Archivi tag: hammond

Cosa resterà di questo NAMM 2023?

Domenica scorsa si sono chiusi i battenti del NAMM 2023 come un battito di ciglia. Questa edizione lascerà qualche traccia? Sì, penso di sì, ma nulla di trascendentale. È stato un evento insolito: le aziende di produzione hanno avviato le loro cadenze mediatiche almeno quattro mesi prima dell’evento. Personalmente, ho trovato curioso leggere annunci ufficiali in tempi in cui la fiera non aveva ancora spalancato le barriere di ingresso al pubblico in quel di Anaheim (California, USA). Oggi potremmo dire che il NAMM 2023 è stato reso più celebre da quello che è avvenuto al di fuori della fiera.

Arranger

A dire il vero, infatti, Roland non ha nemmeno partecipato al NAMM 2023, ma il fatto di aver lanciato un modello stimolante come FP-E50 nel periodo iniziale della campagna mediatica, ci conduce oggi a farne un cenno inevitabile. Questo pianoforte-arranger appartiene alla famiglia Zen Core: consente quindi l’accesso ad una vasta libreria di suoni (e stili) da scaricare per l’espansione delle risorse di bordo. Certamente merita un’analisi approfondita.

Fonte: roland.it

In questo periodo, Korg ha poi lanciato due versioni particolari di arranger: il modello più economico della serie EK-50L ha vissuto due operazioni cosmetiche dalle smaccate finalità di marketing. Sono nati due modelli che saranno distribuiti (almeno per i prossimi mesi) esclusivamente nei mercati americani. EK-50 U include suoni e stili orientati al repertorio “American roots” (jazz, country, alternative, dance, rock). EK-50 CSA presenta risorse destinate prevalentemente alla musica latina (CSA sta per Central and South America). Insomma, non si ravvedono novità tecnologiche particolari, ma piuttosto un restyling orientato alla definizione di risorse regionali.

Del lancio del nuovo pianoforte arranger Yamaha Clavinova CVP serie 900 e della conferma del più economico Yamaha P-S500 vi ho già fatto cenno nei giorni scorsi, così come anche della presenza Casio con CT-S1000V.

Non Arranger

Fuori dal seminato delle tastiere con accompagnamenti, ho trovato interessante la proposta di Yamaha che ha inaugurato una nuova serie di modelli di tastiere da palco. Sono CK61 e CK88: la loro anima live potrebbe destare l’attenzione di molti appassionati, alla ricerca di uno strumento portatile dotato di interfaccia utente fisica, ed analogica. Così intuitiva e così immediata.

Fonte: namm.org

Veniamo a Dexibell. Oltre alla presenza ufficiale dei recenti top di serie (S10 e S10L), sono comparsi altri tre modelli di tastiere inedite – S8M, S8 e S4 – ma di queste poco si sa, visto che l’azienda non ha ancora reso note le caratteristiche e le specifiche tecniche (possibile?). Per la cronaca, tutti gli strumenti Dexibell possono trasformarsi in arranger grazie all’app XMURE.

Degno di nota, infine, è il nuovo organo Hammond XK-4: l’ultimo erede digitale della lunga tradizione di questa casa (dal 1989 di proprietà della giapponese Suzuki Musical Instruments – da non confondere con la Suzuki Motor Corporation, sono due aziende diverse). Il nuovo modello vanta il rinnovamento del motore sonoro e l’adeguamento di tutto il repertorio di timbri di bordo.

Suonare l’arranger in chiesa

Suonare un arranger Korg in chiesa

Chissà quanti fra di voi, lettori abituali di questo blog, suonate l’organo liturgico o le tastiere durante le celebrazioni in chiesa. A me succede talvolta, a dire il vero sempre più di rado: da tempo infatti , se posso, preferisco farmi da parte e dare spazio alle giovani generazioni. Tuttavia, salta sempre fuori la necessità di fare il tappabuchi e mi tocca prendere il mio strumento arranger (e qui la portabilità è tutto!), caricarlo in auto e raggiungere la mia chiesa oppure quella dove si svolge un matrimonio o una celebrazione particolare. 

