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Yamaha alza il sipario su PSR-E473 e PSR-EW425

Troppa grazia, Sant’Antonio! Dopo un 2021 arido di novità, il nuovo anno è cominciato con due doppi botti. Nel secondo giorno della fiera virtuale del Believe In Music, ci è data la possibilità di celebrare un altro annuncio dopo quello di cui vi abbiamo raccontato ieri con Casio. Per la seconda volta, siamo di fronte ad un duplice lancio: questa volta tocca a Yamaha con PSR-E473 e PSR-EW425, a distanza di 4 anni dai modelli equivalenti e precedenti. Si ripete la consolidata tradizione di lanciare “a coppie” i modelli di tastiere arranger. Anche stavolta si tratta sostanzialmente dello stesso strumento presentato in due edizioni: 61 e 76 tasti. Sono prodotti economici, tuttavia – prestate attenzione – non siamo nel livello-base degli arranger di primo ingresso (quello a cui appartengono PSR-E373 e PSR-EW310), qui siamo su un gradino leggermente superiore, grazie ad un set di attributi più significativo.

Yamaha PSR-E473 – Fonte immagine http://www.yamaha.it

PSR-E473 (61 tasti)

Come voi ben sapete, modello dopo modello, questo tipo di tastiere riceve funzioni e caratteristiche che in passato erano riservate ai modelli per professionisti. L’evoluzione di Yamaha si mantiene persistente. Se confrontato con il modello anteriore (PSR-E463 uscito nel 2018), Yamaha ha eliminato il tastierino numerico, dotando lo strumento di pulsanti di accesso diretto per categoria di suoni e stili come nei modelli superiori. Ci sono nuovi suoni e nuovi stili disegnati su misura di queste nuove possibilità. Premendo il pulsante Motion Effect, si possono aggiungere effetti al volo, intervenire sul suono con un filtro o  creare alterazioni di tonalità.  

La polifonia sale da 48 a 64 note e i processori effetti ora sono due: DSP1 lavora sulle mandate per il suono generale mentre DSP2 che può essere assegnato a parti specifiche Insert. I timbri crescono da 758 ad 820; fra questi ci sono 15 voci Lite Super Articulation che, come noto, aumentano il tasso di realismo dei suoni: si distinguono principalmente le chitarre e i cori (come Shoo Bee Doo Bah e Gospel Choir già apprezzati su altri strumenti Yamaha di classe superiore).  Gli stili sono 290 e 152 le sequenze per l’arpeggiatore. La registrazione audio lavora sulle memorie flash USB esterne secondo lo standard WAV 16bit a 44,1kHZ fino a 80 minuti di registrazione. Dall’ingresso del microfono si raggiunge il sistema di campionamento che viene invece semplificato e riorganizzato attorno ai quattro nuovi pad di Quick Sampling sul pannello frontale.

La potenza degli amplificatori di bordo può essere enfatizzata premendo il pulsante Mega Boost che aumenta il volume di +6dB.  Pesa 7kg e le dimensioni sono 99,2 cm x 40,4 cm x 13,6 cm.

Yamaha PSR-EW425 – Fonte immagine http://www.yamaha.it

PSR-EW425 (76 tasti)

Il secondo modello non si discosta solo per il maggiore numero di tasti. PSR-EW425 è dotato di alcuni timbri specifici: sono frutto del campionamento dei suoni ripresi dalla serie YC, come i suoni di organo Hammond arricchiti dall’immancabile clic percussivo associato alla pressione del tasto e dal tono sporco del campione al fine di rendere più realistici e vintage il tono di questi suoni. Per quanto riguarda il pianoforte, entrambi i modelli portano con sé il celebrato campione Live! Concert Grand Piano, ma la tastiera a 76 tasti include anche la variante Live! Grand Piano quando il fratello a 61 tasti si deve accontentare di aggiungere Stereo Grand Piano.

