Archivio mensile:marzo 2024

Roland alza il sipario su GO:KEYS 3 e GO:KEYS 5

Nel 2017 Roland aveva creato una nuova serie di tastiere con accompagnamenti distinguendola nettamente dalla serie E-X degli arranger più convenzionali. Sono i modelli catalogati come Entry Keyboards, riconoscibili dal prefisso GO. È in questo contesto che, nei giorni scorsi, Roland ha annunciato la nascita di due nuovi modelli, vale a dire GO:KEYS 3 e GO:KEYS 5.

Foto http://www.roland.com

I due nuovi prodotti vanno a rinnovare una storia di discreto successo e che, in buona sostanza, deve la propria popolarità al fatto di essere una proposta dal listino molto economico a fronte di dimensioni/pesi compatti e suoni di apprezzabile qualità per la categoria.

Rispetto il primo modello di GO:KEYS, qui abbiamo a disposizione (udite! udite!) il generatore sonoro ZEN-Core, che è il segno distintivo che afferisce tutto il catalogo di ultima generazione della casa giapponese per synth, workstation e pianoforti. Di serie, il numero di timbri di bordo raddoppia (1154 timbri e 74 drum kit) e le macchine sono espandibili con pacchetti addizionali scaricabili dai servizi di Roland Cloud. Anche la dotazione di unità effetti cresce: due dispositivi Tone MFX, un dispositivo Total MFX e un processore per il riverbero.

Dalla lettura della scheda tecnica, sembra emergere che i 61 tasti sono gli stessi della prima GO:KEYS, sono cioè leggeri ma la forma box-shape e la sensazione tattile li rende comunque interessanti. L’inedito ma rudimentale Loop Mix viene sostituito da una vera sezione di 203 accompagnamenti automatici appartenenti alla famiglia Z-Style. Vi confido che sono molto curioso e non vedo l’ora di provarli, avendo avuto modo di saggiare la buona qualità innovativa nel repertorio visto in Roland FP-E50, di gran lunga superiore rispetto gli arranger Roland della serie E-X, che sembrano cosa veramente modesta a confronto.  Gli stili sono controllabili tramite Start, Stop e Sync Start; c’è un solo Intro, un solo Ending, ma ci sono quattro variazioni. È possibile escludere singole parti dell’accompagnamento (Part Mute).

Foto http://www.roland.com

Pregevole è la presenza di Chord Sequencer di fabbrica con 304 tipi di progressioni pronte all’uso. Le impostazioni possono essere salvate (e poi richiamate) grazie a 256 locazioni di memoria denominate User Scene. Queste possono essere esportate e importate da supporto esterno, rendendo illimitato il numero di registrazioni.

Sulla macchina è presente un lettore/registratore di basi MIDI “in formato proprietario” (sic!) e uno di brani audio (WAV), con l’aggiunta di un lettore (e non registratore) di basi MP3. Il collegamento Bluetooth supporta audio e MIDI (brava Roland!), mentre il collegamento via cavo con PC/Mac avviene tramite porta USB Type-C (anche questa gestisce traffico audio e MIDI). Un piccolo schermo grafico LCD permette di controllare visivamente le funzionalità dello strumento.

GO:KEYS 5 si distingue da GO:KEYS 3 per il sistema sonoro più potente (nulla di eclatante in entrambi i casi), l’ingresso microfonico con effetti vocali, il doppio ingresso pedale, la presa AUX input e le due classiche uscite stereo. Gli strumenti pesano rispettivamente 4,9kg e 4,5kg mentre le dimensioni combaciano: 950x286x87 mm.

Queste tastiere sono facilmente trasportabili e, grazie ad otto batterie di dimensioni AA, si possono suonare letteralmente dappertutto! Fra gli accessori da acquistare a parte, ci sono leggio e adattatore wireless (WC-1). Fra i benefici della compatibilità con Roland Cloud, si segnala la possibilità di scaricare l’app Melodics Essentials, utile per imparare a suonare le tastiere ed esercitarsi.

