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PSR-S970/S770: il test pubblicato su AudioFader

AudioFader pubblica il test di Yamaha PSR-S970 e PSR-S770

Con colpevole ritardo, vi segnalo soltanto ora che è stato pubblicato da tempo il test di PSR-S970/S770 firmato dal sottoscritto per i titoli di AudioFader. Lo so, lo so, abbiamo tutti nella testa il recente annuncio di Yamaha Genos e il fatto di prestare attenzione a due modelli che sono a listino da un paio d’anni potrebbe apparire ad alcuni un po’ datato. In realtà è vero il contrario. A mio parere.

Primo, perché questi due arranger rappresentano ancora il meglio dell’esperienza Yamaha nel segmento medio della categoria.

Secondo, perché non tutti hanno un portafoglio che gli consenta di balzare ai 3500 Euro di Tyros 5 o 4200 Euro di Genos: il prezzo odierno di PSR-S970 e PSR-S770 si trova intorno ai 1480 Euro e 990 Euro, rispettivamente.

Terzo, perché questi due modelli resteranno a listino ancora a lungo e non è ancora dato sapere quando usciranno i successori (ci vorrà ancora molto tempo).

Quarto, perché questo articolo è un test approfondito: non troverete soltanto la descrizione tecnica del prodotto, ma anche la valutazione accurata e i risultati dettagliate delle mie prove, dopo aver collaudato questi arranger di persona per alcuni mesi.

In ultimo, perché AudioFader è una testata importante, con una personalità editoriale che non ha eguali sul mondo del giornalismo tecnico-musicale in Italia: ogni informazione è verificata, esperta e approfondita.

In breve, la lettura è consigliata a tutti gli appassionati di arranger. Ricordo che è necessario registrarsi (gratuitamente) per leggere questo o gli altri articoli presenti sul sito.

Eccovi l’incipit dell’articolo, come un piccolo assaggio.

Il catalogo delle workstation arranger Yamaha è storicamente ricco di proposte per qualsiasi budget che, grazie a regolari aggiornamenti e l’introduzione di nuovi concetti tecnologici, mantiene una solida posizione di leader del settore.
In questo test mi sono voluto concentrare su due modelli di questa serie quali la PSR-S970, un leone ruggente che ha ereditato in sé molta della qualità tipica della serie di grado superiore Tyros, e la sorellina PSR-S770 sprovvista dell’armonizzatore vocale e di altri caratteristiche accessorie ma situata in una stuzzicante posizione per qualità-prezzo. Questi due ultimi modelli della serie sono in vendita dal 2015: non sono in effetti una novità dell’ultima ora, ma ancora oggi vale la pena approfondire la conoscenza di questi prodotti.

Style Setting per un arranger Yamaha (PSR-S e Tyros)

Quanti di voi suonano da tempo un arranger Yamaha e non sono mai entrati nella pagina generale di configurazione Style Setting? Forse non tutti sanno come adattare il comportamento della sezione arranger alle proprie esigenze personali. Oggi, scorriamo insieme una carrellata su quali parametri di personalizzazione siano disponibili su PSR-S e Tyros. Tenete a mente che questi valori hanno efficacia su tutti gli stili di accompagnamento che vorrete suonare: una modifica effettuata in questa pagina di configurazione vale anche dopo aver spento e riacceso lo strumento. Per modificare nuovamente queste impostazioni, sarà necessario ritornare nella pagina di Style Setting.

Come ci si arriva? È semplice. Premete il pulsante Function e, nel Menu 1 che vi appare, attivate Style Setting agendo sul pulsante G, alla destra del pannello. Utilizzate i pulsanti B e C sulla sinistra dello schermo per stabilire quale gruppo di parametri intendete cambiare.

Style Setting

OTS Link Timing: quando deve entrare in azione la voce assegnata al Main successivo?

Questo parametro stabilisce quando debbano entrare in vigore i timbri assegnati a una delle quattro memoria OTS per le voci da suonare da tastiera (Right1, Right2, eventuale Right3 e Left) in ciascuno stile.

  • Il valore Real Time modifica le voci nel momento esatto in cui selezionate la variazione Main successiva.
  • Il valore Next Bar ritarda l’operazione alla misura successiva.

