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KORG Pa5X | Rilascio del sistema operativo 1.4.2

Oggi 25 novembre 2025, Korg Pa5X si arricchisce con il nuovo aggiornamento OS V1.4.2: un rilascio che non introduce funzioni rivoluzionarie ma, sulla stessa lunghezza d’onda del precedente V1.4.1, punta a raffinare e stabilizzare l’esperienza d’uso. Le note di rilascio parlano chiaro: ottimizzazioni e bug fix mirati.

Tra i punti salienti:

  • Filtro SysEx sul MIDI OUT: aggiunta di un controllo più granulare sul traffico MIDI, evitando comportamenti anomali con dispositivi esterni nei casi di SysEx.
  • Transizioni fra stili più fluide: addio ai fastidiosi sbalzi di volume quando si cambia stile di accompagnamento al volo.
  • Valori di espressione per le tracce in modalità OFF: possiamo presumere che, gestendo comunque i valori di Expression anche per le tracce che sono in stato “OFF”, anche se una traccia non produce suono, i suoi valori di espressione vengono calcolati o mantenuti, evitando incoerenze quando la traccia viene riattivata.
  • Blocco dei pulsanti del tempo: utile quando le finestre Metronomo e/o Ricerca sono aperte.
  • Gestione Fill migliorata: ora anche i Fill-In più brevi (¼) sono selezionabili senza vincoli.
  • Correzioni su metriche multiple negli stili: per performance più raffinate.
  • Stima più precisa della durata degli MP3 lunghi: niente più interruzioni inaspettate di playback MP3.
  • Matrix Pad: assegnazione dei PAD alla Matrix (strano, per qualche ragione ero convinto fosse già ben funzionante nelle versioni precedenti).
  • SongBook: evitati effetti collaterali quando si cancella un elemento dal SongBook.

Se V1.4.0 ha riacceso i riflettori sull’ammiraglia Korg e V1.4.1 ha consolidato, con V1.4.2 il lavoro dietro le quinte contribuisce a rendere tutto ancora più stabile. Dopo le critiche sulla lentezza di Korg nel rilasciare aggiornamenti, questa nuova rapida sequenza di rilasci (tre nuove versioni in 5 mesi) è un notevole segnale da sottolineare per tutti gli appassionati del comparto arranger.

KORG Pa5X | Rilascio del sistema operativo 1.4.1

Dopo il clamore suscitato dal rilascio della versione 1.4, a fine settembre KORG ha pubblicato il Pa5X OS v1.4.1, un aggiornamento mirato che aggiunge poche nuove funzioni ma – soprattutto – risolve problemi critici emersi con l’adozione massiva del precedente firmware.

Cosa cambia rispetto la versione precedente? La v1.4 aveva introdotto una vera rivoluzione: Recording Studio avanzato, Full Song Edit per costruire sequenze MIDI professionali, Style Creator Bot per generare stili da file MIDI, miglioramenti nella gestione risorse e nuovo De-Esser per il processore vocale.

Ma come spesso accade, la potenza porta anche fragilità. Alcuni utenti hanno segnalato guasti che potevano compromettere l’esperienza live e in studio. Ecco perché è nata la v1.4.1.

Problemi principali risolti nella v1.4.1

  • Risolta l’inattesa interruzione delle note sostenute alla pressione del tasto FILL.
  • La linea di basso poteva suonare in modo errato quando si cambiava l’accordo con un leggero ritardo.
  • Risolto il problema della parte Lower che a volte veniva annullata dopo l’eseguzione dell’Intro.
  • Con Synchro Start attivo, l’uso di uno Switch assegnato a Quarter Tone poteva avviare inavvertitamente lo stile di accompagnamento.
  • La pressione del pulsante RESET/TAP poteva interrompere l’esecuzione dello stile e i Pad.
  • Passando da una voce SongBook basata su Song a una basata su stile, i LED nella sezione STYLE ELEMENTS del pannello di controllo potevano mostrare una selezione errata.
  • Il Manual Bass poteva ricevere un valore di Expression errato dal pedale di espressione, causando un livello di volume indesiderato.
  • Il Global Mic Preset selezionato (che si può scegliere in Impostazioni > Menu > Mic Setup > pagina Setup) non veniva salvato automaticamente.
  • Le tracce Song in mute venivano talvolta eliminate durante il salvataggio del brano.

