Cari amici lettori di Tastiere Arranger, oggi condivido con voi il racconto di quanto io e Riccardo Gerbi abbiamo combinato insieme nei mesi scorsi. Il risultato della nostra fatica partecipata è lo Speciale pianoforti digitali da pochi giorni pubblicato su AudioFader. A dire il vero, Riccardo in primis ha realizzato un’opera monumentale, una guida ragionata all’acquisto la cui lettura è accessibile a tutti gratuitamente: è richiesta soltanto la registrazione al sito. Da parte mia, sono felice di aver potuto dare una mano per la scrittura di una parte dello speciale: da pagina 15 a pagina 21 troverete il capitolo da me esteso e dedicato ai (UDITE! UDITE!) pianoforti digitali con arranger. Credo che potrà essere molto interessante per voi lettori di questo blog.
Re’: Eccoci, Riccardo.
RG: Ciao Renato.
Re’: Vorrei raccontare qui delle giornate e delle notti passate a lavorare distanti ma vicini per lo speciale dedicato ai pianoforti digitali di AudioFader. Ma non so da che parte cominciare. A ripensarci ora, mi vengono in mente ore interminabili passate a scrivere, a confrontarsi al telefono, a scambiare email con infiniti rimbalzi; e poi le conferenze web continuamente interrotte da linee Internet zoppicanti, con correzioni cicliche dello stesso testo per giorni. E poi quanto tempo passato alla lettura per documentarsi, alla verifica puntuale di tutte le schede tecniche, i contatti con le case produttrici per la conferma dei dati e delle impressioni, le visite nei negozi di strumenti musicali per provare gli strumenti. Ricordavo il mio file di Word che cresceva incessantemente: tu suggerivi dei ritocchi, io correggevo, poi arrivava Luca Pilla che in una frazione di secondo cassava una buona parte del testo, ci chiedeva di migliorare ancora e dovevamo riscrivere intere parti da capo. Che faticaccia! Ma, alla fine, ammettiamolo: siamo soddisfatti di questo lavoro vero?
RG: Redigere una speciale di questo tipo è sempre molto appassionante, perché frutto di un lavoro in team, per fornire al lettore un’informazione più completa e dettagliata; nello specifico, effettivamente è stato un lavoro piuttosto importante, e stilare tutte le tabelle con marchi e modelli suddivisi per fasce di prezzo ha richiesto parecchio tempo e pazienza, però sono soddisfatto del lavoro svolto, perché abbiamo realizzato un vademecum sul pianoforte digitale valido sia per chi è alla ricerca di una guida all’acquisto, sia per l’appassionato che vuole semplicemente saperne di più.
Re’: La parte del leone è tutta tua Riccardo. Sei tu la grande anima di questo lavoro importante e che – non ho timore a dirlo – farà giurisprudenza per anni, a favore di quanti cercano un compendio completo sui pianoforti digitali ed aggiornato ai nostri tempi. Ma i lettori di questo blog devono anche sapere che Luca Pilla e tu Riccardo avete dato fiducia al sottoscritto, coinvolgendomi e chiedendomi di contribuire nella stesura della parte dedicata ai pianoforti arranger. Colgo l’occasione per ringraziarvi. Lo stato di salute della nicchia di mercato degli arranger non è poi così malandato come alcuni malpensanti sostengono.
RG: Assolutamente, anzi: il pianoforte digitale casalingo dotato di arranger mantiene la sua piccola fetta di mercato. Si tratta di uno strumento che ha nella versatilità il suo punto forte: utile ai figli per studiare e ai genitori per divertirsi o intrattenere gli amici nel tempo libero, gli studi compiuti in tempi recenti sul design hanno trasformato lo strumento anche in un elegante complemento di arredo per qualsiasi ambito domestico, e come ben sai nello specifico anche l’occhio vuole la sua parte… Io spero che i vari attori di questo mercato mantengano un supporto software adeguato per questi strumenti, perché style sempre aggiornati alle ultime hit musicali sono “benzina” preziosa per alimentare la sezione arranger di questi strumenti.
