Pioggia di modelli nuovi in casa Ketron. In questo principio di 2025, la casa italiana si dimostra in grande salute, ponendosi in cima alle classifiche di innovazione degli strumenti a tastiera e arranger in particolare: chi altri può vantare oggi questa esplosione di idee nuove nel settore? C’eravamo lasciati – solo l’altro giorno – interrogandoci sul diradarsi endemico degli arranger nell’industria musicale, mentre proprio Ketron si stava preparando dietro le quinte a stupirci, grazie ad un fragoroso botto per un annuncio multiplo. Eccoci qui, infatti, pronti ad ammettere che è bello essere smentiti nelle proprie previsioni più sfavorevoli; ed è ancor più bello che a smentirci sia una piccola azienda italiana che sfodera oggi un’inventiva che i colossi giapponesi – in questa fase storica – non sembrerebbero interessati ad eguagliare (e anche qui: sarei felice di essere smentito ancora una volta!). Dunque, siamo di fronte a ben cinque modelli nuovi, di cui tre arranger: tutti in un colpo. La famiglia Event già vantava quattro versioni dello stesso strumento: il primo superbo modello a 76 tasti (Event), la sua versione ridotta a 61 (Event-61), l’edizione a modulo (Event-X) e il piccolo box super-compatto (EVM). Sono tutti strumenti ben noti ai lettori di questo blog, visto che ne abbiamo parlato qui più riprese. Alcuni di voi ricorderanno anche il risultato del nostro test diretto, pubblicato pochi mesi fa. Ora, proprio nei giorni antecedenti al Winter NAMM 2025, l’industria italiana scende in campo mostrando i muscoli e una varietà di versioni che pochi potevano aspettarsi. Onore al management dell’azienda di Ancona, complimenti a Sandro Fontanella, Maurizio Leonardi e Marco Panni.
Ketron Fusion – Fonte: Ketron
Il primo modello che commentiamo oggi si chiama Fusion (nome bellissimo, vero?) ed è uno strumento interessante soprattutto per chi fa musica etnica: il motore e l’anima sono quelli di Event, ma è disegnato su misura dei generi musicali regionali di mezzo mondo (Turkish, Balcan, Arabic, Greek, Irish, Brasilian e così via). Fusion pesa 11kg, ha 61 tasti leggeri, risorse un po’ più limitate rispetto Event-61, ma offre pulsanti ad hoc per le scale arabe e ti conquista per il look vintage. Si collocherà in una fascia di prezzo molto più concorrenziale rispetto all’ammiraglia.
Ketron EVP1 – Fonte: Ketron
Poi ci sono i pianoforti digitali: nell’intento di vivacizzare in chiave moderna il piano digitale da mettere in casa, Ketron ha pensato a tre nuovi modelli. Solo due di questi nascono con la sezione arranger a bordo e con tutte le funzionalità relative: EVP1 ed EVP2 sembrano contenere un box EVM sotto il cofano; il controllo completo è assegnato ad un ampio monitor touch screen da 15″. Il terzo pianoforte EVP4 si distingue per essere compatto e più leggero – molto portatile; ma, per avere accesso alle risorse di accompagnamenti della famiglia Event, richiede di essere affiancato da EVM o Event-X da acquisire a parte. A parte ciò, EVP4 è uno strumento completo e perfettamente usabile come pianoforte digitale. L’edizione ammiraglia di questi pianoforti (EVP1) si distingue per l’eleganza del mobile e, in controtendenza a quanto ci farebbe credere il mercato, potrebbe porsi come la sfida italiana ai mitici modelli arranger di lusso dei tempi passati. Il mobile codino consente di fare una gran bella figura non solo in ambiente casalingo ma anche in ambito professionale (club, hotel, sale di intrattenimento, piccoli palchi). Accanto abbiamo EVP2, il fratello minore, che si differenzia per essere dotato di un mobile più compatto, tipico da pianoforte da casa. Ogni modello EVP è dotato di una tastiera con 88 tasti pesati e la tecnologia Natural Damper Resonance (NDR) utile per replicare i sottili cambiamenti tonali che si verificano quando il pedale di risonanza è premuto, come succede su un pianoforte a coda acustico. Tre nuovi suoni di pianoforte a coda sono stati aggiunti alla libreria della serie di arranger Ketron Event.
Ketron EVS – Fonte: Ketron
Chiude la rassegna EVS, un modulo sonoro professionale tascabile che manda in pensione definitivamente SD1000; EVS sfrutta per intero la generazione sonora e i kit di batteria degli strumenti Event, offrendo una vasta gamma di suoni orchestrali di alta qualità. Dispone di 256 Preset di fabbrica e 256 memorie programmabili dall’utente, ciascuno composto da un massimo di 3 voci GM indipendenti. Un editor di voci desktop dedicato consente agli utenti di creare voci personalizzate con tre suoni sovrapposti, che possono poi essere salvate direttamente nella memoria interna di EVS. Il modulo può essere controllato tramite USB o attraverso i classici connettori MIDI In-Out e può funzionare simultaneamente come modulo sonoro collegato a una tastiera master MIDI e come lettore di file MIDI. Non è un arranger, ma è un dispositivo speciale per l’accompagnamento MIDI e la produzione in home studio.
