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Ketron alza il sipario su Fusion, EVP1 ed EVP2 (+ EVP4 ed EVS)

Pioggia di modelli nuovi in casa Ketron. In questo principio di 2025, la casa italiana si dimostra in grande salute, ponendosi in cima alle classifiche di innovazione degli strumenti a tastiera e arranger in particolare: chi altri può vantare oggi questa esplosione di idee nuove nel settore? C’eravamo lasciati – solo l’altro giorno – interrogandoci sul diradarsi endemico degli arranger nell’industria musicale, mentre proprio Ketron si stava preparando dietro le quinte a stupirci, grazie ad un fragoroso botto per un annuncio multiplo. Eccoci qui, infatti, pronti ad ammettere che è bello essere smentiti nelle proprie previsioni più sfavorevoli; ed è ancor più bello che a smentirci sia una piccola azienda italiana che sfodera oggi un’inventiva che i colossi giapponesi – in questa fase storica – non sembrerebbero interessati ad eguagliare (e anche qui: sarei felice di essere smentito ancora una volta!). Dunque, siamo di fronte a ben cinque modelli nuovi, di cui tre arranger: tutti in un colpo. La famiglia Event già vantava quattro versioni dello stesso strumento: il primo superbo modello a 76 tasti (Event), la sua versione ridotta a 61 (Event-61), l’edizione a modulo (Event-X) e il piccolo box super-compatto (EVM). Sono tutti strumenti ben noti ai lettori di questo blog, visto che ne abbiamo parlato qui più riprese. Alcuni di voi ricorderanno anche il risultato del nostro test diretto, pubblicato pochi mesi fa. Ora, proprio nei giorni antecedenti al Winter NAMM 2025, l’industria italiana scende in campo mostrando i muscoli e una varietà di versioni che pochi potevano aspettarsi. Onore al management dell’azienda di Ancona, complimenti a Sandro Fontanella, Maurizio Leonardi e Marco Panni.

Ketron Fusion – Fonte: Ketron

Il primo modello che commentiamo oggi si chiama Fusion (nome bellissimo, vero?) ed è uno strumento interessante soprattutto per chi fa musica etnica: il motore e l’anima sono quelli di Event, ma è disegnato su misura dei generi musicali regionali di mezzo mondo (Turkish, Balcan, Arabic, Greek, Irish, Brasilian e così via). Fusion pesa 11kg, ha 61 tasti leggeri, risorse un po’ più limitate rispetto Event-61, ma offre pulsanti ad hoc per le scale arabe e ti conquista per il look vintage. Si collocherà in una fascia di prezzo molto più concorrenziale rispetto all’ammiraglia.

Ketron EVP1 – Fonte: Ketron

Poi ci sono i pianoforti digitali: nell’intento di vivacizzare in chiave moderna il piano digitale da mettere in casa, Ketron ha pensato a tre nuovi modelli. Solo due di questi nascono con la sezione arranger a bordo e con tutte le funzionalità relative: EVP1 ed EVP2 sembrano contenere un box EVM sotto il cofano; il controllo completo è assegnato ad un ampio monitor touch screen da 15″. Il terzo pianoforte EVP4 si distingue per essere compatto e più leggero – molto portatile; ma, per avere accesso alle risorse di accompagnamenti della famiglia Event, richiede di essere affiancato da EVM o Event-X da acquisire a parte. A parte ciò, EVP4 è uno strumento completo e perfettamente usabile come pianoforte digitale. L’edizione ammiraglia di questi pianoforti (EVP1) si distingue per l’eleganza del mobile e, in controtendenza a quanto ci farebbe credere il mercato, potrebbe porsi come la sfida italiana ai mitici modelli arranger di lusso dei tempi passati. Il mobile codino consente di fare una gran bella figura non solo in ambiente casalingo ma anche in ambito professionale (club, hotel, sale di intrattenimento, piccoli palchi). Accanto abbiamo EVP2, il fratello minore, che si differenzia per essere dotato di un mobile più compatto, tipico da pianoforte da casa. Ogni modello EVP è dotato di una tastiera con 88 tasti pesati e la tecnologia Natural Damper Resonance (NDR) utile per replicare i sottili cambiamenti tonali che si verificano quando il pedale di risonanza è premuto, come succede su un pianoforte a coda acustico. Tre nuovi suoni di pianoforte a coda sono stati aggiunti alla libreria della serie di arranger Ketron Event.