Migliorie introdotte con v1.4.1

Non ci sono solo bug fix, ma anche qualche miglioria.

  • Style Creator Bot: è stata migliorata la compatibilità con gli Standard MIDI files e ottimizzata la creazione dei Keyboard Set associati.
  • Visualizzazione testi nei file MP3: migliorata la sincronizzazione dei testi associati a file MP3.
  • Riconoscimento degli accordi: ora è molto accurato anche all’avvio di uno stile di accompagnamento.

In breve

La v1.4.1 non è un aggiornamento creativo, ma è fondamentale per la credibilità del Pa5X. In un mercato dove la concorrenza (Yamaha Genos2 in primis) punta tutto sulla stabilità, KORG dimostra di voler ascoltare gli utenti e reagire rapidamente.

Questo rilascio è anche un segnale forte: la piattaforma Pa5X è viva, e il team di sviluppo di Korg Italy nelle Marche è attivo e reattivo. Non è solo una tastiera arranger, è un ecosistema in evoluzione, che cresce anche grazie al messaggio di ritorno da parte della comunità dei clienti-musicisti che hanno scelto di suonare Pa5X. Il passo successivo potrebbe essere l’applicazione di questa piattaforma sui modelli di classe mid-range (i successori di Pa1000 e Pa700 che reggono il passo dal lontano 2017): ma non sappiamo ancora quando succederà.

Nuntio vobis gaudium magnum: habemus Pa5X 1.4.0

L’ufficialità tanto attesa è ora realtà: quanto descritto nel mio recente articolo Sta arrivando Korg Pa5X 1.4.0 ha finalmente una data. Ed è quella di oggi 29 luglio 2025. Ecco il link che chiude finalmente una lunga attesa:
https://www.korg.com/it/products/synthesizers/pa5x/newos_4.php

Devo dire che, contrariamente a molte opinioni lette online, questa lunga attesa non mi ha mai lasciato completamente perplesso. D’altronde, nel 2022 il centro di sviluppo di Korg Italy ha avviato una fase cruciale di transizione: lo storico team capitanato da Francesco Castagna, insieme ai suoi fidati collaboratori tra cui Andrea Bernardelli, è andato meritatamente in pensione. Questa svolta ha richiesto tempo al reparto R&D per riorganizzarsi e ripartire con una nuova energia. È proprio per questo che l’intero processo di sviluppo, particolarmente complesso e intenso, ha inevitabilmente richiesto più tempo del previsto.

In altre parole, il ritardo nel completare la piattaforma dell’ammiraglia arranger di casa Korg non è stato solo dovuto al fatto che l’azienda italo-giapponese ha riscritto da capo tutto il sistema operativo su un’architettura hardware rinnovata, ma anche (e direi soprattutto) al fatto che il centro R&D di Korg ha vissuto questo cambio generazionale molto impattante e le nuove risorse hanno avuto bisogno di tempo per padroneggiare tutto il software e farsi carico dei nuovi sviluppi.

C’è poi un dato incoraggiante: la casa-madre giapponese Korg continua a credere negli arranger studiati e prodotti in Italia. Quando la generazione che aveva gettato le fondamenta dell’azienda marchigiana nel 1996 – prima con Korg iS40, poi con il successo mondiale di Pa80 e ben 4 generazioni di Professional Arranger – ha lasciato il testimone, Korg non ha seguito l’esempio di Roland (che nel 2013 decise di smantellare il proprio centro R&D di Acquaviva Picena). Al contrario, ha scelto di investire e rinnovare, confermando la sede marchigiana come cuore pulsante del progetto internazionale.

Ora non ci resta che sperare che questa lunga attesa si traduca in risultati tangibili per tutti i musicisti che hanno scelto – e continueranno a scegliere – di suonare Korg Pa5X.

Sta arrivando Korg Pa5X 1.4.0, ma non si sa quando

La notizia è sicura ma la data ancora incerta. Non abbiamo ancora una previsione ufficiale del giorno di rilascio, ma il 24 giugno scorso il sito ufficiale di Korg ha confermato l’imminente uscita della versione 1.4.0 del sistema operativo di Pa5X.

