E così siamo arrivati alla fine anche di questo Winter NAMM 2012. Spesso queste fiere internazionali diventano l’occasione per fare il punto della situazione in merito all’offerta delle aziende produttrici di strumenti musicali. Nel nostro caso, ci sembra possa essere un buon momento per riflettere insieme sullo stato di salute del mercato degli arranger ad inizio 2012.
So che molti lettori di questo blog prediligono gli articoli brevi e schematici, quelli che permettono di capire in breve e direttamente la sostanza delle cose. E allora eccomi qua, con la massima sintesi:
- Roland è l’unica azienda ad aver annunciato al Winter NAMM 2012 un nuovo arranger. Si chiama BK-5. Sulla carta si presenta discretamente bene per il settore intermedio. Sicuramente torneremo a parlarne qui in questo blog, nei prossimi giorni.
- Yamaha ha rafforzato la presenza di Tyros 4 e ha presentato NoteStar, un’applicazione per iPad in grado di offrire la funzionalità Score dello spartito digitale a quegli arranger che ne sono sprovvisti.
- Korg non ha avuto nulla di nuovo da dire sugli arranger, del resto la portaerei Pa3X sta vivendo il momento del suo mercato. Nessuna novità. Il lancio del successore di Pa800 è rinviato ai prossimi trimestri.
- Casio si è concentrata sui nuovi sintetizzatori XW-P1 e XW-G1. Quindi nessuna novità per gli arranger, dopo il lancio di WK-7500 avvenuto sei mesi al NAMM estivo.
- Dalla connazionale Ketron non ci risulta nulla di nuovo.
Detto questo dei produttori, cosa possiamo dire dei consumatori? Ciò che emerge è che il mercato degli arranger sta vivendo un’evidente stagione di stallo che perdura da qualche anno e che era stata, a dire il vero, preceduta da una fase di grandi sviluppi e rinnovamenti tecnologici: ricordate sicuramente gli anni in cui Roland lanciava a raffica G70, E80 e E50/E60, Yamaha da par suo esplodeva con il fenomeno Tyros e fratelli della serie PSR-S, mentre Ketron si rinnovava con il progetto Audya e Korg applicava l’architettura di base del top seller Pa80 a modelli tecnologicamente superiori come Pa1X e successori (Pa2X e Pa800). Bene quegli anni di fervore appartengono al passato. Del resto, nel frattempo Technichs e Generalmusic (GEM) hanno cessato di esistere nel mercato attivo degli strumenti musicali. Un mercato probabilmente inflazionato di prodotti e abbandonato da una parte della clientela (quella dei musicisti da pianobar) che sono passati all’uso del PC dal vivo oppure dei player MIDI/Audio com Okyweb, MidJay, Roland VIMA e compagnia bella.
Insomma, il fenomeno arranger ha raggiunto da tempo la propria maturità. E potrà avere un nuovo futuro soprattutto per coloro che hanno intenzione di suonare la tastiera con le proprie mani e la propria testa: che siano musicisti in erba o che siano già esperti esecutori, questo è solo un dettaglio, visto che tutti possono trovare il modello arranger più adatto alle proprie esigenze e capacità. Senza dimenticare la categoria dei compositori, per i quali una tastiera arranger continua ad essere una valida soluzione per evitare di perdere tempo dietro la ripetitività di un loop e per dedicare la massima concentrazione alla fase creativa. Sono musicisti e non ingegneri del suono: preferiscono dedicarsi al mondo delle emozioni, al ritmo, alla melodia e alla scansione armonica, piuttosto che smarrirsi nel mare grande di Cubase, Sonar, Logic e ProTools. Gente che fa musica alla vecchia maniera. Gente intramontabile anche se pronta a raccogliere le cose buone dalle nuove tecnologie.
Tiriamo dritti per la nostra strada: c’è ancora tanta musica vera che aspetta di essere creata, suonata, ascoltata e vissuta.
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Abbiamo parlato in questo blog del Winter NAMM 2012 in questi articoli: