Gli arranger non sono proprio intelligenza artificiale (IA) nel senso più stretto, ma – da decenni – sfruttano tecnologie avanzate che li rendono incredibilmente simili.
Ecco alcune caratteristiche tipiche degli arranger che li avvicinano all’IA.
Accompagnamento automatico
Suonare un arranger è come suonare in un duo, in un trio, con una band (o addirittura con un’intera orchestra). È uno strumento personale che segue ogni tuo movimento, pronto a suonare insieme a te in perfetta armonia! Gli arranger possono creare accompagnamenti musicali istantanei, trasformando ogni tua performance in un’esperienza sonora avvincente e vibrante.
Vuoi approfondire? Ritmi, arpeggi e stili di accompagnamento
Riconoscimento degli accordi
Questi strumenti sono in grado di riconoscere gli accordi che suoni e adattare l’accompagnamento di conseguenza. È come avere un musicista esperto con te, che capisce esattamente cosa vuoi suonare e ti supporta in ogni momento!
Vuoi saperne di più? Riconoscimento degli accordi in base a diversi tipi di diteggiatura
Funzioni educative
Alcuni arranger sono dotati di funzioni educative che si adattano al tuo livello di abilità e ti forniscono feedback personalizzato. È come avere un insegnante di musica sempre a disposizione, pronto ad aiutarti a migliorare!
Riflettiamo insieme un attimo? Ogni occasione è buona per (imparare a) suonare
Personalizzazione e memorizzazione
Gli arranger possono memorizzare le tue preferenze e impostazioni, permettendoti di personalizzare la tua esperienza musicale. È come se lo strumento imparasse da te, rendendo ogni sessione di suono unica e su misura per te.
Galleria di strumenti: Prezzi di riferimento degli arranger
Generazione di musica
Alcuni arranger avanzati possono persino generare melodie o ritmi originali basati sui tuoi input. È come avere un compositore creativo al tuo fianco, pronto a esplorare nuove idee musicali insieme a te!
Alcuni modelli di arranger: Yamaha PSR-SX900, Korg Pa1000/Pa700, Ketron Event
Musicista al centro
Ma c’è un punto fondamentale. Come nell’Intelligenza Artificiale, anche nel mondo degli arranger, c’è un essere umano al centro. A dare impulsi al motore degli arranger c’è la creatività umana. Sono le idee e l’immaginazione dei tastieristi che danno vita a esperienze musicali appaganti ed avanzate. Senza la nostra creatività, gli stili degli arranger sarebbero solo un insieme di pattern spenti, ciclici e ripetitivi. È la nostra capacità di sognare e inventare che rende il nostro arranger uno strumento potente ed affascinate e che ci porta a dire: “Non riesco a smettere. Quando comincio, non riesco più a smettere di suonare la mia tasiera”.


Evoluzione costante ed indeterminata. La Creatività agisce come una “Vite senza fine”. E’ sorprendente la rapidità nell’uso dei dati giacenti nel “magazzino”. Si pone la domanda: cosa riserva il futuro?
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Solo somiglianze però, perchè se tutto ciò che ingloba qualche automatismo viene oggi spacciato per intelligenza artificiale, dovremmo fare parecchie retromarce nel tempo. Ottimi automatismi sì, questa definizione è appropriata. Alla fine oltre che a impegnare la tastiera, è sempre l’esecutore che deve schiacciare tutti gli altri pulsanti, manopole e cursori per creare l’effetto che si vuole dare alla musica automatizzata e ripetitiva di una serie di pattern prodotti in diretta dallo strumento.
Secondo me le aziende che fanno gli arranger non prestano sufficiente spazio al composer ed al pannel memory. Mi piacerebbe trovare strumenti con grandi librerie di ritmica e di stili componibili e assemblabili e poi un vasto spazio di memoria per creare la progressione di un pezzo musicale. La fantasia di un musicista che compone può essere aiutata mettendogli a disposizione molto più di quello che realmente serve. Ciao Renato
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Somiglianze certo, solo somiglianze. Grazie per l’ottimo contributo Elio.
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