Sin dal primo annuncio nel giugno 2022, l’assenza di funzioni importanti si era fatta notare e l’attesa era divenuta febbrile. Cinque aggiornamenti si sono susseguiti nei tre anni a seguire ma, salvo la versione 1.3.0, tutti gli altri erano poca cosa rispetto i desideri degli appassionati. Finalmente, le acque si sono smosse con l’anteprima al NAMM nel mese di gennaio di quest’anno, che per molti è suonata come una promessa di un qualcosa di importante che era ‘quasi pronto’. Le funzionalità mostrano chiaramente che si tratta di un aggiornamento sostanzioso, una sorta di Pa5X Next (ricordate?).

Il nuovo Recording Studio (fonte: korg.com)

Per i pochi a cui è sfuggita la notizia, ripropongo qui i contenuti principali in arrivo:

  • Il nuovo Quick Record: porta il nome di Recording Studio e (auspichiamo) finalmente dovrebbe consentire la registrazione di basi MIDI sfruttando i pattern degli stili.
  • Il nuovo Sequencer: sarà chiamato Full Song Edit e include l’editing avanzato e totale dei brani MIDI.
  • La riedizione di Style Creator Bot utile per convertire i file MIDI in stili, con la speranza che vada a coprire le lacune della versione precedente, prevedendo funzioni di personalizzazioni così come abbiamo visto fare in Yamaha MIDI Song to Style.
  • La possibilità di personalizzare a piacere l’ordinamento delle risorse utente e delle icone.
  • Una funzionalità che copia e scambia i Keyboard Set fra le diverse voci del SongBook.
  • E De-Esser, nuovi effetti per la voce per il microfono collegato alla porta dedicata.
Il nuovo Full Song Edit (fonte: korg.com)

Fa ovviamente piacere vedere cosa è finalmente in dirittura d’arrivo – ma è innegabile che la lunga attesa abbia messo alla prova la pazienza dei clienti: sia quelli che hanno acquistato l’ammiraglia di casa Korg dal 2022 ad oggi, sia quelli che attendevano questo rilascio per passare al nuovo modello. In sintesi: bene l’annuncio, benissimo le nuove funzioni, ma ora serve concretezza. Gli utenti sono pronti, ispirati, e forse anche un po’ affaticati dall’incertezza. Speriamo che la prossima comunicazione sia finalmente quella decisiva, con una data chiara e ravvicinata.

Fonte: Instagram

Korg rilascia la versione 2.13 per i modelli EK-50

Piccoli movimenti si percepiscono in casa Korg. Non è nulla di eclatante dal punto di vista dei contenuti. Ma è molto più importante ed è degno di nota, rilevare il fatto che la casa giapponese ha segnalato uno sprazzo di vita fra i prodotti arranger, avendo rilasciato un aggiornamento software che, seppure modesto, giunge dopo un silenzio che durava da giugno 2023.

La versione 2.13 è applicabile ai modelli della serie EK-50 (sia nella versione standard sia in quella Limitless), un arranger valido ma di rango economico: ci è giunto su concezione giapponese, prodotto e distribuito in affiancamento a più blasonati arranger progettati in Italia della serie Pa. In origine, il software di EK-50 seguiva pari passo quanto succedeva sul modello i3 (2020) che abbiamo recensito qui: ora non è più così e i3 ormai vive di vita propria restando per il momento fermo all’aggiornamento 1.6.

La nota di rilascio di EK-50 – pubblicata il 4 marzo u.s. – riporta l’aggiunta di due parametri di impostazione generale dello strumento: Transpose Lock e Style Lock. In precedenza, quando si selezionava una Set List, venivano sempre cambiati il valore della tonalità di trasporto e lo stile in base a quelli della Set List selezionata. Ora, impostando il parametro aggiunto su “On”, è possibile evitare questo cambiamento e uno dei due valori (o entrambi) possono restare invariati.

Una seconda novità riguarda l’opzione di auto-spegnimento dello strumento: è stata modificata per disattivare lo strumento dopo 20 minuti di inattività (erano 30 nella versione precedente).

La comunicazione Korg cita poi una serie imprecisata di guasti software che sono stati riparati.

Fonte: http://www.korg.com

Korg Pa5X: rilascio del sistema operativo V1.3.1

La versione 1.3.1 del software di Pa5X consiste in un semplice aggiornamento, volto a rimuovere guasti software e aumentare il livello di stabilità dello strumento. L’annuncio risale a ieri 29 ottobre: è una buona notizia, ma non aggiunge funzionalità di sostanza al prodotto.

