Roland E-A7, la mia recensione (su AudioFader)

Prosegue la mia collaborazione con AudioFader con la recensione di Roland E-A7, un qualcosa che avevo in serbo da tempo, dopo aver già scritto un breve commento su questo arranger in occasione del suo lancio commerciale.

Ora potete leggere il mio test completo: previa registrazione gratuita, tutto il testo è disponibile sulla piattaforma AudioFader dedicata alla produzione musicale e all’audio professionale.

E-A7 è un prodotto sul mercato dalla fine del 2015 e che sinora è stato abbastanza trascurato dai media di settore. Era giunto quindi il momento di colmare la lacuna con questo articolo approfondito e ricco di dettagli. Spero possiate apprezzarne la descrizione, i contenuti e la valutazione.

Ecco qui per voi l’incipit, una pillola di assaggio, giusto per stuzzicare la vostra curiosità e invitarvi alla lettura completa su AudioFader.

La lunga cavalcata di arranger Roland “Made in Italy” è terminata in gloria con gli ultimi modelli della serie BK. Con la E-A7, Roland intende aprire un capitolo nuovo che strizza l’occhio al mercato asiatico, senza rinunciare a sfruttare il patrimonio tecnologico sviluppato in Italia. Il desiderio di sapere è forte: esaminiamo insieme allora il primo arranger Roland prodotto a seguito di questo mutamento.

La E-A7 è un arranger compatto e leggero, con altoparlanti di bordo. La prima impressione è confortante grazie all’aspetto moderno, in linea con le recenti linee estetiche Roland, mentre il peso di soli otto chilogrammi e le dimensioni fanno subito venir voglia di caricarla in auto per andare a suonare da qualche parte, ovunque ci sia una presa di rete a cui collegarsi.

(Continua su AudioFader)

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