Amici di Tastiere Arranger come state? Spero che abbiate passato delle splendide vacanze estive! O magari ci siete ancora dentro. Avete visitato qualche posto nuovo o avete fatto qualche esperienza particolare?
Nel mio caso, a parte una puntatina al mare e una manciata di giorni trascorsi scalando montagne, per il resto mi sono immerso nel test di KETRON EVM. Ho scritto per voi il risultato della mia esperienza e l’ho appena condiviso su SM Strumenti Musicali.
Con l’intento di mantenere un’accurata cronaca dei fatti (sono consapevole che gli utilizzatori degli strumenti Ketron della serie Event siano probabilmente già al corrente di questo rilascio che risale all’8 maggio scorso) e spinto dal desiderio di garantire un’esaustiva documentazione (un tratto distintivo di questo blog che non ho mai saputo contenere), è per me doveroso oggi condividere anche in questa sede l’aggiornamento alla versione 3.0.0 del software Event. Trattasi di un potenziamento del software valido per il modello originale a 76 tasti, per la sua variante a 61 tasti e per la versione a modulo EventX.
Per conoscere il dettaglio dei guasti software riparati e la descrizione delle migliorie introdotte, vi rimando al testo dell’annuncio ufficiale emesso dalla società di Ancona.
In termini statistici, possiamo così riassumere le novità principali:
48 correzioni software
13 migliorie introdotte nell’area degli stili di accompagnamento
6 arricchimenti in area Player
5 modifiche nella funzionalità Phrase
2 interventi evolutivi nella gestione delle Voice
3 abbellimenti per Registration/Performance
5 miglioramenti in zona Sampler
2 funzionalità in più per Micro/Voicetron
10 altri perfezionamenti (Miscellaneous).
Sono numeri importanti, non credete?
A parte, va poi citata la nuova funzione del Player denominata Key Tune: in pratica, Ketron ha aggiunto la possibilità di riprodurre file audio tramite un tasto della tastiera e con una minima latenza. Si possono gestire file in formato .wav (16 bit e 44100 Hz) dal Player 1: un file di tipo KeyTune può contenere fino a 32 audio e questo può essere associato ad uno stile: in tal modo, sembra possibile avviare fino a 32 melodie diverse mentre si esegue uno stile. Da provare!
In ultimo, con la versione 3.0.0 è possibile modificare i colori dei pulsanti a video, accedendo a tutte le sfumature concesse dal modello di colori RGB.
Concludo con un sommario della serie Ketron Event, consigliandovi queste letture:
Dopo anni di assenza dalla fiera del Winter NAMM californiano, finalmente Ketron si è presentata e, a sorpresa, ha calato un asso particolarmente interessante. Come descrivere questo annuncio? A me sembra una simpatica novità. L’idea di EVM è geniale: in pratica, Ketron ha inserito un autentico modello Event all’interno di un box super-compatto, totalmente controllabile da uno schermo tattile esterno. Chiunque possieda una master keyboard, una qualsiasi tastiera arranger diversa o un pianoforte digitale, potrà suonare un arranger Ketron con i fiocchi!
Per collegare uno schermo tattile esterno, è possibile utilizzare la porta HDMI o USB. Ketron ci tiene a precisare che l’interfaccia video è veloce e non presenta alcuna latenza. Il punto di forza di EVM per chi intende controllare lo strumento dal proprio tablet o dal proprio PC, consiste nel fatto di non richiedere l’installazione di alcun software proprietario Ketron: è sufficiente un qualsiasi client VNC (Virtual Network Computing). Questi sono prodotti open source, facili da scaricare dal web (i più famosi sono Real VNC e Ultra VNC). Chi suona in mobilità e necessità di collegare rapidamente gli strumenti senza tanti cavi, può sfruttare la rete wi-fi. In alternativa, c’è anche l’opzione cavo ethernet. Infine, è altresì possibile collegare anche un mouse USB.
Il peso è di soli 2kg e le dimensioni sono mignon: 27 x 20 x 6 cm (urca!). In spazi così ridotti, il costruttore di Ancona è riuscito comunque a fare in modo che un discreto parco connessioni fosse disponibile:
Sulla parte frontale, abbiamo l’ingresso delle cuffie stereo, ingresso di linea con controllo del guadagno (utile, ad esempio, per ricevere il segnale audio da una chitarra o da un lettore smartphone/tablet), e ingresso microfonico con alimentazione phantom (48V).
Sul retro, EVM offre uscite audio Main Out Left / Right, ingresso per il pedale del Sustain e pedale del volume, porta Footswitch, porte MIDI (IN1, IN2, OUT, THRU), due porte per dispositivi USB e porta USB Host. Di HDMI ed Ethernet abbiamo già fatto cenno qui sopra.
Il controllo totale di EVM da uno schermo touch richiederà sicuramente un periodo di adattamento per chi è solito agire su cursori e pulsanti fisici a pannello. Lo strumento richiede una prova per essere apprezzato. Di certo, l’idea è fantastica per la possibilità di aggiungere un super-arranger alla propria strumentazione, senza dover stravolgere nulla: le dimensioni ridotte e la facilità di connessione rendono molto attraente questo prodotto.
