L’attesa era nell’aria da tempo. Personalmente, ero certo che Yamaha avrebbe completato entro il 2020 il rinnovamento degli arranger workstation di livello medio con la sostituzione di PSR-S670 (a proposito, gran bello strumento con un rapporto qualità-prezzo encomiabile). Nella giornata del 2 agosto, tutti i siti Yamaha globali hanno riportato l’annuncio del nuovo modello: PSR-SX600.

Spicca immediatamente come l’usabilità sia stata rinnovata parzialmente: la grafica dello schermo richiama Genos, ma – attenzione! – lo schermo non è touch screen e le azioni sono richiamabili tramite il tasto Menu e i cursori fisici posti sotto lo schermo stesso.
Vediamo in dettaglio le caratteristiche più salienti della nuova tastiera arranger di casa Yamaha:
- schermo a colori con diagonale di 4.3 pollici.
- 850 timbri, inclusi 73 Super Articulation, 27 MegaVoice e 43 kit percussivi.
- 415 stili di accompagnamento (caspita!) + altri 31 stili scaricabili gratuitamente
- 100MB di memoria di bordo a disposizione di pacchetti di espansione per timbri e stili da caricare tramite Yamaha Expansion Manager
- nuovi convertitori DAC (da digitale ad analogico) e nuovi effetti DSP per la categoria dello strumento
- ingresso microfonico e piena integrazione con la app Yamaha Rec’n’Share
- interfaccia audio USB di bordo (oltre che MIDI)
- funzione Playlist per raggruppare banchi di Registration e richiamare i propri set in una frazione di secondo
- 8.1kg di peso.
Il nome di alcune funzioni risuona per la prima volta nel glossario Yamaha e sarà necessario uno studio approfondito:
- La funzione Unison permette di suonare una melodia e fare in modo che sia riprodotta all’unisono da alcuni strumenti o da tutti, creando frasi dinamiche e interattive.
- La funzione Accent aggiunge note allo stile in riproduzione in base agli accenti della performance, ottenendo variazioni interessanti come le sincopi ritmiche.
- Half-Bar Fill, in aggiunta al noto Style Section Reset.
- Per i principianti, il riconoscimento degli accordi Smart Chord consente di suonare una sola nota, delegando all’arranger la scelta se suonare un accordo di maggiore, minore, settima o diminuita in base all’armonia. L’interpretazione ottiene risultati molto sofisticati con l’attivazione del genere Jazz.
Rispetto il modello immediatamente superiore (PSR-SX700) sono stati operati alcuni tagli che renderanno lo strumento consono con il segmento del mercato di destinazione e consentiranno un prezzo più aggressivo sul mercato:
- I 61 tasti sono più leggeri e non appartengono alla classe FSB.
- Al posto del joystick multifunzionale, riappaiono le tradizionali rotelle per il Pitch Bend e la modulazione.
- Come abbiamo scritto qui sopra, lo schermo a colori è più piccolo e non è sensibile al tocco.
- Sono di numero leggermente inferiori gli stili, i timbri e i Multipad, ma è ridotta a soli 100MB la memoria di espansione.
- La registrazione audio avviene solo su memoria USB (.wav).
- PSR-SX600 non supporta il formato MP3.
- Niente porte MIDI IN/OUT: il MIDI gira solo tramite l’ingresso USB.
Torneremo sull’argomento.
Per saperne di più, visitate il sito ufficiale Yamaha nella pagina dedicata a PSR-SX600.
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