Continua oggi, con la seconda e ultima parte, il resoconto relativo all’intervista concessa da Giorgio Marinangeli di Ketron ai lettori di https://tastiere.wordpress.com. Se vi siete persi la prima parta dell’intervista, fate clic qui per leggerla ora.
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Intervista a Giorgio Marinangeli (seconda parte)
Re’: Giorgio, toglimi un curiosità: il sistema operativo della serie Audya è basato su Linux o è tutto proprietario KETRON?
GM: Audya usa un sistema operativo proprietario KETRON sviluppato all’interno dei nostri laboratori. Questa scelta ha permesso di ottimizzare le prestazioni dell’hardware e delle funzioni sino all’ultimo “bit”. Non sempre un sistema operativo “noto” è la scelta migliore per un prodotto embedded.
Re’: E per i campioni della wavetable della serie Audya: sono stati tutti realizzati in casa da KETRON?
GM: Ovviamente si. La KETRON fa tutto in casa e lo fa con personale e risorse italiane. Magari si va a registrare i latini a Puerto Rico, le chitarre spagnole a Valencia, i sax e le chitarre folk in Romagna dai veri “lisciaroli”, ma tutto sempre e solo fatto dal nostro personale e/o collaboratori che acquisiscono, trattano ed elaborano il materiale necessario allo sviluppo del progetto. In un paese in cui tutti scappano credo che sia un buon esempio, purtroppo seguito da pochi. Tutto è vero Made in Italy.
Re’: Chi ha realizzato gli stili preset negli accompagnamenti automatici di casa KETRON?
GM: A questa domanda non posso e non voglio rispondere con nomi precisi. Alcuni dei nostri collaboratori nazionali ed internazionali sono noti, altri sono dei professionisti del settore che lavorano per noi. Ti assicuro che ad esempio sugli Audio Drum, hanno lavorato personaggi molto noti e famosi sia a livello italiano che internazionale.
Re’: Sui forum di appassionati di strumenti musicali, alcuni clienti di KETRON hanno segnalato alcuni guasti software che hanno richiesto un po’ di tempo per la sistemazione.
GM: Qualche problema inizialmente c’è stato dovuto principalmente alla complessità dello strumento. In ogni caso, nel corso del tempo, sono seguiti aggiornamenti software che hanno reso la macchina più stabile e sempre più affidabile. Frequentemente si sono verificate altre problematiche per un uso improprio della macchina da parte degli stessi utenti che non hanno immediatamente recepito la filosofia del prodotto.
Re’: Quali sono i mercati nazionali che hanno accolto con maggiore entusiasmo i prodotti KETRON?
GM: L’unica informazione che posso trasferire è che Audya ha avuto un buon successo non solo nei mercati Europei, ma anche al di fuori. La possibilità di creare styles audio con proprie batterie audio (User Audio Drum), la possibilità di campionare e creare nuovi suoni (Sampler e Msp) e la versatilità dello strumento ha permesso ai sound designer “etnici” di creare styles e sound propri dei loro mercati. Date una sbirciata su YouTube, vedrete che esistono decine di video di Audya usata in vari generi musicali.
Re’: Le recenti disavventure di Roland Europe potranno avere effetti sulle strategie di KETRON?
GM: Credo non cambi molto anche perché negli ultimi anni la loro produzione non interessava il comparto arranger della fascia alta. In ogni caso, la chiusura di una azienda non è mai una buona notizia ma depaupera le conoscenze e le professionalità di un intero settore con risvolti su una intera area.
Re’: Che cosa bolle in pentola nel centro R&D di KETRON?
GM: A… questa è la domanda delle domande! Ovviamente ti dico che stiamo lavorando ma non posso dirti a cosa! D’altra parte il nuovo lettore il MidjPro è un nuovo prodotto che ritengo interessante e che dimostra che nonostante tutto cerchiamo sempre di fare qualcosa di nuovo ed interessante e così continueremo. Il MidjPro si basa su di una nuova e moderna tecnologia che credo possa essere la base per nuovi ed interessanti sviluppo che magari permetterà a queste “scatole musicali” oltre che di svolgere il proprio lavoro, di collegarsi in rete tra di loro, di sincronizzare ed acquisire risorse audio e musicali da una moltitudine di sorgenti multimediali, di essere gestite e controllare con maggiore semplicità ed immediatezza.
Re’: In effetti MidJPro merita un approfondimento. Ne parleremo prossimamente. Ora però vorrei chiederti se, in base alle vostre esperienze, conoscenze e risultati, pensate che la categoria degli arranger abbia ancora un futuro nel mercato?
