Le voci di Ensemble
Tyros 5 è sul mercato da oltre due anni, non è quindi una novità. Ma è tuttora a listino, rappresenta l’ammiraglia di casa Yamaha mentre le voci sul suo successore appaiono ancora come un pio desiderio dei molti estimatori della serie Tyros piuttosto che una notizia fondata. E allora oggi vale la pena ritornare qui e migliorare insieme la conoscenza di questo prodotto. Da dove cominciare? Devo confessarvi che, sin dal giorno del lancio, mi hanno incuriosito le Ensemble Voices: ho avuto l’occasione recentemente di collaudarle di persona, eccomi quindi a raccontarvi la mia esperienza.
A beneficio di chi non sappia di che cosa stia parlando, questi suoni particolari rappresentano un modo originale di suonare una tastiera digitale. Solitamente, quando si vogliono suonare parti diverse nello stesso momento, si ricorre alla creazione di zone virtuali sull’ampiezza della tastiera assegnando suoni diversi a ciascun segmento di tasti (split). Oppure si mettono più strumenti in sovrapposizione (layer). Ebbene, le voci di Ensemble riprendono entrambi questi concetti e li estendono andando a creare una funzionalità capace di interpretare in modo dinamico quali voci vanno effettivamente suonate per ogni singolo tasto suonato. Immaginatevi un quartetto d’archi dove voi suonate quattro note contemporaneamente e ciascuna nota viene inviata ad uno strumento diverso. In questo modo la ricchezza espressiva può aumentare la propria naturalezza. Il sistema è abbastanza intuitivo, ma richiede un discreto esercizio per imparare a controllare l’esecuzione.
Quattro voci per quattro parti da tastiera
Quando attivate le Ensemble Voices su Tyros5 entrate in una modalità dove sono ammessi soltanto alcuni suoni, tendenzialmente quelli acustici e monofonici. Lo schermo vi presenta in basso i primi otto quartetti di voci di Ensemble: potete richiamarne uno di loro oppure premere Preset e andare a sceglierne un altro fra tutti quelli di serie o fra quelli che vi siete personalizzati.
I quartetti Preset sono raggruppati nelle famiglie: ottoni (Brass), archi (String), legni (Woodwind), cori (Choir) e altri (Others). All’interno di ciascun gruppo potete trovare diversi quartetti già preimpostati. Potete modificarli semplicemente premendo i pulsanti arancioni sul pannello Right1-2-3-Left sul pannello della tastiera. Tyros 5 vi lascia scegliere le voci che desiderate all’interno della lista di strumenti previsti nei vari gruppi. In altre parole potete creare un quartetto, ad esempio, con una voce di ottoni, una di archi, una di legni e un coro, ma non potete andare a scegliere una voce polifonica al di fuori della cerchia prevista (nessun pianoforte, nessun organo e così via).
Lo strumento assegna ciascuna di queste voci a una delle quattro parti utilizzate abitualmente per stabilire quali voci suonare in tempo reale: Right1, Right2, Right3 e Left. Attenzione: le quattro parti vanno però “viste” nell’ordine fisico dei pulsanti sul pannello, da sinistra verso destra: e cioè la parte 1 è controllata dal pulsante Left, la parte 2 dal pulsante Right1, la parte 3 dal Right2 e la parte 4 da Right3.
Pagina Edit di controllo dell’assegnazione delle note
Creato il vostro quartetto preferito, potete controllarlo in tempo reale: se attivate la funzione di Edit, vi appare una pagina importante in cui il sistema vi dimostra quali note sono effettivamente suonate. Mi spiego meglio: di norma, dovremmo ora suonare solo quattro note per volta, una per ogni parte; ma noi potremmo anche suonare dieci note con tutte le dita delle due mani. Tyros 5 lascerà agire sempre quattro solo note al massimo, una per ogni suono previsto nel quartetto. E per capire quali note esattamente, è stata pensata la pagina di Edit, dove vedrete illuminarsi di arancione le note sulla tastiera che stanno effettivamente suonando in quel momento, mentre tutti gli altri tasti premuti sono evidenziate in colore celeste (sono le note mute).
