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Tastiere arranger – Parte VIII

I miei scritti su SM Strumenti Musicali

Rassegne:

Korg Pa5X – Focus
Yamaha PSR-E473 – La mia recensione
Dexibell XMURE: arranger per tastieristi e chitarristi
Tastiere usate: sapete sceglierle?
Idee regalo per tastieristi arranger
Regalare una tastiera nel 2021
Yamaha PSS-A50: la compatta che piace ai musicisti
Yamaha DGX-670: pianoforte moderno e versatile
Nuovo arranger? Pensate in grande!
Yamaha PSR-SX600 – La mia recensione
Korg i3 – La mia recensione
Yamaha PSR-EW310 e PSR-E373: Super Articulation per tutti
Focus su Yamaha PSR-SX600
Supporti Ketroniani Gold
Suonare un arranger al giorno d’oggi
Style Making: il corso per Yamaha Genos e PSR-SX
Pianoforti arranger 2020 – Seconda edizione
Yamaha PSR-SX900 – La mia recensione
Roland Go:Keys sotto lente di ingrandimento
Yamaha Genos: la mia recensione, prima parteseconda parte
Ketron SD90focusla mia recensione
Reportage Dexibell

I miei scritti su Audiofader

Yamaha Greetings from Italy: la mia recensione
Yamaha PSR-S970 e PSR-S770: la mia recensione
Roland E-A7: la mia recensione
Pianoforti arranger 2017 (pagine all’interno dello speciale “Pianoforti digitali”) – Prima edizione

I miei scritti su MusicOff

La tastiera portatile per tutte le tasche
Workstation arranger low cost
Consigli per gli acquisti di fine anno – parte I, parte II

PSR-S970/S770: il test pubblicato su AudioFader

AudioFader pubblica il test di Yamaha PSR-S970 e PSR-S770

Con colpevole ritardo, vi segnalo soltanto ora che è stato pubblicato da tempo il test di PSR-S970/S770 firmato dal sottoscritto per i titoli di AudioFader. Lo so, lo so, abbiamo tutti nella testa il recente annuncio di Yamaha Genos e il fatto di prestare attenzione a due modelli che sono a listino da un paio d’anni potrebbe apparire ad alcuni un po’ datato. In realtà è vero il contrario. A mio parere.

Primo, perché questi due arranger rappresentano ancora il meglio dell’esperienza Yamaha nel segmento medio della categoria.

Secondo, perché non tutti hanno un portafoglio che gli consenta di balzare ai 3500 Euro di Tyros 5 o 4200 Euro di Genos: il prezzo odierno di PSR-S970 e PSR-S770 si trova intorno ai 1480 Euro e 990 Euro, rispettivamente.

Terzo, perché questi due modelli resteranno a listino ancora a lungo e non è ancora dato sapere quando usciranno i successori (ci vorrà ancora molto tempo).

Quarto, perché questo articolo è un test approfondito: non troverete soltanto la descrizione tecnica del prodotto, ma anche la valutazione accurata e i risultati dettagliate delle mie prove, dopo aver collaudato questi arranger di persona per alcuni mesi.

In ultimo, perché AudioFader è una testata importante, con una personalità editoriale che non ha eguali sul mondo del giornalismo tecnico-musicale in Italia: ogni informazione è verificata, esperta e approfondita.

In breve, la lettura è consigliata a tutti gli appassionati di arranger. Ricordo che è necessario registrarsi (gratuitamente) per leggere questo o gli altri articoli presenti sul sito.

Eccovi l’incipit dell’articolo, come un piccolo assaggio.

Il catalogo delle workstation arranger Yamaha è storicamente ricco di proposte per qualsiasi budget che, grazie a regolari aggiornamenti e l’introduzione di nuovi concetti tecnologici, mantiene una solida posizione di leader del settore.
In questo test mi sono voluto concentrare su due modelli di questa serie quali la PSR-S970, un leone ruggente che ha ereditato in sé molta della qualità tipica della serie di grado superiore Tyros, e la sorellina PSR-S770 sprovvista dell’armonizzatore vocale e di altri caratteristiche accessorie ma situata in una stuzzicante posizione per qualità-prezzo. Questi due ultimi modelli della serie sono in vendita dal 2015: non sono in effetti una novità dell’ultima ora, ma ancora oggi vale la pena approfondire la conoscenza di questi prodotti.