Ketron EVM ci stuzzica assai, ma dovremo avere un po’ di pazienza prima di poterlo trovare nei negozi. Se il listino dovesse rivelarsi aggressivo, potrebbe rappresentare per molti appassionati suonatori di arranger una buona opportunità per dotare la propria strumentazione del realismo dei suoni e dell’autenticità degli stili audio di Ketron.
Nessuno è restato a guardare. Dopo Korg, anche Ketron si è mossa per smuovere la comunicazione mediatica intorno al proprio brand, nei giorni immediatamente successivi al lancio trionfale di Genos 2. Per la casa di Ancona, siamo al terzo rilascio importante di nuovo software per la serie EVENT che ora è composta di tre prodotti: modello originale a 76 tasti, EVENT-61 e modulo EVENT-X. I primi due aggiornamenti software erano stati rilasciati a maggio (V1.2.0) e a luglio (V1.3.0) di quest’anno. Con l’annuncio di V2.0, gli arranger professionali di Ketron si arricchiscono di nuove funzioni, mentre una discreta serie di 29 guasti software sono risolti, contribuendo così a migliorare la stabilità della piattaforma. Potete consultare da voi la nota di rilascio ufficiale.
Fra le 41 migliorie introdotte, vale la pena sottolineare una migliore reattività dello strumento grazie alla sensibile riduzione dei tempi di risposta dei pulsanti K. Start+Key.Stop con i Real/Live Styles oltre ad una navigazione rinnovata e più fruibile per la ricerca di stili e voci. Si possono contare poi tanti piccoli e importanti interventi sparsi: vi rimando al documento ufficiale di cui sopra per la lettura completa. La serie EVENT ha ormai superato l’anno di vita sui mercati e un numero vasto di feedback sono giunti ad Ancona dai clienti che stanno usando questi strumenti dal vivo o in studio. I molteplici perfezionamenti sembrano il frutto dell’esperienza pratica dove, nell’uso di tutti i giorni, sono emerse naturali richieste di ritocchi funzionali che non stravolgono lo strumento ma lo rendono più completo ed efficace.
Conversione stili per serie SD
Ketron non si è limitata a pubblicare il nuovo software: recentemente si è attivata rendendosi disponibile per quei clienti EVENT che avevano in precedenza acquistato una delle USB Pen Drive di stili di accompagnamento validi per la serie SD: costoro possono inviare un’email a promozioni@ketron.it – allegando la documentazione di acquisto delle USB pen drive e del nuovo strumento – al fine ottenere gli stessi stili riadattati ai nuovi strumenti.
ULTIMA ORA! Il 27 luglio Ketron ha pubblicato la revisione 1.3.2. rispetto la versione 1.3.0 descritta in questo articolo. Leggete in fondo all’articolo.
I nuovi modelli Ketron (EVENT-X e EVENT-61) sono in via di consegna nei negozi di strumenti musicali con la nuova versione 1.3.0 preinstallata. Dallo scorso 20 luglio, è altresì possibile scaricare lo stesso software anche sul modello originale EVENT con 76 tasti.
Rispetto il rilascio precedente (1.2.0), il nuovo sistema operativo include interessanti migliorie e dimostra quanto il centro R&D di Ancona sia attivo nell’impegno di cesellare, migliorare e rendere più affidabile la nuova serie di super-arranger Ketron. Vediamo alcune fra le caratteristiche principali insieme, mentre vi rimando al sito ufficiale per la lettura completa della nota di rilascio.
Style & Player. In analogia con l’innovazione introdotta su Korg Pa5X, anche qui si possono gestire in contemporanea la riproduzione di un brano musicale dal Player e di uno stile dell’arranger.
Tempo On Chord. Questa nuova funzione permette di raffinare l’attivazione del Rallentando o Accelerando. senza staccare le mani dalla tastiera mentre si suona la propria musica. Quando è attivo il modo EASY2 o EASY4 di riconoscimento degli accordi, dopo aver impostato un accordo con tre note, si ottiene che il tempo (BPM) decresca della quantità impostata da 1 a 5 ribattendo la nota più bassa dell’accordo. Nelle stesse condizioni, ribattendo la nota più alta, il tempo cresce della stessa quantità.
Registration. Un discreto arricchimento di questa funzionalità permette ora di decidere personalmente quali parametri salvare all’interno di una memoria Registration. Ketron ha aggiunto poi la possibilità di salvare il modo Mono dei Lowers, la posizione degli slider del DRAWBAR e lo stato dei tasti VARI ed ART.
Voice Edit. In quest’area, le novità sono diverse. Fra queste ne vorrei citare due. Al pedale è possibile assegnare ora il Cutoff, TVF, TVA per ognuna delle tre voci in layer. A favore delle voci BRASS, è stata resa disponibile la nuova funzione NATURAL che cambia il tempo di PLAY fra le tre voci in layer in modo casuale: è possibile “randomizzare” sia lo strumento che suona per primo, sia il ritardo di partenza dopo la prima voce, ottenendo così un risultato più realistico.
Footswitch. Il numero di parametri assegnabili ai diversi interruttori della pedaliera (FS6 e FS13) cresce ancor di più e ora è possibile gestire Accelerando, Ritardando, User Voice, User Style, Vari, Unplug e altro ancora per un totale di 192 possibili valori.