Personalmente non ho mai avuto dubbi, nemmeno un istante: il valore Real Time è quello che serve nella maggioranza assoluta dei casi. Immaginate quante volte le note della traccia della melodia iniziano il canto nella misura precedente a quella effettiva. Anche solo per una nota quinta d’appoggio che vi fa entrare sulla dominante o sulla terza ad inizio della misura successiva per la nuova strofa o il ritornello che segue. In questi casi, il timbro da suonare è quello associato alla variazione Main successiva, onde evitare effetti cacofonici, il vostro valore è Real Time. A meno che il vostro repertorio sia rigoroso e molto classico con una separazione scrupolosa delle voci per misura ma – in questo momento – non mi sovviene niente del genere. A qualcuno di voi?

Stop ACMP: quando suonate gli accordi con la mano sinistra e lo stile non è in riproduzione

Qui stabiliamo cosa succede quando suonate gli accordi e lo stile è fermo:

  • Off: potete suonare quanto volete, non suona nulla. Potrebbe servire ma raramente: quando volete che gli accordi sono riconosciuti ma non utilizzati internamente, magari per essere inviati via MIDI o per essere registrati nel Song Creator.
  • Style: se suonate gli accordi, questi saranno espressi con i timbri assegnati alle tracce dello stile Bass e Pad. Quando cambiate lo stile, anche i timbri cambiano.
  • Fixed: come sopra ma i suoni Bass e Pad non cambiano quando cambiate lo stile.

Dynamics Control: le tracce dello stile rispondono in modo dinamico

Questo parametro è molto interessante: la dinamica è la risposta al tocco di un tasto: più suonate con forza e più forte sarà il suono. Come su un pianoforte acustico.

Se questo parametro è Off, non c’è dinamica sulle tracce di accompagnamento. Potete suonare forte o piano, il volume di uscita dello stile non cambia. Potete aumentare la gamma di dinamica di azione gradualmente: con Narrow la variazione è minima, aumenta con Medium e raggiunge il valore massimo con Wide. Provare per credere.

Fate attenzione: questo parametro agisce solo sulle tracce di accompagnamento dello stile e non sulle voci suonate dal vivo (Right1-2-3 e Left).

Synchro Stop Window: come avviare o fermare uno stile semplicemente suonando

Questa proprietà di sistema indica per quanto tempo potete suonare un accordo prima che la funzione di Synchro Stop sia disabilitata automaticamente. Quando il pulsante Sync Stop è attivo e questo parametro è impostato su un valore diverso da Off, allora la vostra esecuzione disattiva il Synchro Stop quando suonate un accordo per un tempo superiore a quanto impostato. In questo modo potete ripristinare comodamente il controllo di riproduzione dello stile ad una situazione normale, rilasciando i tasti mentre lo stile è ancora in riproduzione. In altre parole, se rilasciate i tasti più velocemente di quanto indicato nel parametro, la funzione di Synchro Stop entrerà in azione e fermerà lo stile. Provate da voi e scoprite la comodità interattiva di questo controllo. Potrete arricchire la vostra performance con interruzioni e riavvii improvvisi. Molto divertente.

Section Set: quando cambiate stile cosa succede alla variazione Main

Questo parametro è molto semplice. Se è impostato ad Off, quando cambiate stile, il nuovo stile partirà dalla variazione Main ultima con cui vi siete esibiti nello stile precedente (avete terminato con un Main C prima dell’Ending? Ebbene il nuovo stile ripartirà proprio dal Main C). Se invece impostate il Section Set un pattern particolare, tipicamente Main A o un Intro, allora prevale quest’ultimo al cambio di stile. Entrambi i valori sono validi: scegliete in base ai vostri gusti.

Tempo: cambiando stile in tempo reale, cambiate anche il tempo?

Siete in vena di suonare un medley e dovete cambiare stile di accompagnamento senza interrompere la vostra esibizione, passando da un brano all’altro. Bene, in questa situazione:

  • Lock: il tempo non cambia. Siete partiti con 120 BPM e questi resteranno con tutti gli stili che successivamente. Se state facendo ballare il vostro pubblico, allora questa scelta aiuterà tutti a tenere il tempo.
  • Hold: idem come Lock, solo che quando vi fermerete (Ending o Stop) lo stile attivo in quel momento ritorna magicamente al suo tempo originale. Se non pensate di ripartire a breve con la riproduzione dello stile, forse questa scelta è più ragionevole rispetto quella precedente.
  • Reset: cambiate stile e il tempo cambia in base a quello previsto per ciascun stile. E’ il caso opposto alle due opzioni precedenti.

