Secondo voi ha ancora un senso comprare spartiti di carta nei giorni nostri? Per chi suona un arranger in particolare, questo interrogativo potrebbe avere maggior significato, viste le scelte disponibili. Cominciamo dalla funzione Score di cui ampiamente abbiamo già scritto in questo blog: in effetti, lo spartito digitale sullo schermo rappresenta un grande vantaggio di serie su alcuni modelli di arranger. Le tastiere Yamaha offrono la migliore attuazione di questa caratteristica, in particolare sullo schermo della serie Tyros e Clavinova, dove è possibile una lettura a piena pagina e, in taluni casi, anche a doppio pentagramma (chiave di violino e di basso). Sugli altri modelli Yamaha e su quelli degli altri produttori (Korg e Roland), le dimensioni e la risoluzione dello schermo non consentono una lettura egualmente agevole. Essendo integrata con la tastiera, però, potrete approfittare della possibilità di voltare pagina dello spartito digitale semplicemente premendo il pedale durante l’esecuzione. Come noto, la funzione Score si basa sul contenuto delle tracce di un MIDI file: spesso quindi si richiede di agire manualmente sulle basi per rendere intuibili le note sullo spartito.
Una seconda alternativa recente è l’utilizzo di un tablet (iPad, Windows 8 o Android) o di un lettore di e-book (come Amazon Kindle) da porre sopra la vostra tastiera: se disponete degli spartiti in formato PDF (scaricati da web oppure creati passando uno spartito cartaceo sullo scanner) allora potrete usare un qualsiasi visualizzatore di file PDF per leggere lo spartito. Esistono alcune applicazioni del mercato iTunes che offrono la possibilità di voltare pagina sfiorando lo schermo con le dita oppure addirittura soffiando sul tablet. Da oltre un anno circa, Yamaha ha poi rilasciato NoteStar, un’applicazione pratica che, oltre a visualizzare lo spartito sullo schermo, fornisce la base audio su cui agire e controllare il formato multi-traccia. Il numero di titoli disponibili su Internet è ancora limitato, ma è in continua crescita.
Torniamo ora al dubbio iniziale. Ha ancora un senso acquistare spartiti cartacei? Io penso di sì, per diversi motivi: in primis, perché consente di ritrovare la qualità della scrittura della partitura, nel senso che le note sono stampate a favore di chi le deve leggere per suonare e non sono note dedotte automaticamente da un computer; in secondo luogo, perché lo spartito di carta può sempre essere passato allo scanner e dato in pasto ai visualizzatori PDF citati qui sopra (e per uso personale, onde evitare di incorrere in sanzioni per violazione dei diritti d’autore).
Negli ultimi anni il mercato dei libri musicali non gode più di buona salute e il numero di editori ha serrato i ranghi. Tuttavia alcuni nomi ancora resistono: in Italia sono ancora facilmente reperibili i prodotti degli editori Carish, Rugginenti, Ricordi, Hal Leonard e così via. Quasi tutti i libri in distribuzione hanno però due vizi comuni: la rilegatura a brossura e la paginazione dei brani. La brossura rende difficile la disposizione del libro aperto sul leggio, specialmente quando il brano da suonare si trova verso metà di libri voluminosi: spesso il musicista deve far ricorso a mollette o pinzette per fissare il volume al leggio. Anzi alcune raccolte particolarmente grandi sono impossibili da aprire nelle pagine centrali senza danneggiare il libro stesso. La paginazione degli spartiti è il secondo problema: certi brani richiedono necessariamente due pagine e, talvolta, questi non sono stampati su due pagine a fronte, costringendo così a dover girar pagina a metà brano. Per non parlare di quei casi in cui il brano comincia a metà pagina destra (numero pari) e continua per la prima metà della pagina successiva a sinistra (numero dispari). Sembra che gli impaginatori di spartiti musicali non tengano conto a sufficienza di quest’aspetto critico ed elementare: in un caso basterebbe avere sempre la prima pagina del brano nel foglio a sinistra con numero di pagina dispari, nell’altro basterebbe lasciare uno spazio bianco e stampare tutto il brano nella pagina successiva.
Esiste una soluzione semplice a tutti questi problemi, è stata purtroppo attuata soltanto da una nobile eccezione sul mercato ed è la popolare serie 101 hits edita anni fa da Omnibus Music Sales Publisher divenuta poi Wise Publications. Ogni volume raccoglie 101 spartiti di canzoni celebri, la rilegatura è fatta con robuste spirali ad anelli e ogni spartito è stato adattato perché sia su una pagina al massimo due. Le spirali non creano mai alcun problema nel mantenere aperto lo spartito sul leggio. E, tranne rarissimi casi, tutti i brani erano paginati in modo da non dover voltare mai la pagina a metà esecuzione. Personalmente mi domando come mai questa soluzione così pratica e semplice non sia stata di esempio per tutti gli altri editori musicali. Personalmente ritengo che questo sia ancora il miglior sistema d’impaginazione di partiture cartacee.
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Ciao, io faccio il pianobar e sfrutto moltissimo l’arranger.
I problemi che hai elencato e altri che riguardano particolarmente chi fa il mio mestiere usando ancora gli spartiti cartacei, li ho risolti comprando i libri e, successivamente digitalizzando i miei spartiti attraverso lo scanner o il cellulare.
Una volta ottenuta l’estensione jpg li inserisco in quest’app gratuita http://www.moraldiweb.it/leggio
Mi trovo molto bene, anche quando suono in modalità pianoforte e voce: non ho problemi a voltare le pagine…
Alcuni spartiti li ho tirati giù ad orecchio da youtube, su carta, poi li ho scritti con Sibelius, esportati in tiff e convertiti in jpg…con l’applicazione che ho menzionato si vedono che è una meraviglia!
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Grazie della segnalazione Mattia. Proverò anch’io questa app gratuita che hai citato.
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