Oggi ci concentriamo sulle tastiere Yamaha della serie PSR-E, il segmento di primo ingresso destinato a principianti, agli entusiasti amatori e ai giovani novizi delle tastiere. Abbiamo già avuto modo di sottolineare come i modelli di questo segmento siano cresciuti negli ultimi anni, grazie alla fiorente ereditarietà di caratteristiche e suoni che in passato erano riservati a prodotti di levatura superiore. I modelli in particolare a cui ci riferiamo sono PSR-E463 e PSR-EW410: hanno visto la luce al Winter NAMM di gennaio 2018 e sono stati presentati al mercato europeo in occasione del Musik Messe dello scorso aprile.
Guardiamoli insieme da vicino.

Come noto, i due modelli si equivalgono nella sostanza e ciò che distingue PSR-EW410 fra i due è l’approccio preferenziale per i giovani pianisti (76 tasti contro 61 e la presenza del campione di Live! Grand Piano), la capacità di amplificazione superiore e più brillante, il numero più ampio di zone della tastiera da assegnare ai campioni, e due uscite audio addizionali. PSR-E463 si difende con una migliore trasportabilità in termini di dimensioni e di peso (1,8kg di differenza) dimostrandosi più accessibile e più versatile.
Entrambi i modelli sono dotati di un display di bordo, essenziale ma migliorato rispetto la generazione precedente. Pur restando ancora uno schermo LCD non grafico, la leggibilità delle informazioni è più semplice e più chiara. La superficie plastica che circonda lo schermo riflette l’ambiente circostante e potrebbe rendere difficile la lettura del display in ambienti luminosi: consiglierei di ritagliare un cartoncino per ricoprire la superficie specchiante.
Le manopole del Live Control possono controllare non solo quanto si suona da tastiera ma anche le parti di accompagnamento; il numero di parametri sale a dieci (cinque per ciascuna manopolina): cutoff, riverbero, DSP parametro A e B, attacco, bilanciamento del volume, risonanza, Chorus, rilascio, retrigger rate. Lo spostamento da un parametro al successivo non è immediato, dato che richiede la pressione ripetuta del tasto Knob Assign fino a cinque volte prima a raggiungere il valore richiesto.

Il Quick Sampling è elementare ma funziona e rende disponibile nuovi campioni da dare in pasto al Groove Creator, la funzionalità più popolare fra i giovanissimi e gli appassionati DJ: da notare il pulsante Musical Climax permette di connettere diversi Groove ed espandere le possibilità di variazioni esecutive in tempo reale. La funzione Audio Rec serve per registrare in formato audio su memoria USB: tali registrazioni possono così essere esportate rapidamente su social network, WhatsApp, SoundCloud o come colonna sonora di video su YouTube.
La presa USB-to-Host annulla la necessità di un’interfaccia audio e consente di registrare direttamente su PC: è sufficiente un qualsiasi cavo standard USB. Il connettore della cuffia è sul retro, un po’ scomodo onestamente.