Il test dell’Expansion Pack: Greetings from Italy (per Tyros 5 e PSR-S970/S770)

Sono certo che molti di voi ricordano bene il pack Greetings from Italy per Yamaha Tyros e PSR-S970/S770, soprattutto dopo che, nel maggio scorso, Michele Mucciacito, Mauro Di Ruscio e Danilo Donzella ci avevano raccontato la genesi e le caratteristiche di questa preziosa raccolta di stili e suoni.

Ora, per quanti suonano liscio e musica tradizionale italiana, segnalo che la recensione dettagliata e i risultati del mio test su questo Expansion Pack sono disponibili sul portale AudioFader: potete leggere il testo completo previa registrazione gratuita. La descrizione dettagliata, la valutazione tecnica e le impressioni d’uso: è tutto scritto e qui disponibile.

Ecco qui per voi, una pillola di assaggio dell’articolo, per stuzzicare la vostra curiosità e invitarvi alla lettura integrale su AudioFader.

È risaputo che gli arranger Yamaha, finora, non avevano mai avuto a disposizione sufficienti frecce per colpire la clientela propensa a suonare con continuità il repertorio tradizionale italiano. Del resto, le serie Tyros e PSR-S sono il risultato di una progettazione pensata a livello internazionale e, nel tempo, questo punto di forza non era stato affiancato seriamente da progetti diversi e specifici per il mercato italiano. Ora però la musica è cambiata: con il recente lancio del pack Greetings from Italy, Yamaha va a coprire questo vuoto e concede ai propri arranger di ultima generazione la possibilità di fare centro anche qui, attraendo l’attenzione dei musicisti che suonano abitualmente dal vivo nelle balere e nelle feste di piazza.

Continuate la lettura dell’articolo con l’intero test qui.

Roland E-A7, la mia recensione (su AudioFader)

Prosegue la mia collaborazione con AudioFader con la recensione di Roland E-A7, un qualcosa che avevo in serbo da tempo, dopo aver già scritto un breve commento su questo arranger in occasione del suo lancio commerciale.

Ora potete leggere il mio test completo: previa registrazione gratuita, tutto il testo è disponibile sulla piattaforma AudioFader dedicata alla produzione musicale e all’audio professionale.

E-A7 è un prodotto sul mercato dalla fine del 2015 e che sinora è stato abbastanza trascurato dai media di settore. Era giunto quindi il momento di colmare la lacuna con questo articolo approfondito e ricco di dettagli. Spero possiate apprezzarne la descrizione, i contenuti e la valutazione.

Ecco qui per voi l’incipit, una pillola di assaggio, giusto per stuzzicare la vostra curiosità e invitarvi alla lettura completa su AudioFader.

La lunga cavalcata di arranger Roland “Made in Italy” è terminata in gloria con gli ultimi modelli della serie BK. Con la E-A7, Roland intende aprire un capitolo nuovo che strizza l’occhio al mercato asiatico, senza rinunciare a sfruttare il patrimonio tecnologico sviluppato in Italia. Il desiderio di sapere è forte: esaminiamo insieme allora il primo arranger Roland prodotto a seguito di questo mutamento.

La E-A7 è un arranger compatto e leggero, con altoparlanti di bordo. La prima impressione è confortante grazie all’aspetto moderno, in linea con le recenti linee estetiche Roland, mentre il peso di soli otto chilogrammi e le dimensioni fanno subito venir voglia di caricarla in auto per andare a suonare da qualche parte, ovunque ci sia una presa di rete a cui collegarsi.

