Avete qualcosa da dire a Korg in merito al vostro arranger? Avete richieste da fare al vostro preferito produttore di strumenti musicali? Siete pronti a dettare le specifiche tecniche del prossimo arranger workstation? Siete tutto sommato (in)soddisfatti degli stili di bordo nei prodotti Korg? Siete entusiasti di qualsiasi cosa abbia mai sfornato il produttore italo/giapponese in questione?
Ebbene: è giunto il vostro momento. Potete dire la vostra e sarete ascoltati. Correte sulla pagina istituzionale degli arranger Korg della serie Pa e fate clic su http://www.korgpa.com/survey-intro.html. Se non conoscete l’inglese, aprite prima il file PDF del questionario in lingua italiana e preparatevi le risposte. Quando siete pronti, fate clic su Start the survey per rispondere al questionario.
Innanzitutto Korg vuole sapere chi siamo. Qual è il profilo tipico del consumatore di tastiere arranger. E come utilizziamo questi fantastici strumenti per fare musica. Le nostre risposte serviranno in futuro per indirizzare i prodotti Korg nella direzione più vicina alle attese della propria clientela. Scusate se è poco. Siate quindi sinceri al 100% e dare un aiuto al centro Ricerca & Sviluppo di Korg perché il prossimo arranger riguardi i vostri gusti più da vicino.
Sono 38 domande e bastano pochi minuti per la compilazione. Avanti, che aspettate?
Io francamente non vi capisco. Volete suonare uno strumento a tastiera in modo “classico”, cioè con le vostre mani a mò di pianoforte. E allora suonatelo. Che sia un synth, che sia una workstation, che sia un arranger, che sia un Mellotron, suonatelo se sapete suonare! Volete premere un bottone che vi fa partire una song preregistrata? Fatelo. Che sia worsktation o arranger la cosa non cambia: avete premuto un bottone, siete andati a limonare con la tipa del bar, e intanto la macchina suona al vostro posto, fa tutto da sola. Volete soddisfare la richiesta di un cliente che vuole un brano “fuori scaletta” (ma rigorosamente con accompagnamento ritmico)? Con la worsktation gli dite al cliente “vattelapesca”, con l’arranger gli fate il brano, al volo, qualsiasi. Per cui dov’è il problema, me lo spiegate? Volete sequenziarvi 50 bossa nove, 30 slow rock, 40 swing, etc etc, con le vostre mani, traccia per traccia, suono per suono? Fatelo. Se vi pagano bene per tutto questo sbattimento fatelo (tanto al cliente sai che gliene frega). Altrimenti tanto meglio usare un arranger. Se volete suonarlo alla “pianista”, lo potete fare. Se lo volete suonare in automatico tipo song sequencer workstation, lo potete fare. Se lo volete usare tipo Karma con accompagnamenti in realtime, lo potete fare. Insomma è inutile girarci in giro: un arranger è una macchina che soddisfa qualsiasi situazione che non sia fare la musica dei Rockets o le pirlate alla Gam Gnam style. Per tutto il resto l’arranger vi para il culo sempre, dovunque siete, con qualsiasi cliente siete, e in qualsiasi contesto lavorativo. Sta poi a voi decidere se usarlo alla carlona o se usarlo alla “musicista con le palle”. Esattamente come una workstation zeppa di song e karma il più delle volte completamente inusabili nel lavoro.
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Jo, francamente mi ritrovo nel tuo commento. Grazie.
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