Ketron EVS – Fonte: Ketron

Chiude la rassegna EVS, un modulo sonoro professionale tascabile che manda in pensione definitivamente SD1000; EVS sfrutta per intero la generazione sonora e i kit di batteria degli strumenti Event, offrendo una vasta gamma di suoni orchestrali di alta qualità. Dispone di 256 Preset di fabbrica e 256 memorie programmabili dall’utente, ciascuno composto da un massimo di 3 voci GM indipendenti. Un editor di voci desktop dedicato consente agli utenti di creare voci personalizzate con tre suoni sovrapposti, che possono poi essere salvate direttamente nella memoria interna di EVS. Il modulo può essere controllato tramite USB o attraverso i classici connettori MIDI In-Out e può funzionare simultaneamente come modulo sonoro collegato a una tastiera master MIDI e come lettore di file MIDI. Non è un arranger, ma è un dispositivo speciale per l’accompagnamento MIDI e la produzione in home studio.

Le risorse umane di Ketron

Il panorama delle tastiere arranger a fine 2024

Alla conclusione di ogni anno, è gratificante ritrovarsi qui per analizzare insieme i progressi degli arranger nella loro globalità. Un anno fa, alla fine del 2023, ci eravamo ritrovati carichi di entusiasmo per i segnali di evidente crescita creativa del settore, grazie all’uscita di parecchi modelli nuovi in corso d’anno. Ora invece – con il 2024 che sta per chiudere i battenti – osserviamo una leggera flessione con la presentazione di soli otto nuovi modelli, non così tanti insomma. Ma non mi sento di esprimere termini di scoraggiamento: otto novità sono il segno di un costante aggiornamento di questo comparto produttivo che – come sappiamo – è talmente maturo e stabile che difficilmente potrà rivelare improvvisi e rivoluzionari balzi in in avanti.

Riepiloghiamo insieme.

Yamaha PSR-SX920 | Fonte: yamaha.com

Ancora una volta Yamaha primeggia per vitalità. Se l’anno scorso il lancio di Genos2 aveva catturato l’attenzione di molti, quest’anno il listino dell’azienda giapponese è stato rinfrescato con l’aggiornamento della solida e fortunata coppia di arranger workstation della terra di mezzo: PSR-SX920 e PSR-SX720. I musicisti che non si possono permettere il modello al top di gamma hanno l’occasione di procurarsi uno fra questi due fiammanti arranger di notevole spessore, con cui suonare, creare e divertirsi per lungo tempo traendo ampie soddisfazioni. Yamaha ha messo mano anche ai modelli a buon mercato: dopo 4 anni ha rinnovato infatti gli arranger di primo ingresso con un’altra coppia di modelli: PSR-EW320 (76 tasti) e PSR-E383, in merito ai quali vale la pena notare l’accesso alle caratteristiche di Auto-Chord.

Roland GO:KEYS 3 | Fonte: roland.it

Un’altra casa che è brillata nel 2024 per gli aggiornamenti pubblicati è Roland: le novità dell’anno sono state nel settore dei modelli di mezzo e strizzano l’occhio alle giovani generazioni. GO:KEYS 5 e GO:KEYS 3 offrono un discreto numero di funzionalità, pur avendo caratteristiche limitate rispetto gli arranger della concorrenza. Il loro punto di forza è nella presenza del generatore ZEN-CORE e nell’accesso al portale Roland Cloud. Grazie a questi arricchimenti, queste due tastiere possono permettersi il lusso di rinnovare il repertorio: gli Z-Style hanno forse meno ritmi di ballo e latini tradizionali, ma offrono altresì una ricca presenza di accompagnamenti utili per hip-hop, dance, EDM e synth pop.

KETRON EVM | Fonte ketron.it

Il Made in Italy fa capolino fra le novità arranger del 2024 grazie al lancio di EVM da parte di KETRON. Questo piccolo box compatto completa la serie EVENT fornendo un’occasione di maggiore portabilità per fisarmonicisti e tastieristi dal vivo. Per i suonatori di arranger, si tratta di confrontarsi con uno strumento senza pulsanti né cursori fisici: tutta la superficie di controllo è affidato allo schermo touch. Ne guadagna la semplicità. Il motore sonoro, le funzionalità software e il repertorio stili ereditati dalla famiglia EVENT rendono molto appetibile questo strumento.

CAVAGNOLO Zenith One | Fonte: cavagnolo.com

Affrontiamo in questa breve rassegna la proposta dei cugini d’oltralpe: nel 2024 CAVAGNOLO ha rilasciato Zenith One: il formato è il box compatto, tipo KETRON EVM (ad onor del vero, l’idea originale di un box appartiene ai francesi che avevano fatto esordire Air Symphony nel 2019). La differenza fra i due modelli consiste nel fatto che la scelta di CAVAGNOLO è stata quella di offrire un sistema operativo essenziale, semplice ed immediato per chi suona dal vivo; il software gira su un tablet Android con app dedicata. EVM invece è uno strumento completo di tutte le funzionalità già presenti in EVENT, non ha app da installare: il software è tutto residente nel box, mentre lo schermo esterno serve per un puro controllo tattile.

