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Il panorama delle tastiere arranger del 2018
Anche quest’anno, il capodanno è l’occasione per fare il punto sul comparto arranger e per tirare le somme dopo dodici mesi filati. Facciamolo insieme.
Ammiraglie Il 2018 è stato dominato essenzialmente dalla visibilità di due modelli: Yamaha Genos e Ketron SD90. Da una parte, abbiamo la workstation arranger più possente che la casa di Hamamatsu possa mai avere immaginato: la nuova interfaccia touch screen ha semplificato concretamente la gestione della vasta libreria di suoni sorprendenti, mentre l’esteso repertorio di stili musicali di ottima fattura e l’abbondante dotazione di tecnologie innovative hanno fatto il resto. Dall’altra parte, la casa di Ancona ci ha colpiti con il lancio di un modulo arranger che, badando alla sostanza, si distingue per l’elevato tasso di realismo capace di “bucare” il mix e riempire la pista in sala. In disparte, Korg si è concentrata sul difendere le posizioni guadagnate nel 2017 a seguito del profondo rinnovamento rilasciato su Pa4X Version 2.0.

Arranger medi Questo segmento intermedio di prodotti è stato abbastanza tranquillo nel periodo: da tempo infatti Yamaha e Korg si dividono indisturbate questo pezzo profittevole di mercato grazie alle rispettive accoppiate di modelli PSR-S975/S775 (testé rinnovati nel 2018) e Pa1000/Pa700. A latere, Roland sembra essersi eclissata dopo essere stata leader di quest’area per lunghi anni: non percepiamo segnali a distanza di tre anni dal timido lancio di E-A7.
Arranger apri-pista Abbiamo notato più vitalità nel segmento di base degli arranger. Innanzitutto, Korg ha fatto il proprio ingresso in campo con l’uscita di EK-50, modello scaled down di cui onestamente dobbiamo ancora misurare per bene i dettagli. Casio ha confermato la propria presenza stabile inaugurando la nuova serie CTX (con CT-X5000 al top), dove l’innovazione principale consiste nel motore sonoro AiX. Yamaha ha rinnovato il proprio catalogo con PSR-E463 e PSR-EW410 introducendo la possibilità di campionare i suoni dall’ingresso AUX-IN e la modalità Groove Creator utile per i DJ set. Discrete le vendite di Roland GO-Keys, una tastiera a buon prezzo con suoni discreti e una modalità arranger irrituale, tutta da scoprire.

E domani: il rapporto del blog Tastiere Arranger
Prepariamoci ora a chiudere in bellezza il 2018. Domattina saremo di nuovo qui: ci faremo gli auguri per l’anno nuovo in occasione della pubblicazione del rapporto annuale 2018 del blog Tastiere Arranger.
A domani!
Approfondiamo la conoscenza di Yamaha PSR-E463 e PSR-EW410
Oggi ci concentriamo sulle tastiere Yamaha della serie PSR-E, il segmento di primo ingresso destinato a principianti, agli entusiasti amatori e ai giovani novizi delle tastiere. Abbiamo già avuto modo di sottolineare come i modelli di questo segmento siano cresciuti negli ultimi anni, grazie alla fiorente ereditarietà di caratteristiche e suoni che in passato erano riservati a prodotti di levatura superiore. I modelli in particolare a cui ci riferiamo sono PSR-E463 e PSR-EW410: hanno visto la luce al Winter NAMM di gennaio 2018 e sono stati presentati al mercato europeo in occasione del Musik Messe dello scorso aprile.
Guardiamoli insieme da vicino.

Come noto, i due modelli si equivalgono nella sostanza e ciò che distingue PSR-EW410 fra i due è l’approccio preferenziale per i giovani pianisti (76 tasti contro 61 e la presenza del campione di Live! Grand Piano), la capacità di amplificazione superiore e più brillante, il numero più ampio di zone della tastiera da assegnare ai campioni, e due uscite audio addizionali. PSR-E463 si difende con una migliore trasportabilità in termini di dimensioni e di peso (1,8kg di differenza) dimostrandosi più accessibile e più versatile.
Entrambi i modelli sono dotati di un display di bordo, essenziale ma migliorato rispetto la generazione precedente. Pur restando ancora uno schermo LCD non grafico, la leggibilità delle informazioni è più semplice e più chiara. La superficie plastica che circonda lo schermo riflette l’ambiente circostante e potrebbe rendere difficile la lettura del display in ambienti luminosi: consiglierei di ritagliare un cartoncino per ricoprire la superficie specchiante.
Le manopole del Live Control possono controllare non solo quanto si suona da tastiera ma anche le parti di accompagnamento; il numero di parametri sale a dieci (cinque per ciascuna manopolina): cutoff, riverbero, DSP parametro A e B, attacco, bilanciamento del volume, risonanza, Chorus, rilascio, retrigger rate. Lo spostamento da un parametro al successivo non è immediato, dato che richiede la pressione ripetuta del tasto Knob Assign fino a cinque volte prima a raggiungere il valore richiesto.