C’è molto di più, sia a livello di migliorie introdotte sia a proposito di guasti software risolti (ben 11): potete leggere da voi tutti i dettagli direttamente sul sito del produttore.
Ketron Event-X
ULTIMA ORA! Il 27 luglio Ketron ha pubblicato la revisione 1.3.2. rispetto la versione 1.3.0 di cui abbiamo parlato qui sopra, come da comunicato allegato.
A distanza di sei mesi e mezzo dall’annuncio ufficiale di EVENT, Ketron si presenta al mondo con l’annuncio di due nuove edizioni derivate da quella ammiraglia: EVENT-61 è la versione compatta (61 tasti semi-pesati conducono ad un risparmio nelle dimensioni e nel peso); EVENT-X rappresenta invece il modulo dello stesso strumento, a favore di chi intende suonare con la propria master keyboard (mi immagino l’accoppiamento con una bella tastiera ad 88 tasti pesati), oppure per chi vuole affiancare questo gioiello tecnologico al proprio setup, disponendo già di altri strumenti a tastiera (un altro arranger, una fisarmonica, un pianoforte digitale, un synth e così via).
In base alle specifiche tecniche ufficiali, i tre strumenti si distinguono essenzialmente per gli aspetti fisici-costruttivi come segue.
Il sistema operativo, lo schermo LCD, l’organizzazione dei pulsanti e le risorse musicali corrispondono su tutti i modelli, così come vi avevamo documentato per il primo modello su SM Strumenti Musicali e in queste pagine web che state leggendo. Per ovvie ragioni di spazio, il modulo EVENT-X ha dovuto rinunciare alle due rotelle di gestione del Pitch e della Modulazione e all’area di controllo EFX a pannello. I due nuovi modelli nascono con il software 1.2.0, infarcito di quegli arricchimenti di cui vi avevo scritto un mesetto fa, quando era stato rilasciato per la prima edizione di EVENT.
Secondo il sito ufficiale, anche il numero di stili preset differirebbe fra i diversi modelli ma, dato che, per Ketron stessa, il numero varia anche per lo stesso strumento fra la scheda tecnica riportata nella pagina web e la stessa inserita nella brochure PDF, sono portato a dedurre che i tre strumenti abbiano tutti lo stesso numero di stili di serie e che le difformità siano solo piccole sviste editoriali in attesa di revisione.
La voglia di crescere e di investire non manca nella sede centrale di Ancona ed ora l’offerta Ketron è più vasta. Rispetto la prima ammiraglia, il prezzo cala di soli 200 euro per l’edizione a 61 tasti, mentre un risparmio più sostanzioso si fa osservare per EVENT-X (ben 800 euro di divario). Per la cronaca, tutti e tre i modelli rimangono tuttavia su un livello di prezzo di particolare importanza: procurarsi la qualità del Made in Italy richiede un discreto sforzo economico.
Attendiamo la possibilità di vedere da vicino questi nuovi modelli EVENT nei migliori negozi di strumenti musicali. Per quanti volessero saperne di più, ricordo qui le occasioni dei mesi scorsi, in cui ci siamo soffermati sul commentare insieme le numerose novità dell’attuale generazione di Real Arranger Ketron:
Oggi 9 maggio è il giorno in cui il vulcanico centro R&D di Ketron ha pubblicato un aggiornamento software alquanto corposo. Vale la pena scorrere l’ampia nota di rilascio per cogliere gli aspetti più rilevanti di questa novità. In totale sono 49 migliorie software e 21 bug risolti. A fronte di un elenco così ampio, qui di seguito vi riporto le novità che potrebbero attrarre maggiormente la vostra attenzione.
Migliori prestazioni
I tempi di reattività dello strumento sono stati migliorati al fine di fornire la più fresca interattività musicale. La novità si presenta particolarmente preziosa, vista l’estesa adozione di risorse audio per lo streaming delle tracce dell’arranger negli stili Real e Live. In particolare, Ketron ha ridotto i tempi di caricamento dei Real Styles, le transizioni degli accordi e ha migliorato i tempi di reazione delle funzioni Key Start, Key Stop, Fill,e Break.
Personalizzazione del suono di AUTOCRASH
Sin dalla prima versione, Event consente di abilitare il colpo di piatto automatico alla fine dei pattern INTRO, ENDING e FILL. Sino a ieri si poteva scegliere quale piatto del Drum Kit utilizzare e la dinamica. Ora è possibile scegliere il proprio strumento per l’AUTOCRASH. Non solo il piatto quindi.
Nuove diteggiature: EASY 4 e SINGLE FINGER
Queste nuove modalità di riconoscimento degli accordi (CHORD MODE) si affiancano alle sei già esistenti.
EASY 4 si distingue per il fatto di entrare in azione solo quando si premono almeno tre note. Permette di suonare liberamente note di passaggio fra un accordo e l’altro, lasciando tranquillo l’arranger perché mantenga in esecuzione l’accordo precedente.