KORG Pa5X | Fonte: korg.com

Nessun annuncio da parte di Casio e, soprattutto, KORG. Quest’ultima sembra essere concentrata sul miglioramento del sistema operativo di Pa5X, al cui appello mancano ancora alcune funzionalità ritenute tipiche per gli arranger al top di gamma e che molti attendono: il Quick Record di una song suonando uno stile, il MIDI sequencer con full editor integrato con gli stili e lo Style Creator Bot). Chissà che il 2025 non ci porti la versione NEXT di questo software oltre che il rinnovamento degli arranger workstation KORG: Pa1000 e Pa700 sono in produzione e vendita dal lontano 2017. 

Buona fine d’anno e buon inizio!

KETRON EVM | Il mio test su SM Strumenti Musicali

Amici di Tastiere Arranger come state? Spero che abbiate passato delle splendide vacanze estive! O magari ci siete ancora dentro. Avete visitato qualche posto nuovo o avete fatto qualche esperienza particolare? 

Nel mio caso, a parte una puntatina al mare e una manciata di giorni trascorsi scalando montagne, per il resto mi sono immerso nel test di KETRON EVM. Ho scritto per voi il risultato della mia esperienza e l’ho appena condiviso su SM Strumenti Musicali.

Buona lettura!

KETRON EVM

Tastiere arranger come strumenti di creatività musicale

Suonare tastiere arranger è un’arte in movimento che si evolve negli anni. Nel corso del tempo, le tecnologie disponibili e le tendenze creative hanno aperto strade inesplorate per gli appassionati delle tastiere con accompagnamenti. Ed oggi gli arranger consentono di produrre performance musicali memorabili.

Dare vita alla propria musica

Oltre a migliorare le abilità da tastierista, è possibile utilizzare un arranger per creare brani musicali unici secondo la sensibilità di ciascuno.

Gli arranger permettono di concentrarsi sull’aspetto creativo del fare musica.

È sempre incantevole scoprire la magia di un suono che infonde vitalità, per poi lasciarsi guidare dall’ispirazione e tessere melodie ed arpeggi su un tappeto sonoro che si genera da sé. Grazie ai registratori MIDI e audio, presenti ormai in qualsiasi arranger (anche i più economici), è possibile ottenere una base di qualità, a volte solo essenziale a volte persino superba, ma sempre apprezzabile (in formato SMF, WAV, in certi strumenti anche in formato MP3).  Come punto di partenza, si ha a disposizione un tesoro di stili di accompagnamento personalizzabili, ognuno di essi con la qualità avvolgente di uno studio di registrazione. Si possono creare progressione di accordi su misura della creatività di ciascuno o partire dalle canzoni che più si amano. Gli arranger sono in effetti piccoli studi di registrazione e includono tutte le caratteristiche basilari per creare musica originale. Se poi collegate l’arranger ad un software DAW su PC, Mac o tablet, il numero di mezzi a disposizione cresce ottenendo un mondo enorme di possibilità per modellare la musica nei minimi dettagli.

Iniziare e poi non perdere la speranza

Per chi comincia, è importante non scoraggiarsi: è bene sperimentare e, se non piacciono i primi risultati, buttare tutto via e ricominciare da capo. Fate sentire i brani da voi creati ai vostri amici, fate tesoro dei loro suggerimenti e poi agite di testa vostra. Ed Sheeran ha dichiarato di essere in grado di scrivere fino a 5 canzoni al giorno quando deve pubblicare un album: certo è un caso eccezionale di prolificità. Ha tuttavia un senso buttarsi a scrivere e registrare numerosi brani (ma proprio tanti) e poi, quando si è raggiunto un buon livello di abbondanza, fare una cernita e concentrarsi sulle idee migliori. Quello che diceva Michael Jordan in senso sportivo potrebbe avere un significato analogo per la creazione della musica: “Nella mia vita ho sbagliato più di novemila tiri, ho perso quasi trecento partite, ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto.” Non siate sorpresi quindi di dove scrivere e registrare un centinaio (o anche più) di brani musicali prima di arrivare ad un’idea buona per la pubblicazione. Creare musica può essere un’attività divertente e, quando si prende il ritmo, non stanca mai.