I suoni di strumenti acustici sono quelli che stupiscono di più per la loro qualità. La tavolozza sonora comprende 237 suoni richiamabili da pannello, 24 kit percussivi e le classiche 457 voci XGlite. Non mancano suoni speciali: 8 Sweet!, 3 Cool! e 3 Dynamic per offrire spunti di maggiore realismo. La polifonia è di sole 48 note e questo è l’elemento più evidente in cui si segna il divario esistente fra questo segmento di modelli e quelli di categoria superiore dove ormai la fa da padrone il concetto delle 128 note polifoniche. Qualcuno potrebbe rallegrarsi della presenza della rotella del pitch bend, ma altresì avvertire l’assenza della modulation wheel necessaria per controllare alcuni suoni di synth. Ma, ancora una volta, in questo segmento di prodotti a questo prezzo, è normale aspettarsi qualche taglio.
Venendo alla sezione arranger, il numero totale di stili di accompagnamento è 235, cioè 15 in più rispetto la generazione precedente. Sui modelli economici il numero di pattern è ridotto ai minimi termini: c’è un solo Intro e si sente la mancanza del Count-In; per coerenza c’è anche un solo Ending, di solito lungo alcune misure, fa difetto quindi la possibilità di chiudere la propria esibizione rapidamente con una sola misura.
Una vasta collezione di app per smartphone consente di espandere increbilmente le possibilità di interazione con questi due strumenti: visitata la pagina dedicata per maggiori informazioni.
Ci sarebbe ancora molto da dire e da commentare: vi lascio alla lettura diretta delle specifiche tecniche sul sito Yamaha e, soprattutto, alla visita in un negozio di strumenti musicali per provarle di persona. PSR-E463 si trova spesso a 299 Euro e PSR-EW410 a 385 Euro.
Pingback: Il panorama delle tastiere arranger del 2018 | Tastiere arranger
Pingback: Il rapporto 2018 del blog | Tastiere arranger
Grazie per la recensione! Molto professionale.
Sino circa 20 anni che non suono più…
Ho acquistato questa tastiera ieri sera e sono in attesa di riceverla a casa…
Prima suonavo con una Solton MS50 e ho fatto molte ma molte serate danzanti… poi ho lasciato per impegni di vita.
Ieri mi è venuta voglia di ricominciare, con una tastiera moderna per casa, con le casse… La mia MS50 sta in soffitta.
Tu che ne pensi di questa scelta? Posso ricominciare a divertirmi in questo periodo di “arresti domiciliari “?
Grazie e buona Pasqua!!
"Mi piace""Mi piace"
Ciao Angelo. Come ho scritto nell’articolo, questi modelli Yamaha sono per principianti ed amatori. MS-50, seppur modello datato, era uno strumento per professionisti delle serate dal vivo. Io consiglio sempre di provare la tastiera di persona prima di comprarla. Capisco che, in questi momenti di isolamento, la cosa non sia possibile. Fammi sapere come ti trovi con la tua nuova tastiera.
"Mi piace""Mi piace"
Grazie per le tue recensioni, sempre chiarissime e complete. Mi sono fatto una (ennesima) carrellata sulle tue recensioni ed ho deciso di comprare la PSR E 463 per mandarla a mio figlio in Spagna, 27 anni, figlio dei fiori (tutto suo padre), che sta iniziando finalmente a costruirsi una vita lontano da ambienti pericolosi(nostrani) in cui era incappato.. Li con i nuovi amici suonano e lui sta imparando, e riabbracciando la musica, e la PSR E 463 ha tutte le caratteristiche e qualità adatte a lui.
Contemporaneamente, prendo per me prendo il MDOX8, permutandolo col PMXF8.. Fantastici.
Grazie alla tua chiarezza, profondità scientifica e completezza, e comunicativita’.. Sono un antico lettore de SM che sempre divoravo, dal primo mitico DX7 che andai a comprare, quasi scippandolo da sotto le mani di Peppe Ciaravola in sala registrazione, mentre prova col gruppo del fratello, in arte, allora, Gigione e i marines….
Grazie Renato.
Alessandro-Cazzimmastellare
da Pompei & Vesuvio
"Mi piace""Mi piace"
Grazie Alessandro. Ricorda mai comprare a scatola chiusa. Spero tu l’abbia provata questa tastiera di persona prima di decidere. Tanti auguri a tuo figlio.
"Mi piace""Mi piace"
Pingback: Oscillazione prezzi nel 2021 per le tastiere arranger | Tastiere arranger
Pingback: Approfondiamo la conoscenza di Yamaha Portable Grand DGX-670 | Tastiere arranger
Pingback: Yamaha alza il sipario su PSR-E473 e PSR-EW425 | Tastiere arranger
Pingback: Pad, Multipad, Live Control, Groove Creator, LaunchPad e Kaoss FX | Tastiere arranger
Pingback: Tastiere arranger – Parte II | Tastiere arranger