(Continua su AudioFader)

MusikMesse 2017: panorama sullo stato dell’arte degli arranger

MusikMesse 2017 a Francoforte (Germania) – Tutte le foto in questo articolo sono di Mario Jr Restagno

L‘appuntamento principale dell’anno per gli arranger

Chiusi i cancelli del MusikMesse 2017 e completata la rassegna degli espositori di arranger, è giunto il momento di tirare le somme anche in questo blog. Dal punto di vista della partecipazione del pubblico, ascoltando gli espositori e gli addetti ai lavori, esce un quadro che possiamo descrivere con il termine “decrescita” rispetto gli anni passati. C’è stato un tempo in cui il MusikMesse era l’appuntamento mondiale più importante nell’anno per i produttori di strumenti musicali. Poi, con il trasferimento delle produzioni in Asia e con la scomparsa di molti marchi europei blasonati, questa fiera si è trasformata in un evento regionale a favore del Winter NAMM americano. Altre riflessioni andrebbero poi fatte sulla diversa importanza che possono assumere le fiere tradizionali ai tempi di Internet.

Tuttavia, per quanto concerne l’argomento principe di tastiere.wordpress.com, sappiamo che la realtà degli arranger prende vita fondamentalmente in Europa. E quindi per noi, la fiera di Francoforte resta ancora l’appuntamento principale per fare il punto sullo stato dell’arte di questo comparto produttivo di strumenti musicali, dopo un anno di totale assenza di nuove proposte da parte di chicchessia.

In sintesi, ripercorriamo insieme le novità più rilevanti.

Marcello Colò di Ketron suona SD9

Ketron

Per i musicisti più esigenti, SD9 è il prodotto arranger da seguire al momento. Contiene il Launch Pad, una modalità innovativa di fare musica dal vivo e in studio che permette di integrare con semplicità audio, MIDI, stili e tutte le risorse della macchina. Osservare un’azienda che investe e propone nuove tecnologie è sempre un buon segno di vitalità: chissà che Ketron non riesca a fare il botto sul mercato a livello internazionale. Per fare questo passo, servirà investire molto sulla comunicazione: vedremo in questo senso se l’azienda di Ancona saprà far fruttare questa ghiotta occasione.

Lo stand Dexibell

Dexibell

Per gli amanti del genere arranger, Dexibell ha in serbo l’arranger del domani. Non sarei sorpreso se XMURE diventasse la porta del futuro per gli appassionati degli accompagnamenti automatici. Questa applicazione permette di suonare alla vecchia maniera su un hardware specifico (i pianoforti digitali VIVO) ma allo stesso tempo sull’hardware di qualsiasi prodotto della concorrenza o su un tablet o iPhone. Insomma l’arranger è diventato “mobile” e questa scommessa potrebbe avere davvero un luminoso destino: molto dipenderà dalla vastità del repertorio di stili che saranno messi a disposizione dei musicisti.

Orla

Luca Serenelli di Orla suona Grand 500

Per chi suona i pianoforti digitali con arranger, la novità in fiera si trovava presso lo stand Orla, dove è avvenuto il lancio di Grand 500. L’azienda di Recanati ha investito molto per rinnovare il parco suoni e il proprio repertorio di stili per arranger. Ora le risorse di sistema e l’usabilità cominciano ad essere valori interessanti e questo pianoforte codino molto elegante potrebbe accrescere la clientela dello storico produttore di strumenti musicali.

Ralph Maten di Casio suona MZ-X500

Casio

Abbiamo visto all’opera MZ-X500 e siamo rimasti favorevolmente impressionati dalla potenza sonora di uscita di questa macchina Casio. Finora gli arranger di questa casa erano rimasti sempre confinati nel circolo del puro divertimento. Stavolta invece abbiamo un prodotto con un valido arsenale sonoro e che, a fronte di un importante ridimensionamento dei prezzi, potrebbe far gola ad una nuova categoria di musicisti, forse più vicini al mondo dei DJ che a quello dei tipici tastieristi. Questi ultimi avrebbero bisogno di un repertorio di stili preset più vasto e qualche suono di strumenti acustici in più. Chissà che Casio non lo faccia succedere un domani.

Kawai

Nessuna novità, ma una conferma per i pianoforti digitali arranger di casa Kawai: con ES8 abbiamo a disposizione un buono strumento realizzato da una delle case più importanti al mondo nello specifico del pianoforte.