Idee di arranger

Quando si tratta di produrre la propria musica con un arranger, l’offerta è vasta e variegata. Le novità tecnologiche piovono su strumenti di ogni fascia di prezzo. Ad esempio, Roland Go:Keys 3 e Go:Keys 5 si distinguono per i suoni Zen-Core e l’espandibilità tramite Roland Cloud, due aspetti che le rendono interessanti tra gli arranger moderni. Casio CTS-1000V, invece, offre ai tastieristi la possibilità di far “cantare” il proprio strumento grazie al processore vocale, il tutto in un design moderno e compatto (se non siete interessati al canto, c’è sempre il fratello minore, CTS-500). Nel frattempo, Yamaha PSR-SX600 continua la tradizione di qualità degli arranger standard, con richiami alla vecchia serie Tyros. I giovani producer possono sperimentare con Korg i3 e così trovare modi innovativi per fare musica. Per chi cerca qualità a buon prezzo, Yamaha PSR-E473 e PSR-EW425 e Korg EK-50 Limitless offrono un set di suoni moderni per la produzione di nuovi brani. Per chi punta più in alto, sono sempre attuali le due coppie di arranger workstation Yamaha PSR-SX900/PSR-SX700 e Korg Pa1000/Pa700. Infine, per chi ha ampie capacità di budget, le ammiraglie come Korg Pa5X, Yamaha Genos2 e i modelli Ketron della serie Event garantiscono prestazioni eccezionali sia dal vivo che in studio, con una vasta gamma di suoni e stili di gran classe.

Qualora vogliate approfondire, ho testato di persona alcuni di questi strumenti e potete leggere direttamente le mie recensioni su SM Strumenti Musicali.

Ketron rilascia la versione 3.0 per la serie Event

Con l’intento di mantenere un’accurata cronaca dei fatti (sono consapevole che gli utilizzatori degli strumenti Ketron della serie Event siano probabilmente già al corrente di questo rilascio che risale all’8 maggio scorso) e spinto dal desiderio di garantire un’esaustiva documentazione (un tratto distintivo di questo blog che non ho mai saputo contenere), è per me doveroso oggi condividere anche in questa sede l’aggiornamento alla versione 3.0.0 del software Event. Trattasi di un potenziamento del software valido per il modello originale a 76 tasti, per la sua variante a 61 tasti e per la versione a modulo EventX.

Per conoscere il dettaglio dei guasti software riparati e la descrizione delle migliorie introdotte, vi rimando al testo dell’annuncio ufficiale emesso dalla società di Ancona.

In termini statistici, possiamo così riassumere le novità principali:

  • 48 correzioni software
  • 13 migliorie introdotte nell’area degli stili di accompagnamento
  • 6 arricchimenti in area Player
  • 5 modifiche nella funzionalità Phrase
  • 2 interventi evolutivi nella gestione delle Voice
  • 3 abbellimenti per Registration/Performance
  • 5 miglioramenti in zona Sampler
  • 2 funzionalità in più per Micro/Voicetron
  • 10 altri perfezionamenti (Miscellaneous).

Sono numeri importanti, non credete?

A parte, va poi citata la nuova funzione del Player denominata Key Tune: in pratica, Ketron ha aggiunto la possibilità di riprodurre file audio tramite un tasto della tastiera e con una minima latenza. Si possono gestire file in formato .wav (16 bit e 44100 Hz) dal Player 1: un file di tipo KeyTune può contenere fino a 32 audio e questo può essere associato ad uno stile: in tal modo, sembra possibile avviare fino a 32 melodie diverse mentre si esegue uno stile. Da provare!

In ultimo, con la versione 3.0.0 è possibile modificare i colori dei pulsanti a video, accedendo a tutte le sfumature concesse dal modello di colori RGB.

Concludo con un sommario della serie Ketron Event, consigliandovi queste letture:

Winter NAMM 2024: Ketron alza il sipario su EVM

Dopo anni di assenza dalla fiera del Winter NAMM californiano, finalmente Ketron si è presentata e, a sorpresa, ha calato un asso particolarmente interessante. Come descrivere questo annuncio? A me sembra una simpatica novità. L’idea di EVM è geniale: in pratica, Ketron ha inserito un autentico modello Event all’interno di un box super-compatto, totalmente controllabile da uno schermo tattile esterno. Chiunque possieda una master keyboard, una qualsiasi tastiera arranger diversa o un pianoforte digitale, potrà suonare un arranger Ketron con i fiocchi!

