappiate che si può fare in modo molto semplice. |
Roland | In casa Roland, è disponibile la funzionalità [Cover]. Prendete una canzone e datela in pasto a un arrangiatore “di genere” e lui vi restituirà la canzone riveduta e corretta secondo i suoi stilemi. Ecco i generi disponibili: Live Band, Pop, A cappella, Dance, Folk, Rock, Orchestra e così via. Anche qui: occhio a non esagerare! |
Korg | Analogamente a quanto visto con Yamaha qui sopra, ma in maniera un pochino più macchinosa, con la funzionalità [Backing Sequence], potete registrare ex novo le parti 9-16 della canzone, ricorrendo ad uno stile del vs. arranger. Magari di questa funzionalità ne parleremo più avanti nel blog, perché è molto utile. |
6 Cambiate il tempo, se volete
Una variabile importante è il tempo. Non tutti i brani si prestano a modificare la scansione del tempo ma, in taluni casi, arrangiare ex novo un vecchio brano può presentare stimoli inattesi accelerando o persino ritardando l’esecuzione. Volete un esempio recente? Nell’album 2011 Dreams, Neil Diamond ha ripreso un suo vecchio successo degli anni ’60 I’m A Believer, noto in Italia grazie alla versione bit Sono bugiarda di Caterina Caselli. Orbene, stavolta Diamond ha rallentato sensibilmente il tempo di esecuzione ottenendo un grandissimo effetto, grazie anche alla semplificazione dell’accompagnamento orginale che oggi torna attuale in formato acustico.
Come cambiare il tempo della canzone | |
Yamaha | Potete modificare il tempo in due modi. Il primo prevede l’uso del pulsante [Tap Tempo]: premetelo ripetutamente rispettando gli intervalli di tempo che rispecchiano quanto cercate. La possibilità alternativa è incrementare/decrementare premendo i pulsanti [+] e [-] di controllo del tempo. |
Roland | Sugli arranger Roland avete a disposizione i pulsanti [Slow] e [Fast] oltre ovviamente al tasto [Tap]. |
Korg | Alla destra dello schermo, utilizzate i controlli [UP/+] e [Down/-] del [Tempo/Value]. In alternativa, potete premere il pulsante [Shift] e, contemporaneamente, ruotate la manopola [Dial]. |
7 Il volume e il Pan di ciascuna traccia
Avendo cambiato alcune voci, sarà necessario aggiustare i volumi e magari anche il Pan Pot, cioè l’orientamento della traccia sul panorama stereofonico. Il bilanciamento dei volumi è essenziale per ottenere una esecuzione musicale equilibrata. Tutte le parti devono avere l’evidenza che serve nel contesto di ciascuna canzone. Né più, né meno. Provate valori diversi e decidete con le vostre orecchie.
Come agire su volumi e Pan | |
Yamaha | Il modo per regolare volumi/Pan è il [Mixing Console]. La modifica dei parametri è molto semplice ed intuitiva. Ricordate di memorizzare i valori modificati a inizio canzone con la funzione [Setup] del [Song Creator] descritta sopra. |
Roland | E’ semplice agire su volumi e PAN sulle tracce di una canzone sugli arranger Roland: basta fare ricorso ai [MakeUp Tools]. |
Korg | Nel [Menu Edit] del modo [Sequencer] avete la possibilità di richiamare le varie operazioni suddivise in pagine diverse secondo controlli omogenei: nella funzione [Mixer Tuning] individuate la pagina [Volumi/PAN]. Toccate poi sullo schermo i cursori per modificare le impostazioni. |
Dettaglio tecnico: è possibile modificare il volume di una traccia più volte nel corso della stessa canzone, tramite l’inserimento di eventi MIDI specifici. Per la cronaca, il controller MIDI del volume è il numero 7, mentre il Pan Pot è regolato dal controller 10.
