A fine 2010, molti osservavano con dispiacere come Roland desse l’impressione di essere in procinto di defilarsi dal settore degli arranger workstation. A quei tempi la gloriosa settima generazione di arranger Roland era appena andata in pensione, nonostante avesse guadagnato il rispetto da parte di numerosi musicisti con i modelli di successo G70, E80 e E50/E60; mentre la generazione successiva di arranger aveva indotto una generale sensazione di abbandono fra i clienti, perché GW-8 e Prelude non avevano conseguito gli stessi consensi dei modelli precedenti. Poi, improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno, alla fiera del Winter NAMM di gennaio 2011, la casa giapponese annunciava il nuovo modulo arranger BK-7m e, un anno dopo esatto, in occasione dello scorso Winter NAMM 2012, appariva la tastiera arranger BK-5. Davanti a questi due nuovi strumenti musicali, possiamo ora cominciare a parlare di una nuova generazione di arranger Roland che ha invertito la tendenza e riacceso le luci sullo stand Roland. Questi prodotti sono contraddistinti da una nuova sigla BK: sta per Backing Keyboards, tastiere per l’accompagnamento, e auspichiamo che siano le basi per il rilancio del settore negli anni a venire, nella speranza che Roland possa andare a coprire con modelli futuri il segmento medio alto degli arranger workstation, adesso ancora scoperto.
Roland ha progettato la serie BK per l’esclusivo uso in tempo reale: a casa o dal vivo. Non sono infatti previste funzioni avanzate di programmazione sullo strumento. Questi arranger sono concepiti essenzialmente per l’intrattenimento. Per scelta, Roland ha preferito non tentare di fare breccia fra i compositori e gli smanettoni dei suoni. Entrambi sono leggeri e veramente portatili.
Vediamo in dettaglio BK-7m e BK-5 dando risalto alle differenze, oltre al fatto macroscopico per cui il primo è un modulo e il secondo una tastiera. Dal punto di vista della qualità e della definizione del suono, possiamo tranquillamente affermare che sulla carta BK-7m sovrasta BK-5. Se questa distinzione sia percepibile dal vivo in modo sensibile, lo lascio giudicare alla vostra soggettività (come fare diversamente?).
Pro BK-7m:
- BK-7m è multi-timbrico a 4 parti: due parti per la regione a destra del punto di split (UP1, UP2), una parte per la regione a sinistra (LWR) e una parte per il basso manuale (MBS). BK-5 ha solo 3 parti essendo priva del basso manuale (MBS).
- BK-7m ha ben 4 processori multi-effetto (3 MFX disponibili per SMF e stili e 1 MFX per le parti da tastiera), mentre BK-5 dispone di un processore in meno, infatti ha soltanto due processori MFX per SMF e stili. Il numero di effetti disponibili favorisce ancora BK-7m che offre 12 tipi di riverbero (contro 8). Per il resto si eguagliano
- BK-7m includi due suoni SuperNATURAL (N.Trombone e N.Tenor Sax).
- Come le ammiraglie della concorrenza, BK-7m vanta un numero esagerato di stili di fabbrica (433 per l’esattezza) e sono suddivisi in dieci famiglie, mentre BK-5 si limita a 305 stili raggruppati in sole sei famiglie.
- BK-7m vanta anche la presenza della funzione Cover, che manca a BK-5. Per la cronaca, Cover presenta 30 impostazioni di fabbrica che possono essere applicate a stili o MIDI file per ri-arrangiare il carattere di una canzone mantenendo gli stessi ritmi e gli stessi riff. Utile prevalentemente per giocare con i brani di successo.
- BK-7m offre 954 locazioni di memoria Music Assistant già preimpostate, mentre BK-5 ne offre soltanto 500. Ovviamente entrambi gli strumenti consentono la memorizzazione di 999 impostazioni personali nella Performance List.
- In ultimo, il fatto intrinseco di essere un modulo senza tastiera ha convinto Roland a introdurre su BK-7m una procedura guidata (Wizard) per semplificare le operazioni di configurazione degli apparati MIDI collegati. I possessori di BK-5m dovranno configurare i MIDI set a manina.
Per completezza d’informazione, occorre citare tutte le caratteristiche che, al contrario, sono disponibili sulla tastiera BK-5 e assenti sul modulo BK-7m.
Pro BK-5:
- Non ci sarebbe bisogno di menzionare i 61 tasti dinamici di BK-5, ma un’osservazione va fatta almeno per porre l’accento sul fatto che i tasti sono leggeri e adeguati al segmento di prodotto.
- Lo schermo di bordo di BK-5 è leggermente più grande di quello di BK-7m (160×160 punti contro 128×64) e consente di visualizzare i testi delle canzoni, aspetto per il quale BK-7m richiede uno schermo esterno (sic!). Entrambi gli schermi sono monocromatici.
- Sebbene la qualità del motore sonoro e degli effetti non sia all’altezza di BK-7m, comunque BK-5m include un numero superiore dei suoni di serie: 1172 voci e 60 kit percussivi (contro 1092 voci e 57 kit ).
- BK-5 offre una funzione software che consente la programmazione degli stili: si chiama Internal Rhythm Composer e manca su BK-7m.
- Inoltre sul CD che accompagna la tastiera BK-5, Roland ha incluso il famoso programma che permette di convertire un file MIDI in uno stile di accompagnamento. Si chiama SMF-to-Rhythm Converter e va installato su un PC con sistema operativo Windows.
- Entrambi i prodotti supportano la lettura dei file MP3, ma sulla carta BK-5 dichiara di accogliere anche i file MP3 con le estensioni CD+G, utile per visualizzare i testi delle canzoni.
- BK-5 può vantare la capacità di inviare file di immagine all’uscita video.
- E, per finire, gli amplificatori di bordo montati su BK-5. Spingono per 12W soltanto e sono appena sufficienti per l’uso casalingo.
Il risultato della somma algebrica del contenuto tecnologico (hardware e software) presenta un prezzo superiore per il modulo BK-7m (si trova abitualmente a 899 Euro, salvo eccezioni più basse fino a 819 Euro) rispetto la tastiera BK-5 (di solito si trova a 799 Euro). Credo che la presenza di un motore sonoro più ricco e più realistico, il processore MFX in più e il numero più elevato di stili siano le principali ragioni di questa differenza di valore.
Provateli entrambi in un negozio di strumenti musicali e se uno dei due vi convince, perché non ci fate un pensierino?
Peccato che,attualmente,ROLAND EUROPE non produce tastiere “Arranger” a 76 tasti semipesati come la “vecchia” ma pur sempre versatilissima ROLAND VA-76(2001) con tecnologia VARIPHRASE… Il mio piccolo rimpianto…? Averla venduta ad un signore di Paceco(Trapani) il 17 Ottobre 2004 per 1.390 Euro esatte (assegno) con software a corredo originale e non(“Mauro Goia”-Data-zip disk incluso)…
Davide Ferrari (Siracusa)
TEL. 328/8924950
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Grazie della visita e del commento, Davide.
Beh, dopo il valido VA-76, Roland Europe ha distribuito l’ancor più valido G70 a 76 tasti, prodotto secondo me attuale ancora oggi.
Per quanto riguarda la vendita di prodotti, anch’io rimpiango ancora oggi e mi chiedo perché mi sono privato di Roland E70 e Korg i3…
E’ la vita.
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