Foto http://www.ketron.it

Per collegare uno schermo tattile esterno, è possibile utilizzare la porta HDMI o USB. Ketron ci tiene a precisare che l’interfaccia video è veloce e non presenta alcuna latenza. Il punto di forza di EVM per chi intende controllare lo strumento dal proprio tablet o dal proprio PC, consiste nel fatto di non richiedere l’installazione di alcun software proprietario Ketron: è sufficiente un qualsiasi client VNC (Virtual Network Computing). Questi sono prodotti open source, facili da scaricare dal web (i più famosi sono Real VNC e Ultra VNC). Chi suona in mobilità e necessità di collegare rapidamente gli strumenti senza tanti cavi, può sfruttare la rete wi-fi. In alternativa, c’è anche l’opzione cavo ethernet. Infine, è altresì possibile collegare anche un mouse USB.

Il peso è di soli 2kg e le dimensioni sono mignon: 27 x 20 x 6 cm (urca!). In spazi così ridotti, il costruttore di Ancona è riuscito comunque a fare in modo che un discreto parco connessioni fosse disponibile:

  • Sulla parte frontale, abbiamo l’ingresso delle cuffie stereo, ingresso di linea con controllo del guadagno (utile, ad esempio, per ricevere il segnale audio da una chitarra o da un lettore smartphone/tablet), e ingresso microfonico con alimentazione phantom (48V).
  • Sul retro, EVM offre uscite audio Main Out Left / Right, ingresso per il pedale del Sustain e pedale del volume, porta Footswitch, porte MIDI (IN1, IN2, OUT, THRU), due porte per dispositivi USB e porta USB Host. Di HDMI ed Ethernet abbiamo già fatto cenno qui sopra.
Foto http://www.ketron.it

Il controllo totale di EVM da uno schermo touch richiederà sicuramente un periodo di adattamento per chi è solito agire su cursori e pulsanti fisici a pannello. Lo strumento richiede una prova per essere apprezzato. Di certo, l’idea è fantastica per la possibilità di aggiungere un super-arranger alla propria strumentazione, senza dover stravolgere nulla: le dimensioni ridotte e la facilità di connessione rendono molto attraente questo prodotto.

Ketron EVM ci stuzzica assai, ma dovremo avere un po’ di pazienza prima di poterlo trovare nei negozi. Se il listino dovesse rivelarsi aggressivo, potrebbe rappresentare per molti appassionati suonatori di arranger una buona opportunità per dotare la propria strumentazione del realismo dei suoni e dell’autenticità degli stili audio di Ketron.

Foto http://www.ketron.it

Perché dal successo degli arranger molto costosi dipende il futuro di tutti gli arranger

Se siete lettori abituali di questo blog, probabilmente il vostro sogno è quello di avere un arranger workstation al top di gamma, uno strumento che permette di creare, arrangiare e produrre canzoni con una qualità professionale. Ma forse vi siete anche chiesti, se vale la pena spendere cifre così alte per uno strumento musicale, considerando che ci sono altre opzioni più economiche sul mercato. Oggi, mi piacerebbe riflettere con voi sulle conseguenze che possono scaturire dalla decisione di alcuni di investire in arranger di fascia alta, come Yamaha Genos2, Korg Pa5X o Ketron Event.

Beni di lusso?

Va da sé che prodotti così costosi vanno inevitabilmente considerati come “beni di lusso”, cioè beni che non sono necessari per la sopravvivenza o il benessere, ma che sono desiderati per il loro valore simbolico, artistico o qualitativo. Si sa, questi beni sono accessibili solo a una minoranza di persone: hanno un reddito elevato o, comunque, in qualche modo possono permettersi di investire più di 4000 euro in una tastiera musicale. I clienti che cercano questo tipo di prodotti lo fanno per diverse ragioni, come la forte attrazione per la musica, l’auto-gratificazione, l’auto-realizzazione, il piacere o la curiosità. Potrebbe sembrare strano a molti, ma una ricerca pubblicata nel mese di giugno 2023 sul Sole 24 Ore riportava cifre ufficiali secondo cui il mercato dei beni di lusso è in continua crescita; secondo Forbes la crescita dei beni di lusso sarà dal 6-8% annuo.

Photo by Kai Pilger

È evidente che i produttori di strumenti musicali hanno fatto bene i loro calcoli: se mettono in vendita tastiere musicali con un prezzo superiore a 4000 euro (e che talvolta supera persino le 5000 cocuzze), è perché questi prodotti hanno un mercato vivace, con buona pace di quanti ipotizzano che i clienti Genos2, Pa5X ed Event possono interessare pochi “pensionati”. Da parte mia, io difficilmente mi accontento delle apparenze e dei luoghi comuni: mi piace capire a fondo. In qualsiasi classe merceologica, le vendite di beni di lusso contribuiscono a creare maggiore concorrenza, permettono alle aziende di aver risorse da investire nella ricerca e sviluppo, consentono di far calare tecnologia esclusiva e di alta qualità anche su modelli inferiori, raggiungibili da un numero più vasto di consumatori.