Part On/Off: cambiando stile in tempo reale, che succede alle tracce disabilitate?

Siete sempre voi, sempre in vena di suonare un medley in una schiera continua di stili di accompagnamento senza interruzione:

  • Lock: se avete posto delle tracce in Off, queste resteranno tali anche quando cambiate stile. Questa è la mia preferita, perché abitualmente mi piace suonare con un numero di tracce limitato, tendenzialmente basso e percussioni e poi aggiungo le altre tracce solo alla bisogna. Tutto questo perché ritengo che il realismo delle proprie performance sia superiore quando il pubblico ascolta un tastierista con un numero limitato di tracce. Poi ovviamente ci sono molte eccezioni.
  • Hold: idem come Lock, solo che quando vi fermerete (Ending o Stop) tutte le tracce dello stile attive saranno poste in On.
  • Reset: con il cambio stile, tutte le tracce in Off sono immediatamente riattivate.

Conclusione

Sono stato troppo astratto e non ci avete capito molto? Bene, allora rileggete l’articolo dopo aver seguito questo filmato in cui Hatem Boulifa vi dimostra con degli esempi l’utilità di ciascun parametro.  Sono sicuro che, alla seconda lettura, tutto vi risulterà più chiaro.

 

 

Arranger: touch-screen e controlli fisici

Vi siete mai guardati bene mentre suonate la vostra tastiera arranger? Con le dita toccate tasti bianchi e neri, premete pulsanti sul pannello, muovete cursori, sfiorate le superfici dei pad, agite sul joystick, ruotate la manopola del volume e, con i piedi, schiacciate il pedale tonale o quello dell’espressione. In breve: comandate l’esecuzione strumentale e artistica tramite contatti fisici.

Tecnologia digitale in movimento

Il punto non è banale, come potrebbe sembrare. La tecnologia digitale è, per definizione, in continuo movimento: dagli anni ’80 in poi, l’industria ha ricercato e realizzato soluzioni di usabilità ispirandosi a principi innovativi di semplicità e rapidità d’uso. Tale ricerca continua ancora oggi. Non siamo ancora arrivati ad un punto fermo, anche se il touch-screen sembra essere diventata la soluzione standard de facto per un’interfaccia d’uso moderna e intuitiva.

Sembra. Ma è davvero così?

Era tutto cominciato con i dispositivi dei bancomat e degli sportelli informativi. Poi è dilagato sui dispositivi mobili, sui navigatori satellitari e sulle console portatili dei videogiochi. Successivamente è toccato a smartphone, tablet e PC. La tradizionale tastiera fisica QWERTY (o AZERTY nei paesi francofoni) sta cedendo il passo: il numero di dispositivi digitali che emulano la tastiera sul touch-screen è in crescita inesorabile.

Ma, venendo a noi, e gli strumenti musicali? Le tastiere digitali hanno veramente bisogno di uno schermo touch-screen? Vediamo insieme alcuni esempi tratti dal mercato reale.

Korg i30, nel 1998 è stato il primo arranger dotato di schermo touch-screen

Arranger con touch-screen

Grande estimatore dello schermo touch-screen è Korg. Sin da quando è stato lanciato sul mercato i30 (nel 1998), tranne un ripensamento con Pa80, questa scelta è diventata un punto fermo della casa giapponese. Schermi tattili sono montati su tutti i modelli della serie Pa: non solo sui modelli più elevati come Pa4X e Pa900, ma anche su quelli più economici come Pa600 e Pa300. Del resto, il sistema operativo di queste macchine è articolato e offre notevoli profondità di programmazione, permettendo di agire su un vasto numero di dettagli. L’elenco dei parametri configurabili è così elevato da richiedere necessariamente il ricorso a numerose pagine video: in queste condizioni non riuscirei nemmeno ad immaginarmi un arranger Korg senza uno schermo tattile.

La scelta tecnologica di passare al touch-screen è stata fatta recentemente anche da Ketron con SD7 nel 2015. E ora ha stabilito di estenderla anche a SD9. Rispetto la serie Audya, ora gli arranger del produttore di Ancona si presentano con un pannello più moderno e spoglio di pulsanti.