SINGLE FINGER riguarda il metodo più semplificato possibile, come si evince dal nome; potrebbe rivelarsi interessante per alcuni principianti. Da sempre consiglio, infatti, a tutti di imparare ed a esercitarsi a suonare con tutti i tipi di accordo. È una sfida stimolante per ottenere le migliori sfumature armoniche.
Nella modalità PIANIST, il riconoscimento degli accordi lavora ora con un intervallo di 9 note (prima l’intervallo era di 8 note).
Evidenza del tipo di stile (Real, Live o MIDI) nella Top Bar
Tabella estratta dal manuale di Ketron Event
La grande novità di Event è stata l’introduzione dei Real Style dove le parte DRUM, BASS e REAL CHORD sono tutte in formato audio. I modelli Ketron di generazioni precedenti erano dotati di Live Styles dove la componente audio risiedeva nella traccia DRUM e Live Guitars: il resto era fatto di tracce MIDI. Quest’ultime invece erano l’unica possibilità negli stili Legacy, tecnologia diffusa prima del lancio di Audya. Può essere utile avere sott’occhio l’evidenza del tipo dello stile attivo al momento, specialmente se si è preso atto della possibilità di mescolare tracce audio e MIDI, come vi avevo descritto qualche mese fa.
REGISTRATION
La gestione delle REGISTRATION subisce diverse migliorie. Quando si memorizzano le proprie impostazioni all’interno di un banco di Registration, anche lo stato dei led PORTAMENTO ed AFTERTOUCH viene salvato all’interno di quella locazione di memoria, per cui non sono più vincolati dalle impostazioni PORT/LEGATO AUTOTAB e AFTERTOUCH AUTOTAB nell’Edit della Voce. Le Favorite Registration Voices passano da 4 soltanto fino a 8. E se il Drawbar è attivo, lo stato del Rotor Slow Fast viene impostato in base al valore impostato nella REGISTRATION. Una volta richiamata una REGISTRATION, questa non avvia subito lo stile o il brano, onde evitare sorprese.
PERFORMANCE E JUKEBOX
Su Ketron Event è possibile creare cartelle in cui virtualmente raggruppare più stili di accompagnamento (PERFORMANCE) o più brani musicali (JUKEBOX). Si possono così gestire le scaletta di stili o di brani da usare in una serata. Fino a ieri le cartelle SET di entrambe le funzioni erano gestite ad un solo livello: ora è stata aggiunta la possibilità di creare sottocartelle all’interno di ciascun SET.
VOICE
L’esperienza utente nella gestione dei timbri da suonare in tempo reale è di gran lunga resa più efficace: premendo insieme i due tasti Voice 1 e Voice 2, si ottiene la visualizzazione e il mix simultaneo per le due Voices (Multi). In questo modo, è immediata l’usabilità mentre si scelgono i sei timbri che compongono le due Voice e si bilanciano i livelli del volume. Sullo schermo, si ha evidenza poi del range di tastiera assegnato a ciascun timbro.
Estensioni del campionatore
Il nuovo SAMPLER reso disponibile su Event era stato totalmente riscritto da Ketron e, con la versione nuova del software, si hanno a disposizione altri arricchimenti come una rinnovata gestione della memoria Flash che ora permette di gestire fino a 228480 campioni. La nuova funzione Deep Erase azzera tutta la memoria del sampler quando viene avviata la procedura di formattazione. È stata poi aggiunta una funzione utile per la deframmentazione della memoria.
PDF
Per potenziare la lettura dei file PDF sullo schermo, è disponibile ora l’opzione PDF DPI che consente di regolare la risoluzione a video.
In breve
Per chi vuole saperne di più, raccomando la lettura del sito ufficiale. E, se non avete ancora provato Ketron Event, mi permetto di suggerirvi di farlo.
Ventun anni fa, nel 2002, dopo aver raccolto per anni consensi internazionali grazie ad una lunga schiera di tastiere arranger (si vedano le serie MS, X e SD), nel centro R&D di Ancona nasceva un progetto originale ed innovativo con il quale uscire dal seminato e andare a coprire le nuove tendenze del mercato che si stavano delineando. L’azienda era già impegnata nel rinnovamento delle proprie piattaforme tecnologiche, mentre un giovane ingegnere, a cui era stato assegnato questo compito, insieme allo storico direttore musicale dell’azienda (Sandro Fontanella) elaboravano un nuovo prodotto che sarebbe uscito sul mercato due anni più tardi, nel 2004, e sarebbe diventato un top seller di vendite per gli anni a venire. Il nome scelto per il prodotto era MidJay e quel giovane ingegnere era Giorgio Marinangeli, oggi membro attivo di Arranger Legacy. Vi consiglio quindi di correre subito a leggere il suo articolo, quello uscito oggi sul suo blog, in sincronia con questo mio, per prendere atto della sua esperienza diretta! Direi di più, siamo fortunati: nel gruppo abbiamo anche Marcello Colò il quale, entrato in quell’azienda in corso di progetto, parteciperà alla costruzione e definizione finale dei suoni, degli stili e delle demo di MidJay. Diciamo quindi che le fonti della puntata odierna di Arranger Legacy sono di primissima mano.