8 Non dimenticate EQ ed effetti
E’ il momento di approfittare di un’altra grande opportunità per rinnovare la vostra canzone: il ricorso ad EQ ed effetti. Grazie all’equalizzatore potete filtrare le diverse frequenze e modificare il segnale in uscita. Con gli effetti è possibile fare di più: ad esempio con il riverbero potete disegnare dello spazio musicale intorno agli strumenti, con il flanger e il phaser trasformate radicalmente il suono delle chitarre, con il delay aggiungete un po’ di eco e così via.
Come agire su EQ ed effetti | |
Yamaha | Ancora una volta, potete configurare la vostra canzone con il [Mixing Console]. Potete usare i pulsanti delle frecce per modificare gli effetti che sono suddivisi per categoria. Ogni effetto può essere personalizzato nei propri parametri. Anche questo è un argomento molto lungo e, se un giorno ne troveremo il tempo, ci torneremo sopra. |
Roland | Già con i [MakeUp Tools] di cui sopra, si poteva far qualcosa con il Riverbero e il Chorus. Ma con la funzione [Mixer], tutti gli effetti sono a disposizione! |
Korg | Nel [Menu Edit] del modo [Sequencer] avete la possibilità di richiamare le varie funzionalità suddivise in pagine diverse secondo controlli omogenei: [Mixer Tuning], [Effects], [Track Controls]. |
9 Metteteci del vostro
Ma non è ancora finita. Forse avete stabilito di escludere alcune tracce perché troppo abusate nel tempo e volete registrarle ex novo. Oppure semplicemente volete aggiungere una vostra traccia per dare un tocco personale alla base per renderla davvero vostra. Per fare questo occorre passare alla registrazione multi-traccia.
Come registrare una singola traccia | |
Yamaha | Per registrare singole traccia, Yamaha vi rende disponibile il [Song Creator]. Abbiamo già descritto questa procedura nel blog: fate clic qui per i dettagli. |
Roland | Entrate nel modo [16-Trk Seq.] e, dopo aver attivato la traccia interessata, affidatevi alla funzione [Recorder]. |
Korg | Nel modo [Sequencer], premete il tasto [Record] e scegliete [Multitrack Sequencer]. Armate la traccia da registrare, individuate il punto esatto da cui cominciare la registrazione con il parametro [Locate Measure]. Avviate la canzone con [Play] per registrare. L’argomento richiede maggiori informazioni, ma il manuale Korg è fatto molto bene: seguite le istruzioni ivi indicate. |
10 Salvate in modo non distruttivo
Alla fine ricordatevi di salvare la canzone, altrimenti il risultato del vostro lavoro andrà perduto. Un consiglio: se lavorate a più riprese sulla stessa canzone, non ricoprite il salvataggio precedente ma salvate versioni diverse della stessa canzone come se fossero Take diverse. Non sia mai che siete insoddisfatti di una successiva modifica e il precedente salvataggio ha distrutto ogni possibilità di ripristinare la versione antecedente.
Conclusione
Siamo alla fine: vi ho dato diversi suggerimenti. Sicuramente eravate a conoscenza di molte delle cose scritte in questo breve prontuario. Di certo si può fare molto di più: diciamo che vi ho illustrato alcuni suggerimenti di base e questa è solo una base di partenza. Il resto tocca a voi. Buona musica!
ROLAND G-1000… Bella workstation,tempi passati,purtroppo…
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Davide, Roland G-1000 – Avevo provata in una serata quella di un amico. Dieci anni fa forse? Che ricordi!
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Complimenti a Renatus per l’articolo, esaustivo e gradevole. Se posso farei una domanda su un problema che non so come risolvere!
volendo fare delle cover con la Korg PA3X, volevo sapere un paio di cose.
Come si fa a fare un brano il più possibile uguale all’originale? Capisco la soluzione dello scegliere lo style che più si avvicina a quello che si vorrà ottenere e poi modificarlo, ma ci sono dei brani dove una particolare ritmica o linea di basso è vitale per assomigliare al brano vero, e con gli styles presenti non si riesce.