La domanda che ci si pone ora è ovvia: ma quale criterio utilizza Tyros 5 per stabilire quali quattro note suonate vanno assegnate alle singole parti? Ci sono diverse tecniche (Key Assign Type) e voi potete scegliere quella che più si addice a ciascun quartetto. Vediamone solo alcune, le principali:
- Unison 1 – Latest: se attivate questa tecnica, le quattro parti suonano all’unisono la stessa nota, la più alta. Tutte le altre note suonate sono ignorate. Esempio: suonate insieme Do/Mi/Sol/Si sulla tastiera e sentirete solo la nota del Si, suonata da tutti e quattro gli strumenti.
- Unison 2 – Highest and Lowest: le prime due parti suonano all’unisono la nota più alta e le altre due parti suonano la nota più bassa. Nell’esempio di cui sopra, i primi due strumenti (parte 1 e 2) suonano il Si mentre Parte 3 e 4 suonano la nota più bassa fra quelle suonate, il Do.
- 4 Voice Close: le quattro parti suonano nell’ordine: la nota più alta va allo strumento assegnato alla parte 1 (Left), scendendo si va alla parte 2 (Right1); poi si passa alle note più basse, la penultima suona la parte 3 (Right2) e la nota più bassa viene assegnata alla parte 4 (Right3). Sono ignorate le eventuali note suonate sulla tastiera in più, quelle comprese fra le prime due e le ultime due.
- 4 Voice Open: come sopra ma con la sola diversità che la seconda nota dall’altro viene assegnata alla parte 3 (Right2) e non alla parte 2 (Right 1) e viceversa per la penultima nota dal basso. Insomma le due parti centrali si scambiano le note.
- 4 Voice Incremental1: qui si parte dalla nota più alta (From Highest) o più bassa (From Lowest) e si assegnano le note in sequenza. E’ il metodo con cui conviene cominciare per prendere dimestichezza.
E’ possibile ridurre il quartetto ad un terzetto, a un duo o anche ad uno strumento solista. Basta disattivare i pulsanti blu delle Part Select, come si farebbe normalmente con gli altri tipi di suoni quando si vogliono solo alcune delle parti Right1-2-3-Left.
E per tutto il resto?
Per tutto il resto, le Ensemble Voice si comportano come tutti gli altri suoni. Potete personalizzarle e associare ai banchi delle Registration. Potete anche avviare uno stile di accompagnamento e, se lo fate, la zona di note a vostra disposizione per le voci Ensemble è quella a destra del punto di split: suonerete quindi gli accordi con la mano sinistra e le quattro voci a destra, come d’abitudine insomma. Potete anche registrare in formato MIDI: il Song Creator memorizzerà le quattro parti nei primi quattro canali del MIDI file. In questo caso, con la funzione Score potrete verificare le singole parti suonate: è una comodità unica per chi scrive arrangiamenti.
Ricordate che le voci di Ensemble sono fatte per essere suonate in tempo reale e non sono il risultato di una alchimia di programmazione. La loro immediatezza d’uso rappresenta il punto di vantaggio che Tyros 5 presenta sul mercato.
Le Ensemble Voice richiedono un discreto esercizio prima di essere padroneggiate. In caso contrario potreste trovarvi nella difficoltà di ascoltare note indesiderate, soprattutto quando il tempo di esecuzione è molto veloce. Il consiglio è quello di esercitarsi bene, provando le varie configurazioni di Key Assign Type per trovare quella ideale per ciascuna vostra esibizione musicale.
PS: Ci sarebbe ancora molto da dire, ma oggi mi sono dilungato troppo. E’ domenica sera, è tardi. Vado a dormire, mi aspetta una lunga settimana. A presto!
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