Come da tradizione diquesta rubrica, potete seguire i contributi diversi, pubblicati dal team in quadrifonia: Riccardo Gerbi su SM Strumenti Musicali, Giorgio Marinangeli sul suo blog omonimo, Marcello Colò su YouTube, oltre che in questo articolo che state leggendo. Ognuno di noi racconta lo strumento dal proprio punto di vista.
Erano gli anni in cui si diffondevano i primi file audio, soprattutto MP3, fra i musicisti che si esibivano dal vivo nei locali, nei piano-bar, alle feste, ai matrimoni, nelle discoteche e nelle balere. La diffusione di quei formati si faceva più interessante rispetto i MIDI file che – dopo aver dilagato nei dieci anni precedenti – avevano creato una nuova generazione di musicisti-intrattenitori che si presentava sul palco con una valigiona piena di floppy disk per essere pronti a suonare con il più vasto repertorio. Nei PC e Mac di casa o in studio, si cominciavano a produrre segmenti audio da portare poi sul palco. Era diventata dunque un’esigenza reale dei musicisti di allora: disporre di uno strumento che potesse contenere una più ampia mole di dati da mettere rapidamente in esecuzione dal vivo. Giorgio ricorda di avere avuto l’intuizione nel corso delle serate estive quando, nel tempo libero, suonava sulla riviera del Conero (Ancona): c’era in particolare un suo collega che lavorava dal vivo con GEM WX2 (expander e lettore di MIDI file), dove inevitabilmente la gestione delle basi era complicata dall’uso di centinaia di dischetti: si doveva inserire un floppy disk, caricare le basi, suonare, e poi togliere il disco e metterne un altro e così via. Serviva dunque una macchina altrettanto leggera e compatta, da porre su un leggio, ma che avesse tutto dentro a portata di mano. Una macchina da usare come lettore delle tradizionali basi MIDI ma anche delle nuove tracce audio, da usare come expander, come mixer con tutti i suoi slider, dotato di ingresso microfonico ed effetti. Serviva insomma una macchina multifunzionale. Qualcosa sul mercato c’era ed erano prodotti validi come il Viscount Galileo che leggeva le basi MP3, ma lo faceva da memoria SD con un taglio non illimitato; c’era Charlielab Megabeat One, che era molto forte sugli Standard MIDI file; c’era anche l’eccellente Merish originale di M-Live – diffuso sin dalla fine degli anni 90, ma abile a gestire solo le basi MIDI. Insomma, Ketron aveva in mente uno strumento più completo, che non avesse lacune. MidJay è stato presentato nel 2004 al Disma di Rimini e al Musik Messe di Francoforte: da subito, tutti nel settore avevano capito che sarebbe stato un grande successo.
Caratteristiche principali
Lascio ovviamente la descrizione tecnica del prodotto alla penna di Giorgio e al suo blog: in questa sede, mi limito a sottolineare come il MidJay fosse diventato uno strumento indispensabile per chi faceva decine/centinaia di serate di piano-bar per tutto l’anno (era l’ideale per il musicista singolo, il duo, il trio…): grazie ai 20GB di disco interno, permetteva di avere a toccata di mano un numero devastante di basi audio (e MIDI). Stava tutto in una valigetta, pesava 3,2kg: te lo portavi dappertutto e lo piazzavi facilmente su un leggio. Fra i primi utilizzatori del tempo, c’erano anche le orchestre di liscio, che ne acquistavano due per volta, come backup. Di riflesso, MidJay è entrato anche nelle discoteche e molti deejay lo hanno usato per lanciare i brani audio al semplice tocco. MidJay ha fatto capolino anche negli studi delle radio private, giacché era comodo per lanciare i jingle pubblicitari, in un tempo in cui l’accesso immediato ai file audio richiedeva strumenti dedicati.
Il modulo inizialmente non avrebbe dovuto avere una sezione arranger, ma, a progetto quasi concluso, Sandro Fontanella ha avvertito la necessità di introdurre gli stili di accompagnamento per rafforzare il prodotto ed evitare il rischio di essere percepito come troppo sperimentale. Il centro R&D di Ancona ha allora ripreso la libreria stili dei modelli SD e l’ha riprogrammata interamente, dato che il MidJay aveva una piattaforma software tutta nuova e non si poteva usare la tecnologia degli arranger precedenti. La scelta di recuperare quegli stili si è rivelata poi vincente, avendo attirato sullo strumento un ampio numero di fisarmonicisti.
Molti apprezzavano il fatto che il MidJay, mentre veniva usato come expander, arranger o semplice lettore di basi audio/MIDI, era in grado di registrare tutto quello che succedeva nello strumento o dall’ingresso audio. Si trattava di HD Recording in formato stereo pensato originariamente per registrare le proprie performance. In realtà numerosi musicisti si registravano tutta la serata in diretta per poi riascoltarsi il giorno dopo per valutare le proprie esecuzioni e migliorarsi, per avere un archivio delle proprie serate live, o addirittura per ottenere demo da distribuire a nuovi clienti a testimonianza delle proprie capacità musicali.
