Nel panorama degli strumenti musicali a tastiera, gli arranger si distinguono grazie alla presenza di una sezione di accompagnamenti automatici che permettono una larga scala di possibilità: suonare dal vivo da soli disponendo di una band “virtuale” o persino di un’intera orchestra che esegue a bacchetta quanto si desidera in un hotel, in una serata dal vivo, durante una celebrazione in chiesa o in occasione di una festa di matrimonio; inoltre un arranger permette di perfezionare la propria tecnica sui singoli brani per chi è già capace di suonare, imparare a suonare per i principianti, registrare le proprie performance, scrivere e memorizzare le proprie nuove composizioni. Tutti questi scenari possibili sono basati sulla sezione degli stili: cioè una serie di sequenze musicali – pattern – dove agiscono diversi strumenti (tipicamente due tracce per le percussioni, una per il basso e altre quattro per pianoforte, chitarre acustiche ed elettriche, organi, tappeti di violini, synth, sezione fiati, etc.). Voi suonate gli accordi e la tastiera arranger vi segue in tempo reale. Non è formidabile?
Il dominio di tutto quanto succede è sotto le vostre dita. Gli stili sono normalmente suddivisi in segmenti, così come le canzoni moderne: introduzioni (Intro), strofe e ritornelli (Main detti anche Variations) e gran finali (Ending). Non è tutto qui: c’è anche la possibilità di gestire i passaggi da una strofa al ritornello e viceversa (fill in), così come tutti gli stacchi (break) necessari per un’esibizione perfetta. Gli arranger più professionali consentono di agire sul mixer della sezione arranger: modificare i livelli del volume, escludere un particolare strumento dall’accompagnamento oppure sostituire i suoni con altri disponibili nella vasta tabella di timbri già presenti nella tastiera. In taluni modelli vi è persino concesso di registrare ex novo i singoli pattern. Alla fine, è possibile salvare lo stile modificato e ottenere così un accompagnamento nuovo, tutto vostro.
Il punto di split stabilisce la nota esatta alla sinistra della quale suonerete gli accordi (ed eventualmente la parte Left). All destra di quel tasto, potrete suonare le vostre parti dal vivo. Ad onor del vero, in taluni modelli è anche possibile suonare senza punto di split e il riconoscimento degli accordi avviene su tutta l’estensione della tastiera, a favore di quanti prediligono una tecnica pianistica. Gli arranger sono poi in grado di essere impostati con diversi metodi di riconoscimento degli accordi: infatti potete suonare l’accordo completo di tutte le note (esempio Do-Mi-Sol per il Do maggiore) oppure – per i musicisti più pigri – solo alcune note (la tonica solo Do o solo una parte delle note come Do-Mib oppure Do e il tasto nero più vicino per il Do minore). Personalmente io suono sempre l’accordo completo, ma è questione solo di pratica e abitudine. Per la cronaca, esiste anche il metodo Fingered On Bass che legge la nota più a sinistra della mano sinistra per impostare il basso dell’accordo.
Cambiare l’accordo a tempo è fondamentale. La tecnologia attuale consente al vostro arranger di cambiare l’accordo delle parti di accompagnamento con estrema immediatezza rispetto a quanto suonate sulla tastiera: in passato non era così e i primi arranger richiedevano di cambiare accordo con un leggerissimo anticipo perché lo strumento potesse rispondere a tempo di esecuzione. Oggi solo un produttore di arranger continua a richiedere questa precisione. Per tutti gli altri è sufficiente suonare a tempo, anzi esistono alcuni modelli di arranger che sono persino in grado di correggere la performance rendendola più fluida e armonica, anche in caso di errori del musicista che cambia l’accordo con un leggero ritardo. In ogni caso, è bene esercitarsi molto per padroneggiare i singoli stili: conoscere bene i singoli pattern consente di cambiare accordo (e variazione) con la massima fluidità.
Ci sarebbe ancora molto da dire sugli arranger: e questo blog serve proprio a questo a colmare la vostra curiosità, grazie alle centinaia di articoli che ne descrivono le caratteristiche, a livello generale o talvolta nei minimi dettagli. Suonare un arranger è puro divertimento. Andate in un negozio di strumenti musicali e provateli. Provateli, provateli tutti.
quale è il produttore di arrangers di cui sopra?
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Grazie dell’attenzione, Simone. Gli “arranger di cui sopra” sono realizzati e distribuiti da diversi produttori: Yamaha, Roland, Korg, Ketron, Casio… In questo blog troverai numerosi articoli in materia.
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