
Chissà quanti fra di voi, lettori abituali di questo blog, suonate l’organo liturgico o le tastiere durante le celebrazioni in chiesa. A me succede talvolta, a dire il vero sempre più di rado: da tempo infatti , se posso, preferisco farmi da parte e dare spazio alle giovani generazioni. Tuttavia, salta sempre fuori la necessità di fare il tappabuchi e mi tocca prendere il mio strumento arranger (e qui la portabilità è tutto!), caricarlo in auto e raggiungere la mia chiesa oppure quella dove si svolge un matrimonio o una celebrazione particolare.
Organi liturgici portatili
Da secoli, lo strumento più adatto all’uso liturgico è l’organo. Ci sono sul mercato diversi strumenti digitali portatili che sono idealmente candidati a questo scopo. La giovanissima Dexibell propone due modelli diversi: Classico L3 per il repertorio più “esatto” e Combo J7 per l’emulazione Hammond; entrambi i prodotti includono diverse varianti di pianoforti acustici ed elettrici, archi e altri strumenti acustici tali da coprire un’estesa paletta sonora. Un’azienda italiana di lunga tradizione è Viscount che offre due modelli portatili di organo: Legendo Solo è l’organo che simula le ruote foniche tonewheels e Cantorum VI Plus che si distingue per la parte più classica. Orla, ancora un’azienda italiana, offre Stage Concert uno strumento con 88 tasti pesati che si presta ad essere un ibrido fra organo, pianoforte digitale con piccola sezione arranger. E poi c’è Ahlborn con il modello Parvus II, organo portatile costruito intorno al processore DRAKE della compianta Generalmusic. Il mondo dei cloni di organi portatili Hammond è molto più vasto e il mercato offre un discreto elenco di strumenti da diversi produttori (Clavia Nord, Roland, Crumar, DLQ e Hammond-Suzuki ovviamente), ma qui mi fermo, altrimenti uscirei dal seminato di questo blog.

Suonare un arranger in un contesto liturgico
Del resto questo sito è dedicato agli arranger e, su questo terreno, vorrei tornare a condividere le mie riflessioni. Qualsiasi arranger si presta “sulla carta” ad essere utilizzato in chiesa per accompagnare un coro: Korg, Yamaha, Ketron, Roland, Casio e così via. Ovviamente, suonare un arranger in chiesa non è la stessa cosa come farlo su un palco, in balera o al ristorante. Innanzitutto, il punto essenziale è che qualsiasi strumento utilizzato nella liturgia, serve essenzialmente per accompagnare e sostenere il canto e, in certi momenti. per riempire il silenzio dell’azione liturgica, aiutando i partecipanti a mantenere la concentrazione. Personalmente, faccio spesso ricorso ai suoni d’organo presenti sul mio arranger, sia classici sia moderni. Talvolta passo all’uso di pad e tappeti d’archi, al pianoforte acustico o al piano vintage EP. In molte situazioni, un suono di pianoforte acustico in layer con un pad rappresenta la condizione più efficace. Quando è presente anche un chitarrista, mi trovo molte volte a suonare le parti di basso. Cerco di non caricare troppo gli effetti ed evito tutto il resto, di solito. Se mi trovo a suonare da solo e il coro da guidare è fatto di ragazzi giovani, faccio anche ricorso a qualche stile di accompagnamento nei brani più ritmati.
Per quanto riguarda i suoni classici d’organo, vale la pena segnalare che alcuni arranger possono essere estesi con pacchetti dedicati come Church Organ per Yamaha e #01 Church Organ per Korg.
Musica per il worship negli USA
Dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, al contrario della vecchia Europa, la musica religiosa moderna sta vivendo un periodo di grande popolarità: il repertorio worship è molto vasto e brulica di artisti che vi si dedicano con passione. Provate a cercare da voi Christian Music su Spotify, Deezer, Amazon Music o Apple Music e potrete intuire le dimensioni e la varietà di questo fenomeno musicale. La crescita continua dagli anni 90 ad oggi e, secondo Billboard, negli USA le vendite della musica di ispirazione cristiana sono superiori a quelle della musica classica, jazz, latin, new age e delle colonne sonore.