Korg ha migliorato la flessibilità del SongBook e ora offre l’uso di suoni diversi per una traccia anche in elementi di stile diversi. La selezione del suono non è forzata dall’operazione di salvataggio della voce nel SongBook. Inoltre, ha risolto un problema legato all’uso degli effetti: il routing del segnale segue ora correttamente le impostazioni audio. I guasti software più evidenti sono stati risolti in aree come SCALE in combinazione con la trasposizione, l’allineamento di testi e accordi per monitor HDMI esterni, parametri del Keyboard Set e compatibilità dei caratteri dei testi. In ultimo, onde ridurre i consumi energetici, la funzionalità di spegnimento automatico predefinita ha ridotto il timer delle impostazioni di fabbrica da 2 ore a 20 minuti (è comunque possibile attivare/disattivare questa funzione in base alle proprie esigenze).

Tutti i dettagli sono illustrati sul sito ufficiale: https://www.korg.com/it/news/2024/1029/

Korg Pa5X: rilascio del sistema operativo V1.3.0

Come noto, Pa5X rappresenta il vertice della serie di Professional Arranger di KORG. Completamente riprogettata, rispetto i modelli precedenti, offre sin dal 2022 un avanzato generatore sonoro e un’interfaccia utente all’avanguardia. Il 3 luglio scorso era stata annunciata la versione 1.3.0 del nuovo sistema operativo, introducendo significative nuove funzionalità e ottimizzazioni. Ne avevamo già parlato in quell’occasione. Oggi vorrei riprendere l’argomento con maggiore profondità, temo che l’intervento di luglio sia sfuggito a molti, a causa delle piacevoli distrazioni estive.

Di seguito vi riporto una mia visione in merito all’elenco delle principali novità. Per dettagli completi, consultate il sito ufficiale KORG. Queste migliorie sono significative e aumentano sensibilmente il contenuto dello strumento, ma latita ancora il grande assente: sempre lui, il sequencer MIDI integrato con gli stili, che permetteva sui modelli precedenti la creazione di Song editabili partendo dal Database di stili di accompagnamento. Dato che è una funzione irrinunciabile per chi lavora con gli arranger workstation, il popolo di appassionati attende che questo annuncio avvenga prima o poi, magari con il prossimo rilascio…

KAOSS FX – Fonte: korg.com

Ecco un sommario delle novità, in ordine prioritario di importanza a giudizio di chi scrive (voi fate il vostro elenco).

  • Ritorna finalmente KAOSS FX, il celebre acceleratore MIDI interattivo in grado di elaborare in tempo reale stili e MIDI file, offrendo effetti inconsueti per la musica dal vivo, soprattutto in ambito Dance ed EDM. Attenzione! Questa caratteristica esclusiva attribuisce a questo modello un vantaggio competitivo rispetto il mercato.
  • L’area Style Edit è stata completamente riprogettata, Deo gratias. È stato introdotto un nuovo pulsante Record/Play per ciascuna traccia, come avviene comunemente nelle DAW per computer. Sono state aggiunte funzioni classiche come Delete Note, Copy Track Settings (utile per trasferire tutte o parte delle impostazioni di una traccia tra diversi Style Element), UNDO con cronologia degli annullamenti su cinque livelli. Per bilanciare le tracce durante la registrazione di stile, è possibile modificare simultaneamente i valori di Expression su tutte le tracce in uno Style Element. Ora è anche possibile modificare la lunghezza di una Chord Variation dopo averla registrata: riducendo la sua lunghezza, le misure in eccesso vengono tagliate automaticamente, mentre aumentando la lunghezza le prime misure sono ripetute nelle nuove.
  • Il numero di stili di fabbrica è stato ampliato di altri 45 nuovi stili tutti da provare. Questa è SEMPRE una bella notizia. Sarà apprezzata da molti.
  • Questa novità mi piace tantissimo giacché la trovo super-utile: ora si possono modificare le Chord Sequence già esistenti o appena create. Moooolto bene. Le classiche funzioni di editing come Add, Delete, Replace o Measure sono accessibili tramite grandi pulsanti virtuali sulla pagina, insieme a una lista che mostra la successione degli accordi, rendendo ogni modifica più semplice.
  • La Matrix Pad è stata arricchita con nuovi preset. La funzione Chord Sequence permette di registrare fino a sedici sequenze di accordi, attivabili in qualsiasi momento tramite i 16 Pad. A vantaggio di chi suona spesso dal vivo, è possibile preparare progressioni armoniche per un intero brano e richiamarle al volo quando necessario.
  • Il nuovo sistema operativo di Pa5X supporta il formato audio MP3 di tipo CDG, con testi grafici. Permette in altre parole di sincronizzare le immagini con la musica, rendendo la lettura del testo più interessante. Inoltre, può migliorare una performance di Karaoke, per chi visualizza i testi e le immagini su un grande schermo esterno collegato all’uscita HDMI di Pa5X. 
  • Ora si può usare il Matrix Pad per selezionare gli elementi di una Set List del SongBook. E la nuova funzione Reorder Set List consente di riordinare rapidamente i brani previsti in una Set List.
Chord Sequence edit mode – Fonte: korg.com