Il Quick Sampling è elementare ma funziona e rende disponibile nuovi campioni da dare in pasto al Groove Creator, la funzionalità più popolare fra i giovanissimi e gli appassionati DJ: da notare il pulsante Musical Climax permette di connettere diversi Groove ed espandere le possibilità di variazioni esecutive in tempo reale. La funzione Audio Rec serve per registrare in formato audio su memoria USB: tali registrazioni possono così essere esportate rapidamente su social network, WhatsApp, SoundCloud o come colonna sonora di video su YouTube.
La presa USB-to-Host annulla la necessità di un’interfaccia audio e consente di registrare direttamente su PC: è sufficiente un qualsiasi cavo standard USB. Il connettore della cuffia è sul retro, un po’ scomodo onestamente.

I suoni di strumenti acustici sono quelli che stupiscono di più per la loro qualità. La tavolozza sonora comprende 237 suoni richiamabili da pannello, 24 kit percussivi e le classiche 457 voci XGlite. Non mancano suoni speciali: 8 Sweet!, 3 Cool! e 3 Dynamic per offrire spunti di maggiore realismo. La polifonia è di sole 48 note e questo è l’elemento più evidente in cui si segna il divario esistente fra questo segmento di modelli e quelli di categoria superiore dove ormai la fa da padrone il concetto delle 128 note polifoniche. Qualcuno potrebbe rallegrarsi della presenza della rotella del pitch bend, ma altresì avvertire l’assenza della modulation wheel necessaria per controllare alcuni suoni di synth. Ma, ancora una volta, in questo segmento di prodotti a questo prezzo, è normale aspettarsi qualche taglio.
Venendo alla sezione arranger, il numero totale di stili di accompagnamento è 235, cioè 15 in più rispetto la generazione precedente. Sui modelli economici il numero di pattern è ridotto ai minimi termini: c’è un solo Intro e si sente la mancanza del Count-In; per coerenza c’è anche un solo Ending, di solito lungo alcune misure, fa difetto quindi la possibilità di chiudere la propria esibizione rapidamente con una sola misura.
Una vasta collezione di app per smartphone consente di espandere increbilmente le possibilità di interazione con questi due strumenti: visitata la pagina dedicata per maggiori informazioni.
Ci sarebbe ancora molto da dire e da commentare: vi lascio alla lettura diretta delle specifiche tecniche sul sito Yamaha e, soprattutto, alla visita in un negozio di strumenti musicali per provarle di persona. PSR-E463 si trova spesso a 299 Euro e PSR-EW410 a 385 Euro.
MusikMesse 2018: lo stand Yamaha
Aspettavamo Yamaha al varco, dopo che aveva sparato i propri colpi migliori al Winter NAMM di gennaio: nell’occasione americana, l’azienda giapponese aveva infatti presentato due coppie di novità arranger, PSR-S975 con PSR-S775 per i più esperti e PSR-EW410 e PSR-E463 per i musicisti in erba. E l’evento di Francoforte diventa la prima occasione in cui Yamaha può presentare in una fiera europea il nuovo top di gamma, Genos: il super modello lanciato nell’ottobre 2017 è ora ammirabile in tutto il suo splendore al MusikMesse, approfittando della collaborazione di un endorser di eccezione come Jacob Collier, polistrumentista e giovane vincitore di Grammy. Non solo: l’apertura della fiera coincide con l’annuncio del rilascio del nuovo sistema operativo di Genos (V1.30) che introduce interessanti novità e aumenta il livello di stabilità della macchina.
Per i clienti, si segnala inoltre la conferma della promozione in corso a favore Leggi il seguito di questo post »
Winter NAMM 2018: Yamaha alza il sipario su PSR-S975/S775 e PSR-E463/EW410
Nei giorni scorsi, in merito al Winter NAMM 2018, vi abbiamo riportato notizie dagli stand DEXIBELL, Kurzweil, Casio e Roland. Ora è il turno del marchio più grande e, forse, il più atteso da numerosi lettori di questo blog. In effetti, è qui che troviamo il più ampio numero di novità: lo spazio Yamaha è stato utilizzato quest’anno per presentare 90 nuovi prodotti, quattro di questi ci riguardano direttamente perché toccano il comparto degli arranger.
PSR-S975 e PSR-S775
Innanzitutto Yamaha ha aggiornato i prodotti di punta della serie PSR con il lancio dei nuovi fratelli arranger workstation: PSR-S975 e PSR-S775. Dalla lettura del codice dei modelli, si intuisce che non stiamo parlando di fresca tecnologia derivata dall’ammiraglia Genos, ma piuttosto di un aggiornamento di PSR-S970 e PSR-S770 il cui lancio sul mercato risaliva all’estate del 2015. Le migliorie introdotte riguardano il numero di timbri che sale enormemente di circa 630 unità su ciascun modello, contando nel numero una maggiore presenza di voci Super Articulation, MegaVoice, Sweet!, Cool! e Live!
Il repertorio di stili sale su entrambi i modelli di ben Leggi il seguito di questo post »