Yamaha spinge PSR-S975 e PSR-S775 per la musica worship
Data questa situazione, recentemente Yamaha USA ha dato vita ad una serie di azioni promozionali volte ad attirare l’attenzione del mondo dei tastieristi di worship su PSR-S975/S775: ne è un esempio questo video tutorial dedicato ai musicisti che accompagnano il canto dell’assemblea in condizioni di One Man Band. Una realtà nella quale, per la cronaca, l’arranger si trova ben attrezzato grazie ad un valido arsenale di suoni, all’amplificazione di bordo, alla possibilità di utilizzare basi MIDI o MP3, alla disponibilità di collegare un microfono per cantare con un’armonizzatore vocale e, infine, alla capacità di proiettare i testi delle canzoni.
Prima di chiudere, vorrei segnalarvi una giovane artista che, dopo essersi dimostrata una brava autrice e interprete di musica worship, ha raggiunto nel 2018 la cima delle classifiche e di download negli USA. Si chiama Lauren Daigle: da un paio di mesi sto “consumando” il mio abbonamento di musica streaming ascoltando all’infinito il suo ultimo album Look Up Child. Lauren non è un fulmine a ciel sereno: nella sua musica e nella sua voce potete trovarci un po’ di Adele e di Amy Winehouse. Ma vale la pena davvero ascoltarla.
La cultura costantemente si evolve, è una naturale progressione ed in ogni periodo sviluppa qualcosa di diverso dal vissuto passato. Oggi, le regole della “Chiesa Cattolica Romana” indicano nello svolgere i vari riti religiosi un modello liturgico i cui canti vengano prodotti dall’assemblea. Le Tastiere arranger si prestano a questo servizio meglio dell’originale organo posto in alto, sopra il portale d’ingresso. La tastiera, la si può collocare in vari posti della chiesa, vicina al coro/guida e ciò facilita l’apprendimento da parte dell’assemblea.
Avendo quasi tutta la mia vita suonato l’organo, partecipato pure nella banda musicale del mio paese, sentenzio: l’ideale, eseguire una composizione composta per ogni specifico strumento musicale. Il “ripieno” dell’organo a canne non è come quello degli arranger … e cosi altri timbri. Il pedale/volume degli arranger , offre la possibilità di variare l’entità del suono fino ad azzerarlo: l’assemblea emula offrendo una dinamica ottenuta senza “sbracciamenti”. Apprendo che sei attivo nel fare il “tappabuchi” con il “tappeto!” Questo tuo “Post/Panegirico” lo svolgi con costanza. Oso suggerirti di trattare anche il settore delle amplificazioni per le tastiere. Ad esempio la Korg produce il modello “PaAS” ed ha annunciato l’uscita del “SonicBar” . Queste “colonne” poste in modo orizzontale, pare, si prestino meglio, come monitor, ad esempio dei due “cubetti” e sottostante “cubo” della Tyros/Genos. Mi scuso se già lo hai fatto: un così vasto emporio di argomenti, è possibile! Cordiali saluti.
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Ciao Pietro grazie del commento che estende e completa il mio articolo con informazioni importanti. Grazie. Faccio tesoro del tuo suggerimento di analizzare l’argomento ‘amplificatori’ per tastiere. Ci penserò per il futuro.
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Ciao volevo chiederti sono autodidatta con la tastiera. C’è lo una yamaha psr-k1. Ma non trovo un suono bello de organo…nella mia tastiera.. A me serve un strumento per suonare canti liturgici e melodia salmodici. Cosa poso fare que mi poi consigliare.. Grazie benedizione.
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Psr-k1 non è pensata per un uso liturgico classico. E non è espandibile con timbri nuovi. Se cerchi suoni d’organo da chiesa, potresti valutare i modelli di tastiera che ho citato nell’articolo .
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