Non è un caso che anche il produttore “più tecnologico” di tutti, abbia introdotto lo schermo touch-screen. Mi riferisco ovviamente a Casio che, pur facendo ricordo ad una qualità costruttiva più contenuta, ha applicato la propria soluzione di schermo sensibile al tocco su MZ-X500 e MZ-X300 riprendendo il buon lavoro fatto sui pianoforti digitali della serie Privia.

Ci sono altri costruttori di strumenti musicali che hanno fatto una scelta diversa.

Arranger senza touch-screen

Chi non intende rinunciare ai controlli fisici, potrà trovare sempre più interessanti gli arranger di casa Yamaha (Tyros e PSR-S). Questi strumenti montano gli schermi a colori più attraenti sul mercato, eppure non sono touch-screen. Per agire sulle funzioni, occorre premere i pulsanti posti accanto e sotto lo schermo stesso: sulle pagine video, sono chiaramente indicati quali pulsanti premere per quali finalità. L’interattività è immediata, la semplicità d’uso è a portata di mano e, in breve tempo, è possibile diventare operativi. Quasi ad occhi chiusi.

Roland E-A7 è un arranger in cui spicca con chiarezza la scelta progettuale di portare all’estremo il numero di parametri disponibili sotto il controllo fisico a pannello, rendendo immediato l’accesso ad un numero elevato di funzionalità e senza costringere alla navigazione sui classici menu a video.  Anzi, se vogliamo dirla tutta, E-A7 dispone di due schermi minuscoli e, in questo senso, la scelta si contrappone alla brillantezza dei display presenti sugli strumenti Yamaha. Tuttavia, l’ergonomia non è stata penalizzata: al contrario, i rinomati concetti di usabilità di Roland sono ora fondati sul solo uso di pulsanti e manopole a pannello. E’ una scelta progettuale diversa e, se vogliamo, contro-corrente, ma non per questo è da sottovalutare.

Roland E-A7: un pannello affollato di pulsanti e controlli fisici

Questione di scelte

I musicisti abituati a cose semplici ed immediate, quelli alla ricerca della massima interattività e i musicisti non vedenti potrebbero essere in difficoltà con l’uso del touch-screen: per tutti costoro, la scelta dei controlli fisici a pannello continua ad essere la scelta più favorevole. Non mi stupisce, d’altra parte, che nativi digitali, patiti degli smartphone ed appassionati delle ultime tecnologie in genere, possano prediligere le tastiere digitali dotate di schermi tattili.

Ad ognuno il suo. E mi piace costatare come sia confortante poter ancora scegliere.

Yamaha PSR-S970, PSR-S770 e PSR-S670: Live Control

LIVE CONTROL

Se siete lettori attenti di questo blog, avrete già intuito che, da alcune settimane, sto lavorando con un arranger Yamaha PSR-S970 e che lo sto spremendo come un limone. Recentemente ho pubblicato qui per tutti voi una nuova versione del MyMusicFinder, dopo aver aggiornato ed esteso i titoli del repertorio italiano. Nei giorni successivi, ho approfondito le funzioni LIVE CONTROL di dominio della musica in tempo reale ed è ora giunto il momento di condividere con voi quello che ho imparato.

Vi anticipo che sono rimasto favorevolmente colpito dalle capacità espressive a cui è possibile fare ricorso – con semplicità e in un attimo – durante un’interpretazione musicale agendo su due comodissime manopole. Vediamo tutto insieme: se siete già in possesso di uno di questi arranger, potete seguire questo articolo passo passo, dato che è infarcito di suggerimenti pratici; altrimenti potete recarvi in un negozio di strumenti musicali e provare da voi.

Il pulsante ASSIGN e le due manopole

Pulsante e manopole del LIVE CONTROL

Sulla sinistra del pannello di Yamaha PSR-S970 (e degli altri arranger workstation Yamaha di ultima generazione come PSR-S770 e PSR-S670), ci sono gli oggetti di controllo che richiedono la vostra attenzione odierna. Si tratta del pulsante [ASSIGN] e di due manopole che possono assumere significati diversi in base alle necessità del momento. Queste manopole consentono di controllare in modo intuitivo la vostra musica “in tempo reale”, aggiungendo variazioni al suono senza interrompere la vostra esecuzione musicale.