Io pensavo, avendo i file midi dei brani che mi interessano, di poterli utilizzare (solo in parte). La domanda quindi è:
è possibile prendere di un file midi, solo la parte di batteria e/o basso ed ‘infilarla’ in qualche modo in uno style?? Oppure c’è un’ altro metodo, ma quale?
I sequencer li ho trovati difficilissimi da usare, anche se l’arranger (ed il manuale) sono ottimi.
Vi prego di rispondermi, Grazie!
Max
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Grazie Marcello dell’attenzione prestata a questo articolo e per la tua gentile valutazione.
Se vuoi il brano “uguale” all’originale, onestamente la strada migliore è la registrazione multitraccia partendo da zero. Forse potresti sfruttare qualche pattern ritmico presente negli stili. Ma poi sarebbe comunque richiesto parecchio editing con il sequencer.
Se parti da uno stile esistente, sicuramente otterrai comunque un ottimo risultato, di certo valido ed originale, ma difficilmente “uguale” all’originale. A meno che lo stile sia stato creato da Korg “pensando” a quella specifica canzone – in questo senso il SongBook di fabbrica ti potrebbe aiutare per una parte dei titoli ivi presenti (non tutti).
Infine la tua idea di prendere alcune tracce di un MIDI file e di importarle in uno stile è possibile. Secondo me potresti lavorare su un PC o MAC con una DAW MIDI (tipo Cubase, Sonar, Logic e così via) per costruire un SMF con particolari marker (tutto descritto nel manuale) e poi portare il risultato sullo Style Record della Pa3X tramite Import SMF. Potrebbe funzionare.
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Intanto grazie 1000 per la risposta. Si vede che parli con cognizione di causa.
Non voglio fare delle cover esatte, adoro i Rockets, i Kraftwerk, J.M. Jarre, mi basta ‘avvicinarmi’ poi vado di istinto….In effetti ho trovato sul sito Korg proprio un video di Marco Airaghi su come importare un midi in uno style (!) ..più di così… Solo che dà spiegazioni veloci e non troppo accurate. per esempio parla dei marker, cieè di intro, varaition, ending, attribuendogli delle lettere in minuscolo ecc… ma se io voglio prendere una semplicissima base di batteria e una di basso, dall’inizio alla fine senza nessuna variazione nè niente, come devo fare? E comunque ripeto, dice troppe cose in poco tempo, ho provato ma ne ho ricavato che : intanto non si riesce ad esportare le due tracce come dice lui, i comandi di sonar sono ‘grigi’ (non disponibili, quindi ho fatto un semplice salva come midi formato 0, come dice korg, e poi i marker non li ho messi perchè appunto non so che marker mettere ad un rigo di batteria che deve solo iniziare e finire. In ogni caso il mio primo tentativo è finito che importando poi questo file midi nella PA3X in uno style, beh questo non suonava neanche. I canali che ho dato alla batteria erano quelli chiesti da korg, il 10 e per il basso il 9.
So che per chiare che siano queste righe non lo sono abbastanza credo per farti ben capire, ma più di così. Mi permetto di indicarti il link esatto alla korg dove c’è questo video. Se hai voglia e tempo e lo guardi (dura 5 minuti) magari puoi darmi un aiuto ancora più preciso.
Ti ringrazio tantissimo, tra tanti cazzari si vede che sei di un’altra pasta!
Ciao
Marcello
p.s. ho scritto a Marco Airaghi, ma ti risponde quando gli pare a lui ed in tre righe…peccato considerando che questa è la 6 tastiera korg che acquisto dal Poly800 all’M1 poi M3, R3, PA800 E PA3X… quasi tutte ammiraglie!