Il laboratorio Ketron è sempre stato celebre come fucina di idee creative. 100 idee nuove nascevano tutti i giorni. E MidJay le stimolava tutte perché per l’epoca era una novità, fuori luogo rispetto gli standard abituali. La curiosità di Giorgio lo aveva portato a verificare con attenzione come lavoravano i musicisti negli Home Studio che nascevano come funghi in quegli anni. Di qui è nata l’idea di sviluppare la funzionalità del DJ Loop utile per concatenare diversi segmenti audio e creare dal vivo performance interattive e creative: per superare i limiti di memoria, i brani audio erano elaborati in streaming da HD, non si avevano quindi limitazioni di lunghezza, tranne lo spazio del supporto fisico. Si prestava a mille usi. DJ Loop è stato l’embrione da cui sono nati gli stili realistici di Audya (Real Drum, Live Guitar) che – per la prima volta sul mercato – hanno fatto apparire tracce audio entro gli accompagnamenti di un arranger (nota: tecnologia che ha raggiunto la perfezione nel recente Ketron Event). Insomma, MidJay è stato l’incipit di un nuovo futuro per Ketron.
Le vendite stellari di MidJay hanno stuzzicato la curiosità dei grandi produttori giapponesi che hanno provato a fargli concorrenza. Ma non hanno avuto la stessa fortuna: qualcuno di voi ricorda Korg MP10 e Roland VIMA. Questi non avevano la completa multifunzionalità di MidJay e, pertanto, non sono riusciti ad impensierire il direttore commerciale di Ketron. Forse gli unici strumenti a tenere il passo in quegli anni sono stati quelli prodotti da M-Live ma, non disponendo di sezione arranger, non erano poi competitivi su tutto lo spettro funzionale.
I protagonisti di questa storia
Il team che ha sviluppato MidJay era composto di persone di talento. Al vertice c’era Sandro Fontanella coordinatore e project leader, una autentica autorità mondiale quando si parla di arranger. Di Giorgio Marinangeli vi abbiamo già detto: era stato assunto per studiare la nuova piattaforma che avrebbe sostituito quella inaugurata con la serie MS e si è trovato a costruire tutta la parte software di MidJay. Maurizio Leonardi si è occupato della componente hardware e bisogna riconoscergli il merito di aver realizzato un gioiello di ergonomia. Marcello Colò si è unito a progetto in corso per raffinare le parti musicali, mentre Stefano Baldarelli era di supporto per la gestione delle fisarmoniche.
Oggi Sandro Fontanella e Maurizio Leonardi sono ancora operativi in Ketron e la loro ultima creatura, Event, ha stupito il mondo. Di questa nuova ammiraglia vi ho già scritto in diverse occasioni e, se vi capita di provarla in un negozio di strumenti musicali, fate attenzione: potrebbe fare breccia nel vostro cuore al punto di non separarvene più.
Marcello ha raggiunto da pochi mesi l’obiettivo agognato degli italiani: la pensione! Ma è ancora in gran forma e ora può dedicarsi ai suoi progetti preferiti: con l’aiuto del quarto membro di Arranger Legacy, Riccardo Gerbi, ha scritto il libro che rappresenta la sua auto-biografia professionale, produce tutti i video dimostrativi dei prodotti raccontati in questa rubrica; continua ad essere un collaboratore di Ketron, seppure dall’esterno, e sta per lanciare progetti nuovi di cui vi racconteremo presto. Al fondo di questo articolo, trovate il link alla demo di Midjay prodotta in video dal nostro Marcello.
Giorgio Marinangeli ha lasciato Ketron nel 2015: oggi è Project Manager presso un’azienda di Electronics Automotive e consulente di una delle più grandi case produttrici di chipset dedicati al mondo embedded. Molto spesso gli viene chiesto perché non ha continuato a fare strumenti musicali da qualche altra parte. Ovviamente gli sono state presentate altre occasioni e proposte, anche da case molto importanti del settore, ma di volta in volta ha deciso di declinare le varie offerte. “Paganini non ripete!” ama dire.
Successo ed eredità di MidJay
In termini commerciali, MidJay ha venduto nei diversi continenti: container interi venivano abitualmente spediti in ogni angolo del mondo avendo un riscontro globale. Un mercato in particolare, la Corea, ha ordinato lo strumento in quantità ingenti. Ci piace pensare che MidJay abbia contribuito a creare una cultura dell’intrattenimento musicale moderno in quel paese, generando in modo seminale, quello che oggi chiamiamo K-Pop e rappresenta il fenomeno musicale di più grande fermento su scala mondiale degli ultimi 5 anni.
Come abbiamo visto, MidJay ha dimostrato una grande longevità. Ci sono numerosi musicisti nel mondo che lo adoperano ancora oggi. Chi ce l’ha, se lo tiene stretto. Raramente uno strumento musicale digitale è stato a listino così a lungo: dal 2004 fino al 2018. A dire il vero, negli ultimi anni era nata una riedizione dello stesso (MidJay Plus): non si trovavano più i componenti, in particolare serviva un display diverso perché quello originale non si trovava più da nessun fornitore. Resta il fatto che la versione originale è sempre stata la più richiesta. L’idea si è dimostrata così valida e ancora oggi viene percepita come moderna: è una macchina all-in-one utilissima anche nel 2023, le connessioni sono ancora attuali.