Non è tutto qui, altre notivà completano l’elenco anche se la loro importanza potrebbe riguardare gli utilizzatori più avanzati.

  • Il nuovo sistema operativo aumenta significativamente il numero di campioni caricabili. Con 8GB di RAM per i sample utente (compressi da 4GB lineari), ora può ospitare oltre 53.000 Sample, circa l’80% in più rispetto ai precedenti 30.000. Anche il Preload Buffer è stato ampliato da 260 MB a 420 MB. Inoltre, le locazioni di memoria per User Sound e User DrumKit sono raddoppiate arrivando rispettivamente a 12 e 6 banchi.
  • I Drum Kit utilizzano la notevole tecnologia Round Robin, rendendo i suoni percussivi più realistici ed eliminando ripetizioni innaturali. La gamma dinamica è stata ampliata a 16 livelli di velocity rispetto agli 8 precedenti. Ogni tasto può produrre 16 livelli dinamici e 4 Round Robin.
  • Pa5X facilita la programmazione dei Sample supportando il formato del campionatore software TX16Wx, permettendo di creare librerie con bilanciamento dei Round Robin e mappatura automatica dei Sample, che possono essere caricati direttamente sullo strumento.
  • Nell’ambito del SongBook, gli elementi che usano file audio MP3 ora possono salvare le impostazioni degli effetti, come il Finalizer, l’equalizzazione e il mastering. Inoltre si possono scambiare i Keyboard Set fra elementi del SongBook, utile per scegliere i suoni più adatti a ogni parte di un brano.
  • Si può impostare qualsiasi traccia attiva inserendo i dati MIDI come Bank Select MSB, LSB e Program Change tramite il tastierino virtuale integrato.

Arranger Legacy | Korg Pa1X

Nelle nostre precedenti avventure di Arranger Legacy, vi abbiamo svelato le radici di Korg Italy in un racconto nato in occasione della celebrazione di iS40 e i40M. Era il 1998, un anno di svolta; un paio d’anni dopo (nel 2000 esattamente), il centro R&D italo-giapponese aveva poi scosso il mondo degli arranger con l’innovativa Pa80 – una storia che ci piacerebbe raccontarvi, ma non questa volta. Oggi, infatti, il salto temporale ci porta ad immergerci nel 2003, l’anno in cui Pa1X ha fatto il proprio trionfale debutto nella versione PRO, segnando un nuovo capitolo nella saga di Korg e cambiando per sempre il panorama dei Professional Arranger di alta gamma.

L’erede di Pa80

PA1X si presenta dunque come un’evoluzione della mitica Pa80, conservandone l’architettura strutturale sotto il cofano. Dal punto di vista hardware, Pa1X si distingue dal suo predecessore grazie alla scocca robusta in alluminio e alla tastiera di fabbricazione Fatar (nella versione a 76 tasti semi-pesati questi hanno forme pianistiche, mentre nella versione a 61 sono nel tipico profilo synth). La generazione sonora di Pa1X si basa su Hyper Integrated (HI): è lo stesso generatore che montava la workstation Triton con 62 note di polifonia; ritorna il touch screen (già visto anni prima su i30 in casa Korg), oltre a 870 voci, 350 stili editabili, drawbar digitali, joystick per la modulazione del pitch e slider assegnabili, tre ingressi pedali. Il mercato resta impressionato dalla presenza a bordo dell’ottimo processore vocale TC-Helicon. Quest’ultimo e il generatore sonoro sono le uniche eccezioni di provenienza straniera, rispetto un prodotto interamente progettato e costruito in Italia: da una parte lavora il centro ricerca & sviluppo di Korg Italy a Campocavallo di Osimo (AN), dall’altra opera l’assemblaggio e il collaudo tecnico affidato ad un’azienda terza, la Elbac di Castelfidardo (AN).

