Cosa rende interessanti le nuove Roland Go:Keys (3 e 5)?

L’immagine commerciale delle nuove Roland GO:KEYS 3 e GO:KEYS 5 si distingue nettamente dagli altri prodotti della concorrenza nella stessa fascia di prezzo.

Innanzitutto, sono prodotti disegnati per chi si avvicina per la prima volta ai concetti del “fare musica”: questa categoria di giovani clienti cerca strumenti musicali dal look spontaneo e dai colori sgargianti, così belli e attraenti da essere mostrati con ardore sui social network.

Inoltre, i ragazzi alle prime armi nel mondo della musica suonata desiderano eseguire la musica di oggi, caratterizzata da una devastante presenza di suoni di synth: si aspettano sì una efficace presenza dei timbri fondamentali (pianoforte, pianoforte elettrico, archi, che siano pure pochi ma che siano soprattutto buoni); ma essenzialmente si attendono che abbondino a valanga i suoni di synth, magari accanto ad un set di percussioni moderne. Per questo Roland propone una tavolozza sonora pronta ad eccellere nel mix di sonorità attuali.

Non credo poi che le nuove generazioni comprino in massa tastiere musicali per suonare il Tango, la Bossa Nova e nemmeno il glorioso rock degli anni 60 e 70. Vogliono suonare con i ritmi e gli stili della musica che si ascolta ai giorni nostri. Roland lo sa e non è quindi un caso che, in tastiere di questo tipo, abbia trascurato gli accompagnamenti del passato e abbia invece riservato un grande spazio a hip-hop, dance, synth pop, EDM e compagnia danzante.

Vista l’audience a cui sono destinati questi prodotti, il prezzo è inevitabilmente abbordabile (in effetti bastano solo 389 euro per il modello inferiore e 474 euro per quello superiore).

Roland GO:KEYS 3

GO:KEYS 3 e GO:KEYS 5 rispondono ai requisiti riportati qui sopra, proponendo alcuni valori addizionali:

  • degna di nota la presenza di ZEN-Core, lo stesso motore sonoro che fa girare Fantom e che – in alcune varianti – supera i 4000 euro di prezzo;
  • splende la possibilità di espandere gli stili e i suoni di serie: si scaricano tramite wireless o penna USB contenuti addizionali (gratuiti e/o a pagamento), potendo provarli prima dell’installazione;
  • spicca la dotazione di un Chord Sequencer di qualità (300 progressioni di serie, supporto degli accordi più complessi, Bass Variation, 256 cambi di accordo per sequenza di 4 variazioni ciascuna).

I due nuovi arranger Roland sono pronti all’uso e non hanno bisogno d’altro per fare musica ai giorni nostri: sono leggeri, portatili e autonomi.

Sarebbe interessante riprendere in considerazione la questione, dopo aver provato questi strumenti di persona per saggiarne punti di forza e di debolezza.

9 pensieri su “Cosa rende interessanti le nuove Roland Go:Keys (3 e 5)?

  1. Avatar di donlabbadonlabba

    …Non è quindi un caso che, in una tastiera di questo tipo, siano trascurati gli accompagnamenti del passato e si dia un grande spazio ai ritmi attuali…” Vero!!! I ritmi del passato non si trovano neanche nel cloud Roland. Ho trovato la tastiera molto interessante su tutti i punti di vista, per me meno giovane, mi ha deluso per la mancanza degli accompagnamenti del passato. Ci sarebbe qualche possibilità per inserire nella go:keys 5 questo genere di style?

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