Ora, il fenomeno delle ammiraglie arranger non è nuovo ma, negli ultimi 20 anni, si è standardizzato essenzialmente su tre linee di prodotto. Yamaha offriva la serie Tyros e ora Genos; Korg propone da sempre i modelli PA al top (Pa5X è solo l’ultima incarnazione) e Ketron occupa questo segmento di mercato in pianta stabile prima con Audya e modelli SD, ora con i tre modelli della generazione Event. Quest’ultimo in particolare ha colpito nel segno nel 2022: approfittando del fatto che l’uscita di Pa5X è stata penalizzata dall’annuncio di un modello ben fatto ma ancora sprovvisto di caratteristiche software standard nei modelli procedenti e che l’uscita del secondo modello di Genos ha tardato ad uscire, Ketron è riuscita a piazzare il lancio commerciale della serie Event, il cui successo di vendite ha permesso all’azienda di Ancona di completare una schiera dei modelli (Event a 76 tasi, Event-61 ed il modulo Event-X) e di permettersi lo sfarzo di uno stand al Winter NAMM 2024 dei prossimi giorni. Bel colpo! Mentre tutti ci aspettiamo che Korg possa rilasciare un sistema operativo completo per Pa5X, a fine 2023 è comparsa l’astronave Genos2 e ora anche Ketron potrebbe correre il rischio di veder rallentare le proprie vendite a favore della casa con tre diapason.

Risorse dal mercato per garantire il futuro del mercato stesso

C’è un aspetto da considerare: le aziende non si possono permettere di registrare perdite nei loro bilanci, pena il rischio di non poter generare dividendi per gli azionisti ma anche quello di non poter pagare gli stipendi al proprio personale, oltre a non disporre di risorse per investire nella ricerca e sviluppo di nuovi modelli e porre quindi in essere le condizioni possibili che potrebbero scrivere la parola “Fine” sul futuro dei propri stabilimenti. Insomma, Yamaha, Korg, Ketron e tutti gli altri produttori, hanno tutto l’interesse di raccogliere moneta dalle vendite dei propri strumenti. Ma chiediamoci con onestà: per quanto tempo potranno ancora raccogliere sufficienti risorse? Il mercato degli strumenti musicali è un mercato maturo, certamente non in espansione.

Non stanno invecchiando soltanto i suonatori di arranger, sta invecchiando l’età media di tutti i musicisti che suonano con le proprie mani in genere. Da quando DAW e VST hanno permesso a molti di produrre musica anche senza nemmeno saper suonare uno strumento, è inevitabile che il numero dei musicisti reali è calato. Per le generazioni dei boomer (a cui appartengo), non c’era storia: volevi fare musica? Dovevi imparare a suonare uno strumento: ti dedicavi ore al giorno per mesi, per anni, al fine di raffinare la tua abilità e, dopo tanto esercizio, potevi dire di saper suonare. Oggi ci sono ragazzi che fanno un corso online e, con l’ausilio di Ableton Live, Reaper, ACID Pro o prodotti simili, sono pronti a mettere in sequenza loop per macinare musica. Potrà essere una banalizzazione della realtà, ma non credo di andarci molto lontano. Le giovani generazioni sono “distratte” dalle immense opportunità tecnologiche, mentre l’idea di fare pratica per ore ed ore su uno strumento reale fa fatica a conquistare nuovi adepti.

Photo by Boris Pavlikovsky

Il futuro dipende dalle vendite di oggi

Quindi il punto vero non riguarda il fatto dei c.d. “pensionati” che si possono permettere una Genos2, ma piuttosto di quanto vale il mercato totale degli strumenti musicali nella sua globalità. Finché ci sarà una massa critica di consumatori, questo comparto sarà in grado di creare profitti e le aziende potranno progettare e produrre nuovi strumenti musicali. In caso contrario, le luci – piano piano ma inesorabilmente – si abbassano. Credete che la serie CVP di Clavinova potrà durare per sempre? Credete che i Professional Arranger avranno vita infinita? Io me lo auguro ma sono anche realista e mi ricordo bene cosa è successo ad aziende di alto rango come Roland (dove è finito il successore di BK-9?), Technics (che begli strumenti producevano, ma oggi non più!) e GEM (la mitica Genesys non ha mai avuto un successore).  E ricordo che, solo tre anni fa, la crisi dei semiconduttori aveva paralizzato la produzione mondiale di numerosi prodotti, non solo fra gli strumenti musicali, e abbiamo rischiato di veder numerose aziende chiudere per sempre i cancelli dei loro siti produttivi.

