Nel 2017 Roland aveva creato una nuova serie di tastiere con accompagnamenti distinguendola nettamente dalla serie E-X degli arranger più convenzionali. Sono i modelli catalogati come Entry Keyboards, riconoscibili dal prefisso GO. È in questo contesto che, nei giorni scorsi, Roland ha annunciato la nascita di due nuovi modelli, vale a dire GO:KEYS 3 e GO:KEYS 5.

I due nuovi prodotti vanno a rinnovare una storia di discreto successo e che, in buona sostanza, deve la propria popolarità al fatto di essere una proposta dal listino molto economico a fronte di dimensioni/pesi compatti e suoni di apprezzabile qualità per la categoria.
Rispetto il primo modello di GO:KEYS, qui abbiamo a disposizione (udite! udite!) il generatore sonoro ZEN-Core, che è il segno distintivo che afferisce tutto il catalogo di ultima generazione della casa giapponese per synth, workstation e pianoforti. Di serie, il numero di timbri di bordo raddoppia (1154 timbri e 74 drum kit) e le macchine sono espandibili con pacchetti addizionali scaricabili dai servizi di Roland Cloud. Anche la dotazione di unità effetti cresce: due dispositivi Tone MFX, un dispositivo Total MFX e un processore per il riverbero.
Dalla lettura della scheda tecnica, sembra emergere che i 61 tasti sono gli stessi della prima GO:KEYS, sono cioè leggeri ma la forma box-shape e la sensazione tattile li rende comunque interessanti. L’inedito ma rudimentale Loop Mix viene sostituito da una vera sezione di 203 accompagnamenti automatici appartenenti alla famiglia Z-Style. Vi confido che sono molto curioso e non vedo l’ora di provarli, avendo avuto modo di saggiare la buona qualità innovativa nel repertorio visto in Roland FP-E50, di gran lunga superiore rispetto gli arranger Roland della serie E-X, che sembrano cosa veramente modesta a confronto. Gli stili sono controllabili tramite Start, Stop e Sync Start; c’è un solo Intro, un solo Ending, ma ci sono quattro variazioni. È possibile escludere singole parti dell’accompagnamento (Part Mute).

Pregevole è la presenza di Chord Sequencer di fabbrica con 304 tipi di progressioni pronte all’uso. Le impostazioni possono essere salvate (e poi richiamate) grazie a 256 locazioni di memoria denominate User Scene. Queste possono essere esportate e importate da supporto esterno, rendendo illimitato il numero di registrazioni.
Sulla macchina è presente un lettore/registratore di basi MIDI “in formato proprietario” (sic!) e uno di brani audio (WAV), con l’aggiunta di un lettore (e non registratore) di basi MP3. Il collegamento Bluetooth supporta audio e MIDI (brava Roland!), mentre il collegamento via cavo con PC/Mac avviene tramite porta USB Type-C (anche questa gestisce traffico audio e MIDI). Un piccolo schermo grafico LCD permette di controllare visivamente le funzionalità dello strumento.
GO:KEYS 5 si distingue da GO:KEYS 3 per il sistema sonoro più potente (nulla di eclatante in entrambi i casi), l’ingresso microfonico con effetti vocali, il doppio ingresso pedale, la presa AUX input e le due classiche uscite stereo. Gli strumenti pesano rispettivamente 4,9kg e 4,5kg mentre le dimensioni combaciano: 950x286x87 mm.
Queste tastiere sono facilmente trasportabili e, grazie ad otto batterie di dimensioni AA, si possono suonare letteralmente dappertutto! Fra gli accessori da acquistare a parte, ci sono leggio e adattatore wireless (WC-1). Fra i benefici della compatibilità con Roland Cloud, si segnala la possibilità di scaricare l’app Melodics Essentials, utile per imparare a suonare le tastiere ed esercitarsi.
I prezzi sono aggressivi (GO:KEYS 3 si trova in vendita al prezzo di 409 euro e GO:KEYS 5 al prezzo di 542 euro).
Sulla carta mi sembra una buona notizia, soprattutto perché questi modelli hanno le carte in regola per attrarre le giovani generazioni al pianeta arranger.




