Korg alza il sipario su Pa600

Come un fulmine a ciel sereno il quattro di settembre, sui siti Internet dei distributori Korg di mezzo pianeta è apparso l’annuncio inatteso di Pa600, la nuovissima tastiera Korg della serie Pa (Professional arrangers). Per quanto concerne l’Italia, potete fare un giro sul sito di Eko Music Group. Adoro le sfide dei concorrenti sul mercato: rendono i prodotti più competitivi e interessanti a ogni annuncio. E oggi qui siamo proprio di fronte alla calata sul tavolo di gioco da parte di Korg che risponde all’offerta di casa Yamaha che stava raccogliendo frutti nel segmento apripista degli arranger con PSR-S650 e all’offerta di casa Roland che stava tentando di rientrare nel mercato (un tempo dominato) con BK-5.

Korg Pa600 si presenta come la versione ridotta dell’ammiraglia Pa3X. Dall’annuncio ufficiale emerge la possibilità di personalizzare il bagaglio dei suoni a bordo, potendo acquistare separatamente un corredo di suoni e stili aggiuntivi, basati sulle tradizioni musicali delle varie regioni nel mondo (qualcuno di voi sta pensando agli Expansion Pack di Yamaha?). Lo schermo di Pa600 è a colori con sensibilità al tocco (TouchView). E’ altresì disponibile una versione speciale (Pa600QT) che include una serie di pulsanti per i Quarter Tone.

Osserviamo alcune caratteristiche distintive:

  • Oltre 950 suoni (incluso un piano stereo e la tavolozza GM2 indispensabile per far suonare le basi MIDI). Per chi vuole farsi un’idea, segnalo che già dalla fine di agosto, è possibile ascoltare una serie di demo su Sound Cloud. Una buona notizia è la presenza dei realistici suoni DNC già apprezzati sui modelli di categoria superiore come Pa800 e Pa3X.
  • La versione Pa600QT offre quei campioni mediorientali in voga nel repertorio persiano, arabo e turco, ponendosi così anche in diretta competizione di Yamaha PSR-A2000.
  • Il numero di stili è di tutto riguardo: ben 360 – non male per un arranger di questa striscia di prodotti. Ecco il collegamento alle demo degli stili (sempre SoundCoud).
  • E’ molto interessante la presenza del Chord Sequencer che consente di registrare e riprodurre immediatamente qualsiasi progressione d’accordi. Non è una novità, ma occorre riconoscere che non si trova in tutti gli arranger in commercio, chissà perché.
  • Sono disponibili altre funzioni classiche degli arranger Korg come SongBook, Guitar Mode 2, Lettore MP3 (+G) con Transpose e Tempo Change; inoltre: Text Viewer, Marker e spartito digitale (Score).
  • Entrambe le versioni di queste tastiere sono dotate di quattro processori di effetti stereo, 125 tipi di effetti (riverbero, delay, chorus, chitarre REMS e così via). Ogni traccia può essere regolata da un EQ con i tipici controlli Low, Mid e High.
  • Non mancano i preziosi amplificatori di bordo per chi suona in casa o in piccoli spazi in pubblico: 15Wx2 più Bass Reflex.
  • Non è leggerissima: pesa 11 kg.

Visto il posizionamento del prodotto, non ci sorprende che, rispetto Pa3X e Pa800, manchino qui il processore vocale TC Helicon e, soprattutto, il campionatore. Ovviamente se ne può fare a meno, tuttavia occorre osservare come molti appassionati di arranger siano entusiasti sostenitori di Korg proprio per la caratteristica specifica di poter importare nuovi suoni personali e di darli in pasto alla sezione arranger. Ora invece questa possibilità è preclusa su Pa600 e, di conseguenza, pensiamo che questo nuovo prodotto potrà trovare maggiore spazio sul mercato per attrarre nuovi clienti, piuttosto che conservare i fedeli programmatori-musicali che da sempre sostengono Korg. Ma questa è solo un’impressione mia personale.

Sembra che Pa600 sarà disponibile nei negozi nell’ultimo trimestre del 2012 e sul prezzo circolano molte voci sul web. Dovrebbe stare intorno ai 1000 Euro, alcuni dicono qualcosa in più, altri molto di meno: staremo a vedere. Ho l’intenzione di tornare a parlare di Pa600 non appena avremo informazioni più precise in merito.

Nel frattempo, fate clic qui e godetevi un finger picking “suonato” sulla nuova Korg Pa600: stenterete a credere che sia stato registrato con una tastiera.

21 pensieri su “Korg alza il sipario su Pa600

  1. Lino Borrelli

    Come al solito ancora il touch screen. Caro Renato, ho seriamente paura che tra qualche anno non potrò più suonare un arranger. Speriamo che Yamaha resti sempre ai pulsanti ma sinceramente ci credo poco.
    Un abbraccio. Lino

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    1. Renatus Autore articolo

      Grazie Lino di essere passato a leggere e del tuo prezioso commento. Tu sai che io condivido le perplessità sul touch screen in uno strumento musicale a tastiera. La soluzione Yamaha adottata su Tyros e PSR è molto pratica e funzionale.

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  3. Lino Borrelli

    Ciao Renato, infatti è proprio questa la mia perplessità. Yamaha è rimasta l’unica casa produttrice a non utilizzare il touch screen e nonostante le batterie non mi convincono al 100% sono curioso dell’imminente Tyros 5.
    Io spero che nei prossimi progetti dell’azienda, non passi mai per la testa a qualcuno di adottare il touch.
    ps:
    Complimenti per il blog, lo seguo sempre.
    ps2:
    Ho notato che in giro si sottovaluta molto spesso un arranger. Contrariamente penso che “se suonato” “bene”, il musicista possa trarne molte soddifazioni. Ispirazioni, creatività, fantasie, sono questi alcuni dei fattori che rendono grande un arranger.
    Solo per ricordare le super articulations e le mega voices di Yamaha che per essere suonate richiedono una tecnica considerevole ed un impegno maggiore del musicista.
    Ti chiederei di approfondire questo aspetto nel blog, visto che molta gente sfrutta queste macchine solo per leggere basi e nient’altro.

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  9. alberto

    volevo un sincera valutazione tecnica che mi dica e’ meglio la psr s 750 , perche i campioni sono migliori la tecnologia e’ piu futuristica ,ecc ecc o mi si dica e’ meglio la pa 600 per gli stessi motivi a monte dico che ogni orecchio e’ diverso e’ logico ma poi alla fine si equivalgono o no ? fatemi sapere perche vorrei un aiuto per decidere di comprare o l’uno o l’altro…grazie alberto.

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    1. Renatus Autore articolo

      Una valutazione di confronto sui campioni fra questi due prodotti non può che essere soggettiva, secondo me. Dipende davvero dai tuoi gusti musicali, dalla tue esigenze artistiche, “dalle tue orecchie”. Difficile dare un parere assoluto.
      Ne ho parlato in un paragrafo di un articolo in cui ho confrontavo Tyros e Pa800 (ma quanto ho scritto, potrebbe essere applicato anche a PSR-S750 e Pa600 in termini generali): https://tastiere.wordpress.com/2011/09/24/due-arranger-a-confronto-yamaha-tyros-e-korg-pa800/
      Questa è la mia opinione.

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