Premete quindi il pulsante [ASSIGN] una prima volta e vi appare una pagina video (più sotto un esempio). Ci sono otto diverse impostazioni gemelle, una per ognuna delle due manopole, che potete richiamare alla bisogna: attenzione, se premete ancora [ASSIGN] vi sposterete sull’impostazione successiva, in modo analogo, potete premere uno degli otto pulsanti sotto lo schermo per raggiungere immediatamente il programma richiesto.

Oggi vediamo insieme che cosa possiamo ottenere grazie a queste otto impostazioni di fabbrica: sappiate che potete sostituirle con altre a voi più consone (a pagina 11 del Reference Manual di PSR-S970/PSR-S770 trovate l’elenco completo di tutte le possibilità a disposizione).

Sapete già usare il PART SELECT, vero?

Pulsanti PART SELECT

Prima di cominciare a provare da voi stessi, occorre padroneggiare le funzioni di [PART SELECT] sulla destra del pannello di PSR-S970/PSR-S770/PSR-S670. Queste funzioni sono volte a stabilire quali voci intendete suonare dalla tastiera in tempo reale: e sì, questi arranger Yamaha permettono di suonare in sovrapposizione (layer) due voci chiamate rispettivamente RIGHT 1 e RIGHT 2, perché sono suonate con la mano destra nella sezione UPPER dei tasti, quando avviate gli accompagnamenti automatici (tasto [ACMP] acceso). In realtà se [ACMP] è disattivato, potete suonare queste voci su tutta l’estensione della tastiera. Ovviamente è possibile stabilire di suonare una voce soltanto accendendo solo RIGHT 1 oppure RIGHT 2, altrimenti suonarne due, attivandole entrambe. La scelta invece di quale voce assegnare a RIGHT 1, e quale a RIGHT 2, avviene dopo aver premuto il tasto [PART SELECT] sovrastante. Un’ultimo cenno: se state combinando in layer le due voci , sappiate che le manopole di LIVE CONTROL agiranno variando entrambe le voci.

Funzione 1: taglio del filtro e risonanza + riverbero

Ora entriamo nel merito, finalmente. Passiamo infatti alla descrizione dei vari programmi preset del LIVE CONTROL, partendo dal primo che consente di modificare il timbro del suono regolando la frequenza di taglio del filtro e la risonanza. Paroloni incomprensibili? In effetti, la cosa migliore è sperimentare da voi stessi. Se quindi avete a disposizione uno di questi arranger Yamaha, provate da voi. In questo caso vi suggerisco di selezionare una voce di synth come WireLead e di suonare alcune note a lungo senza rilasciare il tasto: mentre il suono viene emesso, girate con la mano sinistra alternativamente e lentamente le due manopole per capire come varia il suono. Potete anche selezionare un suono acustico, ad esempio RockPiano, impostate la manopola e suonate: in questo caso (solitamente, poi ognuno fa un po’ come gli pare), non conviene modificare i filtri mentre si suona, ma agite sulle manopole prima di cominciare a suonare.

La seconda manopola agisce sul riverbero: se avete ancora impostato il RockPiano, suonate degli accordi a tempo cadenzato e agite sulla manopola prima di ogni accordo per sentire la differenza e prendete atto delle potenzialità di dosaggio di questo effetto.

Funzione 2: Balance voci RIGHT 1 e RIGHT 2 + Chorus

Premete ora [ASSIGN] (oppure il pulsante 2 sotto lo schermo) per richiamare la seconda funzione che vi serve per pilotare le due voci RIGHT 1 e RIGHT 2 in sovrapposizione. Ad esempio, impostate con PART SELECT la voce di pianoforte ConcertGrand su RIGHT 1 e una voce di archi come RealStrings su RIGHT 1 e poi provate varie impostazioni della manopola 1. Scoprirete come bilanciare il mix fra i due suoni: in pratica avete a disposizione un sistema più immediato e rapido di quanto era possibile fare normalmente con la funzione di balance [BAL.] e i pulsanti 6 e 7 sotto lo schermo.

Ho trovato molto divertente la seconda manopola che, mentre nel primo programma agiva sul riverbero, qui ha effetto sul Chorus: personalmente mi sono divertito a selezionare il suono di chitarra JazzArtist per sentire con le varie posizioni della manopola di destra. Suonate note brevi e rilasciate subito i tasti per dare spazio al Chorus perché faccia il suo lavoro. Avete provato? Se siete come me, non siete riusciti a smettere subito, ma siete andati avanti per mezzora.