I prezzi sono aggressivi (GO:KEYS 3 si trova in vendita al prezzo di 409 euro e GO:KEYS 5 al prezzo di 542 euro).

Sulla carta mi sembra una buona notizia, soprattutto perché questi modelli hanno le carte in regola per attrarre le giovani generazioni al pianeta arranger.

KORG Pa1000: rilascio del sistema operativo V1.5.1

Il professional arranger KORG Pa1000 riceve in questi giorni un aggiornamento che ovviamente NON espande fisicamente la memoria User dedicata ai campioni, ma permette di gestire in quella stessa memoria un numero di dati superiore del 60%. Stop. L’annuncio non dice altro.

Il sito ufficiale Korg riporta la notizia nell’area news ma la nasconde dalla Home Page dove solitamente sono evidenziati con enfasi tutti gli annunci dell’azienda.

Questa novità non riguarda il fratello minore Pa700: non ho informazioni sufficienti per capire se ci sia un legame con il fatto che il distributore nazionale Algam Eko segnala che Pa1000 sarà presto nuovamente in pronta consegna, mentre Pa700 resta “Non disponibile”.

Personalmente, mi sono dato un paio di spiegazioni alternative (sono mie deduzioni e potrei sbagliarmi): da una parte, in un certo qual modo, in Korg Italy si è trovato un metodo per recuperare uno spazio di memoria che era stato sinora inutilizzato; un’altra ipotesi è che si sia scovato un modo rapido e indolore per inserire su Pa1000 l’algoritmo di compressione presente nell’ammiraglia Pa5X, magari superiore rispetto i modelli precedenti. Qualunque sia la spiegazione reale, ahimè, questa soluzione non è stata possibile su Pa700, un autentico gioiello tra gli arranger, la cui disponibilità ha purtroppo registrato periodici momenti di penuria nel corso degli anni.

Da grande estimatore degli arranger Korg quale sono, cerco di collocare questa notizia all’interno di uno scenario dove il completamento del parco software di Pa5X non è ancora stato raggiunto mentre non si intravede ancora all’orizzonte il lancio dei successori di Pa1000/Pa700. Sottolineo questo aspetto perché – a seguito dell’uscita di Yamaha Genos2 – non sarei sorpreso di assistere entro la fine di quest’anno all’ingresso sul mercato dei discendenti di PSR-SX900 e PSR-SX700, i due modelli direttamente concorrenti di Pa1000/Pa700.

In breve, i possessori di KORG Pa1000 sono fortunati e possono scaricare il nuovo aggiornamento, soprattutto se fanno uso della memoria User per nuovi campioni. E gli eventuali potenziali clienti di Pa1000 ora hanno un motivo in più per acquistare questo prodotto, sempre nel caso sia questo un aspetto importante per orientare il proprio acquisto.

Di più, allo stato attuale dell’arte non saprei che dirvi. Korg e Algam Eko sono abbottonati e non rilasciano dichiarazioni.

Arranger Legacy | KORG iS40 e i40M

Oggi approdiamo alla decima puntata di Arranger Legacy, la rubrica che – in modo trasversale – potete seguire sul web con i contributi di Riccardo Gerbi su SM Strumenti Musicali, Giorgio Marinangeli sul suo blog e Marcello Colò su YouTube. Il modello vintage protagonista dell’episodio odierno è KORG iS40 e, dietro di lui, le sue varianti (i40M innanzitutto ma anche iS50 e iS35).

La nascita di Korg Italy

Nel mese di novembre 1996, una nuova realtà di sviluppo arranger entra in azione in Italia per conto della giapponese Korg Inc. Il nuovo laboratorio viene inaugurato ad Osimo nelle Marche al fine di creare progetti Made in Italy a favore soprattutto dei mercati europei e medio-orientali. La scelta delle Marche non è un caso, visto che in quell’area si concentra in quegli anni un numero elevato di aziende di strumenti musicali fra quelle più celebri nel mondo. Questa esperienza industriale nasce come un sinergico abbraccio fra creatività e passione che – a partire dal suo cuore italiano – irradia per lunghi anni (ancora oggi!) nuove tecnologie musicali, a favore della comunità dei tastieristi nel mondo.

