Una serata all’Ariston: la musica come la vita si fa solo insieme

Sanremo 0Anche quest’anno, mi è stata assegnata l’incombenza di accompagnare alcuni ospiti al Festival di Sanremo così come era successo l’anno scorso e così come vi avevo raccontato. La novità dell’edizione 2016 è che la kermesse musicale è stata giudicata dal nostro governo come un obiettivo sensibile del terrorismo islamico (sic) e così – per la prima volta – tutti gli spettatori sono stati schedati e perquisiti all’ingresso. Quella sera, la presenza massiccia di forze dell’ordine intorno al teatro ha inevitabilmente attenuato il consueto ambiente di festa davanti all’Ariston.

Una volta entrati, abbiamo ammirato la scenografia che ci ha favorevolmente impressionato anche se, dilatandosi dal palco verso la platea, aveva causato la rimozione delle prime file di poltrone, riducendo così il numero delle persone nel pubblico in sala. Il minor numero di poltrone ha ridotto il lavoro per i figuranti, quelli pagati per correre a occupare le poltrone di chi si assenta un attimo per una tappa alle toilette.

Sanremo 1Siamo capitati nella serata delle cover e, quindi, abbiamo assistito  all’esecuzione di ottime canzoni tratte dal migliore repertorio italiano. Quella sera sono stati semplicemente sublimi gli incommensurabili Stadio che, con La notte dei miracoli di Lucio Dalla, hanno coinvolto e commosso tutto il pubblico in sala. Grandi. E’ stato invece per me sorprendente Clementino che ha dato vita ad una versione esplosiva, trascinante e particolarmente comunicativa della bellissima Don Rafaè scritta da Massimo Bubola e rifinita poi da Fabrizio De Andrè. Ho trovato poi ben curata la buona dinamica dell’arrangiamento di Cuore di Rita Pavone, in cui Arisa ha dimostrato a sorpresa di aver ancora una buona freschezza nelle corde vocali. Seppur non molto originale, Enrico Ruggeri è stato convincente nel presentare la versione rock della Canzuncella degli Alunni del sole. Per una volta, Morgan non ha cercato di strafare e, quindi, i Bluvertigo sono piaciuti per come si sono impegnati a rispettare La lontananza di Mimmo Modugno. Le grandi canzoni del mitico Renato Carosone sono apparse in due occasioni: Tu vuo’ fa l’americano con Rocco Hunt, più arruffapopolo che cantante, e O’Sarracino con un Neffa non proprio comodo nel ruolo. Ha strappato numerosi applausi il coraggio dei giovani siciliani Caccamo & Iurato che hanno deciso di confrontarsi con Amore senza fine (Pino Daniele). Elio e le storie tese sono stati sempre bravi e geniali, senza dubbio, ma A fifth of Beethoven non mi ha coinvolto, non era successo nemmeno quando avevo diciassette anni e quel brano (allora strumentale) spopolava nelle discoteche. Di  Noemi ricordo la grinta con cui ha cantato Dedicato scritta da Ivano Fossati e resa celebre da Loredana Berté.Sanremo 2

Era la serata celebrativa dei Pooh che hanno dimostrato sul palco di non avere ancora smarrito le loro buone qualità tecniche, salvo Riccardo Fogli che probabilmente pagava l’assenza dai concerti del gruppo negli ultimi 43 anni. Durante il loro medley, tutto il pubblico femminile in teatro cantava le canzoni a memoria e a squarciagola, mentre io mi sentivo a disagio, un po’ come se fossi l’unico uomo presente in un negozio di Accessorize.

Questa volta l’orchestra era separata dalla platea e le pause pubblicità erano molto brevi: non mi è stato possibile avvicinarmi ai musicisti e, con mio rammarico, non sono riuscito a scambiare nemmeno una parola con i maestri. Come sempre, gli strumenti a tastiera erano tutti incerottati per nascondere il marchio e il modello di tastiera. Ho scattato alcune foto e le potete vedere qui: cercate di capire da voi quali strumenti erano presenti.

Purtroppo la presenza del pianista Ezio Bosso era nella serata precedente e quindi mi sono perso il suo magico intervento. Come tutti, l’ho visto in TV ed è bastato per ravvivare l’ammirazione per un uomo così pieno di coraggio e che ha lasciato un segno con le sue parole: “la musica come la vita si fa solo insieme”.

Cari lettori di questo blog, voi che siete come me appassionati suonatori di tastiere arranger,  lo sapete che ascoltare la musica dal vivo è sempre un’esperienza unica e straordinaria. In questo caso, dobbiamo ancora ringraziare Adriano Aragozzini per aver riportato nel 1990 l’orchestra al Festival al posto dell’odioso playback delle basi, che purtroppo ancora dilaga in modo ossessivo nella TV come in  X-Factor ed eventi analoghi.

Sanremo 3

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