Qualche rammarico? Ketron è una piccola azienda artigianale: al tempo non disponeva delle risorse musicali per produrre una vasta libreria di brani audio per il DJ Loop. Se le avesse avute, il successo sarebbe stato di gran lunga superiore. E ancora: se l’azienda avesse trasferito la produzione in Asia, i listini sarebbero potuti scendere e MidJay sarebbe in cima alle vendite ancora oggi. Non so voi, ma io sono totalmente affascinato dalla storia di questa piccola azienda anconetana che un giorno ha deciso di competere con i grandi del mondo, mantenendo le radici nel nostro Paese e facendo sventolare alta la bandiera del Made in Italy.
Ogni strumento arranger ha le proprie peculiarità. Ogni diversa tastiera può catturare la nostra attenzione per certe caratteristiche e queste possono essere importanti per qualcuno e meno per altri. Il mondo è bello perché è vario. Oggi commentiamo insieme cinque aspetti che hanno stimolato alcune mie considerazioni, in merito al super-arranger noto come Event.
Non voglio dire che queste sono le caratteristiche principali dello strumento (se questo è quello che volete sapere, vi consiglio di leggere l’articolo che avevo scritto nei giorni successivi all’uscita sul mercato di questo prodotto). In realtà, oggi vorrei semplicemente sottolineare con voi alcune proprietà dello strumento che hanno attratto la mia curiosità.
Mentre leggete, tenete sempre presente che stiamo parlando di un arranger Ketron, un nome che associamo abitualmente a stili che si sono distinti negli anni per il loro pregiato livello di realismo.
1 SOVRAPPOSIZIONE DI TRE VOCI (MA IN REALTÀ SETTE TIMBRI)
Normalmente i migliori arranger workstation consentono di sovrapporre in layer fino a tre voci. Questo è anche il caso di Ketron Event: in effetti è possibile suonare con le proprie mani VOICE 1, VOICE 2 e DRAWBAR. Ma, in realtà, le prime due voci possono essere il frutto della composizione di tre campioni ciascuna. In breve e con estrema semplicità, vi potrete trovare nelle condizioni di poter suonare ben sette timbri in layer in tempo reale: tre timbri assegnati a VOICE 1, tre a VOICE 2 e una voce d’organo su DRAWBAR. Totale: sette.
2 MISCELARE TRACCE AUDIO E TRACCE MIDI NEGLI STILI
La flessibilità di integrazione di tracce audio e di tracce MIDI è facilitata dal controllo tramite i cursori fisici sul pannello. La potenza massima si raggiunge con gli stili definiti Real Styles, con i quali si possono suonare le tracce audio per le parti Drum, Bass e Real Chord (quest’ultima è un mix di tre parti audio stereo). Ma non è tutto qui: Event consente di ricorrere al volo alle tracce Chord associate ad un cursore fisico dedicato sul pannello. Le tracce Chord sono un mix di tre parti MIDI ma che, a loro volta, in taluni casi possono ospitare le Live Guitars, e queste in effetti sono in formato audio. Forte, vero? Insomma, mixando al volo le diverse tracce di uno stile di accompagnamento, è possibile mantenere lo stesso stile e cambiare al volo l’intero set di voci di accompagnamento. È come avere due (tre?) sezioni di arranger sotto le proprie dita. L’abbondante assortimento di tracce dello stile produce ricchezza di suoni e annichilisce il rischio di essere ripetitivi.
3 UNIQUE REAL SOLOS
Il vasto numero di oscillatori dello strumento innalza il livello di polifonia alle 216 note. Tale potenza sonora viene sfruttata al massimo dalle voci Unique Real Solos: in questa categoria, Event offre voci solistiche per le quali Ketron non ha risparmiato le energie. Ognuna di queste voci occupa un ampio spazio nella wavetable introducendo campioni particolarmente ricchi di dettagli: le sfumature armoniche e fisiche dello strumento campionato sono tutte presenti e danno la garanzia di uscire con un timbro così realistico da contenere persino l’ultima vibrazione che si dissolve nel più lungo decadimento del suono che si possa cercare di ricreare.
4 SCALETTE PER CHI SUONA DAL VIVO
Jukebox e Performance sono due modi rapidi per costruire le proprie cartelle di risorse preferite. Con Jukebox si gestiscono le proprie collezioni di brani musicali e video, mentre con Performance si opera con gli accompagnamenti e le Registration. Una volta costruite il vostro set di risorse, si può passare da una all’altra premendo il pad a video. Molto intuitivo e soprattutto super rapido. Piccola divagazione: ma perché solo negli arranger si trovano funzioni di utilità a livello professionale con cui memorizzare le proprie impostazioni preferite? Vale per Ketron, ma anche per Korg e Yamaha.
5 MORPHING
Chiudiamo con il Morphing: trattasi di un effetto che agevola l’alterazione liquida, graduale e continua tra due timbri diversi. Si può altresì trasfigurare lo stesso suono in tempo reale applicando effetti diversi, sempre in modo sfumato. Ci sono diversi modi di attivare il Morphing ma credo che il pedale sia quello più comodo. Immaginate di modificare progressivamente la velocità del Leslie, oppure di percorrere lentamente un cammino sonoro che vi porta da un tappeto di archi placidi ad una piena orchestra. E tutto questo senza mai staccare le vostre mani dalla tastiera.