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Grande Renatus,
Un aiuto che senz’altro mi saprai dare..(veroo?!). Ti chiedo una cosa ‘semplice’ stavolta.
sapresti dirmi come diavolo si fa a cambiare tempo con la korg PA3X (ma credo valga anche per le altre PA)durante un esecuzione? Intendo dire automaticamente, dopo magari una variation o altro. Il mio brano dei Kraftwerk, inizia con tempo a 58, molto lento, dopo un tot di battute passa al doppio. Ovviamente non posso lasciare tutto e regolare la velocità a mano! Ci sarà pure un modo no? io suono tutto ‘live’, senza sequencer, intendo.
Rispondimi, Grazie!
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Ciao Marcello,
scusami se non ti ho risposto subito al messaggio del 9 settembre: se hai il link esatto al video di Airaghi, per favore mandamelo così lo guardo e cerco di interpretare.
I marker servono solo per segnare quando comincia/finisce un pattern (esempio Intro1, Main1, Main2, Break, Ending1 e così via).
Per cambiare tempo al volo di uno stile (senza intervenire manualmente impostando il nuovo tempo) potresti crearti due performance identiche con la sola variazione del tempo. E poi cambiare performance a tempo di esecuzione. Puoi provare.
Grazie,
Renato
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Buongiorno…
mi dite perpiacere come cambio nome ad un user style? grazie…
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Perdono…
la tastiera su cui opero è la KORG micro ARRANGER…grazie
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Grazie lo stesso…ho risolto da me.
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Mi dispiace Musico65 essere arrivato in ritardo. Mi sembra comunque che tu abbia risolto. Bene.
In futuro, se hai altri dubbi simili e non trovi una risposta in tempo, potresti inoltrare il tuo quesito al forum di http://www.supportimusicali.it dove molti amici (esperti di arranger) possono darti un aiuto e risponderti con maggiore celerità. Grazie del tempo che hai speso a leggere questo blog. Saluti,
Renato
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Ciao, vorrei aggiungere/sostituire ad un midi file esistente una o più tracce ritmiche utilizzando gli style. Ho una korg pa900, ho letto che in qualche modo è possibile utilizzando la funzione di backing sequence.
A naso, penso che dovrei preservare le tracce del midi sui canali 1-8 e registrare in real time attraverso apposita funzione. Sul tuo blog da qualche parte posso trovare la procedura completa?
Grazie
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Ho descritto la procedura da te richiesta per gli arranger Yamaha https://tastiere.wordpress.com/2013/08/06/come-modernizzare-i-vecchi-midi-file-con-un-arranger-yamaha/
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salve, avrei un problema se qualcuno di voi mi potesse aiutare….grazie.
ecco ho una tyros 1 e un yamaha qy 700 e tramite le uscite e entrate MIDI li vorrei connettere insieme……ma fra di loro non connettono e non comunicano…ho letto su entrambi i manuali le procedure ma nessuno dei due vuole comunicare…..non capisco il perche’….sia le uscite che le entrate midi funzionano entrambi solo che non comunicano tra di loro in MIDI…..forse c’e’ qualche procedura diversa da fare……grazie
se qualcuno mi vuole inviare la procedura giusta in cartaceo o pdf…..a email.: hirodue@email.it (pino)
grazie
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Ho visto che QY700 ha un dual MIDI. Il problema forse è lì.
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Salve, ho capito che il problema dovrebbe essere il dual MIDI, sì ma come si dovrebbe impostare? Ho visto molti video o tutor che connettono questo strumento (QY 700) in MIDI e funziona. Ma ancora non riesco a farli funzionare insieme: li ho connessi in base alle istruzioni, ma niente…
Ma il Dual MIDI che problema ha? Come si deve connettere il tutto?
Grazie.
N.B. Ho visto che in molti hanno lo stesso mio strumento connesso in MIDI perciò non credo che ci sia tutto questo problema di interfaccia, forse solo di connessione (cioè dei parametri giusti da immettere). Ancora grazie. Non c’è nessuno che mi può aiutare?
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