Roberto Marcucci durante il tour dimostrativo di Korg Pa1X PRO (2003)

Dopo il modello PRO a 76 tasti, nel 2004 la versione a 61 tasti ed amplificata

Pa1X Pro è dunque la prima versione con 76 tasti; segue Pa1X con 61 tasti e bi-amplificazione di bordo: 2×35 Watt + 2×12 Watt, 4 altoparlanti a 2-vie, con l’aggiunta di Bass Reflex. Anche questi amplificatori erano stati ideati, sviluppati e messi a punto in casa da Korg Italy. L’Hard-Disk era disponibile come accessorio opzionale. Le dimensioni si riducono e il peso scende da 22 kg a 19,5 kg. Per completare il panorama, a seguire ci sarà spazio per una versione speciale (Pa1X Pro Elite), una sorta di edizione Full Optional pensata per il mercato britannico (include di serie il disco fisso interno, un ingresso bilanciato per il microfono, la possibilità di mixaggio in tempo reale e il controllo dei drawbar).

Storia di uomini e professionisti

Lo strumento è progettato per affascinare i musicisti, offrendo una vasta gamma di funzionalità per la composizione e l’esecuzione musicale. Per realizzare Pa1X, Korg Italy ha fatto leva sullo stesso team che aveva creato Pa80. Alla guida c’è sempre Francesco Castagna che coordina la parte musicale; Jurgen Schmitz è il vero responsabile tecnico del progetto e la mente autentica dietro l’innovazione; Andrea Bernardelli (entrato in Korg con Pa80) si occupa della parte musicale, distinguendosi come creatore del SongBook. Roberto Marcucci si dedica alla preparazione di tutti i suoni.

La programmazione degli stili è il risultato di un lavoro di squadra nel laboratorio di Campocavallo. Fra questi si distingue, pur dall’esterno, una nostra vecchia conoscenza, Michele Mucciacito, che cura gli stili di repertorio italiano e latino: successivamente, Michele produrrà il contenuto di una Expansion Board (la Latin Card) con 32 stili e campionamenti musica latino-americano e che avrà un discreto successo. Anche Marcello Colò, collega del team Arranger Legacy, ha avuto un ruolo in quelle vicende: in quegli anni, Marcello collabora con Syncro, il distributore nazionale dei prodotti Korg, e si alterna con Roberto Marcucci per le date del tour dimostrativo. Il ruolo di Marcello è anche quello di raccogliere e riferire il riscontro del mercato a Korg Japan, interfacciandosi con Oscar Tedesco di Mastertronics, partner globale di Korg all’epoca, per l’assistenza tecnica.

Marcello Colò durante il tour dimostrativo di Korg Pa1X PRO (2003)

Una storia di successo

Dal punto di vista commerciale, PA1X vende discretamente bene, ma – ovviamente – non raggiunge i numeri eccezionali di Pa80 (quest’ultima detiene ancora oggi il record assoluto di vendite mondiali fra tutti i modelli Korg nella sua storia). Del resto, i tempi sono cambiati e tre anni dopo, nel 2006, Korg dovrà uscire in fretta per aggiornare il catalogo con Pa800: la tecnologia corre e reclama la dotazione della porta per le chiavette USB al posto del floppy-disk in via di estinzione.

Tra i competitor principali di Pa1X dell’epoca, vanno citati Yamaha Tyros e Ketron SD1-Plus; la prima soprattutto nell’ambito Home Studio e casalingo, la seconda più nel versante Live. Un po’ in disparte Roland che, pur essendo un temibile concorrente come marchio, in quel periodo era sul mercato con la serie VA, una generazione di arranger un po’ in ombra rispetto i gloriosi modelli delle serie G. Sullo sfondo, Generalmusic era già de facto sul viale del tramonto.

