La patria della Tyros

Mettiamocelo nella zucca: quella portaerei della Yamaha Tyros è un progetto dominato dal mercato tedesco al 100%. Sebbene l’ideatore del progetto Tyros (Shinichi Ito) sia oggi il direttore generale del centro R&D di Londra e molto lavoro di studio e progettazione avvenga in terra inglese, sono i colori della bandiera di Berlino che dettano i tempi e la scaletta. E c’è ben poco di giapponese nel contenuto di questo prodotto: se pensate poi che la serie Tyros non è nemmeno a listino  in Giappone. I programmatori e i musicisti che hanno realizzano gli stili preset hanno tutti la testa rivolta alla repubblica tedesca. La casa madre Yamaha stessa da Hamamatsu ha ammesso che la Tyros è il loro best seller proprio grazie al mercato alemanno dove questo arranger trova la sua culla ideale.

Ma non ci avete mai fatto caso? I dimostratori della Tyros lavorano tutti in Germania a Rellingen nelle vicinanze di Amburgo non troppo lontano dall’Olanda da cui provengono il mitico Michel Voncken, il più classico Peter Bartmaans e l’indiavolato Bert Smorenburg, tutta gente che parla un ottimo tedesco. Ed ora che è arrivata la Tyros 4 è il turno di Joachim Wolf: sosia dell’allenatore Ficcadenti e dimostratore con minuscolo carisma. Mah, forse i crucchi della Yamaha teutonica hanno già venduto troppe Tyros e il successo li ha rammolliti. Abbiamo ora un video di presentazione così spento da risultare ininfluente per il lancio di questo ottimo prodotto. Del resto, non possiamo escludere che questi tedeschi potrebbero aver fatto altri calcoli: la contemporanea aggiunta di una manciata di stili Schlager è sufficiente per tenere alto il tono delle vendite nel loro mercato di riferimento, la Germania.

Per la cronaca, anche Korg deve avere capito che chi vende più arranger in Germania, vende più arranger anche nel resto del mondo. Ed ecco che i ns. connazionali di Osimo (AN), sede di Korg Italy, si sono inventati la Korg Pa3X Musikant dedicata specificamente al mercato austro-germanico.

Facevo questi ragionamenti astratti in areo, mentre tornavo da Francoforte dopo un viaggio di lavoro. Sul volo Lufthansa (in realtà era un aereo della compagnia Dolomiti Air) ho dato uno sguardo alla rivista di bordo. Ho letto un bell’articolo sulla PFM e sulla loro bella idea di riproporre La Buona Novella di Fabrizio De André. Nelle foto che accompagnavano l’articolo, svettava sul palco della PFM una Yamaha Tyros (primo modello!). Questo mi è bastato per confortarmi. E’ ancora possibile fare buona musica con un arranger anche in Italia e non è necessario migrare in Germania. Per fortuna!

3 pensieri su “La patria della Tyros

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