Potenti altoparlanti da 12W+12W raddoppiano la potenza sonora rispetto il modello a 61 tasti: PSR-EW425 è una tastiera portatile capace di farsi sentire anche in pubblico, seppur in ambienti non molto ampi. Il consumo elettrico è difforme: qui sono richiesti 11W (contro 9W) tramite sei batterie in formato D LR20 (contro il formato AA LR6) oppure un adattatore DC 16V (contro 12V). Pesa 8,3kg e le dimensioni sono 120,0 cm x 40,4 cm x 13,6 cm.

Conclusioni

Eccetto quanto menzionato qui sopra, per il resto i due strumenti si equivalgono nella sostanza.

Attendiamo di trovarli nei negozi e di poterli provare.

Il panorama delle tastiere arranger del 2018

Anche quest’anno, il capodanno è l’occasione per fare il punto sul comparto arranger e per tirare le somme dopo dodici mesi filati. Facciamolo insieme.

Ammiraglie Il 2018 è stato dominato essenzialmente dalla visibilità di due modelli: Yamaha Genos e Ketron SD90. Da una parte, abbiamo la workstation arranger più possente che la casa di Hamamatsu possa mai avere immaginato: la nuova interfaccia touch screen ha semplificato concretamente la gestione della vasta libreria di suoni sorprendenti, mentre l’esteso repertorio di stili musicali di ottima fattura e l’abbondante dotazione di tecnologie innovative hanno fatto il resto. Dall’altra parte, la casa di Ancona ci ha colpiti con il lancio di un modulo arranger che, badando alla sostanza, si distingue per l’elevato tasso di realismo capace di “bucare” il mix e riempire la pista in sala. In disparte, Korg si è concentrata sul difendere le posizioni guadagnate nel 2017 a seguito del profondo rinnovamento rilasciato su Pa4X Version 2.0.

Yamaha Genos

Arranger medi  Questo segmento intermedio di prodotti è stato abbastanza tranquillo nel periodo: da tempo infatti Yamaha e Korg si dividono indisturbate questo pezzo profittevole di mercato grazie alle rispettive accoppiate di modelli PSR-S975/S775 (testé rinnovati nel 2018) e Pa1000/Pa700. A latere, Roland sembra essersi eclissata dopo essere stata leader di quest’area per lunghi anni: non percepiamo segnali a distanza di tre anni dal timido lancio di E-A7.

Arranger apri-pista Abbiamo notato più vitalità nel segmento di base degli arranger. Innanzitutto, Korg ha fatto il proprio ingresso in campo con l’uscita di EK-50, modello scaled down di cui onestamente dobbiamo ancora misurare per bene i dettagli. Casio ha confermato la propria presenza stabile inaugurando la nuova serie CTX (con CT-X5000 al top), dove l’innovazione principale consiste nel motore sonoro AiX. Yamaha ha rinnovato il proprio catalogo con PSR-E463 e PSR-EW410 introducendo la possibilità di campionare i suoni dall’ingresso AUX-IN e la modalità Groove Creator utile per i DJ set. Discrete le vendite di Roland GO-Keys, una tastiera a buon prezzo con suoni discreti e una modalità arranger irrituale, tutta da scoprire.

Casio CT-X5000

E domani: il rapporto del blog Tastiere Arranger

Prepariamoci ora a chiudere in bellezza il 2018. Domattina saremo di nuovo qui: ci faremo gli auguri per l’anno nuovo in occasione della pubblicazione del rapporto annuale 2018 del blog Tastiere Arranger.

A domani!