Nell’arco della storia degli arranger, Pa1X ha un forte significato soprattutto quello che è stato il suo seguito: una serie di ammiraglie che daranno lustro al marchio Korg basandosi su un’architettura che ha avuto il pregio di durare vent’anni con Pa2X, Pa3X fino a Pa4X. Mentre l’attuale Pa5X, come sapete, è tutta un’altra cosa.

Conclusione e ringraziamenti

Per saperne di più, non esitate a farvi un giro su SM Strumenti Musicali con l’eccellente intervento di Riccardo Gerbi e il ricco approfondimento di Giorgio Marinangeli nel suo blog omonimo.

Ringrazio la fonte principale per le informazioni di questo articolo e cioè Andrea Bernardelli ex-collaboratore di Korg Italy e, accanto a lui, Marcello Colò. Quel Marcello che ora potete seguire nel video che segue.

Dilagano progressioni di accordi negli arranger

Il recente lancio di nuovi arranger nell’area delle tastiere di primo ingresso ha evidenziato un elemento comune che merita attenzione. Non so quanti di noi l’abbiano notato. Roland Go:Keys 3 (e Go:Keys 5), come Yamaha PSR-E383 (e PSR-EW320) includono interessanti funzionalità per la riproduzione di sequenze degi accordi.

Queste funzionalità, già presenti da anni negli arranger di fascia alta, stanno ora diffondendosi anche nei modelli meno costosi. I più attenti fra i lettori di questo blog sicuramente ricordano l’approfondimento che avevo dedicato all’argomento nel gennaio 2020, durante il confronto ravvicinato fra il Chord Looper di Yamaha PSR-SX900/Genos e il Chord Sequencer di Korg Pa700, Pa1000, Pa4X.

Non mi pare sia solo una coincidenza il fatto che i produttori stanno investendo risorse nello sviluppo di nuovi trattamenti per l’uso delle sequenze di accordi. La possibilità di dare in pasto agli stili degli arranger una progressione di accordi prestabilita consente un vantaggio importante per i musicisti più esperti: quello di avere entrambe le mani libere per suonare la tastiera in tempo reale. Immaginate di suonare una parte pianistica senza l’obbligo di dover pensare a suonare una triade armonica per comunicare all’arranger il cambio di accordi in tempo reale. Oppure di essere assorti in un impegnativo assolo di synth lead. Un’altra opportunità d’uso è quella rielaborare una canzone per adattarla a una vasta gamma di generi senza modificare la progressione degli accordi, semplicemente cambiando lo stile. Per i meno esperti, immaginate quanto possa essere semplificata la propria esecuzione quando i cambi di accordo avvengono sempre a tempo, misura per misura. E magari con accordi complessi che non sono ancora parte delle proprie abilità esecutive.

Roland Go:Keys 3

Il Chord Sequencer presente in Roland GO:KEYS 3 e 5 offre caratteristiche interessanti: dispone di 304 pattern disponibili che possono essere personalizzati, salvati e poi reimportati tramite memoria USB, rendendo illimitato il numero di progressioni gestibili sullo strumento. Il cambio di accordo può essere registrato a livello di misura o di singolo beat. La ricerca all’interno dei diversi pattern può essere facilita assegnando un contrassegno (tag) a ciascun elemento. È possibile salvare il valore del Transpose degli accordi da -11 a +11.

Si offre con grande facilità d’uso l’Auto Chord Play consegnato nella dotazione standard di Yamaha PSR-E383/EW320: in questo caso, i pattern disponibili sono soltanto 50. I cambi d’accordo possono essere impostati ogni due misure, ogni misura oppure ogni due beat. Le progressioni standard di serie coprono la stragrande maggioranza delle sequenze in uso dai brani più famosi. Dal manuale d’uso non si evince come modificare le progressioni standard e come crearne di nuove.