Korg

Nessuna novità arranger per Korg che ha delegato la propria presenza al distributore nazionale tedesco, esponendo in fiera Pa4X Pro Musikant e Pa900. Personalmente non sarei sorpreso di vedere nei prossimi mesi qualche movimento nell’ambito della serie Pa (Professional Arranger).

Danilo Donzella di Yamaha suona PSR-EW300

Yamaha

Concludiamo con i più grandi, con Yamaha. La casa giapponese ci ha abituato a seminare sempre qualcosa in ogni fiera. La vastità di modelli a catalogo viene alimentata dalla varietà di prodotti che sembrano essere cuciti su misura per ogni tipo di esigenza. Stavolta le novità erano solo nel settore delle tastierine: se da una parte PSR-E263 e PRS-E363 erano già state annunciate al Winter NAMM lo scorso gennaio, dall’altra PSR-EW300 è un’autentica novità. Il mercato di questo segmento di prodotti funziona sempre e Yamaha ha una marcia in più rispetto tutta la concorrenza: anno dopo anno, sta rivestendo questi prodotti di suoni di ottima qualità e derivati dai modelli superiori. A prezzi molto bassi, è possibile oggi portarsi a casa uno strumento portatile che suona davvero bene, cosa impensabile fino a qualche anno fa.
A Yamaha spetta il merito poi di aver portato in fiera uno strumento davvero nuovo: ha inventato Venova nato dalla metamorfosi di un sax tenore in uno strumento leggero e poco impegnativo che potrebbe trovare spazio nelle scuole. Non potrà sostituire il classico flautino, ma diventare uno strumento economico e cool da suonare in ogni dove.

E gli assenti?

Onestamente, mi sarei aspettato di trovare Wersi e Deebach: non eravamo forse in Germania? Non li ho trovati e ci sono rimasto un po’ male. Ma la grande assenza più rumorosa è quella di Roland. Questa volta Roland non si è assentata solo dagli arranger, si è eclissata del tutto. Non l’abbiamo vista in fiera. A dire il vero, queste defezioni non sono un sintomo negativo in sé: potrebbe essere il segnale che è giunto il momento di serrare le fila, concentrando gli investimenti su altro rispetto le fiere. Nonostante tutto, vogliamo essere fiduciosi.

E alla fine…

Raccontarvi il MusikMesse 2017 è stata una bella avventura. Non mi era mai capitato di scrivere due articoli al giorno per quattro giorni di fila. UNA FATICACCIA, credetemi!
Ringrazio i compagni che hanno condiviso con me questa impresa. Mario Jr Restagno che ha scattato le foto per il blog (se non fosse stato per lui avrei anche corso il rischio di perdermi lo stand Korg visto che era defilato rispetto il padiglione principale) e Riccardo Gerbi che mi ha introdotto in tutte le dinamiche di questo evento a lui famigliare da diversi anni: l’ho visto all’opera nella registrazione di numerosi filmati video in uscita sul canale YouTube di AudioFader e ve ne consiglio la visione. A proposito di AudioFader… tornate in questo blog e presto ve ne racconterò delle belle.

Grazie a tutti voi cari lettori per l’attenzione rivolta a questo blog: il contatore di clic in questi giorni sembra essere impazzito.  La vostra cortesia nella lettura è il motore che continua a spingermi e a farmi tornare qui e a pubblicare qualcosa di nuovo. Solo per voi.

E ora relax per tutti: arrivano finalmente le vacanze pasquali! E voi fate musica dappertutto, dove potete!

 

 

Dietro le quinte dello speciale “Pianoforti digitali” di AudioFader

AudioFader è una rivista web il cui editore è Quine Business Publisher

Cari amici lettori di Tastiere Arranger, oggi condivido con voi il racconto di quanto io e Riccardo Gerbi abbiamo combinato insieme nei mesi scorsi. Il risultato della nostra fatica partecipata è lo Speciale pianoforti digitali da pochi giorni pubblicato su AudioFader. A dire il vero, Riccardo in primis ha realizzato un’opera monumentale, una guida ragionata all’acquisto la cui lettura è accessibile a tutti gratuitamente: è richiesta soltanto la registrazione al sito. Da parte mia, sono felice di aver potuto dare una mano per la scrittura di una parte dello speciale: da pagina 15 a pagina 21 troverete il capitolo da me esteso e dedicato ai (UDITE! UDITE!) pianoforti digitali con arranger. Credo che potrà essere molto interessante per voi lettori di questo blog.

