Sono tre giorni che corriamo virtualmente tra i diversi stand della fiera del Winter NAMM 2018 alla ricerca di informazioni e aggiornamenti nell’area degli arranger. Abbiamo già commentato insieme le novità per DEXIBELL, Kurzweil, Casio, Roland e Yamaha. E ora tocca allo stand Korg.
Prologue
Sgombriamo subito ogni dubbio: de facto non ci sono nuovi annunci e grandi novità sugli arranger Korg. Lo stand era orientato a presentare piuttosto Prologue, il nuovo synth polifonico analogico destinato a chi si dedica alla creazione di nuove sonorità: lo strumento è dotato di un nuovo sistema multi-sintesi digitale integrato e un nuovo DSP per la generazione di effetti di qualità. Per la cronaca: prima della chiusura del NAMM 2018, proprio Korg Prologue è stato premiato come il Best in Show, cioè come il miglior strumento presentato in fiera.
Pa1000 e Pa700
Per consultare l’elenco di tutti i prodotti nuovi presentati in fiera, vi consiglio la lettura diretta della pagina dedicata sul sito di Korg USA. Quello che ci preme sottolineare in questo blog è che questa era la prima occasione per presentare al pubblico americano i nuovi arranger workstation Pa700 e Pa1000 lanciati ad inizio settembre.
In questo blog, ho già cercato di commentare i concetti di usabilità di questi nuovi strumenti: per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento, non mi ripeto qui e vi rimando alla lettura dell’articolo dedicato all’argomento.
Pa600 V2
Possiamo cogliere l’occasione per segnalare che, alla vigilia del Winter NAMM 2018, Korg aveva annunciato la pubblicazione del nuovo sistema operativo di Pa600. La nuova versione (V2.0) 2 introduce il Sampling Mode sullo strumento consentendo ai possessori di questo modello la possibilità di creare nuovi campioni, Multisamples e Audio Grooves. E’ possibile importare questi dati anche dall’esterno secondo vari formati come WAV, AIFF, SF2 o caricare dati provenienti da Korg Trinity e Korg Triton. La funzione Time Slice permetterà la creazione di tracce MIDI realistiche e da qui generare nuovi Audio Grooves.
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E con questo, forse abbiamo veramente detto tutto sugli arranger al Winter NAMM 2018. Non ci resterebbe che tirare le conclusioni, ma non lo faremo ora. Ci penseremo dulcis in fundo nel prossimo articolo che seguirà nei prossimi giorni. A presto.
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