Funzione 3: attacco e rilascio

Il terzo programma agisce sull’attacco e sul rilascio. Se girate la prima manopola tutta a sinistra avrete un attacco immediato del suono, se la girate a destra avrete un attacco molto lento, ritardato. Nella mia prova ho scelto la voce di chitarra LightChorus e ho impostato la manopola a ore 10 per ottenere il risultato desiderato. Praticamente è scomparso l’attacco (tipico del plettro sulla corda della chitarra) ed è rimasto solo il prolungamento del suono successivo, quasi fosse un tappeto d’archi dal tono molto delicato. Provate, provate da voi tutte le altre sfumature possibili con altri suoni.

Ecco le otto impostazioni di fabbrica del LIVE CONTROL sullo schermo di Yamaha PSR-S970

Pausa: alcune osservazioni generali

Ho avuto talvolta la sensazione che il motore sonoro perdesse il controllo e alcuni effetti durassero più a lungo del dovuto: se così capita anche a voi, guardate sullo schermo e cercate i pulsanti [F] RESET e [G] ALL RESET. Premete uno dei due per ottenere il ripristino che cercate.

Inoltre ho notato che, se cambiate il suono assegnato a RIGHT 1 o RIGHT 2 mentre provate l’impatto di alcune manopole sulla vostra musica, la nuova voce compare al suo stato predefinito: occorre girare leggermente la manopola per applicare subito l’effetto voluto.

Funzione 4: arpeggio

Il quarto programma agisce sull’arpeggio:  sorvolerei su questo argomento oggi, rimandandovi ad un articolo specifico che ho in mente per una pubblicazione prossima. Sempre sul blog di tastiere arranger.

     Occhio ai programmi che seguono: le funzioni 5 e 6 sono formidabili!     

 

Funzione 5: Style Retrigger

Il quinto programma mi ha incuriosito e attratto di più dei precedenti: è lo Style Retrigger. Più facile da fare che da spiegare. Ci provo. Ora, voi sapete che uno stile di accompagnamento è fatto di sequenze musicali (Intro, Main Variation, Fill-In e così via) e che ogni sequenza è composta da più misure che sono eseguite in ciclo all’infinito fino a quando voi non le fermate: ebbene lo scopo dello Style Retrigger è di riavviare quel pattern anche a metà della sequenze di misure o addirittura – e qui sta l’importanza – anche a metà di una misura. Sì avete capito bene: anche gli arranger Yamaha (come da sempre quelli Roland tramite Half Bar e Korg tramite Tap Tempo Reset) hanno finalmente la possibilità di gestire una misura di 2/4 all’interno di un brano 4/4. Ovviamente, trattandosi di un controllo in tempo reale, dovete agire sulla manopola perfettamente a tempo. Come funziona? Per esercitarvi prendete uno stile semplice con due sole misure per variazione come SlowFox dal banco Ballroom. Eventualmente le prime volte rallentate il tempo del metronomo.
Avviate lo stile con la prima variazione [A] e seguite il tempo sullo schermo principale: ogni misura ha 4 beat. Al beat 3 girate la manopola a sinistra a ore 9 e vedrete in azione immediata lo Style Retrigger e cioè, anziché eseguire il beat 3 e 4 di quella misura, lo stile riparte dall’inizio della battuta. E’ la ricercata Half Measure, non è fantastico? C’è un solo limite: questa funzione non agisce sul pattern del [BREAK] dove onestamente avrebbe fatto molto comodo. Magari, ci sarà in futuro nelle prossime versioni software. Se girate invece la manopola oltre le ore 12 otterrete la ripetizione continua dello stesso beat: con un po’ di esercizio, potrete ottenere effetti nuovi dal vivo e aumentare le opportunità di divertimento sulla vostra tastiera.