Re’: Eccoci, Riccardo.

RG: Ciao Renato.

Re’: Vorrei raccontare qui delle giornate e delle notti passate a lavorare distanti ma vicini per lo speciale dedicato ai pianoforti digitali di AudioFader. Ma non so da che parte cominciare. A ripensarci ora, mi vengono in mente ore interminabili passate a scrivere, a confrontarsi al telefono, a scambiare email con infiniti rimbalzi; e poi le conferenze web continuamente interrotte da linee Internet zoppicanti, con correzioni cicliche dello stesso testo per giorni. E poi quanto tempo passato alla lettura per documentarsi, alla verifica puntuale di tutte le schede tecniche, i contatti con le case produttrici per la conferma dei dati e delle impressioni, le visite nei negozi di strumenti musicali per provare gli strumenti. Ricordavo il mio file di Word che cresceva incessantemente: tu suggerivi dei ritocchi, io correggevo, poi arrivava Luca Pilla che in una frazione di secondo cassava una buona parte del testo, ci chiedeva di migliorare ancora e dovevamo riscrivere intere parti da capo. Che faticaccia! Ma, alla fine, ammettiamolo: siamo soddisfatti di questo lavoro vero?

RG: Redigere una speciale di questo tipo è sempre molto appassionante, perché frutto di un lavoro in team, per fornire al lettore un’informazione più completa e dettagliata; nello specifico, effettivamente è stato un lavoro piuttosto importante, e stilare tutte le tabelle con marchi e modelli suddivisi per fasce di prezzo ha richiesto parecchio tempo e pazienza, però sono soddisfatto del lavoro svolto, perché abbiamo realizzato un vademecum sul pianoforte digitale valido sia per chi è alla ricerca di una guida all’acquisto, sia per l’appassionato che vuole semplicemente saperne di più.

Re’: La parte del leone è tutta tua Riccardo. Sei tu la grande anima di questo lavoro importante e che – non ho timore a dirlo – farà giurisprudenza per anni, a favore di quanti cercano un compendio completo sui pianoforti digitali ed aggiornato ai nostri tempi. Ma i lettori di questo blog devono anche sapere che Luca Pilla e tu Riccardo avete dato fiducia al sottoscritto, coinvolgendomi e chiedendomi di contribuire nella stesura della parte dedicata ai pianoforti arranger. Colgo l’occasione per ringraziarvi. Lo stato di salute della nicchia di mercato degli arranger non è poi così malandato come alcuni malpensanti sostengono.

RG: Assolutamente, anzi: il pianoforte digitale casalingo dotato di arranger mantiene la sua piccola fetta di mercato. Si tratta di uno strumento che ha nella versatilità il suo punto forte: utile ai figli per studiare e ai genitori per divertirsi o intrattenere gli amici nel tempo libero, gli studi compiuti in tempi recenti sul design hanno trasformato lo strumento anche in un elegante complemento di arredo per qualsiasi ambito domestico, e come ben sai nello specifico anche l’occhio vuole la sua parte… Io spero che i vari attori di questo mercato mantengano un supporto software adeguato per questi strumenti, perché style sempre aggiornati alle ultime hit musicali sono “benzina” preziosa per alimentare la sezione arranger di questi strumenti.

Re’: Riccardo, io trovo che questa iniziativa editoriale sia una bomba. Dopo aver passato anni della mia gioventù a leggere Faremusica e Strumenti Musicali, mi è sembrato straordinario aver avuto l’occasione di fare parte di una squadra che intende ridare vita ad un’esperienza giornalistica che purtroppo non ha più tanti attori sul mercato. Con la pubblicazione di questo speciale, AudioFader propone a tutti la bellezza di poter leggere un’ampia rassegna di prodotti e un approfondimento tecnico di numerosi strumenti musicali, utile per tutti i musicisti. Dobbiamo essere ottimisti, credo che questo sia solo l’inizio. Non ti senti emozionato anche tu?