Organi liturgici portatili

Da secoli, lo strumento più adatto all’uso liturgico è l’organo. Ci sono sul mercato diversi strumenti digitali portatili che sono idealmente candidati a questo scopo. La giovanissima Dexibell propone due modelli diversi: Classico L3 per il repertorio più “esatto” e Combo J7 per l’emulazione Hammond; entrambi i prodotti includono diverse varianti di pianoforti acustici ed elettrici, archi e altri strumenti acustici tali da coprire un’estesa paletta sonora. Un’azienda italiana di lunga tradizione è Viscount che offre due modelli portatili di organo: Legendo Solo è l’organo che simula le ruote foniche tonewheels e Cantorum VI Plus che si distingue per la parte più classica.  Orla, ancora un’azienda italiana, offre Stage Concert uno strumento con 88 tasti pesati che si presta ad essere un ibrido fra organo, pianoforte digitale con piccola sezione arranger. E poi c’è Ahlborn con il modello Parvus II, organo portatile costruito intorno al processore DRAKE della compianta Generalmusic. Il mondo dei cloni di organi portatili Hammond è molto più vasto e il mercato offre un discreto elenco di strumenti da diversi produttori (Clavia Nord, Roland, Crumar, DLQ e Hammond-Suzuki ovviamente), ma qui mi fermo, altrimenti uscirei dal seminato di questo blog.

Dexibell Classico L3

Suonare un arranger in un contesto liturgico

Del resto questo sito è dedicato agli arranger e, su questo terreno, vorrei tornare a condividere le mie riflessioni. Qualsiasi arranger si presta “sulla carta” ad essere utilizzato in chiesa per accompagnare un coro: Korg, Yamaha, Ketron, Roland, Casio e così via. Ovviamente, suonare un arranger in chiesa non è la stessa cosa come farlo su un palco, in balera o al ristorante. Innanzitutto, il punto essenziale è che qualsiasi strumento utilizzato nella liturgia, serve essenzialmente per accompagnare e sostenere il canto e, in certi momenti. per riempire il silenzio dell’azione liturgica, aiutando i partecipanti a mantenere la concentrazione. Personalmente, faccio spesso ricorso ai suoni d’organo presenti sul mio arranger, sia classici sia moderni. Talvolta passo all’uso di pad e tappeti d’archi, al pianoforte acustico o al piano vintage EP. In molte situazioni, un suono di pianoforte acustico in layer con un pad rappresenta la condizione più efficace. Quando è presente anche un chitarrista, mi trovo molte volte a suonare le parti di basso. Cerco di non caricare troppo gli effetti ed evito tutto il resto, di solito. Se mi trovo a suonare da solo e il coro da guidare è fatto di ragazzi giovani, faccio anche ricorso a qualche stile di accompagnamento nei brani più ritmati.

Per quanto riguarda i suoni classici d’organo, vale la pena segnalare che alcuni arranger possono essere estesi con pacchetti dedicati come Church Organ per Yamaha e #01 Church Organ per Korg.

Musica per il worship negli USA

Dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, al contrario della vecchia Europa, la musica religiosa moderna sta vivendo un periodo di grande popolarità: il repertorio worship è molto vasto e brulica di artisti che vi si dedicano con passione. Provate a cercare da voi Christian Music su Spotify, Deezer, Amazon Music o Apple Music e potrete intuire le dimensioni e la varietà di questo fenomeno musicale. La crescita continua dagli anni 90 ad oggi e, secondo Billboard, negli USA le vendite della musica di ispirazione cristiana sono superiori a quelle della musica classica, jazz, latin, new age e delle colonne sonore.

Yamaha spinge PSR-S975 e PSR-S775 per la musica worship

Data questa situazione, recentemente Yamaha USA ha dato vita ad una serie di azioni promozionali volte ad attirare l’attenzione del mondo dei tastieristi di worship su PSR-S975/S775: ne è un esempio questo video tutorial dedicato ai musicisti che accompagnano il canto dell’assemblea in condizioni di One Man Band. Una realtà nella quale, per la cronaca, l’arranger si trova ben attrezzato grazie ad un valido arsenale di suoni, all’amplificazione di bordo, alla possibilità di utilizzare basi MIDI o MP3, alla disponibilità di collegare un microfono per cantare con un’armonizzatore vocale e, infine, alla capacità di proiettare i testi delle canzoni.

Prima di chiudere, vorrei segnalarvi una giovane artista che, dopo essersi dimostrata una brava autrice e interprete di musica worship, ha raggiunto nel 2018 la cima delle classifiche e di download negli USA. Si chiama Lauren Daigle: da un paio di mesi sto “consumando” il mio abbonamento di musica streaming ascoltando all’infinito il suo ultimo album Look Up Child. Lauren non è un fulmine a ciel sereno: nella sua musica e nella sua voce potete trovarci  un po’ di Adele e di Amy Winehouse. Ma vale la pena davvero ascoltarla.