Troppa tecnologia = meno musica
Con l’ausilio di un solo pianoforte acustico o di una chitarra a sei corde sono state composte le musiche e le melodie più belle di tutti i tempi. Con un antiquato registratore a quattro tracce, i Beatles hanno prodotto i loro primi capolavori. E’ inevitabile: l’assenza di comodità costringe il nostro cervello a lavorare di più, costringe il nostro cuore a battere con maggiore passione, costringe i nostri sensi a raddrizzare le antenne alla ricerca di stimoli nuovi.
L’assenza di risorse produce creatività.
Qualcuno sostiene che l’età dell’oro della musica sia alle nostre spalle: e questo concetto dovrebbe riguardare sia la musica classica, sia il rock. Molti sostengono che la musica vintage sia soltanto un ricordo e difficilmente potremmo renderlo nuovamente attuale.
Onestamente io questo non lo so. Quello però che posso costatare è come quella musica straordinaria di un tempo sia stata realizzata con strumenti limitati e con tecnologie datate, nulla a che vedere con la vastissima offerta di gingilli tecnologici che abbiamo a disposizione oggi; e a buon mercato rispetto un tempo.
Significherà pur qualcosa?
E allora quando pensate di non riuscire a fare buona musica perché il vostro arranger ha delle lacune e pensate di fare un salto di qualità solo acquistando uno strumento di categoria superiore, bene… tirate un bel sospiro e pensateci per un attimo. Attenzione: non dico che sia sbagliato comprare una tastiera più aggiornata e dotata di una scheda tecnica più ampia e innovativa. Vorrei solo esprimere un’altra prospettiva: voglio dire, non basta investire esclusivamente sul ferro e sulla plastica, conviene prima di tutto investire su noi stessi. Esercitarci a suonare, studiare a fondo lo strumento che si possiede ora, cercare l’ispirazione di nuova musica dentro noi stessi, nelle persone che ci circondano e nelle esperienze reali della nostra vita. Investire su noi stessi è il primo passo.
Prima la persona, poi lo strumento. Solo con questa logica, l’acquisto di una tastiera di ultima generazione potrà dare frutti e soddisfazioni migliori.
Ciao Renatus! Bellissimo il diagramma di flusso sotto riportato! Ciao.Paolo
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altamareaduo
4 gennaio 2015 at 22:08
Ciao Paolo, grazie del commento. Quando ho trovato quel diagramma sul web, non ho potuto fare a meno di condividerlo qui.
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Renatus
5 gennaio 2015 at 20:20
Salve
Seguo da diversi anni il vostro blog ma non ho mai inserito commenti.
Esatto, condivido pienamente.
Non basta avere uno strumento da 2/3000 euro, inserire il “dischetto” o la chiavetta usb con le basi e magari far finta di suonare.
Se si conosce a fondo lo strumento e si ha un po’ di fantasia si ottiene di più e ci si diverte molto.
Buana musica a tutti.
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Massimo
8 gennaio 2015 at 16:43
Grazie dell’attenzione a questo blog, Massimo.
Sono contento di sapere che siamo sulla stessa lunghezza d’onda in merito alle tue considerazioni.
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Renatus
8 gennaio 2015 at 18:20
[…] ancora suonare lo strumento o se siete ancora alle prime armi, lasciate perdere all’inizio la tecnologia digitale e non esitate piuttosto a cercare un maestro che vi imposti e vi passi le conoscenze e le pratiche […]
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Se avete comprato da poco un arranger… | Tastiere arranger
2 febbraio 2015 at 08:04
[…] Troppa tecnologia = meno musica […]
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Il rapporto 2015 del blog tastiere.wordpress.com | Tastiere arranger
1 gennaio 2016 at 06:04