Funzione 6: on/off tracce dello stile + Multi Pad

Se lo Style Retrigger vi ha appassionato, il sesto programma vi entusiasmerà quando suonerete dal vivo, dato che vi consente di attivare/disattivare le tracce dello stile in esecuzione. Per carità, si poteva fare prima con la funzionalità PART CHANNEL ON/OFF, ma qui la comodità è più immediata e, quando si suona dal vivo, questo è proprio quello che serve. Per provarne l’efficacia, aprite il banco di stili R&B e selezionate 70sChartSoul. Immaginatevi di avere davanti a voi fisicamente il vostro gruppo: a sinistra il percussionista, affianco a lui il bassista; più al centro il pianista e il chitarrista e, sulla destra, fiati e sax. Avviate lo stile dalla variazione [D], la più completa di parti, e girate la prima manopola tutta a sinistra e poi, seguendo il crescendo della musica a destra, con brevi scatti verso destra. Sentirete entrare in azione i vari musicisti ad uno ad uno al momento giusto che vorrete voi.
Se vi state divertendo in questo momento, pensate al vostro pubblico a quanto potrà risultare ricca e varia la vostra esibizione per loro. Se poi richiamate il PART CHANNEL ON/OFF sullo schermo, mentre girate la manopola potete osservare le varie spie che si accendono e spengono offrendovi il pieno dominio di quello che succede in ascolto. Fantastico!

Rimaniamo sul sesto programma ancora un momento perché offre una possibilità espressiva eccezionale sulla seconda manopola coinvolgendo il controllo del Multi Pad. Vi consiglio di selezionare lo stile Ballad 6-8 Slow Rock e di premere [SELECT] del MULTI PAD CONTROL per aprire il banco GuitarPhrase e selezionare a pagina 3 SteelGuitar6-8. Ora cercate di avviare insieme: prima lo stile e poi il primo dei quattro pulsanti Multi Pad. Se cambiate gli accordi, sia lo stile sia il Multi Pad vi seguiranno. La manopola di destro vi tornerà utile per il bilanciamento del volume tra  la riproduzione dello stile e del Multi Pad: ruotate la manopola verso sinistra per aumentare il volume dello stile, ruotarla verso destra per aumentare il volume del Multi Pad.

Io penso che il programma 6 del LIVE CONTROL sia potentissimo: agendo su entrambe le manopole, otterrete risultati nuovi e creativi. E’ come avere un arranger nuovo fra le mani.

Funzione 7: create il vostro DJ Set

Prima di conoscere a fondo il LIVE CONTROL, pensavo che queste funzionalità avrebbero interessato essenzialmente i più giovani se interessati a tecniche di missaggio nell’ambito della musica elettronica moderna. E, invece, no: come vedete, siamo dovuti arrivare al programma 7 per raggiungere questa possibilità di utilizzo. Io l’ho sperimentata sullo stile RetroPop che potete trovare nel banco degli stili Dance. Agite su entrambe le manopole insieme mentre lo stile è in esecuzione. E divertitevi come un autentico DJ.

Funzione 8: per chitarristi e cantanti

L’ottavo e ultimo programma del LIVE CONTROL torna utile per chi collega una chitarra al [MIC/GUITAR INPUT] o un microfono all’ingresso [AUX IN]. Ovviamente, quest’ultima possibilità vale solo per il modello PSR-S970 essendo solo questo dotato di un armonizzatore vocale nella serie di modelli PSR-S.

Conclusione

Oggi sono stato un po’ prolisso, lo so. Ma la materia mi ha davvero preso la mano. Spero di aver stuzzicato la curiosità a quanti di voi già suonano – o stanno valutando di suonare in futuro – un arranger Yamaha. Vi lascio in compagnia di una nostra vecchia conoscenza, il bravo Menno Beijer di Oostendorp Muziek (Olanda) e alla sua dimostrazione di stili Dance: tenete d’occhio la parte finale e il momento in cui entrano in azione le manopole del LIVE CONTROL.

MusicOff: arranger Yamaha della serie PSR-S

Cattura

Riccardo Gerbi e Paolo Stefano raccontano i nuovi arranger Yamaha

Ritorno ancora a parlarvi di MusicOff, il portale dedicato alla comunità dei musicisti, a seguito della recente crescita di interesse che questo sito sta maturando verso il mondo delle tastiere, arranger compresi. Merito sicuramente dell’ingresso in redazione di Riccardo Gerbi.

Ed è proprio dedicato a noi, appassionati suonatori di arranger, l’ultimo articolo pubblicato e che Riccardo ha arricchito con la presenza di filmati originali nei quali Paolo Stefano, specialista di prodotto in casa Yamaha, illustra le qualità migliori della serie PSR-S.

Del resto eravamo rimasti un pochino meravigliati delle novità uscite a raffica all’inizio della scorsa estate quando Yamaha aveva lanciato a breve distanza PSR-S670, PSR-S770 e PSR-S970, tre modelli per tre diversi segmenti di mercato, ma accomunati dallo stesso motore e dalla stessa filosofia di strumento. Mi sembra giusto cogliere questa occasione per approfondire.