RG: La scomparsa di riviste storiche come appunto Strumenti Musicali – con cui ho collaborato per oltre dieci anni – ha creato un vuoto nell’informazione di questo settore, e se nei forum dedicati le informazioni vanno sempre prese “con le pinze”, conto sulle dita di una mano su Internet i siti o i blog attendibili in termini di informazioni (tra cui il tuo…). Con il progetto AudioFader, Luca ha voluto riunire una serie di “penne storiche” del panorama italiano per quanto concerne gli strumenti musicali e l’audio Pro, per dare sul web un punto di riferimento autorevole per il settore: questi sono i motivi che mi hanno spinto ad aderire con entusiasmo all’iniziativa, e in seguito di coinvolgerti per proseguire a scrivere della nostra passione.

Re’: Dall’indagine e dall’ampio confronto di tutti i prodotti, lo stato dell’arte dei pianoforti digitali che emerge è piuttosto ricco. Non trovi? Ci sono numerosi aspetti musicali e tecnologici vincenti in questi ultimi anni.

RG: Assolutamente. E uno speciale come quello che abbiamo redatto ti consente di fermarti un attimo e riflettere sui progressi tecnologici raggiunti: avresti mai immaginato dieci anni fa che uno strumento dagli alti contenuti tecnologici fosse proposto oggi a un prezzo inferiore ai 500 Euro? Ogni elemento dello strumento è stato costantemente affinato, per restituire al pianista un feeling sempre più vicino alla controparte acustica; nel frattempo, la miniaturizzazione ha consentito di realizzare strumenti dal piccolo ingombro e un peso complessivo che – per quanto riguarda i modelli portatili – oggi si aggira intorno ai 12 chili; per chi non lo sapesse, un pianoforte digitale portatile nel 2001 pesava mediamente sui 25/30 chilogrammi, un bel traguardo! Come già detto in precedenza, anche i recenti studi di design hanno dato un’ulteriore spinta al mercato, che a differenza di altre categorie di strumenti musicali non ha sofferto del recente periodo di crisi.

Re’: E ora… quale sarà la prossima storia che potremo raccontare su AudioFader?

RG: Fino a quando le nostre telefonate manterranno una durata media di due ore, di storie ne avremo da raccontare! Scherzi a parte, posso anticipare che – per quanto riguarda lo speciale di AudioFader dedicato ai pianoforti digitali – avrà una cadenza annuale, così da “rinfrescare” tabelle e capitoli con i nuovi modelli e i vari progressi tecnologici raggiunti negli ultimi 12 mesi. Come ben sai, dei progetti futuri non possiamo parlarne adesso, ma qualcosa “bolle in pentola”, e chissà che al prossimo MusikMesse non si possa annunciarlo insieme…

Re’: Mi rivolgo ai lettori del blog e mi ripeto: la lettura dello speciale pianoforti digitali è gratuita. Registratevi su AudioFader e scaricate direttamente il file PDF. Abbiamo lavorato molto, ora saremmo felici di essere ripagati con il valore prezioso e altrettanto gratuito della vostra gradita attenzione. Ci contiamo!

RG: Oltretutto, all’interno di AudioFader potete trovare test e focus sui vari pianoforti digitali e tastiere arranger adesso in commercio, supportati da video che “sforno” quotidianamente: se iscriversi non costa nulla, rinunciare a questi contenuti è un delitto… Ai lettori ricordo infine che il vostro feedback è per noi importante, quindi scriveteci qui nel blog, sul sito internet di AudioFader, oppure sui nostri profili sparsi tra i vari Social Network, anche solo per un semplice consiglio: siete la benzina che alimenta la nostra passione, non dimenticatelo!

Re’: Un grazie sincero.

Lo speciale dedicato ai pianoforti con arranger comincia così: leggete il resto su AudioFader.com

Lo speciale dedicato ai pianoforti con arranger comincia così: leggete il resto su AudioFader.com