GM: Il segmento degli arranger è in contrazione da diversi anni, complice anche la recessione mondiale. Nel corso degli anni, è mutato anche l’utilizzatore finale di queste apparecchiature. Oggi l’arranger, viene utilizzato principalmente o da professionisti del piano bar o dagli hobbisti. La quasi totalità del segmento che una volta utilizzava l’arranger per esibirsi su di un palco, l’esercito dei “duo”, dei “trio”, delle orchestrine da ballo che avevano rimpiazzato il bassista ed il batterista con arranger automatico, oggi sono passati ad un lettore MIDI/Mp3 o ad un PC portatile. Il playback per loro non è più un tabù e molto spesso si limitano solo a cantare sopra una base Mp3 o ad animare la serata più che a suonare. Personalmente ritengo che per questo tipo di macchine un futuro sia comunque possibile; trattandosi di macchine creative, un buon arranger che inglobi contenuti validi ed innovativi, credo, possa essere sempre ben apprezzato sia dai musicisti tradizionali (che magari lo utilizzano per accompagnarsi), sia dai producer o dai compositori che potranno utilizzare queste macchine per produrre jingle, provini o basi in modo veloce e professionale. A conferma di ciò, nel nostro ultimo MidjPro ad esempio, proprio per venire incontro a questi clienti, abbiamo inserito una sezione arranger di grande qualità che riteniamo sarà molto apprezzata da quella fascia di clienti, che oltre a “far suonare la macchina” , siano interessati a “suonare la macchina”; la differenza è sottile ma non banale! Quello che io temo e che i numeri, in futuro, non giustificheranno più ingenti investimenti e grandi sviluppi per questo genere di strumento.
Re’: Beh, speriamo in una prossima ripresa dell’economia. Ne abbiamo bisogno tutti. Grazie, Giorgio, grazie per il tempo e le informazioni condivise. Auguro a te alle persone che lavorano in KETRON un luminoso futuro e, per il momento, di trascorrere buone feste.
GM: Grazie ancora a te, Renato. Auguri a te e a tutti i lettori del tuo blog.
Pingback: Giorgio Marinangeli racconta il progetto Ketron Audya (parte 1 di 2) | Tastiere arranger
Giorgio,ho acquistato il 06/02/2015 la tatsiera Audya.Dopo 2 settimsane(ho eseguito il burn in della tastiera per 173 ore) non si accendeva piu’ e ho contattao Ketron per ripararla subito.Paolo e’ sato eccezionale,mi ha invitato il giovedì 25 febbraio e in una sola ora ha sostituito una flash eprom bruciata e mi ha riconsegnatao lo strumento perfettamente funzionante.Avevo dietro anche la vecchia mia tastiera la technics kn-1000,favolosa sino a che si interfacciava tramite midi in/out col mondo esterno e col dischetto da 720kB.l’ho acquistata nel 1985 e ho prodotto con questa tastiera circa 16000 basi nel corso di 25 anni,passati la notte a rieseguire i brani piu’ famosi.Dio mi ha dotato di una capacita’ musicale inimmaginabile,suono la chitarra,il flauto traverso,il sax e la tastiera.Poi il sistema proprietario della kn1000 eì andato in palla e mi estraeva gli 8 canali tutti uguali e sfalzati di un piccolo lasso di tempo,un macello!Ho provato a smontarla (sono un esperto della ex Selenia Spazio dei componenti elettronici) ma ,non avendo info adeguate sul software ,ho preferito acquistare dalla Ketron,azienda italiana,la sua migliore tastiera.Ha un manuale ferraginoso e che non permette di farla suonare subito impostando un sistema base rapido,ho dovuto leggere tutte le 202 pagine del manuale e poi….Suona che e’ un mondo meravigliosd!Ero venuto ad Ancona con la kn1000 perché ha delle soluzioni ergonomiche,progettuali ad oggi eccellenti eper consigliare ai futuri progettisti ketron di utilizzare queste idee e inserirle nella progettazione delle nuove macchine Ketron.Tutti i tasti della kn-1000 non hanno mai presentato malfunzionamenti in 31 anni di funzionamento,segno di una grande affidabilita’.Con questo mio voglio ringraziare di aver sfornato la Audya,la quale inizia a fornirmi delle sodiisfazioni eccellenti,anche se per utilizzarla del tutto ci mettero’ un sacco di tempo.Grazie per il tuo contributo lavorativo e progettuale,se aveste bisogno di un seperto in campo dei componenti io sono disponibile,non chiedo altro che partecipare Gratis alla costruzione della futura macchina Ketron.Duilio Ritarossi
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Beh buona fortuna Duilio!
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Pingback: Forum Ketron: una comunità di musicisti entusiasti | Tastiere arranger
Le tastiere ketron sono favolose io ne ho posseduto tre poi sono passato alle tyros yamaha, però confesso che le tastiere ketron mi sono rimaste nel cuore per la loro praticità, adesso mi sta frullano nella testa di acquistare un audya 5
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Hai già provato le Ketron SD di ultima generazione? SD9 o SD60?
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