Ecco dunque il link all’articolo di Riccardo Gerbi: non perdetevelo!

http://www.musicoff.com/articolo/yamaha-psr-serie-s

Buona lettura e buona visione dei filmati.

Calano i prezzi degli arranger: ci facciamo un pensiero?

Sam Ash, la più grande catena di negozi di strumenti musicali negli USA

Sam Ash, la più grande catena di negozi di strumenti musicali negli USA

Nei giorni scorsi Eko Music Group, il distributore dei prodotti Korg per l’Italia, non ha esitato a parlarne pubblicamente e a farlo sapere a tutti, dedicandogli un comunicato apposito: in effetti è la conferma della notizia relativa all’abbattimento di prezzo di numerosi prodotti a listino per “favorire gli estimatori del prestigioso marchio e per avere una penetrazione sul mercato ancora più forte e sicura”. I prodotti coinvolti sono diversi e, per quanto riguarda gli arranger della serie Pa, la calata di prezzo riguarda due modelli particolari: la tastiera a 76 tasti Pa3X Le, che scende a 1.999 Euro a distanza di un solo anno dal lancio, e il modello-base Pa300 che riduce il suo valore di vendita a 649 Euro.

E che dire di Yamaha: ad appena un paio di mesi dal lancio, PSR-S970 ormai già si trova abitualmente a Continua a leggere

Carrellata di filmati istituzionali su Yamaha PSR-S970 e PSR-S770

Il canale YouTube di Yamaha Corporation ha sfornato una settimana fa una discreta carrellata di filmati interessanti e volti a fornire informazioni sommarie de visu sulla nuova coppia di arranger workstation PSR-S970 e PSR-S770. Tutti i filmati sono in lingua inglese con la voce di Martin Harris.

Il primo filmato è dedicato alla presentazione di alcuni fra i suoni principali: pianoforte acustico, piano elettrico, organo elettronico, vibrafono. Segue una dimostrazione delle Super Articulation Voices con l’effetto del legato con un suono di sax prima e di chitarra classica dopo. E poi ancora si possono ascoltare brevi stacchi di tromba, chitarra acustica e archi. Un cenno viene fatto anche per i nuovi effetti di Continua a leggere

Approfondiamo la conoscenza di PSR-S970 (e PSR-S770)

Yamaha PSR-S970

Yamaha PSR-S970

I concetti di usabilità che vincono non si cambiano

E’ il momento di approfondire la conoscenza dei nuovi arranger Yamaha il cui rinnovamento tecnologico è basato sui solidi concetti di usabilità che hanno reso famose le serie PSR-S e Tyros: tutte le funzioni interattive sono raggiungibili in modo istantaneo dietro la semplice pressione di un solo pulsante, senza dover navigare dietro menu e sottomenu nascosti.

Tali concetti di immediatezza permettono ai musicisti di utilizzare gli strumenti fino in fondo e favorendo, in taluni casi, il riutilizzo di alcune funzioni per scopi diversi da quelli originali.

Dalla semplicità d’uso nascono originalità e creatività

Ad esempio, l’Intro può essere richiamato non solo per avviare un nuovo brano ma anche successivamente, a metà della canzone, per dare spazio ad un assolo.

Oppure, dopo aver battuto il Tap Tempo di una misura, l’arranger avvia la sola Continua a leggere

Yamaha alza il sipario su PSR-S970 e PSR-S770

Yamaha PSR-S970 nuova di zecca

Yamaha PSR-S970 nuova di zecca

Oh, era ora! Sono settimane che il tam tam impazza sul web. Sono giorni che circolano schede tecniche dei nuovi arranger Yamaha. E ora la notizia è ufficialmente uscita sul sito istituzionale: possiamo sdoganare definitivamente quelle voci che fino a ieri potevano sembrare indiscrezioni passibili di variazioni dell’ultimo minuto. PSR-S970 e PSR-S770: la solita coppia di arranger workstation è stata rinnovata con due modelli nuovi di zecca che sembrano preannunciare sfracelli nella comunità degli appassionati suonatori di arranger sull’intero globo terracqueo.

Cominciamo con il costatare che – come da copione – tra i due modelli ci sia un discreto distacco in Continua a leggere