Approfondiamo la conoscenza di Yamaha PSR-E463 e PSR-EW410

Oggi ci concentriamo sulle tastiere Yamaha della serie PSR-E, il segmento di primo ingresso destinato a principianti, agli entusiasti amatori e ai giovani novizi delle tastiere. Abbiamo già avuto modo di sottolineare come i modelli di questo segmento siano cresciuti negli ultimi anni, grazie alla fiorente ereditarietà di caratteristiche e suoni che in passato erano riservati a prodotti di levatura superiore. I modelli in particolare a cui ci riferiamo sono PSR-E463 e PSR-EW410: hanno visto la luce al Winter NAMM di gennaio 2018 e sono stati presentati al mercato europeo in occasione del Musik Messe dello scorso aprile.

Guardiamoli insieme da vicino.

Suonare Yamaha PSR-EW410

Come noto, i due modelli si equivalgono nella sostanza e ciò che distingue PSR-EW410 fra i due è l’approccio preferenziale per i giovani pianisti (76 tasti contro 61 e la presenza del campione di Live! Grand Piano), la capacità di amplificazione superiore e più brillante, il numero più ampio di zone della tastiera da assegnare ai campioni, e due uscite audio addizionali. PSR-E463 si difende con una migliore trasportabilità in termini di dimensioni e di peso (1,8kg di differenza) dimostrandosi più accessibile e più versatile.

Entrambi i modelli sono dotati di un display di bordo, essenziale ma migliorato rispetto la generazione precedente. Pur restando ancora uno schermo LCD non grafico, la leggibilità delle informazioni è più semplice e più chiara. La superficie plastica che circonda lo schermo riflette l’ambiente circostante e potrebbe rendere difficile la lettura del display in ambienti luminosi: consiglierei di ritagliare un cartoncino per ricoprire la superficie specchiante.

Le manopole del Live Control possono controllare non solo quanto si suona da tastiera ma anche le parti di accompagnamento; il numero di parametri sale a dieci (cinque per ciascuna manopolina): cutoff, riverbero, DSP parametro A e B, attacco, bilanciamento del volume, risonanza, Chorus, rilascio, retrigger rate. Lo spostamento da un parametro al successivo non è immediato, dato che richiede la pressione ripetuta del tasto Knob Assign fino a cinque volte prima a raggiungere il valore richiesto.

Yamaha PSR-EW410
Yamaha PSR-EW410

Il Quick Sampling è elementare ma funziona e rende disponibile nuovi campioni da dare in pasto al Groove Creator, la funzionalità più popolare fra i giovanissimi e gli appassionati DJ: da notare il pulsante Musical Climax permette di connettere diversi Groove ed espandere le possibilità di variazioni esecutive in tempo reale. La funzione Audio Rec serve per registrare in formato audio su memoria USB: tali registrazioni possono così essere esportate rapidamente su social network, WhatsApp, SoundCloud o come colonna sonora di video su YouTube

La presa USB-to-Host annulla la necessità di un’interfaccia audio e consente di registrare direttamente su PC: è  sufficiente un qualsiasi cavo standard USB. Il connettore della cuffia è sul retro, un po’ scomodo onestamente.

Suonare Yamaha PSR-E463
Suonare Yamaha PSR-E463

I suoni di strumenti acustici sono quelli che stupiscono di più per la loro qualità. La tavolozza sonora comprende 237 suoni richiamabili da pannello, 24 kit percussivi e le classiche 457 voci XGlite. Non mancano suoni speciali: 8 Sweet!, 3 Cool! e 3 Dynamic per offrire spunti di maggiore realismo. La polifonia è di sole 48 note e questo è l’elemento più evidente in cui si segna il divario esistente fra questo segmento di modelli e quelli di categoria superiore dove ormai la fa da padrone il concetto delle 128 note polifoniche. Qualcuno potrebbe rallegrarsi della presenza della rotella del pitch bend, ma altresì avvertire l’assenza della modulation wheel necessaria per controllare alcuni suoni di synth. Ma, ancora una volta, in questo segmento di prodotti a questo prezzo, è normale aspettarsi qualche taglio.