Yamaha PSR-EW320

Al di là di questi modelli di recente uscita, vale la pena ricordare che Yamaha Genos2 include il Chord Looper derivato da PSR-SX900 e Genos originale. Con l’hardware più recente, Genos2 offre due comodi pulsanti fisici per controllare la registrazione e la ripetizione delle progressioni di accordi. Apprezzabile particolarmente la possibilità di mantenere attiva la sequenza di accordi durante il cambio in tempo reale degli stili, senza interrompere la riproduzione. Questo consente di eseguire medley infiniti con una varietà di ritmi e arrangiamenti, mantenendo comunque una progressione armonica coerente. Genos2 include le sequenze di accordi più classiche per generi come Popular Pop, Pop Alternative, 80s Pop, 50s Doo-Wop, 12 Bar Blues, Andalusian Cadence, The Canon e Mixolydian. Sono disponibili in tutte e 12 le tonalità. Per la cronaca, manca la possibilità di far ripartire dall’inizio una progressione di accordi ad ogni cambio di variazione (Main A, B, C, D).

Yamaha Genos2

Le Chord Sequences rilasciate su Korg Pa5X nel 2022 sono andate ad aggiornare la funzionalità equivalente che era presente nella generazione precedente dei Professional Arranger (Chord Sequencer in Pa700, Pa1000 e Pa4X). La più recente ammiraglia di casa Korg è in grado di applicare le progressioni di accordi distintamente su uno dei due Player dello strumento. Il display offre un controllo accurato della sequenza degli accordi e del loro stato esecutivo. I pattern di accordi preset (oltre 200 unità in una varietà di repertorio che spazia dal pop al jazz) non possono essere modificati; sono però disponibili locazioni di memoria USER per la creazione di pattern personali. Le progressioni memorizzate sono associabili a stili, ad elementi del SongBook o semplicemente accessibili da una libreria dedicata.

Per concludere, vi invito alla visione di questo video registrato da Woody Alan per il suo celebre canale Woody Piano Shack. Potrete apprezzare le notevoli profondità musicali degli arrangiamenti presenti in Korg Pa5X mentre Woody si limita a sfruttare semplicemente le Chord Sequences.

KORG Pa1000: rilascio del sistema operativo V1.5.1

Il professional arranger KORG Pa1000 riceve in questi giorni un aggiornamento che ovviamente NON espande fisicamente la memoria User dedicata ai campioni, ma permette di gestire in quella stessa memoria un numero di dati superiore del 60%. Stop. L’annuncio non dice altro.

Il sito ufficiale Korg riporta la notizia nell’area news ma la nasconde dalla Home Page dove solitamente sono evidenziati con enfasi tutti gli annunci dell’azienda.

Questa novità non riguarda il fratello minore Pa700: non ho informazioni sufficienti per capire se ci sia un legame con il fatto che il distributore nazionale Algam Eko segnala che Pa1000 sarà presto nuovamente in pronta consegna, mentre Pa700 resta “Non disponibile”.

Personalmente, mi sono dato un paio di spiegazioni alternative (sono mie deduzioni e potrei sbagliarmi): da una parte, in un certo qual modo, in Korg Italy si è trovato un metodo per recuperare uno spazio di memoria che era stato sinora inutilizzato; un’altra ipotesi è che si sia scovato un modo rapido e indolore per inserire su Pa1000 l’algoritmo di compressione presente nell’ammiraglia Pa5X, magari superiore rispetto i modelli precedenti. Qualunque sia la spiegazione reale, ahimè, questa soluzione non è stata possibile su Pa700, un autentico gioiello tra gli arranger, la cui disponibilità ha purtroppo registrato periodici momenti di penuria nel corso degli anni.

Da grande estimatore degli arranger Korg quale sono, cerco di collocare questa notizia all’interno di uno scenario dove il completamento del parco software di Pa5X non è ancora stato raggiunto mentre non si intravede ancora all’orizzonte il lancio dei successori di Pa1000/Pa700. Sottolineo questo aspetto perché – a seguito dell’uscita di Yamaha Genos2 – non sarei sorpreso di assistere entro la fine di quest’anno all’ingresso sul mercato dei discendenti di PSR-SX900 e PSR-SX700, i due modelli direttamente concorrenti di Pa1000/Pa700.

In breve, i possessori di KORG Pa1000 sono fortunati e possono scaricare il nuovo aggiornamento, soprattutto se fanno uso della memoria User per nuovi campioni. E gli eventuali potenziali clienti di Pa1000 ora hanno un motivo in più per acquistare questo prodotto, sempre nel caso sia questo un aspetto importante per orientare il proprio acquisto.

Di più, allo stato attuale dell’arte non saprei che dirvi. Korg e Algam Eko sono abbottonati e non rilasciano dichiarazioni.