Re’: Riccardo, io trovo che questa iniziativa editoriale sia una bomba. Dopo aver passato anni della mia gioventù a leggere Faremusica e Strumenti Musicali, mi è sembrato straordinario aver avuto l’occasione di fare parte di una squadra che intende ridare vita ad un’esperienza giornalistica che purtroppo non ha più tanti attori sul mercato. Con la pubblicazione di questo speciale, AudioFader propone a tutti la bellezza di poter leggere un’ampia rassegna di prodotti e un approfondimento tecnico di numerosi strumenti musicali, utile per tutti i musicisti. Dobbiamo essere ottimisti, credo che questo sia solo l’inizio. Non ti senti emozionato anche tu?
RG: La scomparsa di riviste storiche come appunto Strumenti Musicali – con cui ho collaborato per oltre dieci anni – ha creato un vuoto nell’informazione di questo settore, e se nei forum dedicati le informazioni vanno sempre prese “con le pinze”, conto sulle dita di una mano su Internet i siti o i blog attendibili in termini di informazioni (tra cui il tuo…). Con il progetto AudioFader, Luca ha voluto riunire una serie di “penne storiche” del panorama italiano per quanto concerne gli strumenti musicali e l’audio Pro, per dare sul web un punto di riferimento autorevole per il settore: questi sono i motivi che mi hanno spinto ad aderire con entusiasmo all’iniziativa, e in seguito di coinvolgerti per proseguire a scrivere della nostra passione.
Re’: Dall’indagine e dall’ampio confronto di tutti i prodotti, lo stato dell’arte dei pianoforti digitali che emerge è piuttosto ricco. Non trovi? Ci sono numerosi aspetti musicali e tecnologici vincenti in questi ultimi anni.
RG: Assolutamente. E uno speciale come quello che abbiamo redatto ti consente di fermarti un attimo e riflettere sui progressi tecnologici raggiunti: avresti mai immaginato dieci anni fa che uno strumento dagli alti contenuti tecnologici fosse proposto oggi a un prezzo inferiore ai 500 Euro? Ogni elemento dello strumento è stato costantemente affinato, per restituire al pianista un feeling sempre più vicino alla controparte acustica; nel frattempo, la miniaturizzazione ha consentito di realizzare strumenti dal piccolo ingombro e un peso complessivo che – per quanto riguarda i modelli portatili – oggi si aggira intorno ai 12 chili; per chi non lo sapesse, un pianoforte digitale portatile nel 2001 pesava mediamente sui 25/30 chilogrammi, un bel traguardo! Come già detto in precedenza, anche i recenti studi di design hanno dato un’ulteriore spinta al mercato, che a differenza di altre categorie di strumenti musicali non ha sofferto del recente periodo di crisi.
Re’: E ora… quale sarà la prossima storia che potremo raccontare su AudioFader?
RG: Fino a quando le nostre telefonate manterranno una durata media di due ore, di storie ne avremo da raccontare! Scherzi a parte, posso anticipare che – per quanto riguarda lo speciale di AudioFader dedicato ai pianoforti digitali – avrà una cadenza annuale, così da “rinfrescare” tabelle e capitoli con i nuovi modelli e i vari progressi tecnologici raggiunti negli ultimi 12 mesi. Come ben sai, dei progetti futuri non possiamo parlarne adesso, ma qualcosa “bolle in pentola”, e chissà che al prossimo MusikMesse non si possa annunciarlo insieme…
Re’: Mi rivolgo ai lettori del blog e mi ripeto: la lettura dello speciale pianoforti digitali è gratuita. Registratevi su AudioFader e scaricate direttamente il file PDF. Abbiamo lavorato molto, ora saremmo felici di essere ripagati con il valore prezioso e altrettanto gratuito della vostra gradita attenzione. Ci contiamo!
RG: Oltretutto, all’interno di AudioFader potete trovare test e focus sui vari pianoforti digitali e tastiere arranger adesso in commercio, supportati da video che “sforno” quotidianamente: se iscriversi non costa nulla, rinunciare a questi contenuti è un delitto… Ai lettori ricordo infine che il vostro feedback è per noi importante, quindi scriveteci qui nel blog, sul sito internet di AudioFader, oppure sui nostri profili sparsi tra i vari Social Network, anche solo per un semplice consiglio: siete la benzina che alimenta la nostra passione, non dimenticatelo!
Re’: Un grazie sincero.
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