Venendo alla sezione arranger, il numero totale di stili di accompagnamento è 235, cioè 15 in più rispetto la generazione precedente. Sui modelli economici il numero di pattern è ridotto ai minimi termini: c’è un solo Intro e si sente la mancanza del Count-In; per coerenza c’è anche un solo Ending, di solito lungo alcune misure, fa difetto quindi la possibilità di chiudere la propria esibizione rapidamente con una sola misura. 

Una vasta collezione di app per smartphone consente di espandere increbilmente le possibilità di interazione con questi due strumenti: visitata la pagina dedicata per maggiori informazioni.

Ci sarebbe ancora molto da dire e da commentare: vi lascio alla lettura diretta delle specifiche tecniche sul sito Yamaha e, soprattutto, alla visita in un negozio di strumenti musicali per provarle di persona.  PSR-E463 si trova spesso a 299 Euro e PSR-EW410 a 385 Euro.

Novità funzionali degli arranger 2018 di casa Yamaha

psr-s775

Non so voi, ma io, quando ho visto i quattro filmati video pubblicati a metà aprile sul canale YouTube di Yamaha Corporation, ho immediatamente apprezzato la capacità di sintesi e l’efficacia comunicativa della casa giapponese. Le novità 2018 nel settore arranger per Yamaha sono le due coppie di modelli che hanno visto la luce al Winter NAMM di gennaio e che sono state proposte per la prima volta in fiera in Europa al recente MusikMesse di Francoforte.

Anziché riportare una carrellata estesa delle funzionalità di questi strumenti, cosa che sarebbe potuta apparire ripetitiva per gli appassionati del settore, Yamaha si è concentrata soltanto sulle novità specifiche, illustrandole in modo brillantemente sintetico, grazie a brevi filmati realizzati con molta cura.

PSR-S975/S775: Mono/legato

Cominciamo dagli arranger workstation PSR-S975/S775 che, come vi abbiamo documentato a suo tempo, rappresentano un’aggiornamento tecnologico dei precedenti modelli PSR-S970/S770.

La prima funzione che vediamo insieme consente di suonare un timbro monofonico in modo “legato”, ottenendo la discesa naturale ancorché rapida della tensione del suono. Per definizione, l’esecuzione musicale in legato prevede che le note siano suonate e accostate l’una all’altra senza interruzioni, in modo che il suono della nota successiva cominci a ridosso di quella precedente. Ne consegue che sono i suoni monofonici quelli che possano trarre il maggiore vantaggio espressivo: fiati, archi, chitarre solista e così via.
Vi sarà tutto più chiaro osservando il filmato video che segue con la dimostrazione del “legato” sulle tastiere PSR: l’esempio utilizzato è quello di un assolo di chitarra classica.

PSR-S975/S775: Half Bar Fill-in

In origine, la funzione di Half Bar era disponibile solo sugli arranger Roland dove era presente un pulsante dedicato alle c.d. “mezze misure” a favore della creatività e, soprattutto, del rispetto rigoroso della partitura. Negli ultimi anni, si è scatenata la corsa ad introdurre tale funzione anche da parte di altri costruttori di arranger. Nell’autunno del 2017 era stata annunciata da Ketron su SD9. Mentre in casa Yamaha, un primo tentativo era stato fatto sui modelli PSR-S970/S770 grazie allo Style Retrigger e all’uso delle manopole del Live Control. Ora però, la procedura è molto più pratica: è possibile associare la nuova funzione denominata Half Bar Fill-in ad un pedale da premere entro i primi due movimenti: quando il tempo raggiunge la metà della misura, il tempo riparte del primo quarto. Osservate il filmato e tenete d’occhio il box in basso a destra che scandisce il metronomo. Si presti attenzione che, oltre a premere il pedale, è necessario attivare allo stesso tempo un Fill-In dello stile per ottenere la mezza misura.

PSR-E463/PSR-EW410: Quick Sampling

Veniamo ora alle due tastiere destinate ai musicisti di primo ingresso: PSR-E463 e PSR-EW410, entrambe consentono di catturare i suoni da qualsiasi sorgente utilizzando l’ingresso AUX per riprodurli successivamente alla bisogna secondo tre modalità disponibili:

  1. Normal: l’intonazione del suono varia in base alle note suonate sulla tastiera in tempo reale.
  2. Loop: il campione viene eseguito in loop senza alcun intervento sull’intonazione (tipico dei suoni percussivi o degli effetti speciali).
  3. One-shot: il campione è eseguito una sola volta senza variazione dell’intonazione.

I campioni Loop e One-shot sono controllati dall’ultime ottave sulla destra della tastiera, mentre Normal è controllato dalla 4-5 ottave a sinistra come dal disegno che segue.

https://youtu.be/Ak9DridLADA

PSR-E463/PSR-EW410: Groove Creator

Con Groove Creator si chiude questa breve rassegna di novità introdotte da Yamaha sui propri arranger. Questa sarà probabilmente la funzionalità più gettonata dai giovanissimi e dagli appassionati DJ che la sfrutteranno per creare i propri groove agendo sulle singole tracce On/Off, passando da una sezione all’altra dello stile oppure aggiungendo effetti diversi agendo sulle manopole del Live Control. Come da questo filmato.

https://youtu.be/91ViS-_FEOM

Prezzi

PSR-S975 si trova generalmente nei negozi al prezzo di 1.999 Euro; PSR-S775 si trova intorno ai 1.199 Euro.
Da parte loro, i modelli più economici si orientano fra i 329 Euro di PSR-E463 e i 470 Euro di PSR-EW410.

MusikMesse 2018: le conclusioni

L’edizione 2018 del MusikMesse potrebbe passare alla storia come quella in cui il calo di visitatori ha accentuato una curva discendente che, ad onor del vero, si trascinava da tempo (secondo gli organizzatori, i visitatori sono stati il 10% in meno dello scorso anno). E’ un fenomeno endemico e non è un caso: in tutto il mondo, le fiere tradizionali hanno difficoltà ad attrarre le grandi folle, sin da quando i clienti e il mercato hanno avuto la possibilità di aggiornarsi quotidianamente tramite Internet. E questo vale non solo per gli strumenti musicali, ma per qualsiasi categoria merceologica.

Veniamo ora al nostro argomento preferito: gli arranger. E scorriamo velocemente insieme le novità dei presenti e commentiamo anche gli assenti.

I presenti

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Winter NAMM 2018: Yamaha alza il sipario su PSR-S975/S775 e PSR-E463/EW410

Nei giorni scorsi, in merito al Winter NAMM 2018, vi abbiamo riportato notizie dagli stand DEXIBELL, Kurzweil, Casio e Roland. Ora è il turno del marchio più grande e, forse, il più atteso da numerosi lettori di questo blog. In effetti, è qui che troviamo il più ampio numero di novità: lo spazio Yamaha è stato utilizzato quest’anno per presentare 90 nuovi prodotti, quattro di questi ci riguardano direttamente perché toccano il comparto degli arranger.

Yamaha PSR-S975

PSR-S975 e PSR-S775

Innanzitutto Yamaha ha aggiornato i prodotti di punta della serie PSR con il lancio dei nuovi fratelli arranger workstation: PSR-S975 e PSR-S775. Dalla lettura del codice dei modelli, si intuisce che non stiamo parlando di fresca tecnologia derivata dall’ammiraglia Genos, ma piuttosto di un aggiornamento di PSR-S970 e PSR-S770 il cui lancio sul mercato risaliva all’estate del 2015. Le migliorie introdotte riguardano il numero di timbri che sale enormemente di circa 630 unità su ciascun modello, contando nel numero una maggiore presenza di voci Super Articulation, MegaVoice, Sweet!, Cool! e Live!
Il repertorio di stili sale su entrambi i modelli di ben Continua a leggere