Quando lo scorso gennaio avevo scritto l’articolo sull’applicazione Roland BK Partner, avevo in mente il suo utilizzo in collegamento con gli arranger Roland dotati di tastiera. Forse deviato dal fatto che la presentazione al pubblico era avvenuta nel corso della fiera nordamericana del NAMM invernale sfruttando la recente Roland BK-3. In quell’occasione, pur non nascondendo di essere di fronte ad una novità che avrebbe potuto tracciare il futuro degli arranger, tuttavia avevo manifestato una piccola titubanza su quale vantaggio importante avrebbe potuto offrire il far scorrere le proprie dita su un tablet piuttosto che avere il pieno controllo su pulsanti e cursori fisici montati in un pannello hardware come succede nel mondo reale. Forse, però non avevo guardato le cose da tutti i punti di vista possibili. In effetti, un paio di anni fa, molti avevano espresso un parere tutto sommato positivo al lancio di Roland BK-7m e tutti insieme eravamo rimasti anche un po’ perplessi di fronte alle dimensioni minuscole dello schermo e alle difficoltà operative che avrebbe generato. Così almeno mi ero espresso anch’io al termine della mia prova personale. E così oggi invece vorrei rivedere la mia posizione, verificando l’ipotesi di affiancare l’applicazione BK Partner al modulo BK-7m . Del resto, proprio per questa ragione Roland ha rilasciato la versione 1.07 del sistema operativo.
In effetti, come possiamo non rilevare da subito quanto il controllo sul touch screen di un Apple iPad permetta di essere più immediati rispetto il pannello di BK-7m. Cambiare suoni e stili risulta essere più amichevole, e – ovviamente – sta a ciascuno di noi giudicare se questa semplicità d’uso è sufficiente per garantire la sicurezza in una situazione dal vivo. Teniamo conto che i benefici più importanti si possono ottenere in modalità di programmazione, agendo sui parametri per salvare le proprie memorie personalizzate OTS (OneTouchSettings). E quanto poi è più semplice il modificare i nomi delle Performance sfruttando la tastiera software dell’iPad.
A latere però dovremmo anche segnare che l’applicazione non copre l’interezza delle funzioni software disponibile sul modulo BK-7m, non dando ad esempio la possibilità di gestire i parametri globali e gli effetti, manca una pagina con la panoramica immediata di tutte le impostazioni principali, ma occorre spostarsi da una pagina all’altra (Tones, Rhythms, Performances). Il prodotto sembra ancora acerbo e, sicuramente, le prossime versioni lo renderanno più fluido e completo, mentre i tempi di risposta posso ancora essere più contenuti.
Per la cronaca, credo che almeno un’altra applicazione sia da affiancare: si chiama LyricsViewer e consente la visualizzazione dei testi delle canzoni in playback, oltre ad importare gli stessi testi un file in formato PDF per le canzoni che si intendi suonare semplicemente dal vivo.
Se dobbiamo parlare di prezzo, pur riconoscendo che queste applicazioni sono scaricabili gratuitamente, non possiamo rinunciare nemmeno stavolta a sottolineare come la scelta di sviluppare app per il solo mondo iOS
di Apple si rivela alquanto selettivo in quanto costringere molti appassionati a spendere altrettanti soldi quanti se ne sono spesi per un BK-7m soltanto per dotarlo di una superficie di controllo su tablet. A me sembra di essere tornati indietro di almeno vent’anni, quando le applicazioni musicali erano blindate su sistemi operativi proprietari: Atari, Windows, Apple… Oggi qualche nome è cambiato, ma siamo sempre lì. Roland (e non solo Roland) ha scelto di schierarsi con iOS e con nessun altro. Onestamente auspico di vedere presto la stessa disponibilità di applicazioni su tablet anche per il mondo Windows 8 e, perché no, anche Android.
Siamo all’inizio di una nuova strada. Vediamo Le prossime evoluzioni.