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Scoprire le “scene” sugli arranger Roland GO:KEYS (3 e 5)

Se siete musicisti alla ricerca di un modo per rendere le vostre esibizioni più sicure e coinvolgenti dal vivo, già sapete che le Registration sono il vostro miglior alleato. Nelle Registration è possibile salvare tutte le configurazioni di uno strumento (suoni, stili, effetti, song, tonalità, tempo, arpeggio e così via) per richiamarle alla bisogna in base ai brani da eseguire. Nel glossario Roland (per gli arranger GO:KEYS di ultima generazione), questo tipo di impostazioni prende il nome di scene. Ma come vanno utilizzate e come possono migliorare l’esperienza musicale? Scopriamolo insieme!

Fonte: http://www.roland.com

Perché le Registration (scene) sono fondamentali per gli arranger

Negli strumenti arranger, le Registration sono molto preziose. Grazie a esse, è possibile gestire velocemente gli accompagnamenti, le variazioni ritmiche e i cambi di strumento in modo intuitivo ed essere pronti a suonare i brani diversi con prontezza. Potete gestire passaggi naturali fra sezioni musicali: da una strofa a un ritornello con suoni e arrangiamenti diversi.  Potete semplificare set-up complessi: un modo perfetto per le esibizioni live e, con un solo tocco, cambiare tutta la configurazione dello strumento all’istante.  Potete ottenere fluidità e realismo nell’accompagnamento, evitando interruzioni o sbalzi improvvisi per un suono professionale. Potete preparate le vostre scalette prima della serata dal vivo e presentarvi tranquilli e pronti, affrontando la serata con un solo pensiero: concentrarvi sulla vostra performance artistica.

Come creare e gestire le scene su Roland GO:KEYS 3 e 5

I recenti arranger Roland (GO:KEYS 3 e GO:KEYS 5) gestiscono 256 scene nella memoria interna dello strumento. Se il numero vi sembra ridotto, sappiate che potete esportarle in blocco su una memoria USB, creando diversi archivi di conservazione e re-importare le singole scene alla bisogna, quando serve. In altre parole, il numero di scene possibili può essere considerato illimitato ma dovete avere l’accortezza di poterne disporre fino a 256 contemporaneamente in linea. Ovviamente può essere attiva una sola scena alla volta.

È possibile personalizzare il nome di ciascuna scena, per riconoscerla più facilmente, ma si dovrà definire sempre la locazione (da 1 a 256) in cui salvarla, andando a ricoprire l’eventuale configurazione precedente. Quando si modifica una scena infatti, il suo salvataggio sovrascrive sempre la memoria di destinazione con le nuove impostazioni.

Le possibilità d’uso dipendono dalle necessità del singolo musicista: c’è chi organizza le scene per generi musicali (ad esempio un set-up per sonorità elettroniche, uno per musica acustica, e così via); altri creano un numero elevato di scene esportando diversi file con 256 scene ciascuno e poi importano le singole scene che servono dal vivo, in base alla scaletta della serata; altri ancora sfruttano le scene per sperimentare effetti e livelli: le combinazioni inaspettate possono dare un tocco unico alle performance e poter confrontare le diverse scene salvate consente di individuare la scelta più adatta; altri ancora improvvisano il repertorio delle esibizioni live in base ai gusti del pubblico e al mood del momento: costoro caricano in pochi secondi le scene che servono e con facilità.

Fonte: manuale ufficiale Roland

Confronto con la concorrenza

Pur essendo un buon sistema per gestire le proprie configurazioni dal vivo o in studio, le scene di Roland GO:KEYS 3 e 5 potrebbero non soddisfare tutti, a causa del concetto di 256 locazioni fisse di memoria. Gli arranger della concorrenza, come le Registration di Yamaha, offrono una maggiore flessibilità ed ampiezza; e poi permettono di includere fino a 8 (talvolta 10) diverse impostazioni per ciascuna memoria. Anche il SongBook di Korg è più versatile, consentendo classificazioni per repertorio, tag, autore o titolo e quattro impostazioni per locazione; non c’è poi un limite fisso di memorizzazione delle canzoni, poiché dipende dalla capacità di memoria della tastiera stessa. Inoltre, sia Yamaha sia Korg permettono di cercare le configurazioni semplicemente inserendo a video la stringa di ricerca. Se poi esaminiamo gli arranger Ketron (Event ed EVM), anche questi hanno locazioni fisse come Roland: ma hanno capacità più estese potendo gestire quattro banchi di ben 1024 memorie ciascuno. In ultimo, nei modelli GO:KEYS, sempre rispetto gli altri modelli sul mercato, mancano i concetti di riordinamento delle scene e di raggruppamento in scalette (“playlist”) e ci si deve organizzare dedicando un certo numero di locazioni specifiche alla serata in programmazione.

Conclusione

Le scene su Roland GO:KEYS 3 e GO:KEYS 5, pur con tutte le restrizioni che abbiamo visto, rappresentano comunque un enorme vantaggio per chi vuole ottenere un suono professionale e una gestione intuitiva delle proprie impostazioni musicali. Usarle significa trasformare il proprio modo di suonare, rendendolo più fluido e immediato.