Non mi piace essere pessimista e vorrei sempre guardare con ottimismo al futuro. E allora godiamoci il presente. Ci sono in vendita nuove ammiraglie. Auguriamoci tutti che trovino mercato e speriamo che in molti possano crederci e portarsi a casa un modello fra Genos2, Event e Pa5X. Ci saranno risorse economiche fresche per le aziende perché possano studiare come applicare le caratteristiche tecniche innovative dalle ammiraglie a prodotti di minor costo. Questi modelli avranno prezzo più contenuto e saranno alla portata di una platea di musicisti più vasta: potranno rinforzare un ciclo positivo che permetterà di mantenere vitale il mondo delle tastiere musicali.

Ketron rilascia la versione 2.0 per la serie Event

Nessuno è restato a guardare. Dopo Korg, anche Ketron si è mossa per smuovere la comunicazione mediatica intorno al proprio brand, nei giorni immediatamente successivi al lancio trionfale di Genos 2. Per la casa di Ancona, siamo al terzo rilascio importante di nuovo software per la serie EVENT che ora è composta di tre prodotti: modello originale a 76 tasti, EVENT-61 e modulo EVENT-X. I primi due aggiornamenti software erano stati rilasciati a maggio (V1.2.0) e a luglio (V1.3.0) di quest’anno. Con l’annuncio di V2.0, gli arranger professionali di Ketron si arricchiscono di nuove funzioni, mentre una discreta serie di 29 guasti software sono risolti, contribuendo così a migliorare la stabilità della piattaforma. Potete consultare da voi la nota di rilascio ufficiale.

Fra le 41 migliorie introdotte, vale la pena sottolineare una migliore reattività dello strumento grazie alla sensibile riduzione dei tempi di risposta dei pulsanti K. Start+Key.Stop con i Real/Live Styles oltre ad una navigazione rinnovata e più fruibile per la ricerca di stili e voci. Si possono contare poi tanti piccoli e importanti interventi sparsi: vi rimando al documento ufficiale di cui sopra per la lettura completa. La serie EVENT ha ormai superato l’anno di vita sui mercati e un numero vasto di feedback sono giunti ad Ancona dai clienti che stanno usando questi strumenti dal vivo o in studio. I molteplici perfezionamenti sembrano il frutto dell’esperienza pratica dove, nell’uso di tutti i giorni, sono emerse naturali richieste di ritocchi funzionali che non stravolgono lo strumento ma lo rendono più completo ed efficace.

Conversione stili per serie SD

Ketron non si è limitata a pubblicare il nuovo software: recentemente si è attivata rendendosi disponibile per quei clienti EVENT che avevano in precedenza acquistato una delle USB Pen Drive di stili di accompagnamento validi per la serie SD: costoro possono inviare un’email a promozioni@ketron.it – allegando la documentazione di acquisto delle USB pen drive e del nuovo strumento – al fine ottenere gli stessi stili riadattati ai nuovi strumenti.

Ketron rilascia la versione 1.3.0 (e 1.3.2) per la serie Event

ULTIMA ORA! Il 27 luglio Ketron ha pubblicato la revisione 1.3.2. rispetto la versione 1.3.0 descritta in questo articolo. Leggete in fondo all’articolo.

I nuovi modelli Ketron (EVENT-X e EVENT-61) sono in via di consegna nei negozi di strumenti musicali con la nuova versione 1.3.0 preinstallata. Dallo scorso 20 luglio, è altresì possibile scaricare lo stesso software anche sul modello originale EVENT con 76 tasti.

Rispetto il rilascio precedente (1.2.0), il nuovo sistema operativo include interessanti migliorie e dimostra quanto il centro R&D di Ancona sia attivo nell’impegno di cesellare, migliorare e rendere più affidabile la nuova serie di super-arranger Ketron. Vediamo alcune fra le caratteristiche principali insieme, mentre vi rimando al sito ufficiale per la lettura completa della nota di rilascio.

Style & Player. In analogia con l’innovazione introdotta su Korg Pa5X, anche qui si possono gestire in contemporanea la riproduzione di un brano musicale dal Player e di uno stile dell’arranger.

Tempo On Chord. Questa nuova funzione permette di raffinare l’attivazione del Rallentando o Accelerando. senza staccare le mani dalla tastiera mentre si suona la propria musica. Quando è attivo il modo EASY2 o EASY4 di riconoscimento degli accordi, dopo aver impostato un accordo con tre note, si ottiene che il tempo (BPM) decresca della quantità impostata da 1 a 5 ribattendo la nota più bassa dell’accordo. Nelle stesse condizioni, ribattendo la nota più alta, il tempo cresce della stessa quantità.