Negli anni precedenti, la casa madre giapponese si era fatta apprezzare grazie alla produzione di tastiere con accompagnamenti, modelli di gran lustro, fra cui la mitica i3, seguita da i4S, i5S/i5M e iX300. La nuova realtà aziendale italiana nasce dunque con l’obiettivo di innovare quel panorama musicale andando a sviluppare e produrre nuovi arranger per la serie “i”.

KORG iS40

Il nuovo centro R&D si forma reclutando alcuni fra i progettisti migliori che erano al lavoro presso GeneralMusic: non è un caso che il declino dell’azienda romagnola coincida con gli inizi roboanti di Korg Italy. L’avvio delle operazioni marchigiane registra il proprio esordio ufficiale con la progettazione e il lancio dell’arranger iS40 nel 1998.

L’esordio con iS40

I punti di forza di iS40 sono merito dell’architettura ereditata da i3 che qui viene semplificata a favore di un uso più immediato e intuitivo. L’elettronica e il firmware sono quelli originali di ideazione giapponese: ma la mentalità musicale è ora quella italiana. Il generatore sonoro AI2 Synthesis e il processore continuano ad operare con 32 oscillatori e altrettante note di polifonia. La wavetable cresce di spazio e così anche il numero di campioni, per un totale di 320 voci. L’inclusione dell’utile Aftertouch, sotto i 61 tasti Fatar, costituisce un segno distintivo di uno strumento di elevata qualità, destinato ai musicisti raffinati. Gli stili di accompagnamento sono 128 e sfruttano altrettanti Arrangement: quest’idea di disaccoppiare i pattern degli stili dai comandi MIDI di assegnazione delle voci (Program Change, effetti, tempo), crea apparentemente un’insolita ridondanza: in realtà, l’idea originale era stata concepita con i3 con l’obiettivo di ampliare il numero di stili preset, ottimizzando l’uso della limitata memoria disponibile.

Torniamo a iS40, dove troviamo il riconoscimento accordi ideato da Stephen Kay (il padre di KORG Karma) e che durerà a lungo anche nei modelli successivi, almeno fino a quando non saranno sviluppate le nuove NTT (intorno al 2000). Due classici processori di effetti stereo sono a servizio dello strumento, utilizzando un piccolo set di 47 effetti.

Lo strumento lavora per “modi”: Arrangement Play, Backing Sequence, Song Play, Song Edit, Program, Disk/Global. Tale organizzazione del sistema operativo secondo “silos separati” sarà lo standard in casa Korg per molti anni: per vederla superata, si dovrà aspettare il 2022 con il lancio di Pa5X.

KORG iS40

Il dispositivo per caricare e salvare dati è sempre lui, il floppy-disk noto per essere un drive innovativo e silenzioso per l’epoca: non si sente il classico clic all’inserimento di un dischetto; è un piccolo dettaglio ma significativo per chi fa musica. Il repertorio di suoni e stili è adeguato alle esigenze di chi effettivamente suona gli arranger in giro per i locali: sempre di più, gli arranger Korg sfumano l’anima rock degli inizi e danno spazio della musica da ballo in vigore all’epoca. Pur essendo tutta plastica, iS40 pesa buoni 12,9kg.

Lo strumento guadagna sul campo una buona reputazione, offrendo Aftertouch e suoni paragonabili a quelli di tastiere più costose. È facile da usare e gli aspetti meno intuitivi sono illustrati e spiegati con chiarezza dal manuale utente di ottima stesura, grazie al lavoro di Paolo Tramannoni. La possibilità di aggiornare il sistema operativo non è banale per l’epoca e viene apprezzata da molti. Fra le altre benvenute caratteristiche, ricordiamo lo spazio a bordo per caricare 16 stili utente e 64 arrangiamenti, con la pecca di non poter creare stili nuovi direttamente sullo strumento. iS40 è comunque in grado di importare gli stili degli strumenti Korg precedenti (come i3) anche se, vista la diversa tabella di voci, suonano secondo gusti più convenzionali e meno ruggenti.

Il lettore di basi MIDI sfrutta i suoni GM dei prodotti di Korg Japan: erano molto validi, ma un adattamento competitivo allo standard di riferimento (Roland Sound Canvas) sarà possibile solo con i modelli successivi della serie Pa.

Il lancio sul mercato italiano avviene con la regia di Syncro (azienda di Numana in provincia di Ancona) distributore ufficiale dei prodotti Korg in Italia all’epoca. L’impatto sul mercato è notevole: le vendite sono adeguate agli obiettivi aziendali. Fra i diversi concorrenti diretti con cui iS40 si misura, in competizione commerciale, possiamo citarne due: Roland G-600 e Solton by Ketron MS-100.

Protagonisti del progetto

Il gruppo che realizza iS40 è guidato da Francesco Castagna responsabile del progetto; c’è poi Jurgen Schmitz direttore del centro R&D, mentre Max Tempia coordina la parte musicale e Roberto Marcucci si occupa dei suoni. La programmazione degli stili è il risultato di un lavoro di squadra nel laboratorio di Osimo.

Il lavoro di design per iS40 viene commissionato al Team CSD, composto da Aldo PetilloEliana Lorena e Andrea Dichiara. Questi talentuosi designer realizzano un progetto innovativo di tastiera elettronica, finiture, grafica e ingegneria di alto livello estetico e funzionale. Il look dello strumento spicca per originalità, rispetto quanto s’era visto fino ad allora. Il risultato riceve riconoscimenti prestigiosi, tra cui il Premio Design Hannover nel 1998 e il Premio Good Design Chicago nello stesso anno. E. Lorena A.Petillo design -Team-csd

Evoluzione: iS50, i40M e iS35

La produzione di iS40 viene affiancata da una versione più economica dello stesso strumento iS50. Quest’ultimo si distingue per l’assenza di Aftertouch e Keyboard Set e per una memoria ROM inferiore di 2MB (12MB contro 14MB del modello superiore). Il pedale Damper condivide l’ingresso con il pedale assegnabile, mancano gli ingressi Audio Input e non è presente l’ingresso per la pedaliera KORG EC-5. Le porte MIDI sono ridotte all’essenziale (IN, OUT), gli amplificatori di bordo hanno minore potenza (2x8W vs 2x14W) e manca la rotella del DIAL.

KORG i40M

L’anno successivo (1999), Korg Italy realizza i40M una versione a modulo di iS40 e che si distingue, oltre al fatto di non avere una tastiera, per la presenza di un armonizzatore vocale, per la prima volta nella serie i.  Con l’aggiunta dei tasti e con il cambio di colore della scocca da grigio a blu, i40M diventa iS35, l’ultimo modello di Korg Italy prodotto con hardware e software di provenienza giapponese.

iS40, iS50 (in versione blu iS50B), i40M e iS35 faranno incetta di vendite in Italia e all’estero sotto l’egida dell’azienda di Osimo, in attesa del giorno in cui l’azienda italo-giapponese farà il botto mondiale con Pa80, il modello che vanterà uno straordinario record di vendite fra tutti i modelli prodotti con il marchio KORG. Ma questa è un’altra storia da raccontare.

Grazie

Le fonti che mi hanno permesso di raccogliere informazioni di prima mano e scrivere l’articolo che avete appena letto sono Andrea Bernardelli, ex Product Specialist di Korg, e Max Tempia di cui vi abbiamo raccontato vita e miracoli grazie ad una lunga intervista che ha rilasciato ai lettori di questo blog. Ringrazio entrambi per la loro disponibilità e partecipazione.

E ora godiamoci il video dimostrativo di KORG i40M grazie alla bravura di Marcello Colò.