Nella grande varietà di strumenti a tastiera Yamaha, i modelli DGX sembrano fatti su misura per l’apprendimento. Da una parte, questa serie di pianoforti digitali abbonda nelle scuole di musica, dall’altra fa capolino in numerosi ambienti domestici a favore di pianisti principianti ed appassionati. Stiamo parlando di uno strumento idealmente destinato a quanti vogliono suonare un pianoforte di qualità, ad un prezzo abbordabile e con il distintivo particolare della sezione arranger che – voi mi insegnate – concede l’accesso ad innumerevoli ore di divertimento.

Questi pianoforti arranger sono apparsi per la prima volta nel catalogo Yamaha nel 2002 sotto il cappello di Portable Grand: i primi modelli avevano 76 tasti leggeri, 32 note di polifonia e qualità costruttiva essenziale. Alcuni di voi ricorderanno sigle come DGX-202, DGX-305, DGX-505, DGX-220, DGX-530 e molti altri apparsi fino al 2005.
La situazione è cambiata a partire dal 2006 con la comparsa di DGX-620 dotato di 88 tasti pesati Graded Hammer Standard, uno schermo LCD di maggiori dimensioni e la porta per le memorie USB. Nel 2007 avviene il lancio di DGX-630 con la polifonia raddoppiata a 64 note. Nel 2010, DGX-640 si fa apprezzare per forme più moderne, frutto di una valida revisione stilistica. Nel 2012 l’azienda giapponese propone DGX-650 che rappresenta un significativo balzo in avanti: la polifonia raggiunge le 128 note, il nuovo campione desunto da CFIIIS suona bene sugli 88 tasti GHS; il look è sempre più elegante. Dopo soli tre anni, Yamaha aggiorna ancora la serie con l’adeguamento tecnologico di DGX-660 in cui spiccano 192 note di polifonia, l’ingresso microfonico e l’accesso wi-fi.
Negli ultimi anni, Yamaha ha cambiato strategia innalzando il livello di specifiche tecniche della serie DGX. L’area del livello-base di pianoforti per principianti per cui erano nati i modelli DGX dal 2016 è occupata da una nuova linea di prodotti riconoscibili dal prefisso PSR-EW. Il primo nato è stato PSR-EW400; hanno fatto seguito in breve tempo PSR-EW300 e PSR-EW410; l’ultimo modello del 2020 è PSR-EW310.
Torniamo ai modelli DGX: è storia di un anno fa soltanto l’introduzione di DGX-670, rinnovata incarnazione dell’idea di Portable Grand. C’è il campionamento stereo CFX che riproduce fedelmente il suono dell’ammiraglia dei pianoforti acustici Yamaha: CFX Full Concert Grand. Gli 88 tasti GHS hanno una pesatura ponderata, cioè significativa nei tasti bassi e delicata nelle note acute, proprio come un pianoforte acustico. Yamaha dichiara che il rivestimento opaco dei tasti neri assorbe l’umidità e non diventa scivoloso, nemmeno dopo un uso prolungato. Lo schermo di bordo è a colori.
Il sistema operativo dei modelli DGX è il frutto di una semplificazione del firmware della serie PSR. tuttavia, nel caso di DGX-670 presenta alcune caratteristiche diverse e nuove che potrebbero stimolare l’interesse degli appassionati di arranger:
- La funzionalità Adaptive Style analizza l’esecuzione in tempo reale e organizza l’accompagnamento in base all’andamento della musica: suonate in modo più dolce e lo stile si adatta alla vostra sensibilità, suonate in modo più energico e lo stile vi seguirà con un accompagnamento travolgente.
- Il pulsante inedito Simple Style elimina dall’esecuzione le tracce dello stile di accompagnamento tranne basso e percussioni: torna utile quando si vogliono conseguire al volo sonorità realistiche e più efficaci.
- La funzione Unison and Accent che avevo sperimentato su PSR-SX600 è utile per personalizzare le proprie performance con gli stili di accompagnamento in modo inedito, roba mai vista prima in un arranger.
- Smart Chord è diventato un accessorio di serie negli strumenti Yamaha usciti negli ultimi due anni: consente di interpretare gli accordi suonati in base al repertorio dello stile: semplici triadi possono diventare accordi di settima jazz. Avevo apprezzato con entusiasmo anche questa su PSR-SX600.
Non è una sorpresa quindi, per me, osservare il numero discreto di video presenti su YouTube da cui si evincono le qualità di DGX-670. Eccone alcuni fra i tanti.