Registration. Un discreto arricchimento di questa funzionalità permette ora di decidere personalmente quali parametri salvare all’interno di una memoria Registration. Ketron ha aggiunto poi la possibilità di salvare il modo Mono dei Lowers, la posizione degli slider del DRAWBAR e lo stato dei tasti VARI ed ART.

Voice Edit. In quest’area, le novità sono diverse. Fra queste ne vorrei citare due. Al pedale è possibile assegnare ora il Cutoff, TVF, TVA per ognuna delle tre voci in layer. A favore delle voci BRASS, è stata resa disponibile la nuova funzione NATURAL che cambia il tempo di PLAY fra le tre voci in layer in modo casuale: è possibile “randomizzare” sia lo strumento che suona per primo, sia il ritardo di partenza dopo la prima voce, ottenendo così un risultato più realistico.

Footswitch. Il numero di parametri assegnabili ai diversi interruttori della pedaliera (FS6 e FS13) cresce ancor di più e ora è possibile gestire Accelerando, Ritardando, User Voice, User Style, Vari, Unplug e altro ancora per un totale di 192 possibili valori.

C’è molto di più, sia a livello di migliorie introdotte sia a proposito di guasti software risolti (ben 11): potete leggere da voi tutti i dettagli direttamente sul sito del produttore.

Ketron Event-X

ULTIMA ORA! Il 27 luglio Ketron ha pubblicato la revisione 1.3.2. rispetto la versione 1.3.0 di cui abbiamo parlato qui sopra, come da comunicato allegato.

Ketron alza il sipario su EVENT-61 ed EVENT-X

A distanza di sei mesi e mezzo dall’annuncio ufficiale di EVENT, Ketron si presenta al mondo con l’annuncio di due nuove edizioni derivate da quella ammiraglia: EVENT-61 è la versione compatta (61 tasti semi-pesati conducono ad un risparmio nelle dimensioni e nel peso); EVENT-X rappresenta invece il modulo dello stesso strumento, a favore di chi intende suonare con la propria master keyboard (mi immagino l’accoppiamento con una bella tastiera ad 88 tasti pesati), oppure per chi vuole affiancare questo gioiello tecnologico al proprio setup, disponendo già di altri strumenti a tastiera (un altro arranger, una fisarmonica, un pianoforte digitale, un synth e così via).

Ketron EVENT-X – Fonte: http://www.ketron.it

In base alle specifiche tecniche ufficiali, i tre strumenti si distinguono essenzialmente per gli aspetti fisici-costruttivi come segue.

Il sistema operativo, lo schermo LCD, l’organizzazione dei pulsanti e le risorse musicali corrispondono su tutti i modelli, così come vi avevamo documentato per il primo modello su SM Strumenti Musicali e in queste pagine web che state leggendo. Per ovvie ragioni di spazio, il modulo EVENT-X ha dovuto rinunciare alle due rotelle di gestione del Pitch e della Modulazione e all’area di controllo EFX a pannello. I due nuovi modelli nascono con il software 1.2.0, infarcito di quegli arricchimenti di cui vi avevo scritto un mesetto fa, quando era stato rilasciato per la prima edizione di EVENT.

Secondo il sito ufficiale, anche il numero di stili preset differirebbe fra i diversi modelli ma, dato che, per Ketron stessa, il numero varia anche per lo stesso strumento fra la scheda tecnica riportata nella pagina web e la stessa inserita nella brochure PDF, sono portato a dedurre che i tre strumenti abbiano tutti lo stesso numero di stili di serie e che le difformità siano solo piccole sviste editoriali in attesa di revisione.

Ketron EVENT 61 – Foto da http://www.ketron.it

La voglia di crescere e di investire non manca nella sede centrale di Ancona ed ora l’offerta Ketron è più vasta. Rispetto la prima ammiraglia, il prezzo cala di soli 200 euro per l’edizione a 61 tasti, mentre un risparmio più sostanzioso si fa osservare per EVENT-X (ben 800 euro di divario). Per la cronaca, tutti e tre i modelli rimangono tuttavia su un livello di prezzo di particolare importanza: procurarsi la qualità del Made in Italy richiede un discreto sforzo economico.

Attendiamo la possibilità di vedere da vicino questi nuovi modelli EVENT nei migliori negozi di strumenti musicali. Per quanti volessero saperne di più, ricordo qui le occasioni dei mesi scorsi, in cui ci siamo soffermati sul commentare insieme le numerose novità dell’attuale generazione di Real Arranger Ketron: